Galileo Galilei: negazionista ante litteram

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Di Giacomo Ferri, ComeDonChisciotte.org

Chi non conosce il grande astronomo, vissuto tra il XVI ed il XVII secolo, Galileo Galilei?

Chi non ha mai sentito parlare della notoria vicenda, che vide Galileo contrapporsi alla Chiesa Apostolica Romana, sulla teoria della terra che gira attorno al sole e non viceversa?

Penso che chiunque di noi italiani abbia studiato a scuola, almeno una volta, la storia di questo illustre personaggio, le sue scoperte e le sue vicende controverse.

Galileo Galilei è stato quello che oggi, inteso come momento storico, verrebbe definito un negazionista.

Perché negazionista? Non perché negasse le teorie astronomiche sostenute dalla Chiesa, anche se sarebbe più corretto usare il termine negatore, ma perché oggi verrebbe automaticamente definito, con un termine improprio, negazionista.

Col termine negazionista, negli ultimi mesi, non si identifica più qualcuno che nega in modo irrazionale l’esistenza della Shoah, o meglio dell’Olocausto ebraico, avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale, ma in senso molto ampio coloro che negano l’esistenza del Covid-19.

Qualcuno potrebbe chiedere “e dunque, qual è il problema se si etichetta qualcuno con l’appellativo di negazionista?”, di problemi ve ne possono essere, dapprima perché si va a sminuire, in modo sostanziale, il significato intrinseco di questo termine, come anticipato poc’anzi, coniato per riferirsi a coloro che non riconoscono l’Olocausto, che negano sia mai avvenuto e, in un certo qual modo, si offende la memoria di quel popolo decimato per questioni razziali.
In ultimo, con quel termine, più o meno indirettamente è come dare del nazista a qualcuno, cosa che ritengo essere molto, ma molto, grave!

Il problema dell’utilizzo improprio del termine negazionista, del quale bisogna ringraziare i media del mainstream, è l’aver creato un sistema becero ed ignorante (nel senso latino del termine), che con la loro smania di etichettare a tutti costi, di ghettizzare e stereotipare qualunque comportamento, persona o gruppo di individui, al fine di farli rientrare in modo forzoso in una categoria, sminuiscono il pensiero altrui e, in modo fattuale, la libertà di poterlo esprimere.

Normalmente, chi viene etichettato come negazionista, è colui che ha un pensiero diverso rispetto al Covid-19, diverso da quello indicato dal governo, o dalla televisione, ma che non necessariamente rientri nella categoria dei negazionisti, ma cerco di spiegarmi meglio.

Nella suddetta categoria ci possiamo trovare:

– quelli che, effettivamente, non credono all’esistenza del Covid-19;

– quelli che credono alla sua esistenza e ritengono che esso sia stato creato o diffuso deliberatamente;

– quelli che credono all’esistenza del Covid, ma non concordano con i dati relativi alla contagiosità, letalità e mortalità di questo virus;
– quelli che non credono all’efficacia dei tamponi, al loro utilizzo indiscriminato o ad essi come mezzo di controllo unico ed inconfutabile;
– quelli che non credono all’utilità delle mascherine come mezzo salvifico dal contagio del virus, mettendo in dubbio la loro utilità e ritenendo che esse siano anche nocive;
– quelli che credono che le restrizioni di clausura, o quarantena, non siano utili per difenderci dal contagio, non lo siano state e che, al contempo, siano dannose dal punto di vista salutare ed economico;
– quelli che ritengono che i mass media abbiano attuato una condizione di terrorismo mediatico e psicologico;
– quelli che ritengono che la crisi economica sia più grave di quella sanitaria;
– ed in generale quelli che esercitano il proprio pensiero in modo differente dalla massa.

A questo punto, vedendo che all’interno di questa etichettatura rientrano così tante tipologie di pensiero, si manifesta quindi il dubbio che il termine venga usato solo per chiudere la bocca al libero pensatore di turno e niente di più.

Ma torniamo a questo punto a Galileo ed alla teoria copernicana a cui lui si rifaceva.

Galileo è stato certamente un fisico, un matematico ed un astronomo, ma anche un astrologo e le sue teorie, oltre che le sue pratiche, non erano certo viste di buon occhio da tutta la Chiesa Cattolica, molti di loro lo ritenevano un ciarlatano, oltre che un eretico, e questo ha portato prima ad un ammonimento nel 1616 ed, in seguito, ad un processo vero e proprio che vedrà Galileo, nel 1633, costretto ad abiurare le sue scoperte e le sue teorie.

Il povero astronomo si è trovato a scontrarsi contro i dogmi della Chiesa, che non prevedevano la possibilità di mettere in dubbio che la terra, e quindi l’uomo, unica creatura di Dio, fosse al centro dell’universo.
Oggi, quell’astronomo e libero pensatore, che fu anche filosofo, per le motivazioni che ho già evidenziato, verrebbe immediatamente etichettato come negazionista, messo alla berlina dal sistema, gli sarebbe impedito di parlare pubblicamente e sarebbe tacciato di eresia. Pertanto, oggi come ieri, Galileo o chi come lui, prima o poi verrebbe costretto ad abiurare e a sottomettersi al sistema.

Quanti moderni Galileo, in questi mesi, vengono denigrati perché portatori di teorie non inclini alla “Chiesa Plutocratica” che in Italia è comandata dal vescovo Giuseppe Conte?
Quanti virologi e scienziati si sono visti soppiantare da veterinari, parassitologi e microbiologi dal grembiule muratorio, che hanno acquisito notorietà ed autorevolezza grazie al mainstream?

La Chiesa Cattolica nel 1992, 359 anni dopo l’abiura di Galileo, ha chiesto scusa per bocca di Papa Giovanni Paolo II ed ha cancellato la Condanna al Silenzio che era stata imposta sulla figura del Galilei e sulla sua teoria, scuse leggermente tardive aggiungerei, considerando che la teoria eliocentrica, alla fine, è stata accettata dalla stessa chiesa già nel 1822.

A prescindere dal fatto che per chiedere scusa la chiesa ci abbia messo 359 anni o che, per accettare la teoria copernicana, sostenuta e riveduta dal Galileo, ci siano voluti 206 anni, quello che realmente mi preoccupa è che questo possa avvenire anche nei confronti di quegli scienziati che suggerivano già da febbraio e marzo alcuni metodi di cura e di prevenzione del Covid-19!

Certo, non vedremo mai un governo chiedere scusa pubblicamente, non lo vedremo per le morti avvenute per aver curato male i pazienti, semplicemente perché i medici hanno adottato il protocollo del Ministero della Salute, protocollo suggerito dalla Cina, che prevedeva l’intubazione dei pazienti anziché utilizzare l’ossigenazione superficiale, come l’India invece ha fatto per conto suo; non assisteremo mai alle scuse pubbliche per aver ostacolato la sperimentazione e la cura attraverso il plasma iperimmune, metodo già noto per la cura della Spagnola; o per l’utilizzo dell’idrossiclorochina abbinata all’azitromicina, demonizzata dal The Lancet con un articolo, successivamente ritirato, ma che ormai aveva dato il pretesto ad alcuni governi, tra cui quello italiano, per mettere al bando questo tipo di cura; l’assunzione delle vitamine C e D, come prevenzione e cura per le sindromi influenzali e parainfluenzali, messe alla berlina come fossero sistemi creati da maghi ed alchimisti.
Queste ed altre cose purtroppo non le vedremo mai.

Ma a noi, credo di parlare per molti di noi, non interessano le scuse, ma interessa che lo Stato dia il via ad un sistema che, anche tacitamente, metta in atto una serie di programmi per la cura e la prevenzione della malattia che si sviluppa dall’infezione del virus Sars-cov2, che non si fossilizzi al solo obiettivo del “vaccino a tutti i costi” e che non guardi all’interesse economico delle grandi case farmaceutiche.

Lo so già, il mio è un pensiero utopistico, ma è l’augurio che faccio a noi tutti.

Per concludere, in modo più leggero, questa vigilia di Natale è apparso un articolo del comico Daniele Luttazzi su Il Fatto Quotidiano, articolo che è rimbalzato un po’ in tutta la rete, quella che potremmo definire come la rivincita di Galileo Galilei nei confronti della religione. Il Luttazzi si è inventato una direttiva dell’Unione Europea che paragona le religioni a cartomanti, astrologi, medium, piazzisti e venditori ambulanti e che esorta i vari ministri di culto di avvertire i loro fedeli che “[…] ciò che offrono è solo una forma di intrattenimento, non provata scientificamente”. Luttazzi, nella sua follia, aggiunge un approfondimento de Le Figaro dove spiega che “[…] all’ingresso dei luoghi di culto dovranno essere affissi cartelli per avvertire i potenziali fedeli di non prendere la religione troppo sul serio. […] Ai fedeli, inoltre, si dovrà spiegare in modo chiaro che le leggende religiose non sono che allegorie astrologiche del transito del Sole nel cielo[…] ” (1).

Non so quale fosse l’intento di Daniele Luttazzi, se vedere come un articolo surreale si propaga nella rete, chi e come avrebbe ripreso il suo scritto, ma fatto sta, leggendolo, mi sono tornate alla mente certe immagini, come quando il monaco Martin Lutero affisse alla porta della chiesa di Wittenberg le pagine con le sue tesi, che affrontavano i grandi problemi della fede e del peccato, della grazia e della penitenza.

Mi auguro che l’articolo rimanga una fantasia dell’autore e che non risuoni, in futuro, come una profezia non ascoltata del giornale diretto da Marco Travaglio, altrimenti il rischio sarà che, in nome della scienza, esca fuori un moderno Torquemada ed inizi la sua inquisizione contro gli uomini di fede, obbligando il malcapitato di turno all’abiura, al rinnegamento della propria fede o alla morte!

Ad ogni modo, non posso che dire: sono davvero tempi difficili!

Di Giacomo Ferri, ComeDonChisciotte.org

NOTE

(1) = Daniele Luttazzi, “Lunedì l’Unione Europea equipara tutti i religiosi a cartomanti e astrologi“, Il Fatto Quotidiano, 24 dicembre 2020 – https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/24/lunedi-lunione-europea-equipara-tutti-i-religiosi-a-cartomanti-e-astrologi/6047085/

Due pesi e due misure – Un crescendo di incoerenze, dai VIP allo Stato

Di Giacomo Ferri

In questo  video, frutto di più di un mese di raccolta di video e documenti, potrete assistere alle incoerenze sanitarie italiane. Dagli spettacoli televisivi, alle feste dei VIP, alla quotidiana parzialità tra attività private e attività pubbliche, tutto ruota attorno alla mancanza di coerenza e di giusta informazione, che ci portano a dire, con disappunto, “due pesi e due misure!”. Il video è venuto più lungo del previsto, ma ogni giorno che passava incappavo in nuove contraddizioni che non potevo non aggiungere. Troverete alcune cose che magari avete già notato ed altre che vi coglieranno di sorpresa, alcune su cui vi siete soffermati ed altre su cui non avete potuto farlo, ma vi consiglio di guardarlo fino in fondo, perché ci sono delle parzialità davvero interessanti.

Buona visione:

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Pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org

 

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