DI DEBORA BILLI
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Beppe Grillo lancia dal suo blog una sorta di gara tra cittadini per proporre misure economiche “giuste” nel tentativo di aiutare il Paese. Gettonatissime naturalmente le iniziative contro i privilegi della Casta, e le proposte per ridurre gli emolumenti di parlamentari e politici.
Ma l’idea che sta godendo di maggior successo, diventando una vera campagna sui social network rilanciata anche dai giornali, è quella di far pagare le tasse al Vaticano.
Immobili di lusso, alberghi cinque stelle, turismo religioso, per tacere del fatto che il gas, la luce e l’acqua al minuscolo regno le paga da sempre il Comune di Roma. Insomma, i cittadini sono stufi di portare sulle proprie spalle anche uno Stato Estero, che povero proprio non è e che si nasconde dietro santi e madonne.
Per carità, tutto giusto. Ma anch’io voglio partecipare al gioco collettivo con una mia piccola proposta. Mettiamo pure le tasse al Vaticano, ricavando quei 3 miliardi di euro che fanno tanto comodo, ma forse 35 miliardi di euro farebbero ancora più comodo, non trovate? Sono dieci volte tanti.
Basta una piccola leggina: una legge che renda nulli per vizio di forma i debiti stipulati dai Comuni italiani con le banche, che hanno mollato loro una mostruosa quantità di derivati ed altri strumenti finanziari incomprensibili approfittando dell’incompetenza dei funzionari preposti. Ci sono fior di prove su questo. I Comuni stanno tagliando persino la manutenzione delle strade, gli asili, l’illuminazione pubblica per fare fronte ad interessi stellari, comuni di 20 mila abitanti con perdite di mezzo milione l’anno. Lo Stato taglia i fondi agli Enti locali, si pensa di reintrodurre l’ICI, e tutto questo per ingrassare le tasche delle banche?
Quando leggo proposte come aumentare il costo delle fettuccine al Senato, o far pagare l’ICI alle monachelle, mi viene da piangere. Non perché non sia giusto, ma perché stiamo perdendoci dietro la pagliuzza mentre c’è una trave a cui nessuno presta attenzione. 35 miliardi in un sol colpo, e basta un decretino. Chi avrà il coraggio di presentarlo? Non contate su un cambio di governo: consulente della banca JP Morgan dal 2001 al 2006 è stata Linda Lanzillotta, ex ministro del PD, con il compito “di far capire il sistema pubblico italiano a una grande banca internazionale, che aveva una scarsa conoscenza dei meccanismi dei bilanci regionali e locali” (parole sue). Si può sempre contare sul PD, quando si tratta di consegnarci alle banche.
Che fanno, sicuramente, più paura del Vaticano.
Debora Billi
Fonte: http://crisis.blogosfere.it/
Link: http://crisis.blogosfere.it/2011/08/il-vaticano-e-la-pagliuzza-i-derivati-sono-la-trave.html
20.08.2011