DI PHIL GASPER
Il 29 giugno 1967, l’allora governatore della California Ronald Reagan commutò la pena di morte per Calvin Thomas in prigione a vita, quando a seguito dei test medici effettuati dopo il processo a Thomas rivelarono significativi danni al cervello.
La scorsa settimana, Arnold Schwarzenegger si è rifiutato di annullare l’esecuzione di Donald Beardslee, un altro prigioniero con seri problemi mentali nel braccio della morte.
Che distinzione esiste tra questi due casi?
A parte il clima politico, non molto.
Durante il processo, il procuratore ha detto alla giuria che Beardslee “non stava soffrendo di alcun disturbo mentale.” Messo di fronte all’ evidenza che questo non era vero, Schwarzenegger ha sostenuto che, tuttavia, Beardslee sapeva che cosa stava facendo quando partecipo’ ad un brutale doppio omicidio in 1981. Ma il Dott. Ruben Gur, un estimato esperto sui danni celebrali presso l’università della Pensilvania, esaminando Beardslee, ha scritto:
“il profondo danno permanente sull’emisfero destro del cervello del sig. Beardslee lo ha reso incapace di elaborare correttamente e contestualizzare le informazioni.”
Le decisioni di clemenza nella California sono diventate una parte del gioco politico.L’anno scorso, Schwarzenegger neppure non posticipo’ l’esecuzione prevista per Kevin Cooper dopo che Jesse Jackson ed altri attivisti contro la pena di morte divulgarono una nuova prova che gettava dubbi sulla condanna di Cooper. La vita Cooper fu salvata solo dopo che la Corte d’ Appello intervenne inaspettatamente all’ultimo momento per permettere una nuova udienza probatoria.
Nel caso di Beardslee, Schwarzenegger ha negato non soltanto i suoi danni al cervello, ma anche il suo comportamento esemplare come prigioniero per oltre 20 anni, che hanno condotto Daniel Vasquez, ex direttore di San Quentino, a scrivere una lettera senza precedente a favore di Beardslee. Per rendere le cose peggiori, Beardslee e stato giustiziato proprio mentre si stava istituendo una commissione per studiare i difetti nel processo di una pena di morte. Se la prova di innocenza, di danni al cervello e di comportamento esemplare dietro le sbarre, sono irrilevanti, allora la clemenza non ha valore.
Nessuno presagio positivo per Stanley “Tookie” Williams che sembra essere il prossimo probabile candidato per l’esecuzione (Stanley Tookie Williams è uno dei condannati a morte più famosi d’America: fondatore della sanguinaria gang di Los Angeles ‘Crips’, è stato condannato alla pena capitale per quattro omicidi commessi nel 1981. Ma Tookie fu anche uno dei candidati al Nobel per la Pace 2001. Dalla sua cella nel carcere di San Quentin in California, infatti, Williams conduce una campagna internazionale per evitare che i ragazzi che crescono per strada compiano i suoi stessi errori, e scrive libri per ragazzi per scoraggiarli ad aderire alle bande come i Crips.).
Il processo di clemenza ora è semplicemente una nuova occasione affinchè il governatore si proponga come “duro con il crimine,” anche se esiste la prova che le esecuzioni possono in realta’ aumentare il tasso di omicidi.
Invece di occuparsi delle cause principali del crimine e della violenza, la maggior parte dei politici continuano a sostenere che sono le scelte politiche sbagliate a rendere la situazione ancora peggiore.
Secondo il filosofo e criminologo Jeffrey Reiman, alla politica piace il progetto della pena di morte “l’immagine distorta che il crimine sia opera soprattutto dei poveri”.
“Utile a chi e’ in posizione di potere è che tale immagine distorta trasferisca il discontento e la potenziale ostilità della “middle class”, nei confronti delle classi sociali alte, verso quelle piu’ basse”.
Nei giorni che hanno portano all’esecuzione di Beardslee, Schwarzenegger ha proposto tagli ai fondi per l’educazione, la sanita’ ed altri programmi sociali, tutte politiche probabilmente per generare più Donald Beardslees in avvenire.
Ed in un momento in cui lo Stato affronta un enorme disavanzo del bilancio, il Dipartimento di Correzione (per la sicurezza pubblica ) vuole investire almeno 220 milioni di dollari per espandere il braccio della morte di San Quentino, anche se la gente che è spedita là e’ più probabile che muoia di vecchiaia che tramite iniezione mortale.
Questa terribile e costosa farsa continuerà, fino a quando più gente si indignera’ per le ingiustizie commesse in loro nome.
Questo fu il clima generato dal movimento per i diritti civili ed altre lotte sociali per la giustizia che hanno reso l’esecuzione di Calvin Thomas impensabile in 1967.
Nella sua dichiarazione che negava la clemenza, Schwarzenegger ha sostenuto che Beardslee poteva “riconoscere la differenza fra il giusto e lo sbagliato.” Dopo aver giustiziato un uomo dalla mente veramente danneggiata, è poco chiaro se il governatore sia in grado di afferrare questa distinzione.
Philip Gasper
Fonte:www.counterpunch.org/gasper01222005.html
22/24.01.05
Traduzione per Comedonchisciotte.net a cura di Manrico Toschi