DI PEPE ESCOBAR
Asia Times
Interrompiamo la telenovela
su DSK (Dominique Strauss-Kahn) – era “un pervertito”?, “una prostituta”?, è stato un complotto? – per informare che un’”iniziativa militare” è stata compiuta con pieno successo. Naturalmente nel campo delle pubbliche relazioni, dove altrimenti?
Certo, la storia del potente DSK, “bianco ricco e maschio” contro la “povera donna africana” in una suite di Manhattan potrebbe essere la metafora perfetta della guerra della
NATO in Libia. La morale? Non importa ciò che accade o quello che è
accaduto, il partito con i migliori “comunicatori”, o quello
in grado di reclutare i migliori team di pubbliche relazioni, vince.
Pian piano sta uscendo in superficie
che i tanto incensati ribelli libici non siano altro che degli opportunisti
amici della CIA, un gruppo di disertori legati ai salafiti e ad avidi
capi tribù. E non sono per niente quei puri e innocenti idealisti che
la propaganda occidentale voleva fare credere all’opinione pubblica
mondiale.
E questo spiega perché i “ribelli”
hanno ancora una volta respinto un piano di pace proposto dall’Unione
Africana (UA) la scorsa settimana. Un cessate il fuoco immediato, seguito
da un dispiegamento di una forza di peace-keeping delle Nazioni
Unite, e il colonnello Muammar Gheddafi posto fuori gioco non erano
condizioni abbastanza allettanti per i nostri eroi! Preferiscono muovere
un’altra offensiva verso Tripoli, con le armi illegalmente fornite dalla
Francia del napoleonico Nicolas Sarkozy condite dagli attacchi aerei
della NATO.
Si può mettere la mano sul fuoco
che questa nuova “offensiva”, tra i vivaci ribelli con AK-47
su pick-up contro i missili di Gheddafi, difficilmente sposterà
il confine nel Golfo della Sirte tra Tripolitania, controllata da Gheddafi,
e la Cirenaica.
Vogliamo i soldi
Il governo “ribelle”, che
adesso si fa chiamare Consiglio Nazionale di Transizione della Libia
ha assunto Patton Boggs. Chi è costui? Questo individuo è
uno dei più costosi e importanti PR di Washington. È lì
per “consigliare e assistere” i ribelli a vincere la guerra,
o meglio dare l’illusione che i ribelli abbiano vinto. Così come
è successo in Afghanistan.
Patton Boggs è già troppo
legato ai “ribelli” da poter fare accettare a livello mondiale
l’odierno Consiglio Nazionale come il “governo legittimo della
nazione sovrana della Libia”. Allora Patton Boggs ha firmato un
accordo con l’ex ambasciatore libico Ali Suleiman Aujali, il “ribelle”
servo degli Stati Uniti per dare una ripulita all’immagine. Il partner
di fiducia di Patton, tale Thomas Hale Boggs Jr., sarà invece responsabile
della cassa.
Italia, Gran Bretagna, Francia, Qatar
e ora la Turchia hanno già riconosciuto il Consiglio Nazionale
di Transizione. L’amministrazione Obama ha già permesso loro di
aprire un ufficio a Washington. Inevitabilmente dietro a tutto questo
ci sono i soldi. Quello che il Consiglio vuole sono i miliardi di dollari
di Gheddafi congelati che si trovano nelle banche degli Stati Uniti.
Patton Boggs, secondo alcuni, intasca
circa 50.000 dollari al mese per questo scherzetto. I “ribelli”,
essendo “virtualmente” a secco, pagheranno solo quando avranno i
fondi. Per quasi tre mesi i ribelli avevano assoldato un’altra società
di PR di Washington, l’Harbour Group, per difendere i loro
interessi e soprattutto per far “decongelare” i famosi fondi.
È interessante notare come uno dei
lobbisti di Patton Boggs si è già occupato dei “ribelli”.
Quest’uomo è Vincent Frillici. Colpo di scena, quest’ultimo è
un ex direttore delle operazioni della NATO per il Comitato del 50°
anniversario dell’Alleanza. Quindi, un lobbista della NATO è collegato
alla presunta sollevazione popolare in Libia.
Dunque, grazie alle lobby di Washington
il governo degli Stati Uniti alla fine ha riconosciuto una parte belligerante
in una guerra civile, rappresentata da un non ben meglio identificato
“consiglio”, permettendo loro di arraffare miliardi di dollari
con la solita manfrina dell’”aiuto al popolo libico”.
Fai partire la nave americana
Un rapido sguardo ai fatti suggerisce che sia in atto una neo-colonizzazione
da parte di mercenari corrotti per rovesciare il regime di un paese
ricco di petrolio non troppo amico del FMI, che in più voleva formare
un’unione di paesi africani che avrebbero venduto le loro risorse
naturali scambiandole solo con dell’oro.
Nel frattempo, gli stessi ribelli filo-americani
rifiutano di ammettere che il blocco israeliano di Gaza sia illegale.
Come ha scritto l’ex analista della CIA, Ray McGovern, ora a bordo
della nave Audacity of Hope che cerca di raggiungere Gaza, su
Commondreams.org:
Prima di lasciare gli
Stati Uniti, qualcuno vicino allo
staff del Consiglio di Sicurezza Nazionale mi ha riferito che non
solo il piano della Casa Bianca è
di non fare assolutamente nulla per proteggere la nostra nave da un
attacco israeliano o da un arrembaggio illegale. Ma che molti funzionari
della Casa Bianca ‘sarebbero felici se qualcosa andasse storto’.
Così la Casa Bianca, a detta
di McGovern, è “disposta a mandare in prima serata nelle
TV americane cadaveri di attivisti [americani]”, mentre dall’altro
lato incensano un malfamato “consiglio” desideroso solo di
far soldi.
Tibetani, uiguri, birmani, uzbeki,
ceceni e innumerevoli altri popoli stanno iniziando a fare scritte sui
muri. Vuoi iniziare una rivoluzione? Fallo in inglese, non nella tua
lingua. Problemi? Invoca l’R2P (Responsabilità per Proteggere)
e le potenze occidentali busseranno alla tua porta con la Risoluzione
delle Nazioni Unite in mano e Robocop della NATO pronti a partire.
Non puoi permetterti di comprare delle armi? Fai come fanno i libici,
ingaggia un potente lobbista di Washington per vendere la tua causa
così da poter saccheggiare le risorse del governo centrale.
Niente di tutto questo vale se il tuo
territorio non affonda nel petrolio.
Fonte: http://www.atimes.com/atimes/Middle_East/MG06Ak01.html
06.07.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LUIGI FABOZZI
Luigi Fabozzi ha appena pubblicato il suo nuovo romanzo. Questo il link al suo sito.