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IL GOOFYNOMISMO COME STRIPTEASE NARCISISTICO E CASTRANTE

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A cura di Davide
Il 31 Ottobre 2014
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DI ROSANNA SPADINI

comedonchisciotte.org



Lo striptease è la danza, forse la più originale del mondo occidentale contemporaneo, dice Jean Baudrillard. E’ una danza seducente, è la celebrazione autoerotica da parte della donna del proprio corpo, che diventa così desiderabile. Miraggio narcisistico, sostanza di tutti i gesti, gestualità di carezze che avvolgono il corpo, stigmatizzato come oggetto fallico. È una masturbazione sublime: denudare, carezzare, fino a mimare il piacere supremo. I gesti sono quelli dell’altro, del partner sessuale, ma di colpo quell’altro è escluso, perché lei si sostituisce a lui e si appropria dei suoi gesti.

La striptease/girl infatti è una dea, una divinità che non prende nulla e che non dà nulla, vive in una perfetta trascendenza assolutamente lontana, indifferente ai desideri degli astanti, estranea ai loro sogni, danza appagata di se stessa, e il suo corpo emerge come effigie fallica al ritmo della musica. Non è quindi un gioco di spogliamento di segni verso una “profondità” sessuale, verso la “verità nuda”, ma al contrario un gioco di costruzione di segni, esibizione minuziosa di un senso differito, che mima la “perdita” e la “castrazione”.

Lo striptease dunque non è l’offerta generosa del proprio corpo agli altri, ma esattamente il contrario, è un processo di castrazione, dietro i veli che cadono a terra non c’è il corpo nudo della donna che si offre alla soddisfazione del desiderio, ma il corpo che è appagato di se stesso e quindi esclude l’altro. Tutto il comportamento occidentale, che sbocca in una coazione realistica vertiginosa, è affetto da questo strabismo della castrazione: sotto l’apparenza di ricostruire il “fondo delle cose”, si guarda incoscientemente sul vuoto. (Jean Baudrillard, Lo scambio simbolico e la morte).

Un esempio evidente di “striptease narcisistico” è il “goofynomismo”, diramato da alcuni anni dal Professore Alberto Bagnai, l’economista più famoso del web, il “guru” del progetto anti-euro, che dalle pagine del suo blog ammaestra e seduce le candide menti dei suoi followers adoranti, impartendo loro chiarimenti sulle gravi questioni economiche che stanno devastando il tessuto sociale e democratico dell’Italia e dell’intera Eurozona. Ma l’operazione di Bagnai, alla luce dell’analisi di Baudrillard, appare più come castrazione di senso che come generoso disvelamento di conoscenze, al fine di un riscatto politico che parta dal basso della società, per la riconquista della democrazia (demos/cratos, governo del popolo).

Il suo narcisismo esasperato, autarchico e quasi autistico, divulga lusinghe di “verità” lungo le pagine del suo blog, ma in realtà sono solo verità economiche, non politiche e quindi precludono la partecipazione sociale alla risoluzione del problema politico italiano, castrano l’intervento attivo dei cittadini che frequentano il blog, che sono costretti a subirne le scelte dispotiche oppure “invitati”, non sempre serenamente, ad andarsene.

Bisogna ammetterlo, il Professore ha il merito di aver scritto un bel libro sulle dinamiche della crisi economica attuale, “Il tramonto dell’euro”, e di essere stato tra i primi a divulgare le scomode verità di questa tragica crisi, quotidianamente sconfessate dai mass media, completamente asserviti al sistema neoliberista finanziario che detiene il vero potere. Non è stato l’unico intendiamoci, però particolarmente dirompente fu un’intervista rilasciata al videoblogger Claudio Messora , dal titolo “Ce lo chiede l’Europa”.

Dunque lo Spin Professor (http://sollevazione.blogspot.it/2014/10/lo-spin-professor-di-fiorenzo-fraioli.html) appare come il “profeta dell’economia” più adorato dal web, proprio perché si è fatto carico di rischiarare già da qualche anno le menti inesperte dei suoi adepti, prive di quegli strumenti di conoscenza macroeconomica e finanziaria che permettono di comprendere le vere cause della crisi. Però ad anime un po’ meno ingenue sorgono alcuni dubbi: come mai il prof, che si dichiara così esperto in dinamiche economiche monetarie, non si è fatto sentire prima? Le origini della crisi risalgono ad un periodo precedente, che va dal Trattato di Maastricht (7 febbraio 1992), all’ingresso nel sistema della moneta unica del 2002, dunque perché il Professore non ha cominciato a denunciarne l’anomalia fin da allora? Perché ha aspettato tanto tempo?

Per esempio il Professore spesso sostiene sui suoi post che il fallimento politico totale del Sessantotto sarebbe stata la causa prima che avrebbe impedito ai piddini, eredi appunto del ’68, di rivelare le vere cause della crisi, provocata da quell’europeismo che loro stessi hanno inaugurato (Romano Prodi) e caparbiamente sostenuto fino ad ora.

Ma lo “Spin Professor” ricorda quello che è successo nel ’68? E’ vero lui non era ancora nato, data la sua giovanissima età, quindi non può ricordare, ma forse ha letto qualche testo di storia, qualche pagina al riguardo. Infatti il “pensiero forte” del ’68, a differenza del “pensiero liofilizzato” postmoderno, è stato in grado di cambiare la storia, e le rivendicazioni operaie, le contestazioni studentesche hanno dato inizio ad un periodo importante di “Riforme Sociali”, “Vere Riforme” (non come quelle fasulle e devastanti degli ultimi anni), “Uniche Riforme” socialmente vantaggiose dal dopoguerra ad oggi: Statuto dei Lavoratori, Consigli di Fabbrica, Scala mobile, Welfare State, Riforma Diritto di famiglia, Decreti delegati, Organi collegiali, Scuola Media unica, Legge sul Divorzio, Legge sull’Aborto.

Dunque “cambiare la memoria del passato” è un’operazione sempre molto rischiosa, è la stessa operazione che faceva Winston Smith nel romanzo di George Orwell “1984”, quando doveva confondere la memoria del tempo trascorso per giustificare la Dittatura del Grande Fratello. Ma il Professore perché cerca di offuscare il passato? Forse per impedire la piena e consapevole comprensione della realtà odierna? Forse perché tenta di giustificare le proprie scelte politiche e le conseguenti indicazioni date con fruediano “senso di colpa” ai suoi followers, ipnotizzati dalla “Sindrome di Stoccolma”. Seguaci e fedeli del blog, che presi da ingiurie continue, mascherate da goliardismo “all’amatriciana”, provano orgasmi multipli dinnanzi ai cazzeggi del loro “guru”. Ma nel mondo globalizzato del “pensiero scialacquato” tra i megabyte che trascorrono da un software ad un altro, la dignità è un lusso che solo pochi si possono permettere.

L’offesa infatti si fa più dura e diretta, non quando il povero “ortottero” di turno, dalla voragine abissale del suo QI, si azzarda a contestare qualche dato economico, ma piuttosto quando tocca le dinamiche oscure degli accordi politici, e soprattutto quando tocca il tasto M5S. Allora “Ipse dixit” si trasforma in un “Lupo Mannaro”, pronto a sbranare chiunque abbia osato avanzare un giudizio irrispettosamente critico. E il percorso logico è chiaramente sempre quello che aveva già indicato come consiglio elettorale in occasione delle Europee del maggio scorso. Praticando la riesumazione di un partito ormai morto e sepolto, la Lega Nord, dopo un’accurata respirazione bocca a bocca, un partito che si era distinto per aver collaborato insieme con tutti gli altri all’adesione al progetto eurocratico, firmando tutti i trattati europei e consegnando gli italiani all’euro-sistema, che li avrebbe condannati alla crisi (non firmò il Fiscal Compact, “errore”che poi ha immediatamente riscattato alleandosi con gli altri partiti).

In occasione delle Elezioni Europee infatti sfilarono sul suo blog numerosi panegirici rivolti a personaggi dell’establishment destroide, scritti direttamente in neolingua e dettati da una perfetta interpretazione postmoderna del gattopardismo più audace: Giuliano Ferrara, Mario Giordano, Gianni Alemanno, Giorgio 
La Malfa, Giorgia Meloni, Magdi Allam, Matteo Salvini … Quelli erano modelli da seguire, perché a differenza dei piddini, sostenevano l’uscita dall’eurozona. Non venne mai in mente al Professore che quei personaggi erano stati complici del grande capitale oligarchico finanziario, al fine di demolire la struttura dell’economia sociale, e per praticare l’erosione della società dei diritti e l’attacco storico alla Costituzione democratica? Come si poteva riconsegnare loro la fiducia, anche se ora si mostravano come “Salvatori della patria”? “Timeo Danaos et dona ferentes”: Temo i Danai anche quando portano i doni … (Virgilio, Eneide, Libro II).

Ma il Professore si è anche costruito con il suo impegno una fama piuttosto accreditata di “salvatore della patria”, lui dice di essere stato unicamente interessato alla divulgazione delle dinamiche economiche responsabili della crisi, ma da molte sue affermazioni, sorgono diversi dubbi sulla sua presunta “generosità disinteressate e salvifica”. Infatti quando afferma, a proposito del ’68 , le sue strane teorie, propone un’analisi politica antistorica e fuorviante, scritta direttamente in neolingua orwelliana, sostenuta altresì anche grazie al contributo di “amici come Fusaro e Barra Caracciolo”.

Alcuni esempi tratti dal blog: Alberto Bagnai, Agosto 2014 – (http://goofynomics.blogspot.it/2014/08/il-keynesianesimo-per-le-dame-e.html )“… Con questo assetto istituzionale – e con i fondi del Piano Marshall – l’Italia risalì la graduatoria delle nazioni più evolute a livello mondiale fino al quarto posto; la Lira vinse altresì il primo premio per la valuta più stabile a livello mondiale. Poi arrivò il ’68 e tutto cominciò a rotolare verso il basso; solo il debito internazionale cresceva. Tutto ciò, per dirle che, nonostante una costituzione socialista, l’economia era ai primi livelli mondiali, il proletariato si avviava a divenire piccola borghesia e il benessere era abbastanza ben distribuito su tutte le classi sociali. Dunque, le ragioni del declino furono altre: culturali prima che economiche …”

“… L’attacco neoclassico scatenato da Milton Friedman nel 1968, al grido di “vietato vietare” (che era lo slogan del sessantottini a Chicago come a Parigi – cosa sulla quale giustamente insiste Diego…), dal punto di vista tecnico consisteva sostanzialmente nell’imporre alla professione (con l’aiuto dell’oscillazione a destra del pendolo della storia) l’idea che il modello EEG fosse corretto anche nel breve periodo …”

“… ma anche perché qui avete potuto avviare un discorso critico sui fondamenti culturali della crisi che stiamo vivendo, grazie al contributo di amici come Fusaro e Barra Caracciolo, e grazie alla vostra e mia multidisciplinarietà. Questa non è una cosa da trascurare, perché, vedete, ormai lo avete capito: il problema è rovesciare un frame, cosa pressoché impossibile se non se ne individuano e non se ne minano i pilastri …”

Dunque il ragionamento politico del “guru” dotato di ingegno sovrumano, sarebbe questo:

• Il Sessantotto è stato un fallimento culturale
• Gli ex68 sono i piddini di oggi
• I piddini non vogliono uscire dall’euro
• Allora è meglio andare a destra, votiamo la Lega di Salvini 


Ma affidarsi a Matteo Salvini, il “ball boy” del sistema, il raccattapalle che raccoglie consensi elettorali per poi consegnarsi direttamente alle destre, responsabili del disastro, non sarebbe l’esito più auspicabile, dunque la montagna ha partorito il topolino, il “profeta” probabilmente ha interessi e ambizioni personali ben precisi.

Intanto il giovane Con/Fusaro fa eco al Professore ad ogni occasione, il ragazzo dagli occhioni azzurri divulga ossessivamente il mantra goofynomista ovunque gli sia possibile, giornali, tv, web:

“… ho chiamato il “capitalismo edipico” post-sessantottesco, in cui al pluslavoro marxiano subentra il plusgodimento lacaniano …”

“Questa deriva cinica del godimento, avviatasi con la contestazione antiborghese del Sessantotto e con il suo rovesciamento di ogni autorità in grado di frenare l’immediata soddisfazione dei desideri sempre risorgenti, culmina nell’odierno scenario disincantato del mondo ridotto a merce …”

“ … la “Sinistra del Costume” fissa i modelli e gli stili di vita funzionali alla riproduzione del sistema dell’integralismo economico (godimento individualistico, relativismo, laicismo assoluto, abbandono dell’anticapitalismo come ferrovecchio, ecc.).”

Marx rivisitato dal ragazzo dagli occhi azzurri sembra essersi trasformato in Soros. Un Marx così a destra non l’avevo mai visto, ma del resto i “profeti della moneta” sanno benissimo che il dopo euro sarà gestito dalle destre, quindi si stanno opportunamente attrezzando… poteva accadere solo in epoca postmoderna e a contatto con lo striptease narcisistico e castrante del pensiero goofynomista.

Rosanna Spadini

Fonte: www.comedonchisciotte.org

1.11.2014

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