DI ROSANNA SPADINI
comedonchisciotte.org
Nella “democrazia liquida” degli uomini/twitter di razza eurofila, diritti, valori, coscienze, vergogne, libertà, giustizia e sovranità si liquefanno in tempo reale, come fossero zollette di zucchero immerse in una tazza di caffè bollente. Viene smarrito anche il senso delle parole e la loro funzione istituzionale, sostituite da una viscida e opaca neolingua contemporanea, che assomiglia più ad una marmellata avariata di mele cotogne che ad un morfema sintattico.
Ed ecco che mentre il nuovo Sultanato del Nazareno sta per fare carta straccia della Costituzione Italiana, nata dal sangue della Resistenza, le opposizioni parlamentari, fortemente contrarie alle riforme, hanno chiesto un’udienza a Napolitano, e lui cosa fa? (udite, udite!) Si è dato ammalato. Poi il giorno dopo è partito per le vacanze.
Come quando telefoni ad un amico che ti deve dei soldi e lui si fa negare, come quando citofoni al vicino di casa che ti scassa gli zenzeri con rumori assordanti e lui non risponde, il Presidente della Repubblica, nella sua veste istituzionale, ha rifiutato di ascoltare le esigenze delle opposizioni, che rappresentano milioni di cittadini, in un momento così cruciale della vita politica italiana, e si è nascosto dietro una vestaglia da camera.
Dunque mentre il Vicerè se ne stava in disparte, avvolto nella sua miseria morale, in Parlamento si scatenava un putiferio, per il bavaglio imposto alle opposizioni dalla decisione del governo di contingentare i tempi della discussione, fissando con la “tagliola” limiti temporali per gli interventi di ogni gruppo parlamentare, e imponendo con la “ghigliottina” il brusco passaggio al voto finale, senza tenere conto di ulteriori emendamenti o interventi. Questa è la riforma, prendere o lasciare.
Del resto il Patto del Nazareno è un vero Patto d’acciaio della P2, espressione del regno del malaffare mafio-massonico che governa l’Italia da diverso tempo e impostosi con una particolare fretta, per realizzare nel più breve tempo possibile quelle famose riforme così imprescindibili, senza le quali gli italiani sembrerebbero dover subire la trasmutazione dell’acqua in sangue o l’invasione degli squali negli affluenti del Tevere.
Ma perché la riforma va approvata necessariamente entro la “pausa estiva”? Perché tanta fretta? Una riforma del genere non merita forse una discussione ampia e dibattuta in termini democratici? Il premier poi sembra non voler dialogare assolutamente con i dissidenti interni, e men che meno con le opposizioni, anche se ha simulato in streaming una finta apertura verso i 5S, ma era tutto un bluff, per rassicurare con fare ipnotico l’opinione pubblica: tanto i piddini & com. ci cascano sempre, sono letteralmente glassati nella melma più ottusa.
Quindi il Patto sarebbe un accordo misterioso che nessuno conosce veramente, ma non ci vuole un’intelligenza particolarmente illuminata per capire che sarà una sorta di “do ut des”: a grandi linee garanzie politiche per Renzi e garanzie giudiziarie per Berlusca, e per entrambi una sintonia politica sciolta nei liquami della vergogna. Tu dai tre cose a me, io do una cosa a te. Così si fa tra veri amici! Tra compagni di merende guaste.
Del resto già da tempo era chiaro che le vere e proprie oligarchie che governano il paese, avevano abbandonato Bersani al suo destino, e avevano puntato invece sul nuovo “purosangue della parola”, giovane, brillante, fanfarone al punto giusto per spacciare per riforme quella che sarebbe stata una svolta autoritaria. Dopo aver teleguidato l’imposizione di tre governi non votati dagli italiani: prima governo Monti, poi quello di Letta, infine le tappe avevano bruciato tutti i tempi (#enricostaisereno).
Lo sappiamo, nelle “democrazie liquide” il consenso del popolo non è indispensabile, mentre “i vecchi saggi” procedono nella difesa ad oltranza del potere costituito, parandosi dietro il paravento delle “Riforme necessarie”, che saccheggiano diritti e valori democratici. Infatti il senatore Pd, Luigi Zanda, si lamenta per gli eccessivi emendamenti e si scaglia contro quei barbari incivili dei 5S, finché qualcuno gli risponde: “Il senatore PD Zanda si chiede quanto si spende e quanto costa stampare questi emendamenti? Glielo dico io, costa quanto costa la democrazia, quanto costa la libertà di fare le cose. Questo è il prezzo della democrazia!” (Mario Mauro del PPI)
Questo è il prezzo della democrazia, caro Zanda, tanto “osteggiato” dall’establishment e dalle nomenklature atlantiste. Così il disperato disegno imperiale degli USA ha violentato anche in Italia il tessuto politico/sociale, già moralmente fragile e fortemente corrotto, imponendogli un’accelerazione strana sui tempi, per la realizzazione di un regime di stampo autoritario, che provocherà una concentrazione di poteri nelle mani di un’oligarchia autoreferenziale, che con norme apparentemente scelte per migliorare il funzionamento dello stato, in realtà escluderà tassativamente il cittadino dalla gestione del potere (Senato non elettivo, premio di maggioranza eccessivo per la coalizione vincente, Italicum/Porcellum senza preferenze, soglia di sbarramento invalicabile per i piccoli partiti, liste bloccate senza preferenze).
Mentre gli USA, travolti dalla crisi del petrodollaro, soffiano sul fuoco della guerra civile ucraina, da loro stessi voluta e finanziata, decisi di affidarsi totalmente ad un folle progetto imperialista, che sembrerebbe risolvere i loro problemi economici e valutari con la guerra, i maggiordomi nostrani, alle loro dirette dipendenze, sono necessariamente costretti a rispettare l’ultimatum del padrone/signore che ha fretta, perché i padroni sono tali sempre e comunque. Non si è padroni a giorni alterni. Non si è padroni part-time.
Dunque il Vicerè del potere euroatlantico Napolitano e il suo diretto comandante in capo Renzi, devono rispettare il mandato di JP Morgan: “Sono Costituzioni che mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo”. Capito? Il Presidente Giorgio Napolitano, ex marxista-leninista, ex migliorista, ex amico di Henry Kissinger, colui che nel 1956 difendeva l’intervento sovietico in Ungheria, i carri armati contro le inermi folle di Budapest, colui che negli anni ’70 fu contro il divorzio, contro l’aborto, contro un diritto di famiglia «più avanzato, vuole le riforme a tutti i costi (Lanfranco Palazzolo, Il compagno Napolitano).
Negli anni ’80 lo yankee nostrano era migliorista e berlusconiano, gli articoli del suo settimanale “Il Moderno” (con pubblicità Fininvest) superavano in slinguazzate persino quelli di Giuliano Ferrara. Senza dimenticare le sue gravissime responsabilità nello sfacelo economico nazionale, per aver imposto i tre governi sapientemente pilotati dalla finanza internazionale:”La velocità con cui si muove la finanza globale richiede un governo internazionale dell’economia che sappia affrontare i problemi non più su scala nazionale…”
Assolutamente senza alcuna vergogna firma poi tutto quello che c’è da firmare per salvare da scomode condanne il collezionista di prescrizioni Silvio Berlusconi. Per non parlare del suo atteggiamento istituzionalmente eversivo a proposito della trattativa stato/mafia e il conflitto di attribuzione sollevato nei confronti della Procura di Palermo, per la distruzione delle intercettazioni delle telefonate con l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino.
Dunque questi “signori” hanno intenzione di mettere mano alla Costituzione Italiana, dissacrare la Carta senza il consenso del popolo, che ha versato il suo sangue nelle terre d’Italia per scriverla, dimenticando la tragedia della II guerra mondiale che l’ha generata, dimenticando che è espressione della verità della storia, senza la quale la società italiana dovrà necessariamente tornare ad essere il luogo della sopraffazione e della ingiustizia legalizzate. Questi “signori” si presentano nella loro veste istituzionale e patriottica, ma sono invece una minaccia per il diritto nazionale, per lo Stato, per i suoi cittadini, per la sovranità del popolo.
Carissimi “signori”, la Costituzione è mia e dei cittadini italiani, e voi non vi dovete permettere di modificarla senza il nostro consenso. È nata dal sangue dei nostri padri, dalla linfa vitale del valore degli italiani, dalle radici più profonde della nostra civiltà, dai valori fondanti della nostra cultura, voi non vi potete permettere di stuprarla con un patto scellerato firmato con un pregiudicato. La storia ve ne chiederà ragione! La storia non lo dimenticherà!
Vae vobis, scribae et pharisaei hypocritae, quia similes estis sepulcris dealbatis, quae a foris quidem parent speciosa, intus vero plena sunt ossibus mortuorum et omni spurcitia! Sic et vos a foris quidem paretis hominibus iusti, intus autem pleni estis hypocrisi et iniquitate! (Matteo, v.27-28)
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità!
Rosanna Spadini
Fonte: www.comedonchisciotte.org
28.07.2014