Sul cardo mariano esiste una cospicua bibliografia perché è una delle piante più usate per curare fin dall’antichità.
I suoi componenti principali sono rappresentati dai flavolignani che vengono isolati sotto forma di una miscela di prodotti di condensazione chiamata silimarina, una sostanza che ha prevalentemente un’azione epatoprotettiva. È in grado, infatti, di proteggere il fegato dai danni di svariati agenti tossici (come per esempio insetticidi, antiparassitari, farmaci), dall’esposizione a solventi e vernici e, soprattutto, dall’avvelenamento da amanita falloide, un fungo che provoca la morte nel 30% delle vittime (si è visto che la silimarina è in grado di annullare l’effetto letale riducendo notevolmente la portata dei danni al fegato fino a 24 ore dopo l’ingestione).
L’azione antiossidante di questa sostanza è in parte anche attribuibile alla sua dimostrata capacità di aumentare i livelli epatici di glutatione tramite un meccanismo al momento ancora non conosciuto. Ma le sono riconosciute anche altre importanti proprietà: capacità di indurre una netta diminuzione delle transaminasi, della gamma GT, della lattico-deidrogenasi e della bilirubina laddove ci siano persone con epatopatia causata da epatite virale (sia tipo A, B, C) o etilica (indotta da alcol).
Alcuni autori evidenziano, inoltre, anche un’azione della silimarina nella diminuzione del colesterolo totale e dei trigliceridi (probabilmente attribuibile a una migliore attivazione del metabolismo epatico) e attualmente sono in corso ricerche sulla sua possibile attività antitumorale (è stata messa in evidenza la possibilità di utilizzarla in chemioterapia a protezione del tessuto epatico rispetto ai danni causati dai farmaci e sembrerebbe utile per prevenire l’insorgenza di forme tumorali a carico di prostata, colon retto e pelle).
Il cardo mariano si può trovare sotto forma di tintura madre, estratto secco, estratto fluido e estratto integrale (che io preferisco perché contiene l’intero fitocomplesso della pianta direttamente biodisponibile).
Meglio assumere lontano dai pasti e, in caso di patologie, confrontarsi sempre con il medico di fiducia.
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VB