DI MARK AMES
exiledonline.com
“Così tanti banchieri corrotti e così pochi tavoli per l’iniezione letale”.
Quante volte avete sentito questa frase negli ultimi tempi? Già, è una lamentela comune nell’America di oggi. In questo difficile periodo economico, abbiamo un sacco di giustizia da somministrare alla gente che ha distrutto le nostre vite. Ma non abbiamo molti soldi per farlo, e neppure vogliamo contribuire al riscaldamento globale. Come risolvere tutti e tre questi problemi? Come possiamo mettere a morte tutti i banchieri e i loro leccapiedi senza svuotare i nostri portafogli o alterare il delicato equilibrio di GAIA? La risposta è “made in China”: una flotta di nuovissimi furgoncini per esecuzione mobile che possono rendere gli incombenti arresti di massa in America efficienti, puliti ed economici. Diciamocelo: perché mai noi contribuenti dovremmo tenere vivi questi criminali in lussuose prigioni dotate di TV, pagando i loro “diritti dei detenuti” e i costi delle infinite udienze d’appello? E ai nostri diritti chi ci pensa, eh? Chi provvede a noi, che siamo le vittime? Pare che il cosiddetto sistema giudiziario si preoccupi più dei diritti dei criminali che di quelli delle vittime! Noi vogliamo che i banchieri e i loro sostenitori vengano processati, condannati e messi a morte nel modo più rapido, ecologico ed economico possibile. Oggi, dopo anni che questi plutocrati delocalizzano in Cina il lavoro americano, possiamo finalmente dire che una camera della morte in grado di giustiziare un banchiere mentre si dirige a tutta velocità verso la banca successiva, è qualcosa che vale la pena di comprare. E’ economica, affidabile e fottutamente divertente!
Proprio così, i cinesi ci stanno finalmente ripagando per tutti i posti di lavoro che gli abbiamo regalato offrendoci la perfetta unità mobile da esecuzione per questi difficili tempi di Nuova Grande Depressione. La camera da esecuzione mobile si chiama “Jinguan Automobile” e viene prodotta nelle province di Jiangsu e Shandong. La si può acquistare ad un prezzo ragionevole, compreso nella fascia tra i 37.000 e i 75.000 dollari, che è nulla se pensate a quanti soldi potremo risparmiare in spese legali per i processi d’appello, senza contare il vitto e alloggio di questi assassini seriali nelle loro prigioni di lusso. Detto in altri termini: se poteste riavere solo i 3,6 miliardi di dollari dei contribuenti che i banchieri della Merrill Lynch vi hanno rubato nel dicembre scorso per pagarsi bonus illegali mentre la compagnia andava a picco, potreste usare quel denaro per acquistare 100.000 furgoncini da esecuzione. Dite che non rivelerebbero mai chi ha ricevuto quei pagamenti? No problem: appena sentiranno avvicinarsi il Bus della Morte, potete scommettere che quei banchieri inizieranno a squittire e ad accusarsi l’un l’altro in un batter di ciglia. Ma troppo tardi: si succhieranno lo stesso una bella endovenosa di veleno.
L’efficienza prima di tutto: 100.000 di questi furgoncini potrebbero giustiziare una quantità di banchieri, consiglieri strapagati, giornalisti, accademici, politici nel giro di pochi mesi. L’America diverrebbe un luogo assai più sicuro, più pulito e più economico in cui vivere. Infinitamente più economico, il che per noi già basta e avanza.
Ma aspettate, non è tutto: non solo è economico, rapido ed efficiente, ma anche ecologico! Già, perché i cadaveri dei banchieri giustiziati possono essere riciclati e riutilizzati da cittadini più responsabili. Come i cinesi hanno ben presto scoperto, gli organi dei banchieri, bulbi oculari e varie estremità, possono essere raccolti, immagazzinati e distribuiti ai proprietari di casa americani privi di assicurazione sulla salute. Ogni parte dei banchieri e dei membri dei loro think-tank, dopo l’esecuzione, può essere reintrodotta nell’ecosistema, facendo risparmiare denaro ai contribuenti, migliorando la qualità delle loro vite e salvando una o due civette maculate. Come direbbe il nostro amico Zach Wamp, quegli organi non sono un diritto, sono un privilegio. Ecco come un esperto descrive queste macchine della morte eco-friendly:
“Le iniezioni lasciano intatto il cadavere e sono eseguite sotto assistenza medica. Gli organi possono essere “espiantati in maniera più rapida ed efficace di quanto non avvenga in caso di esecuzione per fucilazione”, afferma Mark Allison, ricercatore di Amnesty International per l’Asia Orientale operante a Hong Kong. “Abbiamo raccolto una quantità di prove che evidenziano il coinvolgimento della polizia, dei tribunali e degli ospedali (cinesi) nel traffico d’organi”.
Ehi, Amnesty, grazie per la dritta! Vedete amici, questi piagnucolanti liberali al soldo dell’elite non difendono sempre i criminali a scapito degli innocenti. Ci forniscono anche valide informazioni di cui possiamo fare buon uso!
Ecco allora come funziona: ogni veicolo per esecuzione mobile è lungo da 6 a 9 metri e può viaggiare fino a 130 km/h, il che significa che queste macchine della morte semoventi eliminano i criminali alla massima velocità! I furgoncini sono divisi in tre sezioni: abitacolo di guida; zona di osservazione a metà del veicolo, con un finestrino che divide gli spettatori (fino a un massimo di 6) dalla camera di esecuzione; e infine la camera di esecuzione in coda al veicolo, con finestrini oscurati (noi potremmo anche farli trasparenti, nell’interesse della trasparenza) che impediscono la visione del tavolo per l’iniezione letale e con posti a sedere per il medico e le guardie, insieme a una serie di strumenti per la sterilizzazione dei macchinari e a un lavandino (Noi potremmo tagliare anche i costi della sterilizzazione: di cosa si preoccupano, che il cadavere si prenda un’infezione?).
Dall’epoca in cui la Ford Model T uscì dalle catene di montaggio, non è più esistita una “automobile del popolo” così perfettamente adeguata ai tempi. In effetti, i banchieri della Morgan Stanley, che hanno mandato in bancarotta la Ford per ottenere rapidi profitti, sarebbero perfetti come “volontari per il riciclaggio” in una campagna promozionale che mostrasse a tutti come si amministra la giustizia in America.
Pensate alle possibilità: con i soli fondi che i banchieri della Merrill Lynch ci hanno rubato, potremmo mettere 100.000 furgoncini da esecuzione sulle strade d’America. Ciò vuol dire una camera da esecuzione mobile ogni 3.000 americani, che dovrebbe essere sufficiente. Potremmo ingaggiare un’agenzia di marketing per decorare i furgoncini con scritte e immagini che esemplifichino il servizio reso alla collettività. Ad esempio “Riciclaggio Bancario” o “Unità di Raccolta Rifiuti Tossici” o anche “Acquistato con contributi volontari”. Gli autisti dei furgoni potrebbero personalizzarli con immagini di loro gradimento. Ad esempio dandogli il nome di noti criminali della Nuova Grande Depressione. Guardate, Bobby ha chiamato il suo furgoncino “Madoff Mobile”! E Juanita ha chiamato il suo “Betsy Buggy” in onore di Betsy McCaughey!
Sì, amici americani, oggi possiamo immaginare questo meraviglioso futuro: 100.000 Furgoni per Riciclaggio Bancario, alimentati da motori elettrici eco-compatibili, che pattugliano lentamente i sobborghi finanziari di questa grande nazione, da Manhattan, a Boston, a Chicago, a San Francisco… che suonano i loro clacson giustiziali mentre attraversano folle di banchieri in fuga, esibendo smile che recitano “Il benessere dell’America è più importante dei miei osceni profitti”… un “Betsy Buggy” scivola placidamente tra le ville di West Hartford, Back Bay, Chevy Chase, e Pacific Heights, suonando un divertente motivetto da gelataio per non spaventare i bambini, mentre papà banchiere e mamma amministratrice delegata vengono trascinati all’interno per un appuntamento con la giustizia… Perciò ricordate, se volete un po’ di sana giustizia, fate un colpo di clacson! E fatene due se vedete un banchiere che cerca di nascondersi: vi garantiamo che i nostri Veicoli da Riciclaggio si occuperanno del problema con un sorriso!
Versione originale
Mark Ames
Fonte: http://exiledonline.com/
Link: http://exiledonline.com/mobile-execution-bus-fleets-the-solution-to-americas-banker-problem/
6.07.2009
Versione italiana
Fonte: http://blogghete.blog.dada.net/
Link: http://blogghete.blog.dada.net/archivi/2009-08-13
13.08.2009
Traduzione a cura di GIANLUCA FREDA