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La Redazione

 

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La luce rossa può ridurre i livelli di glucosio nel sangue

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Il 6 Marzo 2024
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La luce rossa può ridurre i livelli di glucosio nel sangue

Uno studio, apparso sul Journal of Biophotonix, mette in evidenza qualcosa di decisamente interessante: l’esposizione a una frequenza specifica di luce può ridurre significativamente i livelli di zucchero nel sangue.
In particolare, stiamo parlando di 670 nanometri di luce rossa. I ricercatori hanno visto che sono in grado di stimolare la produzione di energia all’interno dei mitocondri (le minuscole centrali elettriche all’interno delle cellule) portando ad un aumento del consumo di glucosio. Ciò determina una riduzione del 27,7% dei livelli di glucosio nel sangue in seguito all’assunzione di glucosio e anche la riduzione del picco massimo di glucosio del 7,5%.

Come si è svolto l’esperimento?
Sono state reclutate 30 persone senza condizioni metaboliche note e che non assumevano farmaci e sono state randomizzate in due gruppi: 15 nel gruppo con luce rossa a 670 nanometri e 15 nel gruppo placebo senza luce. Tutti hanno eseguito un test di tolleranza al glucosio orale e poi hanno registrato i livelli di glucosio nel sangue ogni 15 minuti nelle due ore successive. Alla fine, i ricercatori hanno potuto appurare che le persone che sono state esposte alla luce rossa 45 minuti prima di bere glucosio hanno mostrato un livello di picco di glucosio nel sangue ridotto e una riduzione del glucosio nel sangue totale durante le due ore.

Lo studio è stato condotto su individui sani, ma ha un impatto potenzialmente notevole sul controllo del diabete dopo i pasti poiché fa vedere, attraverso una tecnica non invasiva e non farmacologica, la possibilità di ridurre le fluttuazioni dannose del glucosio nel sangue. Il dottor Powner, docente senior di neurobiologia e autore principale dello studio, ha dichiarato: È chiaro che la luce influenza il modo in cui funzionano i mitocondri e questo ha un impatto sui nostri corpi a livello cellulare e fisiologico. Il nostro studio ha dimostrato che possiamo utilizzare una singola esposizione di 15 minuti alla luce rossa per ridurre i livelli di zucchero nel sangue dopo aver mangiato. Sebbene questo sia stato fatto solo su individui sani in questo documento, ha il potenziale per avere un impatto sul controllo del diabete in futuro, poiché potrebbe aiutare a ridurre i picchi di glucosio potenzialmente dannosi nel corpo dopo i pasti.”

Questo lavoro scientifico evidenzia, dunque, le significative conseguenze positive a lungo termine per la salute derivanti dall’esposizione alla luce rossa.
Allo stesso tempo suggerisce anche un’altra cosa: se la luce rossa ha questo benefico effetto, al contrario la prolungata esposizione alla luce blu può avere altrettanto significative conseguenze negative per la salute. In particolare, nello specifico, può essere causa di disregolazione degli zuccheri nel sangue.

Il professor Glenn Jeffery, che insegna neuroscienze presso l’UCL Institute Ophtalmology ed è coautore dello studio, ha ricordato che la luce solare, altamente benefica, ha un equilibrio tra il rosso e il blu e ha sottolineato che, invece, viviamo in un mondo in cui passiamo la maggior parte del tempo negli ambienti chiusi in cui la luce blu è dominante visto che sono ormai per lo più utilizzate le luci a LED che emettono verso l’estremità blu dello spettro con pochissimo rosso. “Ciò riduce la funzione mitocondriale, la produzione di ATP”ha dichiarato il professore“e, a lungo termine, ha un impatto negativo sulla fisiologia e può portare a livelli di zucchero nel sangue alterati che possono contribuire al diabete compromettendo la salute”.

Dunque, era meglio la precedente illuminazione a incandescenza perché aveva un equilibrio tra il blu e rosso più simile alla luce solare?
Sì, secondo Jeffery, e il passaggio al LED avrebbe determinato “una potenziale bomba a orologeria per la salute in una popolazione che invecchia”.
Il consiglio è di stare più tempo all’aria aperta, alla luce del sole. Si correggeranno, così, gli effetti negativi dell’attuale sovraesposizione alla luce artificiale.

P.S.
Tutti conoscono l’importanza dei raggi ultravioletti per l’attivazione della sintesi della vitamina D3. In realtà la luce del sole ha innumerevoli poteri terapeutici (maggiori dettagli in questo articolo).
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VB

 

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Giornalista professionista specializzata in tematiche di salute e ambiente. Naturopata membro FNNP (Federazione Nazionale Naturopati Professionisti). “Percepisco il mio lavoro come una sottile indagine fatta di domande, di chiedersi il perché. Comprendere la causa è sempre il primo passo da fare.”
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