La Nakba 2.0 fa rivivere le guerre neocon

La guerra tra Israele e i bambini arabi sta andando fuori controllo.

DONA A COMEDONCHISCIOTTE.ORG PER SOSTENERE UN'INFORMAZIONE LIBERA E INDIPENDENTE:
PAYPAL: Clicca qui

STRIPE: Clicca qui

In alternativa, è possibile effettuare un bonifico bancario (SEPA) utilizzando il nostro conto
Titolare del conto: Come Don Chisciotte
IBAN: BE41 9674 3446 7410
BIC: TRWIBEB1XXX
Causale: Raccolta fondi

Pepe Escobar
strategic-culture.su

La guerra tra Israele e i bambini arabi, che fa parte della guerra tra l’Egemone e l’Asse della Resistenza, entrambe sottosezioni della guerra tra NATO e Russia e tra NATO e Cina, sta andando completamente fuori controllo.

Ormai è assodato che, con la Cina che media la pace in tutta l’Asia occidentale e Russia-Cina che si impegnano a fondo per i BRICS 11, con tanto di facilitazione degli accordi commerciali sull’energia al di fuori del dollaro statunitense, la risposta dell’Impero sarebbe stata del tutto prevedibile:

Diamo fuoco all’Asia occidentale

L’obiettivo immediato degli psicopatici neocon straussiani e dei loro collaboratori nella Beltway è quello di colpire la Siria, il Libano e, infine, l’Iran.

Questo spiega la presenza nel Mediterraneo centrale e orientale di una flotta di almeno 73 navi da guerra USA/NATO – due gruppi di portaerei americane [con relativo naviglio di scorta] e oltre 30 navi di 14 membri della NATO coinvolte nell’esercitazione Dynamic Mariner in corso al largo delle coste italiane.

Si tratta della più grande concentrazione di navi da guerra USA/NATO dagli anni Settanta.

Chiunque creda che questa flotta sia stata assemblata per “assistere” Israele nel suo progetto di Soluzione Finale per imporre una Nakba 2.0 a Gaza dovrebbe leggersi un po’ di Lewis Carroll. La guerra ombra già in atto mira a distruggere tutti i nodi dell’Asse della Resistenza in Siria, Libano e Iraq – con l’Iran mantenuto come pezzo culminante della resistenza.

Qualsiasi analista militare con un quoziente intellettivo superiore alla temperatura ambiente sa che tutte quelle costose vasche da bagno americane sono destinate a diventare delle barriere coralline sub-oceaniche, soprattutto se visitate da missili ipersonici.

Naturalmente, tutto questo potrebbe essere solo il solito spettacolo americano di proiezione di potenza/deterrenza. Gli attori principali – Iran e Russia – non sono affatto impressionati. Basta guardare indietro nel tempo, a ciò che un gruppo di pastori di capre di montagna armati di kalashnikov taroccati aveva fatto alla NATO in Afghanistan.

Inoltre, l’egemone dovrebbe fare affidamento su una seria rete di basi a terra, se mai prendesse in considerazione l’idea di lanciare una guerra contro l’Iran. Nessun attore dell’Asia occidentale permetterebbe agli Stati Uniti di utilizzare basi in Qatar, Kuwait, Iraq o persino in Giordania. Baghdad è già impegnata, da tempo, a sbarazzarsi di tutte le basi americane.

Dov’è la mia nuova Pearl Harbor?

Il piano B è quello di allestire un’altra Pearl Harbor (l’ultima è stata solo poche settimane fa, secondo Tel Aviv). Dopotutto, l’organizzazione di una tale sfarzosa esibizione di diplomazia delle cannoniere in un mare interno si traduce un’appetitosa sfilata di facili bersagli.

È inutile aspettarsi che il capo del Pentagono Lloyd “Raytheon” Austin prenda in considerazione la possibile umiliazione cosmica [dell’America] se l’Egemone dovesse subire l’affondamento di una delle sue vasche da bagno multimiliardarie da parte di un missile iraniano. Se ciò accadesse, [gli USA] passerebbero – letteralmente – alle armi nucleari.

Alastair Crooke – lo standard analitico dell’oro, del platino e delle terre rare – ha avvertito che tutti i punti caldi potrebbero esplodere in una volta sola, distruggendo l’intero (corsivo mio) “sistema di alleanze” statunitense.

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, come al solito, ha fatto centro, quando ha detto che, se Gaza verrà distrutta, la catastrofe che ne deriverà durerà “decenni, se non secoli”.

Quella che era iniziata a Gaza come una sfida alla sorte si sta ora espandendo a tutta l’Asia occidentale e, successivamente e inevitabilmente, all’Europa, all’Africa e all’Asia.

Tutti ricordano il preambolo delle attuali circostanze incendiarie: la manovra di Brzezinski in Ucraina per tagliare fuori l’Europa dalle risorse naturali russe.

La metastasi si è trasformata nella più grande crisi mondiale dal 1939. Gli psicopatici neocon straussiani a Washington non hanno la minima idea di come fare marcia indietro. Quindi, allo stato attuale, le speranze di una soluzione pacifica per entrambe queste guerre interconnesse sono meno di zero.

Come avevo già sottolineato in precedenza, i leader dei principali Paesi produttori di petrolio – Russia, Arabia Saudita, Iran, Iraq, Kuwait – possono tagliare quasi la metà della produzione mondiale di petrolio in un colpo solo, demolendo le intere economie dell’UE e degli Stati Uniti senza sparare un colpo. Fonti diplomatiche assicurano che questa ipotesi è stata presa in seria considerazione.

Come mi ha riferito una fonte del Deep State della vecchia scuola, ora, in Europa, gli attori seri stanno tutti cercando di far arrivare questo messaggio alla Beltway “per far sì che gli Stati Uniti ci pensino due volte prima di scatenare una guerra che non sono in grado di controllare. Quando andranno a Wall St. per verificare la loro esposizione ai derivati, avranno già avuto il tempo di pensarci su, dato che i documenti sono stati inviati a persone come Larry Fink di Blackrock e Michael Bloomberg”.

Parallelamente, negli ambienti dell’intelligence lungo tutto il “nuovo asse del male” (Russia-Cina-Iran) si sta sviluppando una seria discussione sulla necessità di consolidare un polo islamico unificato.

Le prospettive non sono buone, anche se poli chiave come Russia e Cina hanno chiaramente identificato il nemico comune dell’intero Sud globale/maggioranza globale. La Turchia di Erdogan sta solo facendo finta. L’Arabia Saudita non investirà nella difesa/protezione della Palestina, qualunque cosa accada. I clienti/scagnozzi degli americani in Asia occidentale sono solo spaventati. Rimangono solo l’Iran e l’Asse della Resistenza.

Nel dubbio, ricordatevi di Yahwe

Nel frattempo, la vendicativa e narcisistica tribù dei conquistadores, maestra dell’inganno politico e dell’esenzione morale, è impegnata a consolidare la sua Nakba 2.0 – che è anche la soluzione perfetta per impadronirsi illegalmente di tutto il gas al largo di Gaza.

La direttiva di deportazione del Ministero dell’Intelligence israeliano, che riguarda 2,3 milioni di palestinesi, è abbastanza chiara. È stata ufficialmente approvata dal Ministero il 13 ottobre.

Si inizia con l’espulsione di tutti i palestinesi dal nord di Gaza, seguita da una serie di “operazioni di terra”; si lascia una via d’uscita verso il confine egiziano a Rafah; si creano “tendopoli” nel nord del Sinai e, in seguito, anche nuove città per “il reinsediamento dei palestinesi” in Egitto.

Itay Epshtain, consulente di diritto e politica umanitaria, ha osservato: “Non sono ancora riuscito ad individuare un punto all’ordine del giorno o una decisione governativa che avalli la direttiva del Ministero. Se fosse stata effettivamente presentata e approvata, probabilmente non sarebbe di dominio pubblico”.

Molti degli estremisti di Tel Aviv lo stanno comunque confermando nelle loro esternazioni.

Quanto alla guerra più ampia, è già stata scritta. Molto tempo fa. E loro vogliono seguirla alla lettera, in tandem con gli zio-cons cristiani americani.

Tutti ricordano che il generale Wesley Clark, due mesi dopo l’11 settembre, si era recato al Pentagono ed era venuto a conoscenza del piano neocon/Zio-con cristiani di distruggere 7 Paesi in 5 anni:

Si tratta di Iraq, Libia, Libano, Siria, Somalia, Sudan e Iran.

Tutti sono stati destabilizzati, distrutti o fatti sprofondare nel caos.

L’ultimo della lista è l’Iran.

Torniamo ora al Deuteronomio 7:1-2, 24:

“Yahweh disse a Israele che aveva individuato “SETTE NAZIONI PIÙ GRANDI E PIÙ FORTI DI TE” (maiuscole mie), che “dovrai maledire e distruggere” e non “mostrare loro alcuna pietà”. Quanto ai loro re, “cancellerai i loro nomi sotto il cielo”.

Pepe Escobar

Fonte: strategic-culture.su
Link: https://strategic-culture.su/news/2023/10/30/nakba-2-revives-neocon-wars/
30.10.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Pepe Escobar è un analista geopolitico e autore indipendente. Il suo ultimo libro è Raging Twenties. È stato politicamente cancellato da Facebook e Twitter. Seguitelo su Telegram.

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Potrebbe piacerti anche
Notifica di
27 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
27
0
È il momento di condividere le tue opinionix