Stephen Moore
theepochtimes.com
Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco di New York ha appena riferito che, nella sola città di New York, quest’anno ci sono stati 108 incendi dovuti alle batterie agli ioni di litio [dei veicoli elettrici] che hanno causato la morte di 13 persone e il ferimento di 66. Secondo il commissario del FDNY, Laura Kavanagh, “non si tratta di una combustione di limitata entità, il veicolo esplode letteralmente“. L’incendio che ne deriva è “molto difficile da estinguere ed è quindi particolarmente pericoloso“.
L’anno scorso si sono verificati più di 200 incendi causati dalle batterie delle biciclette elettriche, dei veicoli elettrici e di altri dispositivi.
Poco prima di mezzanotte del 20 giugno, un incendio divampato in un negozio di biciclette elettriche ha ucciso quattro persone. Due persone sono rimaste in condizioni critiche. Il commissario dei vigili del fuoco ha avvertito i newyorkesi che questi dispositivi possono essere molto pericolosi e che, di solito, esplodono in modo tale da rendere impossibile la fuga.
L’FDNY riferisce inoltre che, in soli tre anni, nella città di New York gli incendi dovuti alle batterie agli ioni di litio hanno superato quelli provocati dall’uso dei fornelli e dal fumo di sigaretta come cause più comuni di incendi mortali. È una situazione che si sta verificando in tutto il Paese, dato che questi incendi sono diventati comuni. Auto e biciclette elettriche esplodono in maniera imprevedibile nei vialetti e nei garage.
Siamo onesti: 13 morti in una città grande come New York, con circa 8 milioni di abitanti, non sono certo un’epidemia. Le normative dovrebbero sempre basarsi su un calcolo di costi e benefici, altrimenti non esisterebbero affatto le automobili.
Eppure, gli stessi allarmisti di sinistra che hanno tolleranza zero e che esigono divieti per piccoli rischi su ogni cosa, dai trampolini delle piscine, alle stufe a gas, alle cannucce di plastica, al vaping, ai fuochi d’artificio e così via, hanno una soglia del dolore sorprendentemente alta quando si tratta di persone che muoiono o subiscono lesioni importanti a causa di incendi dovuti alle batterie elettriche “verdi”.
Oppure considerate questo: nel 1965, Ralph Nader aveva contribuito quasi da solo a mettere al bando la popolare Chevrolet Corvair, famosa per il suo motore collocato nella parte posteriore dell’auto. Il bestseller di Nader “Unsafe at Any Speed” [insicura ad ogni velocità] dichiarava che l’auto era mortale. Ma non c’erano state prove concrete a sostegno di questa affermazione e, a tutt’oggi, non esistono statistiche affidabili sul numero di passeggeri – se mai ce ne sono stati – morti nelle Corvair a causa di incidenti con tamponamento.
Ciò che è indiscutibile è che i veicoli elettrici causeranno molte più vittime di quante ne abbiano mai causate le Corvair.
Un altro esempio: in una sola città, in un solo anno, sono morte più persone a causa delle batterie agli ioni di litio dei veicoli elettrici di quelle decedute in seguito all’incidente alla centrale nucleare di Three Mile Island nel 1979, ovvero zero.
Eppure, dopo l’incidente, grazie alla campagna di paura fomentata dagli ambientalisti (con l’aiuto del film antinucleare “La sindrome cinese“), per trent’anni negli Stati Uniti non sono state costruite centrali nucleari. Questo nonostante il fatto che le centrali nucleari non emettano gas serra.
Ma con i veicoli elettrici, i verdi stanno mettendo da parte ogni preoccupazione per i danni collaterali di morti e feriti. Biden vuole imporre che, entro il 2032, quasi tutte le nuove auto vendute negli Stati Uniti siano veicoli elettrici. Se ciò accadrà, molte migliaia di americani potrebbero morire o rimanere feriti a causa degli incendi provocati dai veicoli elettrici.
Tutto questo è particolarmente ipocrita perché una volta il mantra della sinistra era “non scambiare il sangue per il petrolio”. Ora sono disposti a barattare sangue in cambio del fatto che gli americani smettano di usare il petrolio. Un’ironia di tutto questo è che, a causa di tutta l’energia necessaria per produrre le turbine eoliche, i pannelli solari e le batterie elettriche, i nuovi studi stanno dimostrando che la riduzione delle emissioni di gas serra per questa transizione “net zero” è prossima allo zero. È emerso che anche l’energia verde è causa di inquinamento.
Per la cronaca, non sono favorevole al fatto che il governo vieti i veicoli elettrici o le biciclette elettriche o qualsiasi altra cosa. Credo solo che dovremmo prendere decisioni politiche basate su valutazioni reali e concrete dei rischi, non su falsi allarmi e sensazionalismi.
Per quanto riguarda il futuro dei veicoli elettrici, forse è giunto il momento che Ralph Nader scriva il seguito di “Unsafe at Any Speed“.
Stephen Moore
Fonte: theepochtimes.com
Link: https://www.theepochtimes.com/opinion/is-it-time-to-ban-electric-vehicles-5466935
15.08.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Stephen Moore è senior fellow della Heritage Foundation, capo economista di FreedomWorks e cofondatore del Committee to Unleash Prosperity. È stato consigliere economico senior di Donald Trump. Il suo nuovo libro si intitola “Govzilla: How the Relentless Growth of Government Is Impoverishing America”.