Prefazione di Julian
Quando ho iniziato questo articolo, non sapevo esattamente dove mi avrebbe portato. Ho dovuto documentarmi sulla prima guerra mondiale, sul trattato di Versailles, sulla storia dell’Europa dell’Est, sulla seconda guerra mondiale e su molto altro ancora, un sacco di storia. Ho scoperto che la maggior parte di ciò che avevo imparato al liceo e all’università – o che avrei dovuto imparare (dato che avevo saltato la maggior parte delle lezioni) – era sbagliata. Eccomi qui a 76 anni, presto 77, ad istruirmi di nuovo.
MICIMATT
Ci sono molti posti dove iniziare un’altra guerra, ma l’Europa è ancora un buon mercato per coloro che ne traggono maggior profitto: il “MICIMATT” di Ray McGovern, il complesso militare-industriale, mediatico-accademico e di pensiero americano. Quello che nel mio ultimo articolo ho chiamato il Cartello dello Stato profondo è al lavoro per nutrire la sua progenie illegittima sempre più affamata.
Ogni dollaro in “aiuti” rende un milionario americano più… ehm… milionario e i miliardari più miliardari.
L’invenzione della Polonia
La Polonia è stata inventata alla fine della prima guerra mondiale, in gran parte da Woodrow Wilson, che ne fece uno dei suoi famosi “14 punti”.
L’Impero polacco-lituano, smembrato nel 1789 dalla Prussia, dalla Russia e dagli Asburgo, non era mai stato “Polonia”, e tanto meno “polacco”, poiché comprendeva un’ampia gamma di etnie.
L’idea di “Polonia”, come quella di molti altri Stati nazionali, è apparsa solo a metà o alla fine del XIX secolo.
Woodrow Wilson cercò di creare un mosaico di Stati nazionali nell’Europa orientale per impedire alla Germania e all’Impero asburgico di risorgere e come baluardo contro i “rossi” in Russia. Lo fece senza tenere conto delle storiche differenze etniche e culturali e, di conseguenza, rese quasi inevitabile la Seconda Guerra Mondiale.
Il primo capo di Stato (1918-1922) della neonata Polonia fu Józef Piłsudski, che detestava i russi.
Durante la prima guerra mondiale aveva combattuto con i tedeschi contro i russi, fino a quando non era stato imprigionato per non essere sufficientemente filotedesco.
La sconfitta della Germania e la Rivoluzione russa rappresentarono un’opportunità: egli sognava di unire Polonia, Lituania e Ucraina in un nuovo Commonwealth polacco che avrebbe “polonizzato” l’Europa orientale.
Vincendo una battaglia decisiva contro l’Armata Rossa, Piłsudski costrinse la Russia a cedergli gran parte dell’Ucraina occidentale, oltre a pezzi di Lituania e Bielorussia, che divennero i “Distretti orientali della Polonia”.
Putin ha scritto autorevolmente sulla Polonia e sull’Ucraina.
“Negli anni ’20-’30 del secolo scorso, nei cosiddetti distretti orientali della Polonia – e questo è il territorio dell’Ucraina occidentale, della Bielorussia occidentale e di parte della Lituania – c’è stata una rigida polonizzazione e assimilazione dei residenti locali; c’è stata una soppressione delle culture nazionali, dell’ortodossia. Vorrei anche ricordare come questa politica aggressiva si sia conclusa per la Polonia.
Agli inizi della sua carriera Pilsudski credeva nella democrazia parlamentare, ma nel 1923 si oppose ad essa.
“La Polonia è un paese meraviglioso, ma i polacchi sono degli stronzi”.
Józef Piłsudski
Non assunse mai più la carica di capo di Stato, ma piuttosto quella di Ministro della Difesa, governando nell’ombra. Come gli Stati Uniti di oggi, la Polonia aveva istituzioni democratiche ma non era una democrazia, piuttosto uno Stato quasi fascista che governava i distretti orientali con il pugno di ferro. Ucraini, russi ed ebrei soffrirono.
Ciò che gira, gira.
La mappa dell’Europa orientale di Woodrow Wilson fu eliminata a Monaco e i confini nazionali furono ridisegnati in base all’etnia.
I polacchi avevano collaborato allo smembramento della Cecoslovacchia, prendendo le aree con minoranze polacche, mentre i tedeschi avevano ottenuto i Sudeti.
Poi Hitler volle negoziare con i polacchi per recuperare Danzica, che era tedesca.
Churchill e i francesi avevano altre idee, poiché ritenevano che insieme fossero abbastanza forti da vincere una guerra contro quegli arroganti dei tedeschi – anzi, avrebbero potuto farlo, se avessero attaccato durante la “guerra finta”, mentre avevano il vantaggio numerico e i tedeschi erano ancora occupati a consolidarsi in Polonia.
Agli “Alleati” (i nostri sono sempre “alleati”) non non gliene fregava niente degli ebrei: non li amavano più di quanto piacessero ai tedeschi e ai polacchi, cioè per niente.
Gli ebrei di allora erano come i palestinesi di oggi, che sono ovviamente semiti. L’antisemitismo prospera.
In altre parole, la guerra di Churchill non riguardava i principi o le persone, ma piuttosto l’impero.
Gli inglesi e i francesi pensavano che la guerra con Hitler sarebbe stata una replica della prima guerra mondiale. Non fu così. La Linea Maginot non fece alcuna differenza. E nemmeno la superiorità numerica degli eserciti “alleati”.
Il 1939 si ripete
Ora, un altro impero in declino – quello statunitense – ci rifà. Incoraggiando il governo polacco a fare cose militarmente stupide, proprio come nella Seconda Guerra Mondiale.
Gli Stati Uniti si trovano di fronte alla prospettiva di una vittoria russa in Ucraina, sicuramente in “Ucraina orientale”, compresa Kharkov, entro Natale.
A quel punto, le forze dell’AFU saranno abbastanza ridotte e quelle russe abbastanza forti da permettere ai russi di conquistare il resto del Paese fino al confine polacco, comprese Volynia, Leopoli e la Galizia orientale, tra borscht e vodka.
Sempre che lo vogliano.
I russi ci sono andati piano. Hanno le loro ragioni, che i media occidentali interpretano come debolezza, cosa che certamente non è, ma è invece un segno di forza.
Da un lato, i russi considerano questa guerra come un conflitto “fraterno”, molto simile a una guerra civile. E hanno ragione. Ci sono ucraini di lingua russa e ucraini di lingua ucraina. Ma il russo e l’ucraino sono dialetti slavi con una base comune dell’86%; l’ucraino e il russo sono più mutuamente intelligibili di alcuni dialetti della lingua giapponese o cinese – o anche dell’inglese, o della conversazione media tra marito e moglie – e sicuramente di qualsiasi conversazione tra genitori e figli.
Sotto molti aspetti, gli ucraini ucraini e gli ucraini russi sono più affini di molte delle etnie che sostengono con entusiasmo la Federazione Russa. Date un’occhiata al video in fondo all’articolo.
Un’altra ragione per cui i russi si stanno trattenendo è, ovviamente, la grande diversità etnica, culturale e sociale della Federazione Russa, dove il consenso è difficile da ottenere; i russi amano discutere. Putin è l’unificatore che i presidenti degli Stati Uniti fingono di essere, ma non lo sono mai. E una lunga guerra dimostra continuamente, con un sanguinoso sacrificio, che solo unendosi è possibile proteggere l’integrità e l’indipendenza delle molte culture russe.
La ragione principale di questa guerra al rallentatore, tuttavia, è che gli Stati Uniti e “l’Occidente” hanno più e più volte dimostrato il loro odio quasi razzista nei confronti della cultura russa per molti decenni, se non secoli. La Russia ora sa che la sua esistenza è in pericolo; conosce il volto del suo nemico e sa che, in un’epoca globale, questa è una guerra globale. È in minoranza, deve stare attenta.
Entro Natale di quest’anno, tuttavia, i russi saranno in grado, se necessario, di affrontare gli Stati Uniti e la NATO. Ma molto probabilmente vorranno rimandare questo intervento fino alla rielezione di Putin nel marzo 2024 e prima delle elezioni presidenziali statunitensi del 2024.
In questo senso la Russia ha un certo margine di manovra, la SMO ha dimostrato un livello di competenza militare con cui l’Occidente non può competere, nonostante la superiorità numerica. L’Occidente, quindi, non vuole una vera e propria guerra a fuoco.
Se si arrivasse al momento dei botti, la vittoria russa sarebbe un colpo per gli Stati Uniti, che si reggono su gambe politiche deboli come quelle di Joe, come un vecchio bloccato in narrazioni che ricordano un passato più felice che non c’è mai stato.
Anche senza una vittoria russa, Biden – il Grande Divisore – potrebbe benissimo perdere e Trump vincere, il che potrebbe portare alcuni Stati blu a usare l’evento come scusa per separarsi, in particolare la California. L’inverso potrebbe portare alla secessione anche degli Stati rossi. L’effetto domino potrebbe anche portare alla disgregazione del Canada. Il Nord America sta diventando un disastro.
L’Europa è già un casino.
Non ci sono scritte sul muro. C’è un’insegna al neon.
Se c’è un futuro, è quello di un mondo multipolare – EurAsia, BRICS e il Sud globale in ascesa.
Lo scenario del ritorno al futuro
La Polonia è un avvertimento.
In prospettiva, il Paese è importante perché illustra l’incapacità degli Stati Uniti di imparare dal passato – o dal presente – o di considerare le conseguenze nel futuro. Per l’Occidente è la nuova “linea del fronte”. Gli Stati Uniti sono un bambino di cinque anni con la mano infilata in un barattolo delle caramelle che, purtroppo, non ha mai contenuto caramelle.
Gli Stati Uniti, il Regno Unito e i loro compari della NATO si rifanno agli anni ’20, quando i sovietici furono costretti a cedere la Volnyia, Leopoli e la Galizia orientale alla Polonia. Quando l’Ucraina occidentale si piegherà, gli “alleati” vorranno espandere la presenza della NATO in Ucraina occidentale negli oblast più occidentali dell’Ucraina.
È così difficile per quel bambino tirare fuori la mano dal barattolo, in parte perché sta cercando di prendere una caramella che non esiste.
Cioè, gli Stati Uniti vogliono che i polacchi spostino il loro confine il più possibile, e quindi la NATO, verso est.
Nel 1939, le forze armate polacche avevano una notevole consistenza – ancorché non sufficiente e assolutamente non equipaggiate come quelle tedesche: contavano sull’aiuto britannico e francese, che non arrivò. Oggi, i polacchi hanno un esercito abbastanza grande – ma ancora una volta, non abbastanza per competere con i russi.
Fiducia? A causa dei circa 100 “wagneristi” al confine, che sognano una salsiccia polacca, i polacchi vogliono aggiungere qualche centinaio di migliaia di uomini all’esercito.
Questo implica la consapevolezza che il resto della NATO non sarà coinvolto. Un’invasione polacca dell’Ucraina non farebbe scattare l’Articolo 5. Quindi, si può dimenticare che la Germania sia costretta a portare in prima linea la sua forza di carri armati in diminuzione. In ogni caso, anche se volessero combattere, la NATO – e gli Stati Uniti – non hanno munizioni.
Non siamo negli anni ’20. La Polonia non sta affrontando una nascente Unione Sovietica indebolita dalla guerra civile e dalle predazioni straniere, compresi gli eserciti britannico, francese, americano e giapponese.
Come ho suggerito, l’errore fatale degli Stati Uniti e del Regno Unito è quello di cercare sempre di tornare al passato per preservare il presente, senza sapere effettivamente cosa sia stato il passato, confondendo la mitologia con la storia. Marty McFly (per i più giovani, il protagonista del film “Ritorno al Futuro”, N.d.T.) aveva più buon senso.
I meccanismi della delusione nazionale
Un segno distintivo del fascismo – la politica del potere – in ognuna delle sue numerose forme, dal nazismo tedesco all’imperialismo britannico fino al totalitarismo invertito dello “americanismo”, è la necessità di mitologie politiche che forniscano un contesto e una direzione per il controllo dei Molti da parte dei Pochi e per determinare il presente e il futuro.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario presentare il “passato” in maniera opportunamente mitica. Questo è il ruolo di Hollywood, dei media e delle nostre scuole. Sospensione volontaria delle credenze e dell’incredulità – e di ogni raziocinio.
Conseguentemente, gli Stati Uniti e la NATO stanno incoraggiando la mitologia locale polacca dell’Età dell’oro della Polonia – il Commonwealth polacco-lituano che, nella sua massima estensione, dominava l’Europa dai Baltici al Mar Nero. Ma questo accadeva nel XV secolo, molto prima che esistesse una nozione di “Polonia” come nazione.
Gli inglesi amano l’Impero. Anche i francesi lo amano. Gli americani, naturalmente. E i polacchi. È bello sentirsi superiori agli altri, che è la cosa imperiale.
I polacchi sono stati finora grandi sostenitori dell’Ucraina occidentale. Ospitano circa 1,5 milioni di rifugiati. Mercenari polacchi hanno combattuto e sono morti in Ucraina.
Ma improvvisamente questo…
Il parlamento polacco, dominato dalla destra, ha riconosciuto venerdì (22 luglio) come “genocidio” il massacro di 100.000 polacchi da parte dei nazionalisti ucraini sette decenni fa, in una mossa che ha rapidamente attirato le critiche di Kiev.
“Le vittime del crimine commesso negli anni ’40 dai nazionalisti ucraini non sono state debitamente commemorate e l’omicidio di massa non è stato definito come genocidio in conformità con la verità storica”, si legge in una risoluzione adottata da 432 legislatori del Parlamento, che conta 460 seggi.
Gli ucraini sono assassini? Se sì, che dire di tutti gli ucraini, gli ebrei e i russi uccisi dai polacchi?
La guerra è finita?
“Scavate una tomba per il soldato sconosciuto
Annidato nella tua spalla vuota
Il soldato sconosciuto”
No. La guerra non è finita, anche se i soldati sono sconosciuti.
Ma le cose sono cambiate: ora sembra che l’Ucraina occidentale possa cessare di esistere. Improvvisamente abbiamo un vuoto pericoloso, che gli Stati Uniti amano tanto quanto la Natura lo aborrisce.
È abbastanza chiaro che Varsavia pensa che l’Ucraina occidentale appartenga davvero alla Polonia e che possa tornare a farne parte.
Non lo dice apertamente, né gli Stati Uniti dicono nulla a sostegno di questa idea, ma il suono di risucchio che si sente è la ragione che scompare nel vuoto.
Con l’Ucraina occidentale perdente, la Polonia potrebbe inviare forze oltre il confine sotto le pretestuose spoglie di “forze di pace”, per garantire la “sicurezza” – ma stabilendo una presenza come occupanti – e non andandosene mai. L’Ucraina occidentale apparterrebbe de facto alla Polonia, proprio come Israele pensa che la Cisgiordania gli appartenga de facto, con i palestinesi autorizzati a rimanere se fanno i bravi e forniscono manodopera a basso costo. Questo sarà il ruolo degli ucraini. Felici untermenschen.
Ma… se l’Ucraina occidentale crolla, la Russia e la Polonia sono vicine.
Putin e la Russia non permetteranno ai polacchi di prendere il sopravvento e di avvicinarsi.
Non posso fare a meno di commentare quanto appena detto [dal direttore dei servizi segreti russi (SVR) Sergey Naryshkin] e le notizie apparse sulla stampa riguardo ai piani per la creazione di una cosiddetta unità polacco-lituana-ucraina. Non stiamo parlando di un gruppo di mercenari – ce ne sono già abbastanza [in Ucraina] e vengono distrutti – ma piuttosto di una formazione militare regolare, ben addestrata ed equipaggiata, che dovrebbe essere utilizzata per operazioni sul territorio dell’Ucraina,
“In particolare, [questo viene fatto] apparentemente per garantire la sicurezza dell’Ucraina occidentale contemporanea, ma in realtà – se si chiamano le cose con il loro vero nome – per la successiva occupazione di questi territori. Dopo tutto, la prospettiva futura è ovvia: se le unità polacche entrano a Lvov, per esempio, o in qualche altro territorio dell’Ucraina, vi rimarranno. E ci resteranno per sempre”.
La Russia non permetterà mai a un Paese anti-russo e della NATO di estendere il suo territorio più vicino alla Russia. Questa è una delle famose linee rosse, una delle cose da evitare per le quali Russia ha iniziato la SMO.
Una cosa è certa: la Polonia non ha la forza militare per sfidare la Russia. E nemmeno la NATO. Non siamo nel 1990.
D’altra parte, gli Stati Uniti e il Regno Unito vogliono mantenere viva l’idea di questo tipo di imbroglio di confine, perché l’industria bellica americana ha bisogno che gli Stati Uniti la aiutino a svuotare il suo inventario di armi e a mantenere i flussi di cassa. Gli Stati Uniti incoraggeranno quindi i polacchi.
La sola minaccia della guerra è già fonte di denaro. E non solo per i produttori di armi. La pace non può venire dalla canna di un fucile, ma il denaro sì.
Programmi di welfare MICIMATT
Non vedrete presto il condono del debito studentesco. Né l’assicurazione sanitaria pubblica. Né la riparazione di ponti e strade in rovina. Né molte altre cose. Questo perché il MICIMATT ruba le risorse e non restituisce altro che degrado e morte: sono i re e le regine del welfare più grassi, brutti e pigri del mondo.
Rappresentano quello che John Boyd chiamava un “sistema chiuso” – e possono essere mantenuti solo da un flusso ininterrotto di denaro.
Per il Pentagono: più basi e più armi. Per le aziende militari industriali, più profitti. Per i media, più attenzione da parte del pubblico e stipendi più alti per “giornalisti” col cervello in pappa. Per gli accademici, più denaro per tenere conferenze e interviste.
Chi paga? I popoli europei. Il resto del mondo. I contribuenti statunitensi. La natura. VOI!
No, i polacchi non invaderanno l’Ucraina, nemmeno come “forze di pace” – cosa a cui nessuno crederebbe – eccetto il New York Times, il Washington Post e la CNN, che si genuflettono sempre più elegantemente. Se gli ucraini occidentali li inviteranno, come dice Putin, non se ne andranno di certo. Saranno sotto terra.
Inoltre, sono sicuro che da qualche parte nello Stato profondo ci deve essere almeno una persona intelligente – forse l’inserviente – che capisce che se la Polonia può cercare di prendere l’Ucraina occidentale, la Germania può cercare di prendere la Polonia occidentale. Poi ci sono l’Ungheria e la Romania che vorrebbero riconquistare pezzi di territorio. Tutti i confini nazionali decisi nel 1945 in Europa orientale sarebbero in discussione.
Putin ha fatto riferimento a questa possibilità in recenti discorsi. Inoltre, ha affermato che i russi non hanno paura di confrontarsi direttamente, se necessario, con la NATO e gli Stati Uniti. Al momento non è necessario. La NATO e gli Stati Uniti hanno diminuito le loro scorte di munizioni e non hanno comunque le risorse per combattere una guerra più lunga di due settimane.
In ogni caso, se deve esserci una guerra tra Russia e NATO – ponendo fine alla guerra fasulla del XXI secolo – è probabile che debba attendere la rielezione di Putin nel marzo 2024.
Il consenso russo
La Russia si sta unendo.
Per la Russia, la guerra non è con l’Ucraina, ma con un impero mondiale. È una guerra rivoluzionaria di indipendenza, una guerra esistenziale, una Nuova Guerra Patriottica.
Così come la Prima guerra patriottica ha cambiato l’URSS, così questa guerra sta cambiando la Russia, che non sarà più come prima.
Una volta rieletto Putin avrà un potere enorme. È una fortuna per il mondo che Putin – e la Russia – non abbiano ambizioni imperiali, come gli Stati Uniti o molti Paesi europei.
Semmai, la Russia è una cultura anti-imperiale. È multiculturale – una federazione di molte società molto diverse, che dicono tutte con orgoglio “Io sono la Russia” perché la Russia protegge la loro autonomia senza l’egemonia culturale implicita nelle culture del “crogiolo di fusione” come quella degli Stati Uniti e altre.
La canzone dello Sciamano (sotto) “Io sono russo” è la canzone più popolare in Russia in questo momento per una buona ragione.
Julian Macfarlane è un analista di strategia e media, di base a Tokyo
Link: https://julianmacfarlane.substack.com/p/war-with-poland?utm_source=profile&utm_medium=reader2
Scelto e tradotto (IMC) da CptHook per ComeDonChisciotte
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