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La Redazione

 

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GLI ABUSI DELLE MULTINAZIONALI SUI MINORI: UN’INVISIBILE EPIDEMIA GLOBALE

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A cura di Truman
Il 14 Novembre 2013
206 Views
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DI JOHN MCMURTRY

Global Research

“Non ci può essere una rivelazione più profonda dell’anima di una società, del modo in cui tratta i suoi bambini” sostiene Nelson Mandela

Come non essere d’accordo?

Eppure oggi i bambini possono essere aggrediti, fatti ammalare, o uccisi da pervasivi farmaci commerciali, cibo e bevande spazzatura, resi perversi in vari modi dalla violenza senza scrupoli, impegnati in lavori forzati senza nessun beneficio, e poi buttati dentro a un futuro aziendale di schiavitù per debiti e lavoro senza senso. Come può questo crescente abuso sistematico essere consentito pubblicamente ad ogni livello? Che tipo di società potrebbe distogliere lo sguardo da come le sue istituzioni dominanti rovinano le vite dei giovani e lo stesso futuro dell’umanità?
L’abuso è incorporato nel sistema. Tutti i diritti di coloro stessi che si preoccupano dei bambini –dai genitori lavoratori ai sistemi di sostegno sociale– sono derivati da trattati “commerciali” aziendali che sorpassano le leggi per garantire come unico obiettivo la regola del “profitto degli investitori”. I bambini sono nello strato più basso, e per lo più espropriati senza scrupoli dal sistema globale. La scusa di “condizioni più competitive” significa, di fatto, una corsa al ribasso dei benefici per le famiglie, della sicurezza sociale, dell’educazione superiore libera dal debito, delle protezioni contro ambienti tossici, ai quali i giovani sono i più vulnerabili. Allo stesso tempo, vendite crescenti di cibo spazzatura, malnutrizione e deterioramento culturale incitano il solo sviluppo ottenuto -una richiesta sempre maggiore di denaro alla cima.

I meccanismi di abuso non sono temperati da riforme come avveniva in passato, ma approfonditi e ampliati. Gli stanziamenti per [la legge ] Omnibus Harper che spoglia anche istituzioni scientifiche e sociali e toglie diritti aziendali stranieri transnazionali, nel nome di “un partnertariato trans-pacifico” e “Accordo Commerciale fra Canada e Europa” fanno avanzare ulteriormente la grande espropriazione.

Una domanda non fatta unisce questi punti, ma è tabù porla. Quale guerra, collasso ecologico o sociale non è oggi alimentato dal rapido strisciare dei diritti aziendali allo scopo di derubare e inquinare le società e –i meno considerati- i giovani?

Nella seconda versione ampliata di Cancer Stage of Capitalism (Lo stadio canceroso del capitalismo, ndt) spiego l’intero sistema. Operazioni monetarie onnivore [attivate] dalla ricchezza aziendale proliferano attraverso i loro ospiti viventi, superando le difese della vita sociale a ogni livello e mettendo a tacere le critiche. Nessuna [di queste operazioni] tende a servire una funzione sociale (“supporto alla vita” nell’originale, ndt) ma solo a massimizzare i profitti. Esse circondano, minacciano, corrompono e molestano con le armate delle lobby aziendali per oltrepassare le legislature e lanciare attacchi tramite pubblicità e guerre con i mass media come loro veicoli di propaganda. Ci sono tutte le caratteristiche classiche del bullismo– richieste pervasive a senso unico, fare una gang, minacciare con la forza, falsi pretesti, indebolire gli oppositori presi e sfruttati, e attaccare brutalmente chi resiste. Ma i bulli sono visti solo fra gli stessi giovani, mentre il governo nell’interesse del benessere dei bambini è sacrificato in modo crescente alla fanatica dottrina secondo la quale la “mano invisibile” del dio mercato è la Provvidenza e tutte le merci sono “beni”.

COME L’ABUSO AZIENDALE SI MUOVE FIN DENTRO I BAMBINI

Ricordiamo come il portavoce della General Electric e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan mandarono in onda la guerra post anni ‘80 contro sindacati, attivisti per la pace, ambientalisti, e ogni tipo di comunità non asservita ai diritti aziendali americani. Il Nicaragua, piccolo e alla fame, che si era alzato contro la tirannia preparata dagli USA, portando educazione pubblica e benefici alla salute per i bambini sopraffatti dalla povertà fu individuato come esempio.

“Tutto quello che devono fare è dire “Zio””, diceva con un sorrisetto Reagan alla stampa quando gli chiedevano cosa poteva fare il Nicaragua per fermare gli attacchi statunitensi. Loro non lo fecero e gli USA minarono il loro porto centrale e finanziarono i Contras con denaro proveniente dalla droga per le armi per attaccare e bruciare le scuole e gli ospedali. Il governo di Reagan e i mezzi di comunicazione ignorarono la sentenza da sei miliardi di dollari della Corte Internazionale contro i crimini di guerra e la falsa rivendicazione della “difesa personale”. Coloro che abusano continuano sempre se non vengono indicati e le prime vittime sono sempre i bambini.

Ora con il collasso ideato dalle banche dell’Europa social-democratica, oppositori ricchi di petrolio che hanno guadagnato dal saccheggio delle aziende nel Medio Oriente e i sistemi di supporto ai beni di prima necessità in lento declino, noi siamo capaci di vedere la diretta invasione aziendale delle menti e corpi dei bambini. Come da altre parti, la giustificazione è “dare loro ciò che vogliono”. E tutte le leve vengono premute per agganciare i giovani ai prodotti delle multinazionali che danno dipendenza – il bambino e l’adolescente hanno paura di essere lasciati da soli, il desiderio di più zucchero, sale e grasso, il fascino primordiale delle immagini di violenza e distruzione, il desiderio di attenzione in forme stereotipate, la noia di inerzia con nessuna funzione vitale, la perdita di aree per lo svago sociale a causa della grande mancanza di fondi, l’incessante coazione alla distrazione, e dubbi da buco nero sul proprio Io. Tutte le istigazioni e prodotti poco salutari e che creano dipendenza formano un modello comune di abuso sui bambini, che è molto più destabilizzante per la vita di qualunque altro del passato. Sotto la scoperta, cresce un’epidemia patologica.

In risposta alle malattie causate dalle merci, dall’obesità alle stelle e mancanza di forma fisica a depressione giovanile senza precedenti e indifferenza psichica alla violenza, quasi nessuno standard di vita pubblica di ciò che è spinto ai giovani è consentito nel mercato super lucrativo. Anche quando il consumo crescente dei bambini di innumerevoli cibi spazzatura, droghe farmaceutiche e divertimenti che distruggono la vita li rende dipendenti da ciò che alla fine potrebbe rovinare le loro vite, si vedono le lobby che ostacolano furiosamente gli stili di vita salutari.

Come mostra Childhood Under Siege/ How Big Business Targets Your Children (Infanzia sotto assedio, come la grande impresa bersaglia i vostri bambini, ndt) di Joel Bakan, l’abuso sistematico viene ignorato, negato e bloccato contro la regolamentazione pubblica. Anche con diabeti mortali dovuti al cibo ed alle bevande spazzatura e disfunzioni ormonali e avvelenamento del corpo dovuto alle innumerevoli sostanze chimiche, materiali e sostanze chimiche non testate che nutrono le nostre vite, i giovani non sono protetti da questo abuso sistematico e crescente ad opera delle multinazionali, neanche un pacchetto di informazioni obbligatorio per prevenire i loro disturbi fisici e mentali, i quali continuano a crescere.

CAPIRE L’ABUSO DELLE AZIENDE SUI BAMBINI COME UNA PATOLOGIA DEL SISTEMA

Il classico film e libro di Bakan, The corporation, ha rivelato passo passo la “multinazionale come uno psicopatico”. Professore di giurisprudenza e anche genitore, egli ricorda l’”idea andata troppo oltre” di civiltà moderna che è stata aggressivamente messa da parte: “che i bambini e l’infanzia hanno bisogno di quel tipo di protezione pubblica e sostegno che solo la società potrebbe offrire”. Ora osserva, le grandi multinazionali sono “libere di promuovere idee e prodotti non salutari – di fare pressione sugli scienziati e i fisici per spingere le vendite delle loro droghe psicotrope – di far diventare gli ambienti dei bambini – di fatto i loro stessi corpi– stufe tossiche– e di trarre profitto dai sistemi scolastici sempre più trasformati in grandi affari”. Da lungo tempo l’orrore e i pericoli del lavoro minorile hanno richiamato l’attenzione, e Bakan riporta che oggi essi stanno ritornando.

Il classico testo di Ronald Laing, The politics of the family (La politica della famiglia, Edizioni Einaudi, ndt) , approfondisce le problematiche del lavoro minorile sostenendo che i giovani vengono fatti vivere dentro un dramma teatrale i cui ruoli sono programmati da una generazione per quella successiva. Essi sono “buoni” o “cattivi” nella misura in cui seguono o oppongono resistenza ai ruoli a loro imposti. Il cambiamento di rotta oggi è che il palco e la trama sono dettati dal marketing delle multinazionali dei grandi affari. Loro allestiscono il palco e le trame delle attività e i sogni giovanili attraverso modelli di sport, giochi e relazioni simili, formazione dell’identità, mangiare e bere, espressione creativa, assistenza clinica, aumentando la scolarità e addirittura il sonno. Le loro pubblicità condizionano i bambini fin dalla culla e li spingono fortemente verso sostanze dannose che creano dipendenza. Questo è il motivo per cui, ad esempio, “solo l’1% di tutta la pubblicità del cibo propone un’alimentazione salutare”. La vendita di desideri malsani attraverso ogni finestra di menti impressionabili si è moltiplicata così tanto che quasi nessuna regione della vita, comprese le scuole, è libera dall’ordine del giorno totale.

Nel mentre i governi controllati dalle multinazionali abdicano un obbligo definitivo di governo moderno – rendendo possibile la protezione delle vite dei giovani e del futuro sano dell’umanità. Sui prodotti di pervasiva violenza delle multinazionali, per esempio, l’American Medical Association riporta: “pensiero e comportamento violenti sono indotti sistematicamente e virtualmente in tutti i bambini dai giochi delle multinazionali”. L’occupazione dell’infanzia e adolescenza ha ora raggiunto 9-11 ore al giorno per l’età 8-18 anni che sono incollati a prodotti multimediali orchestrati dalle multinazionali commerciali. I bambini sono motivati da desideri non necessari e dall’adattamento a una cultura che li circonda che ha un “sistema di marketing panottico” per attaccarli alle loro “emozioni profonde”. La ripetizione senza sosta di slogan e false immagini sostituisce le ragioni e la cura della vita, e la logica delle pubblicità è che sei difettoso senza il prodotto. In sostanza, la dipendenza da merci spazzatura di ogni tipo guida la crescita delle vendite delle multinazionali e l’incapacità delle capacità di vita dei bambini viene dopo. Quale maggiore abuso dei bambini potrebbe esistere?

Bakan riporta copiose evidenze di Big Pharma che compra i dottori con favori, mettendo articoli nei nomi dei giornali, inventa malattie infantili per prescrivere loro medicine, e droga i giovani fin dall’infanzia con le sostanze non sicure che loro propongono.
L’invasione aziendale dell’educazione pubblica viaggia insieme all’invasione della salute dei bambini. Amministratori con salari da capi d’azienda per nessuna funzione educativa collaborano nell’agenda, e dispositivi di test meccanici vicini all’esaminazione accademica indipendente sono il cavallo di Troia per un lucchetto massivo di mala educazione. Bakan è consapevole che tutta la tendenza dell’ aziendalizzazione della scuola e delle istituzioni educative “mina il ruolo dell’educazione nel promuovere pensiero critico e riflessioni intelligenti”. Di fatto combatte contro di loro per principio. Perché il ragionamento e la ricerca critica hanno bisogno di persone che apprendono per indirizzare i problemi indipendentemente dai profitti della multinazionale e di penetrare oltre le credenze condizionate dal mercato. I grandi affari chiedono l’opposto. Massimizza i ritorni di denaro come il suo primo e unico principio di pensiero e giudizio e seleziona contro ogni verità o conoscenza che è in conflitto con il suo obiettivo.

L’abuso aziendale dei bambini, in breve, va ben oltre tutte le altre forme di abuso dei bambini messe insieme. Ma in un mondo dove entrambi i genitori sono al lavoro per sopravvivere e il denaro vince sempre le elezioni, gli interessi di vita dei bambini sono spinti fuori dalla visuale. “Le multinazionali sono grandi, potenti e dominano le istituzioni” riassume Bakan, “deliberatamente programmate per sfruttare e rigettare gli altri che cercano benessere per loro”.

Quindi qual è la soluzione? Bakan enfatizza il principio precauzionale e leggi contro danni evidenti ai giovani. Egli enfatizza i “valori” e “insegnare ciò che è bene per loro e ciò che non lo è”. Per cui non abbiamo nessun criterio principale dei due. Essi si mostrano da soli una volta visti. Il bene per i bambini è qualunque cosa renda funzionali le capacità di vita per crescere coerentemente, e il male è ciò che le rende non funzionali. Il dominio delle multinazionali va nella direzione opposta. Perciò la mancanza di forma fisica, obesità, depressione, fantasie dell’ego, violenza aggressiva e mancanza di obiettivi aumentano al massimo il suo profitto sull’abuso dei bambini va fuori controllo. Questo è il cuore del nostro disordine. La soluzione è il controllo pubblico delle multinazionali in base a standard collaudati di capacità di vita.

John Mc Murtry
Fonte: www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/corporate-child-abuse-the-unseen-global-epidemic/5352919

4.10.2013

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ILARIA GROPPI

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