Michael Bryant
off-guardian.org
L’amministrazione Biden ha recentemente reso nota la sua Strategia nazionale di biodifesa per il 2022, in risposta alla “necessità di prepararsi a future pandemie e minacce biologiche.”
Sulla base dell’Ordine esecutivo sul progresso delle biotecnologie e della produzione biologica dello scorso settembre, l’amministrazione Biden sostiene che questo ultimo programma – che si chiama “Biodefense” – si baserà sulle “lezioni apprese dalla pandemia COVID-19 in corso.”
Il paragrafo iniziale del piano afferma che:
“Oggi l’Amministrazione Biden-Harris mantiene l’impegno assunto dal Presidente Biden nel suo primo giorno di mandato: rivedere le politiche nazionali di preparazione biologica esistenti e sviluppare raccomandazioni su come il Governo federale dovrebbe aggiornarle, sulla base delle lezioni apprese dalla pandemia COVID-19 in corso e dalle altre minacce biologiche che la nostra Nazione dovrà affrontare.”
Sembra che il Presidente abbia dimenticato che, solo un mese fa, nel corso della trasmissione 60 Minutes, aveva dichiarato in tono categorico che la pandemia era finita. Sembra anche ignorare il fatto che ci sono profondi disaccordi su quali lezioni siano state effettivamente apprese dalla serie di politiche disastrose sulla COVID-19 attuate negli ultimi due anni e mezzo.
Questo diventa ancor più problematico quando quelle stesse disastrose politiche sulla COVID-19 vengono prese a modello per la politica interna ed estera dei prossimi 5 anni, o più, se l’amministrazione Biden e i suoi sponsor avranno modo di farlo.
Mettendo da parte la questione piuttosto importante di come siamo arrivati al punto in cui i processi democratici sono stati gettati nella spazzatura, sostituiti da ordini esecutivi e decreti presidenziali, dobbiamo capire/esaminare i dettagli di quest’ultimo decreto venduto come un “piano di preparazione alla pandemia” e il panorama che ne risulterebbe se attuato.
Sebbene il piano proposto sia redatto in un linguaggio tipicamente opaco, una rapida occhiata alla scheda informativa fornisce un chiaro quadro di ciò che accadrebbe se questo programma venisse approvato.
La scheda informativa si apre con il tipico burocratese.
Delinea una serie di audaci obiettivi per trasformare le biodifese e la sicurezza sanitaria della nazione, impegnando tutto il governo attraverso 20 agenzie federali per rilevare, prevenire, prepararsi, rispondere e superare gli incidenti biologici, in collaborazione con i partner internazionali, statali, locali, tribali, territoriali e del settore privato.
Fin dall’inizio è chiaro che si tratta di un piano che coinvolgerà molte agenzie governative e numerose risorse pubbliche. Il documento rivela inoltre che questo piano sarà “esportato” a numerosi alleati, agenzie e organizzazioni internazionali che rientrano nella sfera di influenza degli Stati Uniti.
Il documento prosegue affermando quanto segue:
“La COVID-19 è l’ultimo esempio di come le minacce biologiche possano devastare le comunità in America e nel mondo, causando milioni di morti e trilioni di dollari di perdite economiche a livello globale.”
Il falso presupposto che sia stata la COVID-19 a devastare le comunità e a uccidere milioni di persone è inserito in modo subdolo per creare la giustificazione di un simile piano. Si tratta di un classico sotterfugio linguistico, che confonde la presunta malattia con la risposta alla malattia e le politiche imposte.
Questa intenzionale diversione è un tentativo trasparente di nascondere il fatto che la folle collezione di politiche COVID-19 – i lockdown, il “distanziamento sociale,” le mascherine, il tracciamento dei contatti, i test PCR, l’obbligo di vaccinale – erano tutte ciarlatanerie pseudo-scientifiche che servivano a distruggere la società civile e a rovinare milioni di persone.
L’amministrazione Biden perpetua queste menzogne distogliendo l’attenzione dagli effetti disastrosi che queste politiche hanno avuto e stanno avendo sulla popolazione. Questa doppiezza serve anche a fornire una copertura ai sinistri architetti di queste politiche criminali.
Questo è particolarmente importante se si considera il tentativo di trasformare il naufragio della politica COVID-19 in una politica statale permanente.
La scheda informativa prosegue costruendo un approccio olistico del tipo “un’unica salute,” intrecciando gli sforzi per affrontare le minacce umane, animali, vegetali e ambientali.
Appropriandosi del linguaggio tipico della salute “alternativa,” l’amministrazione Biden ci informa benevolmente che questa strategia di biodifesa comprenderà anche le problematiche agricole e ambientali.
Lungi dall’essere “olistico,” questo “approccio,” tra l’altro, sarà sicuramente una manna per l’agroalimentare biotech. Da tempo, infatti, gruppi come la Fondazione Gates cercano di assicurarsi fondi pubblici per i loro progetti di punta (sia nazionali che internazionali) e per il consolidamento delle politiche a favore dei loro desiderati monopoli agricoli.
Secondo questa dottrina, a cosa dovremmo prepararci esattamente?
Gli Stati Uniti devono essere pronti ad affrontare le epidemie di qualsiasi origine, siano esse naturali, accidentali o intenzionali.
Non sarà più necessaria una “minaccia” specificamente identificabile per giustificare i preparativi di biosicurezza. Come nel caso di oscure “cellule dormienti” non c’è più bisogno di una minaccia reale, è sufficiente una minaccia percepita o magari anche una minaccia artificiale che, a quanto pare, potrebbe provenire da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Molto comodo. E, poiché si tratta di una questione di “sicurezza nazionale,” il pubblico non avrà il diritto di conoscere i dettagli.
E quando?
“Per evitare che i focolai diventino epidemie e per prevenire gli incidenti biologici prima che si verifichino: bloccando le epidemie all’origine attraverso il rafforzamento della sicurezza sanitaria globale.”
Queste “minacce” diventano ora completamente intercambiabili, definite come qualsiasi cosa possa accadere ovunque e in qualsiasi momento.
Stiracchiando alquanto la nozione di pre-crimine, l’amministrazione Biden crea una logica di deterrenza per eventi non ancora verificatisi, ma che, basandosi sulla mera speculazione, potrebbero avvenire in futuro.
E chi è la sfera di cristallo che determina dove, quando e se questi focolai si verificheranno?
“Consentire l’esecuzione di test entro 12 ore, fornire decine di migliaia di test diagnostici entro una settimana e sviluppare una diagnostica rapida entro 90 giorni.”
Com’era successo con gli artificiosi “casi Covid,” chi sarà in grado di regolamentare l’accesso ai test PCR avrà il potere di dichiarare un’altra pandemia, e di garantirne l’illusione, in qualsiasi momento.
Quali organizzazioni guideranno questo sforzo? Cosa si intende per “sicurezza sanitaria”? Le risposte a queste domande ci vengono fornite nelle dichiarazioni che seguono:
“La strategia si basa anche sull’annuncio dell’USAID, fatto all’inizio di quest’anno, di finanziare con 150 milioni di dollari la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations per accelerare lo sviluppo di vaccini salvavita e contromisure contro le minacce biologiche.
Dare istruzioni alla Comunità di intelligence in modo che monitori da vicino l’evoluzione del panorama delle minacce biologiche e fornisca informazioni critiche e potenzialmente sensibili in termini di tempo, necessarie per affrontare le minacce biologiche naturali, accidentali e intenzionali.”
Sembra che l’USAID, il CEPI finanziato da Gates e la CIA, organizzazioni non esattamente note per le loro passate prestazioni in materia di benessere pubblico, stiano espandendo le loro missioni nel campo dell’assistenza sanitaria pubblica.
Visti i precedenti di queste agenzie, è molto improbabile che questa missione si concentri sul miglioramento dell’alimentazione e dell’esercizio fisico, mentre è quasi certo che sarà incentrata sul consolidamento dell’apparato di biosicurezza.
Una volta superate le dubbie giustificazioni e le discutibili storie di copertura di questa “Strategia di biodifesa,” nel paragrafo successivo arriviamo al cuore della questione:
“Tuttavia, il pieno raggiungimento di questi obiettivi trasformativi richiederà il sostegno del Congresso per fornire ulteriori risorse, compresa la richiesta del Presidente di 88 miliardi di dollari in cinque anni per la preparazione alle pandemie e la biodifesa. L’Amministrazione è ansiosa di collaborare con il Congresso nell’implementazione di questa strategia di investimento volta a salvare trilioni di dollari e milioni di vite.”
E chi potrebbe fregarsi le mani in attesa di queste elargizioni governative?
Gli stessi individui e le stesse organizzazioni di Big Pharma e Big Tech che avevano progettato e beneficiato delle calamitose politiche sullaCovid-19.
Il fiore all’occhiello dell’intero programma è espresso nella frase seguente:
“Sviluppare vaccini entro 100 giorni, produrre una quantità di vaccino sufficiente per la popolazione degli Stati Uniti entro 130 giorni e lavorare con partner internazionali per sviluppare una fornitura di vaccino sufficiente per le popolazioni globali ad alto rischio entro 200 giorni.”
È ormai assodato che, per anni, uno degli obiettivi principali di Big Pharma è stato quello di eliminare i lunghi e costosi test clinici. I “costi irrecuperabili” delle sperimentazioni cliniche e degli studi sulla sicurezza riducono i profitti e rallentano notevolmente i tempi di commercializzazione dei prodotti.
Con il piano Biden, tutto ciò che devono fare è affermare che esiste un agente patogeno e usare la “sicurezza nazionale” come scusa per nascondere le prove. In un batter d’occhio tutti gli ostacoli normativi vengono spazzati via, lasciando il posto a prodotti a base di mRNA somministrabili a vita. Non appena qualcosa verrà considerata “una minaccia per la biosicurezza,” potranno produrre l’ultimo vaccino a base di mRNA – finanziato pubblicamente – e imporne la somministrazione.
Per capire lo scopo di questo “Piano strategico” non c’è bisogno di consultare un indovino. La traduzione è semplice: denaro e controllo, molto denaro, da assegnare attraverso finanziamenti governativi, tramite i soldi dei contribuenti, versati a coloro che hanno il compito di “proteggerci.”
E il controllo sociale attraverso la creazione di meccanismi di biosicurezza, con il pretesto della “protezione della salute pubblica” come motivazione per questa “nuova economia” e questa nuova rete di biosicurezza.
Per dare un senso alle dimensioni colossali di questo programma è necessario riconoscere che l’obiettivo è sempre stato quello di far diventare i sistemi di rilascio di mRNA la nuova vacca da mungere di Big Pharma. Questo programma fa esattamente questo, inventando nuovi mercati permanenti per i biofarmaci.
L’idea è quella di utilizzare le piattaforme di mRNA come meccanismo contro qualsiasi agente patogeno virale, reale o immaginario, immettere la tecnologia sul mercato e iniziare a scorrere la lista.
I governi fedeli a Big Pharma cercheranno di imporre le loro iniezioni (o, in alternativa, useranno ogni forma di coercizione a loro disposizione) a intere popolazioni, utilizzando un modello di abbonamento per somministrazioni di mRNA vita natural durante.
Ogni essere umano sulla Terra, ogni corpo umano diventerà un puntaspilli per riempire le tasche del cartello farmaceutico.
Invece di imparare veramente la lezione degli ultimi due anni, l’amministrazione Biden è decisa a raddoppiare le disastrose politiche COVID-19 che hanno rovinato la vita a milioni di persone in tutto il Paese, arricchendo e potenziando le forze che compongono l’apparato di biosicurezza.
Forse c’è qualche altra lezione in gioco.
Michael Bryant
Fonte: off-guardian.org
Link: https://off-guardian.org/2022/11/10/inside-the-uss-new-bio-defense-strategy/
10.11.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Michael Bryant è un giornalista/attivista e ricercatore freelance che attualmente si occupa principalmente di questioni relative alla libertà sanitaria.