DI SHAUN BRADLEY
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La capacità degli Stati Uniti di mantenere la propria influenza sul resto del mondo sta diminuendo lentamente. Da quando il petrodollaro venne istituito nel 1971, la moneta ha monopolizzato il commercio internazionale grazie a scambi con l’OPEC e continui interventi militari. C’è però una crescente opposizione allo standard americano, aumentata recentemente dal fatto che diversi Stati del Golfo hanno bloccato il Qatar, accusato di finanziare il terrorismo.
Nonostante la narrativa principale, ci sono diverse altre ragioni per cui Qatar è nel mirino. Negli ultimi due anni, ha condotto oltre $86 miliardi di transazioni in yuan e ha firmato altri accordi con la Cina che incoraggiano ulteriormente la cooperazione economica. Il Qatar ha inoltre i maggiori giacimenti di gas naturale del mondo, assieme a quelli iraniani, dando ai due paesi una significativa influenza regionale.
Nel frattempo, i debiti incontrollabili e le divisioni politiche degli Stati Uniti sono segni evidenti di vulnerabilità. I cinesi e i russi hanno istituito in modo proattivo sistemi finanziari alternativi per chi cerca di allontanarsi dalla Fed. Dopo che l’FMI ad ottobre ha accettato lo yuan nel suo paniere di valute di riserva, investitori ed economisti hanno finalmente cominciato a prestare attenzione. Il potere economico detenuto dalla Federal Reserve è stato fondamentale nel finanziamento dell’impero americano, ma sono in corso grossi cambiamenti geopolitici. La reputazione degli americani, dopo decenni di guerre non dichiarate, di sorveglianza di massa e di politica estera catastrofica, si è totalmente rovinata.
Una delle migliori risorse rimastele è la forza militare, che però è inutile se priva di una forte economia che la finanzi. I BRICS non stanno sfidando frontalmente l’ordine stabilito, ma hanno invece scelto di minarne il sostegno finanziario. Il Qatar è solo l’ultimo dei paesi che hanno adottato misure per aggirare il dollaro. La Russia ha fatto scalpore nel 2016 quando ha iniziato ad accettare pagamenti in yuan ed è divenuta il maggiore partner petrolifero della Cina, rubando una grande quota di mercato all’Arabia Saudita. Anche l’Iran ha mollato il dollaro all’inizio di quest’anno in risposta al travel ban di Trump. Alla fine, anche i nostri alleati cominceranno a chiedersi cosa serva meglio i propri interessi.
Molti paesi europei sono arrabbiati con i burocrati non eletti di Bruxelles su temi quali immigrazione, terrorismo e austerità. Se le cose peggiorassero, altri paesi potrebbero potenzialmente seguire l’esempio britannico e votare per uscire. È evidente che i paesi dell’Europa dell’est guarderanno verso Oriente per ottenere le risorse di cui le loro economie necessitano.
Cina, Russia e India sono davanti a tutti e hanno iniziato anni fa a fare scorta di oro. Sanno che i beni fisici, e non il denaro fiat, saranno la vera misura della ricchezza nel futuro prossimo. L’iperinflazione storica verificatasi in questi paesi ha consolidato l’importanza dei metalli preziosi nei loro sistemi monetari. Purtroppo, la maggior parte degli americani ignora il passato e probabilmente alla prossima crisi vedrà ancora bailout del governo e denaro stampato. Anche i funzionari della FED hanno ammesso che il quantitative easing è l’unica soluzione.
Rinomati investitori hanno avvertito dell’attuale spostamento di ricchezza dall’Ovest all’Est, ma burocrati e banchieri centrali rifiutano di ammettere quanto le cose possano diventare gravi. L’impatto sulla persona media potrebbe essere devastante se questa non è adeguatamente preparata.
L’economista e autore James Rickards riassume il perché Cina e Russia sono così interessate all’acquisto di metalli preziosi:
“Sono bloccati con i loro dollari. Temono, a ragione, che gli americani vogliano uscire dal loro debito di $19 miliardi giocando con l’inflazione. La soluzione della Cina è comprare oro. Se il dollaro si inflazionerà, il patrimonio del Tesoro cinese scenderà, ma il prezzo in dollari del suo oro salirà. Una grande riserva d’oro è una prudente diversificazione. I motivi della Russia sono geopolitici. L’oro è l’arma del 21° secolo per le guerre finanziarie. Gli Stati Uniti controllano i sistemi di pagamento in dollari e, con l’aiuto degli alleati europei, possono espellere gli avversari dallo Swift (il sistema di pagamenti internazionali). L’oro è immune da tali aggressioni, non può essere hackerato, cancellato o congelato. Usarlo è un modo semplice per i russi di evitare le interferenze statunitensi”.
Gli esperti mainstream continueranno a distrarre il pubblico con gli stessi ottimistici discorsi, ma approfittare della calma prima della tempesta è molto importante. I banchieri centrali faranno di tutto per tenere in piedi il loro Ponzi scheme. Solo i singoli individui possono attivarsi per proteggere sé stessi ed altri. Chi adotterà denaro sano e criptovalute prospererà in questa nuova e competitiva economia globale. Se l’America non riuscirà ad adattarsi, lo stesso sistema fiat che le ha dato potere la ridurrà in povertà.
Fonte: http://theantimedia.org
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26.06.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org di HMG