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di Cesare Giubbi
Se in questi anni non avessero chiuso ospedali e non avessero tagliato posti letto, con i numeri del Covid-19, la Sanità avrebbe tenuto bene.
A oggi nel mondo contiamo 80 milioni di contagi e due milioni di persone morte per cause attribuibili al COVID-19. La popolazione mondiale è di circa 8 miliardi per cui per conclamare una pandemia servivano numeri più significativi. I numeri non sono pandemici, perché cavalcare questa comunicazione fondata sulla paura? In Italia dopo circa un anno dall’inizio del COVID 19, si sono verificati circa 2.200.000 contagi mentre le persone decedute sono 80 mila.
Il virus fa male ma i numeri non parlano di pandemia
Su 2.200.000 contagi circa il 95% sono asintomatici, il tre per cento ospedalizzati e il due per cento trattati in terapia intensiva. Davanti a questi numeri era ed è necessario mortificare una nazione intera? Perché questo terrorismo? I potenti del mondo cosa stanno nascondendo? Sulla base degli ultimi dati ISTAT disponibili, si può procedere a stilare una classifica di quelle che sono le cause più diffuse delle morti nel nostro Paese.
I decessi per patologia in Italia
Ogni anno in Italia muoiono circa 650 mila persone di cui: 180 mila per malattie oncologiche, 233 mila per malattie del sistema respiratorio e circa 54 mila causate dall’influenza e dalle polmoniti. Qualcuno omette di completare l’elencazione di tutte le altre voci. Nessuno vuole nascondere l’esistenza del virus, ma drammatizzare danneggia lo stato psicologico delle persone, in particolare dei bambini. E si danneggia l’economia creando disoccupati e nuovi poveri.
Tanti errori nella gestione della Sanità
Se in questi anni non fossero stati chiusi troppi ospedali e se per quelli rimasti in attività non avessero tagliato drasticamente i posti letto e se la sanità territoriale funzionasse, con i numeri del Covid, il sistema ospedaliero avrebbe tenuto bene. Non sarebbe stato necessario rinchiudere una intera popolazione in casa. Dobbiamo riflettere tutti su quello che sta accadendo e contestare pubblicamente una classe politica di dilettanti allo sbaraglio. E la stampa dovrebbe informare esaustivamente l’opinione pubblica anziché narrare scenari da tregenda per compiacere i padroni del vapore.
Pubblicato il 18.01.2021