DI DMITRY ORLOV
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Nessuno crede che dire delle bugie sia proprio di un comportamento sportivo o onesto. Eccetto nel caso di professioni molto particolari – spia, agente speciale, etc. – mentire è considerato pressoché ovunque una manifestazione di sconfitta. Anche in forme relativamente inoffensive, come il vanto o l’esagerazione, la finzione e la demagogia, è una misera scorciatoia a cui si ricorre quando non si ha una verità favorevole da dire. Poi, ci sono altri tipi di inganni, dettati da un cattivo orientamento, dissimulazione e omissione; motivati dal desiderio di orientare i sentimenti di qualcuno o per evitare uno scandalo, la scelta di mentire raramente è una scelta felice.
Infine, c’è chi produce e diffonde informazioni false e ingannevoli. Quando la società funziona normalmente, queste persone, presto o tardi, sono prese con le mani nel sacco. La loro reputazione è rovinata, le loro carriere rovinate e i danni prodotti riparati. In una società che funziona normalmente, una buona parte dei suoi membri ha una solida conoscenza dei fatti, è capace di ragionare logicamente e ha sufficiente fiducia nell’etica dei giornalisti e di altri professionisti, nell’imparzialità dei funzionari e nel metodo scientifico da permetterle di credere che la verità esista e che si è in grado di giungere ad essa.
Ma queste forme di comportamento sociale, normale, stoico e apparentemente neutro sembrano un po’ noiose, forse sbiadite, difficilmente potrebbero attirare l’attenzione dei geek ultra-connessi. Non sarebbe molto più popolare, moderno e divertente se la fabbricazione di menzogne a fini economici e politici diventasse una forma accettata di comportamento sociale?
E se mentire diventasse sport nazionale? Chi ha bisogno dell’etica giornalistica e professionale quando meno di un terzo degli americani interrogati afferma di fidarsi dei media nazionali? Perché i funzionari dovrebbero rimanere imparziali quando la stragrande maggioranza degli americani politicamente impegnati è divisa in due schieramenti che si odiano apertamente e vogliono distruggersi a vicenda? E chi ha bisogno del metodo scientifico e di inchieste oggettive basate su prove empiriche quando si può fare affidamento sulle voci trasmesse dei media nazionali, arbitro ultimo della verità, «la saggezza dei folli»?
Ed ecco la questione più provocatrice di tutte: e se noi vivessimo già in questo mondo? Come potremmo saperlo? Non dovremmo certamente basare il nostro giudizio su qualcosa di così debole come i «fatti noti» o su nostre nozioni personali: se il nostro mondo è passato in modalità «menzogna competitiva» allora sussistono diverse versioni dei fatti, tutte sbagliate in un modo o nell’altro, e la scelta di uno rispetto a un altro verrà considerato un pregiudizio personale. Vedete la contraddizione di base? Gli antichi metodi d’esplorazione epistemologica non si applicano più nel nuovo mondo della menzogna competitiva. Di conseguenza, dobbiamo trovare un nuovo metodo per determinare se il mondo che noi abitiamo attualmente è l’antico, quello delle verità indiscutibili, o il nuovo, quello delle menzogne competitive.
Smettiamola di guardare nel dettaglio e guardiamo piuttosto ai comportamenti generali, sistemici. Nel vecchio mondo dell’esplorazione epistemologica, le teorie e le storie sono considerate non valide e rigettate qualora si scoprano delle prove che le contraddicano. Questo perché una teoria o una storia non valida non è considerata utile; è solo un peso, e forse un imbarazzo. Ma nel nuovo mondo delle menzogne competitive, le teorie e le storie non sono né valide né non valide. La teoria senza senso della «terra piatta» che circola su Facebook è assurda, ma gode comunque di popolarità (vi spiegherò più tardi perché) e pertanto resiste. Le bugie non sono più merci difettose da buttare; ma rappresentano un prezioso investimento. Di conseguenza, ogni volta che alcuni fatti contraddicono la teoria o la narrativa privilegiata, la risposta non è quella di riesaminare ma di produrre una marea di «fatti alternativi» (ottenuti, prefereribilmente, da una fonte segreta, da una fonte che non può essere messa in discussione) e di aggiungere un po’ di carburante per rilanciare la sua teoria o il suo racconto.
Nel vecchio mondo, riuscire, è formulare delle teorie e creare delle storie che siano generalmente considerate come vere. È anche costruire, mattone dopo mattone, l’edificio della sola e unica realtà consensualmente abitato da coloro che sono razionali e saggi e abbastanza intelligenti per comprenderla, lasciando da parte le persone irrazionali, insensate, ignoranti e stupide (che possono essere numerose ma cui viene impedito con successo di avere una qualsiasi influenza sulla società). Ma nel nuovo mondo della menzogna competitiva, il successo è la capacità di rendere credibili le proprie bugie. E il modo migliore per riuscirci è di mentire.
Questa è la teoria. Passiamo alla pratica. Guardiamo alla Russia.
- In qualità di segretario di Stato di Obama, Hillary Clinton si accordò con i russi, in un’operazione non proprio limpidissima, per dare a questi ultimi una parte importante del mercato dell’uranio statunitense. Nel momento in cui si è candidata alla presidenza, la sua squadra ha considerato questa collusione come un problema, e ha progettato un piano per accusare la squadra di Trump di collusione con la Russia, per sviare l’attenzione. A tal scopo, la sua squadra ha comprato un dossier fabbricato (il dossier Steele) per infangare la reputazione di Trump. Questo dossier è stato poi impiegato dall’FBI per ottenere dei mandati per spiare la campagna di Trump, per nominare Mueller come investigatore speciale, per rintracciare prove di collusione. Se fossiamo nel vecchio mondo, una simile prova minerebbe rapidamente la storia della «collusione di Trump con i russi ». Ma nel nuovo mondo della bugia competitiva, i fatti sono maledetti. E questa storia è talmente popolare tra coloro che detestano Trump!
- Un certo personaggio, tale Rodchenkov, ha diretto in passato l’agenzia antidoping della Russia – finché lui e sua sorella sono stati sorpresi mentre vendevano farmaci proibiti agli atleti. Ha evitato la prigione perché aveva ricevuto una diagnosi di schizofrenia e aveva tentato il suicidio. Più tardi, è scappato negli Usa ed è diventato un informatore dell’FBI, raccontando la favola del doping di Stato promosso dallo Stato russo. Sulla base delle sue «prove» numerosi atleti russi sono stati (momentaneamente) privati delle loro medaglie olimpiche e (momentaneamente) banditi a vita dai Giochi olimpici. Queste decisioni sono state annullate per assenza di prove. Il presidente del CIO, Thomas Bach, ha pubblicamente criticato questa decisione – perché la mancanza di prove non è una buona ragione per annullare una decisione? Un altro rappresentante del CIO ha poi rilasciato un’intervista nella quale difendeva la decisione di non autorizzare la partecipazione degli atleti russi, notoriamente competitivi, ai Giochi olimpici invernali coreani affermando che l’assenza di prove non certifica per forza la loro innocenza; possono ancora essere sospetti, ha dichiarato. Perché sono russi? Nel vecchio mondo dove valeva la regola della prova, tali sviluppi sarebbero stati assai imbarazzanti per il CIO, squalificando molti funzionari dall’esercizio delle loro funzioni. Ma nel nuovo mondo della menzogna competitiva, la storia del «doping russo» è largamente condivisa (tra la popolazione più dopata del pianeta, potremmo aggiungere), ed è costantemente alimentata.
- Ci sono alcuni paesi nel mondo che spendono una grande quantità di denaro per il loro esercito, che ambiscono a fare molte cose e che sono capaci di formare ed equipaggiare altri eserciti per fare molte altre cose. Ma non sanno fare che una cosa: scaricare bombe. Poco importa ciò che cercano di fare, falliscono sempre. Quest’esercito è quello degli Usa. Recentemente, ha raso al suolo due grandi città: Mossul e Raqqa, ora ridotte in macerie. Non sono che due semplici esempi, ma ce ne sarebbero molti altri. Gli Usa hanno sganciato bombe su numerosi paesi – Corea del Nord, Vietnam, Cambogia, Laos, Serbia/Kosovo, Iraq, Afghanistan … Probabilmente più bombe di tutte le altre nazioni messe insieme, comprese due bombe nucleari sul Giappone. Tutti questi bombardamenti si sono rivelati inutili per giungere alla pace nelle condizioni desiderate dagli Usa. Il resto del mondo lo sa molto bene e sa che esiste una sola tecnica difensiva necessaria per bloccare completamente e paralizzare l’esercito americano: la tecnica dell’interdizione di area, che include la guerra elettronica e i sistemi di difesa anti-aerea che la Russia è contenta di fornire. (Lo sa anche la Corea del Nord). Gli americani sono consapevoli della loro totale impotenza militare e, in un tentativo disperato, si apprestano a spendere dozzine di miliardi di dollari in più, che non hanno, in armi nucleari tattiche, credendo erroneamente che un attacco nucleare può concludersi con qualcosa di diverso da un suicidio. Questa prova, così schiacciante, è nascosta da un’imponente facciata di menzogne concrete, dall’aria patriottica. Queste menzogne peseranno ancora sulla popolazione fino a quando gli Usa, con i loro militari, non faranno bancarotta.
Sono solo tre esempi; ma ce ne sarebbero molti altri. Ma dovrebbero bastare a delineare a grandi linee questo nuovo mondo della menzogna competitiva. Il metodo globale è il seguente: fabbricare falsi fatti; utilizzarli per inventare una storia o una teoria (o entrambe); quindi diffonderla il più possibile. Qualora vi scontriate con una prova che la contraddice, produrre altri falsi fatti al fine di soffocare questa prova. Se riuscite a tener in piedi le vostre menzogne, avete vinto (per il momento). Ovviamente, negare la realtà non è una buona strategia a lungo termine, ma se continuate a ripetervi che «a lungo termine, saremo tutti morti» (anch’essa una bugia), forse a breve termine funzionerà.
Il problema è che, anche in questo mondo nuovo, resistono persone ostinatamente fedeli ai fatti. Queste persone sono chiaramente in ritardo e fuori moda, ma possono sempre rovinare il gioco. È là che le persone che credono che Gesù cavalcasse un dinosauro e altre storie ingannevoli sono più utili: esistono per provare che i fatti non hanno importanza. Invece di essere annientati, sono amplificati e rafforzati. Sopravvivono perché tutte le persone serie che provano a discutere con loro finiscono per avere un’aria ridicola – per aver discusso con degli imbecilli.
Questa situazione potrebbe sembrare disperata. Ma no, non disperiamoci! Quest’epidemia di menzogne competitive non ha ancora divorato tutto il pianeta. Sì, ha ampiamente inghiottito gli Usa e il Canada, e buona parte dell’Europa occidentale, ma sembra non goda di ottima salute perché ci sono parti del mondo dove la menzogna è ancora considerata un peccato e dove le persone ignoranti, irrazionali, folli e stupide non hanno molta influenza sulla società.
Dmitry Orlov
Fonte: http://lesakerfrancophone.fr
Link: http://lesakerfrancophone.fr/le-mensonge-competitif
15.03.2018
Traduzione dal francese per www.comedonchisciotte.org a cura di VOLLMOND