Destinata alla sconfitta

La controffensiva ucraina del 2023

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John J. Mearsheimer
mearsheimer.substack.com

È ormai chiaro che la tanto attesa controffensiva ucraina è stata un colossale fallimento.[1] Dopo tre mesi, l’esercito ucraino ha fatto pochi progressi nel respingere i russi. In effetti, non ha ancora superato la cosiddetta “zona grigia”, la striscia di terra pesantemente contestata che si trova di fronte alla prima linea principale delle difese russe. Il New York Times riporta che “nelle prime due settimane della controffensiva, il 20% degli armamenti inviati dall’Ucraina sul campo di battaglia è stato danneggiato o distrutto, secondo i funzionari statunitensi ed europei. Le perdite comprendono alcune delle formidabili macchine da combattimento occidentali – carri armati e veicoli corazzati per il trasporto di personale – su cui gli ucraini contavano per respingere i russi”[2] Secondo quasi tutti i resoconti dei combattimenti, le truppe ucraine hanno subito enormi perdite.[3] Tutte le nove brigate che la NATO aveva armato e addestrato per la controffensiva sono state decimate sul campo di battaglia.

La controffensiva ucraina era destinata a fallire fin dall’inizio. Uno sguardo allo schieramento delle forze di entrambe le parti e a ciò che l’esercito ucraino stava cercando di fare, insieme alla comprensione della storia della guerra terrestre convenzionale, fa chiaramente capire che non c’era praticamente alcuna possibilità che le forze ucraine attaccanti potessero sconfiggere i difensori russi e raggiungere i loro obiettivi politici.

L’Ucraina e i suoi sostenitori occidentali speravano che l’esercito ucraino potesse eseguire la classica strategia della guerra lampo per sfuggire alla guerra di logoramento che lo stava distruggendo. Il piano prevedeva di aprire un ampio varco nelle linee difensive russe e di penetrare in profondità nel territorio controllato dai russi, non solo avanzando, ma sferrando un colpo di grazia all’esercito russo. Come la storia dimostra chiaramente, si tratta di un’operazione particolarmente difficile da portare a termine quando le forze d’attacco sono impegnate in un combattimento paritario, che coinvolge due eserciti più o meno equivalenti. Gli ucraini non solo erano impegnati in un combattimento paritario, ma erano anche mal preparati ad eseguire una guerra lampo e si trovavano di fronte ad un avversario ben posizionato per ostacolarla. In breve, le carte in tavola erano fin dall’inizio contrarie alla controffensiva ucraina.

Ciononostante, l’ottimismo sulle prospettive dell’Ucraina sul campo di battaglia era diffuso tra i politici occidentali, gli opinionisti e gli editoriali dei media tradizionali, i generali in pensione e altri esperti della politica estera americana ed europea.[4] I commenti del generale in pensione David Petraeus alla vigilia della controffensiva avevano colto lo spirito prevalente: “Penso che questa controffensiva sarà molto impressionante”. Aveva poi descritto efficacemente la possibile esecuzione da parte degli ucraini di una guerra lampo di successo contro le forze russe.[5]

In realtà, i leader occidentali e i media mainstream avevano esercitato notevoli pressioni su Kiev affinché lanciasse la controffensiva nei mesi precedenti il 4 giugno. All’epoca, i leader ucraini erano apparsi riluttanti e avevano mostrato scarso entusiasmo per l’avvio della prevista guerra lampo, probabilmente perché, almeno alcuni di loro, si rendevano conto che sarebbero stati condotti al massacro. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva poi dichiarato il 21 luglio: “Avevamo in programma di iniziare [l’attacco] in primavera, ma non l’avevamo fatto perché, francamente, non avevamo abbastanza munizioni, armamenti e un numero sufficiente di brigate adeguatamente addestrate”[6] Inoltre, dopo l’inizio della controffensiva, il generale Valerii Zaluzhnyi, comandante in capo delle forze armate ucraine, aveva dichiarato con rabbia al Washington Post di ritenere che l’Occidente non avesse fornito all’Ucraina armi adeguate e che “senza un rifornimento completo, questi piani non sono affatto fattibili. Ma vengono [comunque] portati avanti”[7].

Anche dopo che la controffensiva si era impantanata, praticamente all’inizio, molti ottimisti avevano continuato a nutrire la speranza che, alla fine, l’attacco avrebbe avuto successo, anche se il numero di questi ottimisti era poi diminuito nel tempo. Il generale statunitense in pensione Ben Hodges, uno dei più entusiasti sostenitori della guerra lampo, aveva affermato il 15 giugno: “Penso che gli ucraini possano vincere questa battaglia e la vinceranno”[8] Dara Massicot, una prestigiosa esperta spesso citata dai media tradizionali, aveva affermato il 19 luglio: “Per ora, le linee del fronte russo stanno tenendo, nonostante le decisioni disfunzionali del Cremlino. Tuttavia, la pressione cumulativa delle scelte sbagliate sta aumentando. Le linee del fronte russo potrebbero cedere nel modo in cui Hemingway aveva scritto una volta a proposito della bancarotta: ‘gradualmente, poi all’improvviso'”. Michael Kofman, un altro esperto spesso citato dalla stampa tradizionale, aveva affermato il 2 agosto che “la controffensiva in sé non è fallita”, mentre l’Economist aveva pubblicato un articolo il 16 agosto che proclamava: “La controffensiva ucraina sta facendo progressi, lentamente: dopo dieci settimane, l’esercito sta iniziando a capire cosa funziona”[9].

Una settimana dopo, il 22 agosto, quando ormai era difficile negare che la controffensiva ucraina era in grave difficoltà e che non c’era quasi nessuna possibilità di correggere la situazione, Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, aveva dichiarato: “Non riteniamo che il conflitto sia in una situazione di stallo. Stiamo vedendo l’Ucraina continuare a prendere territorio su una base metodica e sistematica”[10].

Nonostante i commenti di Sullivan, molti in Occidente ora riconoscono che la controffensiva è fallita e che l’Ucraina è condannata a combattere una guerra di logoramento che è improbabile possa vincere, soprattutto perché il conflitto si sta lentamente trasformando da lotta paritetica a lotta impari. Ma avrebbe dovuto essere ovvio per i sostenitori occidentali dell’Ucraina che la guerra lampo da loro scelta era destinata a fallire e che aveva poco senso costringere l’Ucraina a lanciarla.

LA TEORIA DELLA VITTORIA UCRAINA

Le forze armate russe e ucraine sono impegnate in una lotta ad armi pari dall’inizio della guerra, nel febbraio 2022. La forza d’invasione russa, composta al massimo da 190.000 uomini, aveva conquistato una quantità sostanziale di territorio ucraino, ma si era presto trovata sovraesposta. In altre parole, non aveva truppe sufficienti per difendere tutto il territorio ucraino da lei controllato. Di conseguenza, i russi avevano ritirato la maggior parte delle loro forze dall’oblast’ di Kharkiv, permettendo all’esercito ucraino di sopraffare le poche truppe rimaste. In seguito, l’esercito russo, era stato costretto per lo stesso motivo a ritirarsi dalla parte dell’oblast’ di Kherson che si trova sulla sponda occidentale del fiume Dnieper, che l’esercito ucraino aveva poi occupato senza combattere. Prima di ritirarsi, tuttavia, i russi avevano inflitto ingenti perdite alle forze ucraine che stavano cercando di scacciarli da Kherson. Il comandante di un battaglione [ucraino] aveva riferito che le perdite erano così elevate che aveva dovuto “sostituire gli uomini della sua unità per ben tre volte”[11] Queste due sconfitte tattiche [per i russi] si erano verificate tra la fine dell’estate e l’autunno del 2022.

Nel settembre 2022, in risposta agli eventi di Kharkiv e Kherson, Putin aveva mobilitato 300.000 uomini, che però avrebbero avuto bisogno di alcuni mesi di addestramento prima di essere pronti al combattimento. Nel novembre 2022 i russi avevano anche intensificato i loro sforzi per catturare Bakhmut. Gli ucraini avevano risposto alla sfida e le due parti avevano ingaggiato una lunga e dura battaglia per il controllo della città, che si era infine conclusa con una vittoria russa alla fine di maggio 2023.

Bakhmut era stata una grave sconfitta per l’Ucraina, in parte perché Zelensky aveva pubblicamente annunciato che lui e i suoi generali erano determinati a tenere la città e avevano impegnato nei combattimenti molte delle migliori unità ucraine.[12] Ancora più importante, l’Ucraina aveva subito enormi perdite durante tutti i mesi della battaglia. [13] A peggiorare le cose, nei mesi successivi la guerra si era poi trasformata in una lotta impari, perché i russi avevano un vantaggio di circa 5:1 in termini di popolazione, il che significava che potevano mobilitare un esercito molto più grande di quello ucraino, un vantaggio molto importante in una guerra di logoramento. Inoltre, i russi godevano già di un vantaggio significativo nell’artiglieria, l’arma più importante in una guerra di logoramento come quella combattuta in Ucraina. Né Kiev né l’Occidente avevano la capacità di correggere questo squilibrio, che, secondo alcune stime, era da 5:1 a 10:1 a favore della Russia.[14]

In effetti, c’era motivo di pensare che l’Occidente potesse anche ritenersi non sufficientemente impegnato a fornire all’Ucraina gli armamenti di cui aveva disperatamente bisogno, che includevano, oltre all’artiglieria, carri armati, veicoli da combattimento corazzati, droni e aerei. L’Occidente era sempre più stanco della guerra e gli Stati Uniti dovevano affrontare in Asia orientale la minaccia della Cina, un pericolo ben maggiore per gli interessi americani della minaccia russa. [Punto di vista tipicamente imperialista americano N.D.T.] In breve, l’Ucraina avrebbe probabilmente perso in una lunga guerra di logoramento, perché sarebbe stata costretta a combattere una battaglia impari.

Sia l’Ucraina che l’Occidente avevano quindi un forte incentivo a trovare una strategia intelligente che producesse rapidamente una vittoria militare in grado di far concludere la guerra in termini favorevoli all’Occidente.[15] Ciò significava che l’Ucraina avrebbe dovuto impiegare una strategia di guerra lampo, che è l’unico modo per evitare o sfuggire ad una guerra di logoramento in una competizione tra due eserciti terrestri ugualmente assortiti che si affrontano su un fronte continuo.[16]

I CONCETTI BASE DELLA GUERRA LAMPO

La guerra lampo si basa sulla mobilità e sulla velocità di una forza d’assalto corazzata per sconfiggere l’avversario senza ingaggiare una serie di battaglie sanguinose e prolungate.[17] Questa strategia si basa sul presupposto che l’esercito avversario sia una macchina grande e complessa, orientata a combattere lungo una linea difensiva ben stabilita. Nelle retrovie di questa macchina si trova una rete vulnerabile, che comprende numerose linee di comunicazione, lungo le quali si muovono informazioni e rifornimenti, nonché punti nodali chiave in cui le varie linee si intersecano. La distruzione di questo sistema nervoso centrale equivale alla distruzione dell’esercito in difesa.

Una guerra lampo comporta due operazioni principali: vincere una battaglia di sfondamento ed eseguire una profonda penetrazione strategica. Per essere più precisi, l’attaccante mira a concentrare surrettiziamente le sue forze corazzate in una o due posizioni specifiche lungo la linea del fronte, dove il rapporto forza-spazio del difensore è basso e dove l’attaccante può ottenere la superiorità numerica sul difensore. Una difesa poco distribuita e in inferiorità numerica è relativamente facile da penetrare. Dopo aver aperto uno o due varchi nella prima linea di difesa, l’attaccante cerca di penetrare rapidamente in profondità prima che le forze dello Stato bersaglio possano muoversi per bloccare la penetrazione. Anche se può essere necessario impegnarsi in una vera e propria battaglia per realizzare lo sfondamento iniziale, il premio finale consente di evitare ulteriori battaglie di questo tipo. L’attaccante segue infatti il percorso di minor resistenza fino alle retrovie del difensore.

Il carro armato, con la sua intrinseca flessibilità, è l’arma ideale per portare a termine con successo una guerra lampo. L’artiglieria, tuttavia, non gioca un ruolo così importante, in parte perché richiede un significativo supporto logistico che interferisce con il rapido movimento delle forze di secondo livello nel saliente in espansione e, più in generale, perché è un freno alla mobilità. Inoltre, impegnarsi in scambi di artiglieria su larga scala farebbe perdere tempo prezioso e rallenterebbe l’avanzata delle forze corazzate. Il supporto aereo ravvicinato, invece, non presenta nessuno di questi problemi. Data la flessibilità intrinseca di aerei, droni ed elicotteri, questa artiglieria volante è un’eccellente controparte per le forze corazzate in rapido movimento.

Come dovrebbe essere ovvio, una guerra lampo richiede una struttura di comando flessibile, gestita da cima a fondo da personale in grado di esercitare l’iniziativa in situazioni di combattimento in cui la nebbia della guerra è talvolta molto fitta. Una guerra lampo non si basa su un piano rigido che i comandanti devono seguire attentamente. Anzi, è vero il contrario. Prima di lanciare l’attacco, si stabilisce un obiettivo generale e si preparano piani dettagliati per la battaglia di sfondamento. Ma non ci sono linee guida rigide che i comandanti devono seguire mentre conducono la penetrazione strategica in profondità. L’assunto di base è che nessuno può prevedere con un certo grado di certezza come si svilupperà la battaglia. L’incertezza sarà la regola e quindi si dovranno correre dei rischi. In sostanza, si dà molta importanza alla capacità dei comandanti di prendere decisioni rapide che, dopo l’esito vittorioso della battaglia di sfondamento, consentano alle forze corazzate di mantenere un’elevata velocità di avanzamento. Affinché l’esercito attaccante possa mantenere l’iniziativa l’audacia è essenziale, anche quando le informazioni sono incomplete.

Infine, è opportuno spendere qualche parola sugli obiettivi associati alla guerra lampo. L’obiettivo abituale è quello di sconfiggere in modo decisivo le forze militari del difensore. È possibile, tuttavia, utilizzare la guerra lampo per ottenere una vittoria limitata, in cui le forze di difesa vengono accerchiate e martellate ma non completamente sconfitte, e in cui l’attaccante cattura una quantità significativa del territorio del difensore. Il problema del non ottenere una vittoria decisiva, tuttavia, è che i combattimenti probabilmente continueranno, il che significa quasi certamente una guerra di logoramento. Le guerre moderne, va sottolineato, non solo tendono ad intensificarsi, ma sono anche difficili da terminare. Pertanto, i leader hanno un forte incentivo ad impiegare una guerra lampo per ottenere una vittoria decisiva sull’esercito in difesa, e non a perseguire una vittoria limitata.

PARLIAMO DEL DIFENSORE

Finora ci si è concentrati sul modo in cui l’attaccante esegue una guerra lampo. Tuttavia, per comprendere appieno il funzionamento di una guerra lampo e la probabilità di successo, è essenziale considerare le capacità del difensore e la sua strategia per contrastare questo tipo di combattimento.

La questione fondamentale è l’equilibrio delle forze tra il difensore e l’aggressore. C’è una sostanziale parità in termini di qualità e quantità delle truppe e degli armamenti? Se è così, si prospetta un combattimento paritario. Se invece una delle due parti dispone di forze nettamente superiori in termini di qualità, quantità o entrambe, si tratterà di un combattimento impari. La differenza tra un combattimento paritario e uno impari è molto importante per determinare le prospettive di successo di una guerra lampo.

Per cominciare, è molto più difficile che una guerra lampo possa avere successo in un confronto paritario, perché il difensore non è in inferiorità numerica fin dall’inizio. Si tratta di uno scontro tra due forze combattenti ugualmente formidabili, non di una asimmetria, cosa che rende difficile per l’attaccante la sicurezza del successo. Inoltre, le conseguenze del fallimento di una guerra lampo sono nettamente diverse nei due tipi di combattimento. Se una guerra lampo fallisce in un combattimento paritario, il risultato sarà probabilmente una lunga guerra di logoramento in cui l’esito è difficile da prevedere. Dopo tutto, il conflitto è tra avversari di pari livello. Ma, se una guerra lampo fallisce in uno scontro impari, l’attaccante è quasi certo di vincere la guerra in modo facile e veloce, semplicemente perché gode di un netto vantaggio materiale sul difensore.

Anche la strategia del difensore per contrastare una guerra lampo ha una profonda influenza sull’esito dello scontro.[18] Al livello più elementare, lo Stato bersaglio può schierare le sue forze in tre modi diversi: difesa avanzata, difesa in profondità e difesa mobile.

Con la difesa in avanti, la maggior parte delle forze del difensore è posizionata sulla linea che separa gli eserciti avversari allo scopo impedire all’attaccante di sfondare. Il difensore colloca anche un numero ragionevole di forze combattenti dietro la linea del fronte in riserve mobili che possono muoversi rapidamente per bloccare un potenziale sfondamento. L’enfasi, tuttavia, è sulla difesa in forze lungo la linea di contatto iniziale. Questo non significa però che il difensore non possa essere tatticamente flessibile nel gestire le forze attaccanti lungo la linea del fronte. Ad esempio, potrebbe cercare di attirarle in zone controllate dove possono essere più facilmente colpite dall’artiglieria.

La difesa in profondità è costituita da una serie di linee ben difese – ad una buona distanza l’una dall’altra – che hanno lo scopo di sfiancare l’esercito attaccante man mano che si fa strada attraverso le diverse cinture difensive. Non solo è difficile per le forze d’attacco sfondare la prima linea di difesa, ma nel caso vi riuscissero, non c’è la possibilità di superare le ulteriori difese del difensore e di eseguire una penetrazione strategica profonda. Al contrario, l’attaccante deve combattere tutta una serie di battaglie nel tentativo di perforare le diverse linee di difesa del difensore.

La difesa in profondità è ideale per contrastare una guerra lampo; è probabilmente la migliore delle tre strategie destinate a questo scopo. Il suo principale svantaggio è che, di solito, richiede un numero particolarmente elevato di truppe. Inoltre, occorre che il difensore non massimizzi il numero di truppe e di ostacoli che colloca in prima linea, ma che si assicuri che ogni linea di difesa abbia la giusta concentrazioni di ostacoli e soldati. Naturalmente, le truppe in difesa lungo la linea di contatto possono ritirarsi verso le linee di difesa alle loro spalle. Molti comandanti, tuttavia, saranno propensi a difendere il margine anteriore dell’area di battaglia con il maggior numero possibile di truppe.

Infine, c’è la difesa mobile, la più audace delle tre strategie. Il difensore colloca una piccola parte delle sue truppe in posizioni avanzate, dove possono ostacolare in qualche modo le forze attaccanti, senza però impedire loro di penetrare in profondità nelle retrovie. Al momento opportuno, il difensore usa il suo colpo a sorpresa – un grande corpo di forze mobili – per colpire i fianchi della penetrazione e tagliare le forze d’attacco alla loro base. In effetti, in questo modo le forze di invasione vengono accerchiate e isolate, diventando un facile bersaglio per la distruzione. La difesa mobile è una strategia molto impegnativa e rischiosa, soprattutto se paragonata alle altre due strategie difensive, che mirano semplicemente a logorare le forze corazzate attaccanti costringendole a combattere contro posizioni difensive ben fortificate.

LA STORIA DELLA GUERRA LAMPO

Consideriamo ora come i dati storici si adattano a questi quadri analitici che descrivono l’ABC della guerra lampo. Dall’arrivo dei carri armati sul campo di battaglia si sono verificate 11 guerre lampo, quattro delle quali hanno comportato scontri paritetici e sette scontri impari. L’attaccante ha avuto successo in uno dei quattro scontri paritari e in tutti e sette gli scontri impari.

La Germania aveva lanciato cinque grandi offensive nella Seconda Guerra Mondiale: contro la Polonia nel 1939, contro la Francia nel 1940, contro l’Unione Sovietica nel 1941 e poi di nuovo nel 1942, e contro gli eserciti alleati nel 1944. La Wehrmacht non aveva impiegato una strategia di guerra lampo contro la Polonia, anche se nell’operazione erano state impegnate ingenti forze corazzate.[19] Si era limitata a travolgere le forze armate polacche in quella che era stata chiaramente una lotta impari. Un anno dopo, nella primavera del 1940, i tedeschi avevano scatenato una guerra lampo in Francia, ottenendo una vittoria decisiva. Era stato il primo caso di guerra lampo ed era stata una battaglia tra forze equivalenti. L’anno successivo, le forze di Hitler avevano invaso l’Unione Sovietica, ingaggiando un’altra battaglia paritaria. Avevano attaccato con una guerra lampo, con l’obiettivo di infliggere una sconfitta decisiva all’Armata Rossa ad ovest del fiume Dnieper. Non erano riuscite a raggiungere l’obiettivo e l’offensiva si era bloccata alle porte di Mosca all’inizio di dicembre del 1941. Cercando di evitare una guerra di logoramento, la Wehrmacht aveva lanciato una seconda offensiva contro l’Armata Rossa alla fine del giugno 1942, questa volta spingendosi in profondità verso le aree ricche di petrolio del Caucaso e della Russia meridionale, sperando che la loro cattura avrebbe inferto un colpo mortale all’Unione Sovietica. Nonostante le impressionanti vittorie nei primi mesi della campagna, la guerra lampo del 1942 non aveva avuto successo e la Wehrmacht si era ritrovata in una guerra di logoramento sul fronte orientale. Infine, i tedeschi avevano lanciato una guerra lampo nella Foresta delle Ardenne nel dicembre 1944, sperando di dividere e indebolire seriamente gli eserciti americano e britannico, di catturare l’importante porto di Anversa e, auspicabilmente, di costringere gli Alleati alla resa. Nonostante uno sfondamento iniziale, l’offensiva tedesca era fallita.

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) avevano lanciato due guerre lampo contro l’esercito egiziano nel 1956 e nel 1967. In entrambi i casi, gli israeliani avevano sconfitto in modo decisivo gli egiziani, ma non si era trattato di uno scontro paritario, poiché l’IDF era una forza combattente superiore. Oltre ai quattro casi tedeschi e ai due israeliani, ci sono state altre cinque guerre lampo: l’offensiva sovietica del 1945 contro l’esercito giapponese del Kwantung in Manciuria; l’invasione nordcoreana della Corea del Sud nel 1950; l’offensiva indiana contro il Pakistan orientale nel 1971; l’attacco vietnamita in Cambogia nel 1979; l’attacco guidato dagli Stati Uniti contro l’esercito iracheno in Kuwait nel 1991. In questi casi, come nei due casi israeliani, si era trattato di lotte impari.[20]

Da questa breve storia si evince che la caduta della Francia nel 1940 è stato l’unico caso in cui una guerra lampo aveva avuto successo in uno scontro paritario. La Wehrmacht probabilmente non sarebbe riuscita ad ottenere una vittoria rapida e decisiva se le forze francesi fossero state schierate in modo diverso o se le forze di difesa avessero reagito più rapidamente ed efficacemente all’importante sfondamento tedesco a Sedan. La Wehrmacht era stata coinvolta in altri tre scontri paritari, in questi tre casi, però, l’Armata Rossa e gli Alleati avevano impedito che la guerra lampo tedesca potesse avere successo. Gli altri sette casi erano stati tutti scontri impari in cui l’attaccante aveva ottenuto, senza sorpresa, una vittoria decisiva. In nessun caso la guerra lampo era stata impiegata per ottenere una vittoria limitata. In tutti gli undici casi l’obiettivo era quello di sconfiggere in modo decisivo l’esercito dello Stato bersaglio.

Per quanto riguarda la strategia del difensore, in tutti gli undici casi era stata impiegata la strategia della difesa avanzata. Non sorprende che nessuno Stato obiettivo abbia mai impiegato una difesa mobile, poiché questa strategia è la più impegnativa e la più rischiosa. Non c’è nemmeno mai stato il caso di un difensore che si sia affidato ad una difesa in profondità per contrastare una guerra lampo, il che è sorprendente, dato che questa tattica si presta bene allo scopo.[22] Sembra chiaro che, date le risorse disponibili, i comandanti abbiano sempre preferito piazzare il grosso delle loro forze ben in avanti, senza preoccuparsi molto di rinforzare le linee di difesa successive.

Negli undici casi di guerra lampo, tutti riguardanti attacchi contro un avversario che impiegava una strategia di difesa avanzata, le forze d’attacco avevano sempre sfondato la linea di difesa iniziale. In otto degli undici casi, la profonda penetrazione strategica che ne era derivata aveva portato ad una vittoria decisiva.[23] Le tre eccezioni erano state le guerre lampo tedesche contro l’Armata Rossa nel 1941 e nel 1942 e contro gli Alleati nel 1944. [Questo perchè] in tutti e tre i casi, il difensore era stato in grado di creare nuove linee di difesa nelle retrovie e di logorare la Wehrmacht. In effetti, la strategia di difesa in avanti dell’Armata Rossa e degli Alleati si era trasformata in una difesa in profondità che, come sottolineato, è l’ideale per bloccare una guerra lampo.

L’OFFENSIVA CONDANNATA DELL’UCRAINA

Questa breve storia della guerra lampo, unita alla comprensione del funzionamento di questa strategia, getta molta luce sulle prospettive di successo della controffensiva ucraina. In realtà, le prove dimostrano che la guerra lampo di Kiev non aveva praticamente alcuna possibilità di successo. Per cominciare, l’Ucraina era impegnata in un combattimento paritario e quindi, affinchè la strategia potesse avere successo come previsto, quasi tutto avrebbe dovuto andare per il verso giusto. L’esercito ucraino, tuttavia, non era adatto a lanciare una guerra lampo e, come se non bastasse, avrebbe dovuto affrontare una formidabile difesa in profondità. L’unica speranza dell’Ucraina era che l’esercito russo crollasse una volta iniziata la controffensiva. Ma numerose prove indicavano che i russi stavano perfezionando le tecniche di combattimento e che, probabilmente, avrebbero opposto una feroce resistenza. Tuttavia, anche se gli ucraini fossero riusciti a compiere un miracolo e a sfruttare la guerra lampo, il conflitto sarebbe continuato, perché la guerra lampo di Kiev non mirava a sconfiggere in modo decisivo i russi, che sarebbero sopravvissuti e avrebbero continuato a combattere. In poche parole, non c’era modo per l’Ucraina di evitare di continuare la sua guerra di logoramento con la Russia.

UNA LOTTA FRA PARI

Per stabilire se nella controffensiva l’Ucraina fosse impegnata in una lotta paritaria o impari, è necessario confrontare la quantità e la qualità delle truppe e degli armamenti degli eserciti avversari.

Per quanto riguarda il numero di soldati che ciascuna parte aveva pronti al combattimento, è impossibile ottenere cifre precise. Tuttavia, le prove disponibili indicano che, all’inizio della controffensiva, le dimensioni delle due forze erano praticamente sovrapponibili. Stimo che ciascuna delle due parti avesse circa 250.000 soldati pronti a combattere. [24] È interessante notare che non trovo nessuno che sostenga che una delle due parti avesse un vantaggio numerico significativo alla vigilia della controffensiva. Il vero problema dell’Ucraina è il futuro, non il presente, poiché, nel tempo, l’equilibrio dei combattenti si sposterà a suo sfavore. La Russia ha una popolazione molto più numerosa a cui attingere – un vantaggio di 5:1 – e le sue forze armate crescono di giorno in giorno. Oltre ai 300.000 riservisti mobilitati nell’ottobre 2022, il Ministero della Difesa russo riferisce che 231.000 persone si sono arruolate nell’esercito nei primi sette mesi del 2023. [25]

In termini di qualità – inclusa la loro determinazione – queste forze combattenti sembrano differire assai poco. In Occidente si sentiva spesso affermare che i russi “soffrono di gravi problemi di morale e sistemici” e che quindi c’era una buona possibilità che cedessero di fronte alla controffensiva.[26] Ma questo non è il punto di vista solitamente espresso dagli esponenti delle forze armate ucraine (quelli che stanno combattendo), unanimi nel riconoscere che l’esercito russo è diventato una forza combattente molto più formidabile dall’inizio della guerra e che non crollerà a breve.[27] In effetti, il fatto che le forze russe siano state in grado di sfiancare gli ucraini che si erano battuti con coraggio e tenacia nella combattuta battaglia di Bakhmut – avvenuta nei mesi precedenti l’inizio della controffensiva – dimostra che gli ucraini, nella tarda primavera del 2023, non avevano un vantaggio qualitativo significativo sul campo di battaglia.

Per quanto riguarda gli armamenti a disposizione di entrambi gli eserciti, la Russia era sicuramente avvantaggiata, semplicemente perché disponeva di molta più artiglieria dell’Ucraina. Sebbene parte dell’artiglieria fornita dall’Occidente fosse qualitativamente superiore a quella russa, questo non bastava a compensare lo squilibrio quantitativo. Ciononostante, l’Ucraina disponeva di artiglieria sufficiente per condurre una battaglia di sfondamento. Ai fini dell’esecuzione della penetrazione strategica profonda, l’artiglieria è meno importante a causa dell’importante ruolo che in questa fase della campagna dovrebbe svolgere il supporto aereo ravvicinato. Per quanto riguarda i carri armati, i veicoli corazzati da combattimento e le altre armi, tra i due eserciti avversari c’era una certa equivalenza in termini di qualità e quantità. Come per il numero di truppe, la situazione è destinata però a cambiare a vantaggio della Russia nel corso del tempo.

In breve, dato il vantaggio russo nell’artiglieria, non si può dire che si sia trattato di un combattimento paritario. Ma, dato l’equilibrio approssimativo tra soldati e altri tipi di armi e il fatto che in una guerra lampo l’artiglieria non è così importante per le forze d’attacco come lo è per la guerra di logoramento, sembrerebbe ragionevole definirlo un combattimento paritario. Tuttavia, se si vuole sostenere che si è trattato di una battaglia impari, erano stati i russi – e non gli ucraini – ad avere un vantaggio quando era iniziata la controffensiva il 4 giugno.

Come sottolineato, la vittoria della Wehrmacht in Francia nel 1940 era stata l’unico caso di successo di una guerra lampo in uno scontro paritario. Quanto era probabile che la controffensiva ucraina aggiungesse un secondo caso alla documentazione storica? Per rispondere a questa domanda, è essenziale valutare quanto l’esercito ucraino fosse in grado di eseguire una guerra lampo e quanto i russi fossero ben preparati per impedire questo risultato.

LE CAPACITÀ UCRAINE DI LANCIARE UNA GUERRA LAMPO

Non c’è dubbio che la guerra lampo, per citare Barry Posen, sia “uno dei compiti militari più scoraggianti”[28] Le forze ucraine attaccanti, come egli nota, dovevano “sfondare posizioni difensive dense e ben preparate, trovare spazio di manovra e poi muoversi rapidamente verso un obiettivo geografico importante come il Mare d’Azov, sperando, lungo la strada, di far fuori i resti dell’esercito russo attestato in difesa, oppure tentare rapidamente di accerchiare una parte delle ingenti forze russe nella speranza di annientarle”. La penetrazione strategica profonda, in altre parole, doveva essere eseguita rapidamente, mentre le forze russe in difesa erano ancora sotto shock. Ciò significava che anche la battaglia di sfondamento doveva essere vinta rapidamente, in modo che i russi non avessero il tempo di muovere le loro riserve per sigillare eventuali falle nella loro linea del fronte.[29]

Questo compito impegnativo richiede naturalmente soldati altamente addestrati ed esperti, organizzati in unità corazzate di grandi dimensioni – brigate o divisioni – in grado di operare insieme sul campo di battaglia. Le unità chiave dell’esercito ucraino incaricate di attuare questa guerra lampo erano poco addestrate e prive di esperienza di combattimento, soprattutto per quanto riguarda la guerra corazzata. La forza d’urto principale era composta da 12 brigate, nove delle quali armate e addestrate dalla NATO per 4-6 settimane.[30] Molte delle 36.000 truppe di queste nove brigate erano reclute appena arruolate. Vale la pena notare che solo l’11% dei 20.000 soldati ucraini addestrati dalla Gran Bretagna dall’inizio della guerra aveva esperienza militare.[31]

È semplicemente impossibile trasformare una recluta in un soldato altamente competente con 4-6 settimane di addestramento. In un periodo così breve è impossibile fare qualcosa di più che insegnare le basi della vita militare. Ad aggravare il problema, l’enfasi dell’addestramento era stata posta sulla trasformazione delle reclute in soldati in grado di combattere insieme in piccole unità, non sull’addestramento e la formazione delle 9 o 12 brigate della forza d’attacco principale necessaria per operare sul campo di battaglia.[32] Inoltre, ci sono prove che in alcuni casi, i tre battaglioni che facevano parte di quelle brigate erano stati addestrati in Paesi diversi.[33] Non sorprende che due analisti della difesa occidentali che avevano visitato la zona di guerra dopo l’inizio della controffensiva, avessero osservato che: “siamo convinti che, sebbene le forze ucraine siano in grado di combattere in modo combinato, non possano ancora farlo su larga scala”[34].

Si è parlato molto del fatto che gli Stati Uniti, e la NATO più in generale, si erano impegnati ad addestrare gli ucraini in “operazioni ad armi combinate”, cosa che avrebbe dovuto prepararli alla controffensiva.[35] Il fatto è che gli eserciti occidentali del 2023 hanno poca esperienza di guerra corazzata – la guerra in Iraq si era svolta 20 anni fa, nel 2003, e l’esercito iracheno si era rapidamente disintegrato. E non hanno esperienza di combattimento in una guerra paritaria. Come ha osservato il generale statunitense in pensione Ben Hodges, che un tempo aveva comandato l’esercito americano in Europa, “di certo non sono mai stato coinvolto in un combattimento così esteso, violento e frastornante come le battaglie in corso in Ucraina”[36] o come ha osservato un comandante di battaglione ucraino a proposito dei suoi addestratori americani: “Hanno combattuto in Afghanistan e in Iraq, e lì il nemico non è come i russi”[37].

A peggiorare le cose, non solo la forza corazzata ucraina era poco addestrata per il difficile compito che le era stato chiesto di svolgere, ma era anche formata da soldati con poca esperienza di combattimento. Questo problema aveva due cause correlate. In primo luogo, molti soldati ucraini erano stati uccisi o gravemente feriti durante i primi 15 mesi di guerra, il che limitava il numero di veterani del combattimento disponibili per la controffensiva. In secondo luogo, l’Ucraina aveva bisogno di mantenere la maggior parte dei suoi migliori combattenti sopravvissuti in prima linea per continuare la guerra.[38] La battaglia di Bakhmut, che si era svolta nei mesi precedenti la controffensiva e che Kiev era determinata a vincere, era stata particolarmente importante a questo proposito, poiché era stata un vero e proprio vortice che aveva risucchiato molte delle migliori forze combattenti dell’Ucraina.

Non sorprende che, dopo l’inizio della controffensiva, il New York Times avesse riferito che “i soldati ucraini in prima linea rimproveravano ai comandanti di aver spinto in battaglia reclute imberbi e di aver usato unità non collaudate per guidare la controffensiva. Altri avevano criticato l’inadeguatezza delle poche settimane di addestramento di base in vari Paesi della NATO”[39].

La controffensiva ucraina aveva dovuto affrontare un altro enorme problema: la mancanza di supporto aereo ravvicinato per le forze d’attacco. È quasi impossibile che una guerra lampo possa avere successo senza un supporto aereo ravvicinato, soprattutto per la penetrazione strategica in profondità, ma è molto importante anche per vincere la battaglia di sfondamento. Come aveva detto John Nagl, un colonnello in pensione che insegna all’US Army War College: “L’America non tenterebbe mai di sconfiggere una difesa preparata senza superiorità aerea, ma loro [gli ucraini] non hanno la superiorità aerea. È impossibile sopravvalutare l’importanza della superiorità aerea per combattere una battaglia di terra ad un costo ragionevole in termini di perdite”[40]. Analogamente, il generale Hodges aveva dichiarato: “Queste truppe ucraine sono state mandate a fare qualcosa che noi non avremmo mai fatto: lanciare una controffensiva senza una totale superiorità aerea”[41].

Infine, sebbene l’Ucraina avesse ricevuto dall’Occidente un numero consistente di carri armati e veicoli corazzati da combattimento, non ne aveva ricevuti tanti quanti ne aveva richiesti e ne aveva ricevuti di diversi tipi, con conseguenti problemi di interoperabilità e manutenzione. Gli ucraini avevano anche una carenza di attrezzature per lo sminamento, una assoluta necessità in una grande guerra terrestre convenzionale. Non sorprende, date tutte queste carenze, che il Wall Street Journal avesse riferito, dopo l’inizio della controffensiva, che “i funzionari militari occidentali sapevano che Kiev non aveva tutto l’addestramento o le armi – dalle granate agli aerei da combattimento – di cui aveva bisogno per sloggiare le forze russe. Ma speravano che il coraggio e l’intraprendenza ucraina avrebbero avuto la meglio”[42] Oltre a questo pio desiderio, ci sono prove sostanziali del fatto che molti in Occidente credevano stupidamente che l’esercito russo avrebbe combattuto male, o sarebbe addirittura crollato, di fronte alla controffensiva.

LE CAPACITÀ RUSSE DI CONTRASTARE UNA GUERRA LAMPO 

Le prospettive dell’Ucraina di una controffensiva vittoriosa appaiono ancora peggiori se si considerano le capacità difensive della Russia.

In primo luogo, non c’era praticamente alcuna possibilità che gli ucraini potessero sorprendere i difensori russi riguardo alla posizione dell’attacco principale, come la Wehrmacht era riuscita a fare contro la Francia e la Gran Bretagna nel maggio 1940. Dai resoconti dei media, dai commenti degli ufficiali ucraini e occidentali, e anche solo guardando una mappa, era chiaro che l’attacco principale sarebbe avvenuto nella regione di Zaporizhzhia, e che le forze corazzate ucraine avrebbero puntato dall’area intorno a Orikhiv fino al Mar d’Azov, catturando la città di Tokmak e la città di Melitopol lungo il percorso. In effetti, l’ampia fascia di territorio che la Russia deteneva nell’Ucraina orientale e meridionale sarebbe stata tagliata a metà e la Russia non avrebbe più avuto un ponte di terra verso la Crimea.

Ci si aspettava che l’Ucraina tentasse uno o più sfondamenti aggiuntivi lungo la linea del fronte, anch’essi finalizzati a raggiungere il Mar d’Azov.[43] Una possibilità era quella di penetrare le difese russe a sud di Velyka Novosilka e dirigersi verso Mariupol. Un’altra era quella di sfondare vicino a Gulyaipole e spingersi verso Berdyansk, sul Mar d’Azov. Ancora, si prevedeva che l’attacco principale arrivasse nella zona di Orikhiv e si dirigesse verso Melitopol. In ogni caso, i russi conoscevano tutte queste possibili linee di attacco ed erano ben preparati per ognuna di esse.

Inoltre, l’esercito russo disponeva di un’abbondanza di droni e di altri mezzi ISR (intelligence, sorveglianza e ricognizione), cosa che rendeva quasi impossibile per l’Ucraina mettere insieme una grande forza d’attacco senza essere individuata. Non c’era quasi nessuna possibilità che l’Ucraina potesse usare la sorpresa per ottenere un significativo vantaggio di forze nel punto di attacco principale. Sarebbe stato invece l’esercito russo ad attenderli in forze con una serie micidiale di armi di alta precisione.[44]

In secondo luogo, la Russia ha impiegato una difesa in profondità, che è la strategia ideale per fermare una guerra lampo. Stiamo parlando di linee di difesa multiple con trincee per la fanteria, fossati per i carri armati, campi minati, barriere di cemento e postazioni di tiro preparate. Inoltre, queste fortificazioni difensive erano state erette per incanalare le forze d’attacco in aree-bersaglio, dove sarebbero state distrutte dal fuoco di precisione dei russi. Inoltre, gli ucraini avrebbero probabilmente dovuto combattere in aree urbane come Tokmak e Melitopol, dove l’avanzata sarebbe stata lenta e le perdite elevate.

Le difese russe erano chiaramente più forti in alcuni punti della linea rispetto ad altri, ma erano particolarmente forti nella regione di Zaporizhzhia, dove ci si aspettava che l’Ucraina avrebbe tentato lo sfondamento principale. L’esercito russo disponeva anche di forze mobili di riserva che potevano essere rapidamente spostate per rinforzare eventuali punti deboli lungo le linee fortificate . Infine, le forze russe erano pronte ad impegnarsi seriamente con le forze attaccanti nella cosiddetta “zona grigia”, ovvero l’area aperta che si trova di fronte alla prima linea di difesa preparata. L’idea di base era quella di logorare le brigate ucraine prima ancora che raggiungessero la linea iniziale delle fortificazioni, o forse addirittura impedire loro di arrivarci. Il generale Mick Ryan, un generale australiano in pensione, aveva espresso bene il concetto quando aveva descritto l’architettura difensiva russa come “molto più complessa, e letale, di qualsiasi cosa sperimentata da qualsiasi esercito in quasi 80 anni”. [45]

In terzo luogo, a peggiorare le cose, i russi disponevano di una serie di capacità che rendevano estremamente pericoloso per le forze ucraine muoversi allo scoperto, cosa che dovevano quasi sempre fare, dato che erano all’offensiva e dovevano avanzare costantemente. Per cominciare, i russi disponevano di notevoli risorse ISR che consentivano loro di individuare le brigate mobili ucraine. E avevano un’abbondanza di sistemi con cui colpire le forze attaccanti. I russi disponevano di un enorme arsenale di artiglieria e di lanciarazzi multipli, che avevano dimostrato di saper utilizzare con effetti letali nei primi 15 mesi di guerra. Avevano anche la capacità di dispiegare rapidamente un gran numero di mine, creando campi minati istantanei e letali davanti alle forze d’attacco. Infine, i russi controllavano i cieli, il che significava che potevano usare il loro arsenale di elicotteri, droni killer e aerei tattici per colpire le forze di terra dell’Ucraina.

Come ha scritto un blogger esperto di questioni militari (“Big Serge”) [Tradotto su CDC]: “Gli osservatori occidentali non sembrano aperti alla possibilità che la precisione del moderno fuoco a distanza (che si tratti di droni Lancet, proiettili di artiglieria guidati o razzi GMLRS), combinata con la densità dei sistemi ISR, possa semplicemente rendere impossibile condurre operazioni mobili a tappeto, se non in circostanze molto specifiche. Quando il nemico ha la capacità di sorvegliare le aree di sosta, di colpire le infrastrutture delle retrovie con missili da crociera e droni, di saturare con precisione le linee di avvicinamento con il fuoco dell’artiglieria e di saturare il terreno di mine, come può essere possibile manovrare?”[46]

In breve, ci sono pochi dubbi sul fatto che i russi fossero ben posizionati per fermare una guerra lampo. Quindi, dato che la controffensiva sarebbe stata un combattimento paritario e che gli ucraini erano mal preparati a lanciare una guerra lampo, è difficile capire come avrebbero potuto avere successo. L’unica speranza era che l’esercito russo crollasse una volta iniziata l’attacco, ma c’erano poche ragioni per pensare che ciò sarebbe accaduto.

Supponiamo che mi sbagli e che ci fosse una seria possibilità di successo della guerra lampo, come quasi tutti i politici, gli opinionisti e gli strateghi occidentali sostenevano. Anche così, la guerra non sarebbe finita e l’Ucraina si sarebbe trovata in una guerra di logoramento che non avrebbe potuto vincere. Ricordiamo che la guerra lampo ucraina non mirava a sconfiggere in modo decisivo l’esercito russo, a riconquistare tutto il territorio perduto e a porre fine alla guerra. L’obiettivo era invece quello di danneggiare seriamente le forze russe in Ucraina, riprendere un po’ di territorio e spingere Mosca al tavolo dei negoziati, dove l’Ucraina e l’Occidente avrebbero dettato le regole.

I russi, tuttavia, difficilmente sarebbero andati al tavolo delle trattative cedendo alle richieste ucraine e occidentali. Dopotutto, Putin e gli altri leader russi ritengono di essere di fronte ad una minaccia esistenziale, cosa che sicuramente li porterebbe a raddoppiare le forze e a fare tutto il necessario per sconfiggere il nemico alle porte. In breve, la guerra lampo ucraina era destinata a fallire, ma anche se fosse riuscita a raggiungere i suoi obiettivi limitati, non sarebbe riuscita a concludere la guerra in termini favorevoli per l’Ucraina e l’Occidente.

I RISULTATI OTTENUTI FINORA

La controffensiva è stata un fallimento abissale, contrariamente alle aspettative di quasi tutti in Occidente. In tre mesi di combattimenti, l’Ucraina ha subito ingenti perdite e ha perso grandi quantità di armamenti.[47] Nel frattempo, il suo esercito non ha ancora raggiunto la prima linea di difesa in profondità della Russia; rimane impantanato a combattere nella zona grigia situata di fronte alle principali linee di difesa della Russia, dove, come ha detto un soldato ucraino, “ci stavano aspettando… avevano preparato posizioni ovunque. Era un muro d’acciaio. È stato terribile”[48] Come è noto, i funzionari occidentali riferiscono che l’Ucraina, durante le prime due settimane della controffensiva, ha perso circa il 20% delle armi impiegate sul campo di battaglia, tra cui un buon numero di carri armati e veicoli da combattimento blindati forniti dall’Occidente.[49]

Dopo le prime battute d’arresto, l’esercito ucraino aveva rapidamente cambiato tattica e, invece di cercare di attraversare la zona grigia con forze corazzate, aveva cercato di logorare le forze russe attaccandole con piccole unità di fanteria sostenute da massicci sbarramenti di artiglieria. Sebbene questo nuovo approccio avesse ridotto in qualche modo le perdite dell’Ucraina, le forze d’attacco avevano fatto pochi progressi ed erano state spesso bersaglio di un fuoco incessante. Alla fine di luglio, l’Ucraina aveva lanciato un altro grande attacco con carri armati e veicoli da combattimento blindati.[51] Anche in questo caso, le forze d’attacco avevano fatto pochi progressi perdendo un gran numero di uomini e attrezzature. Si era quindi passati alla “tattica della zanzara”. Come aveva scritto il Wall Street Journal, dopo due mesi di combattimenti, la controffensiva ucraina era “una lenta e sanguinosa avanzata a piedi”[52].

In effetti, l’Ucraina aveva rinunciato ad eseguire una guerra lampo, che può essere realizzata solo con un grande concentrazione di forze corazzate, non con fanti appiedati sostenuti dall’artiglieria. Naturalmente, non ha molto senso considerare la guerra lampo come un’opzione seria quando le forze ucraine non erano neanche state in grado di raggiungere la prima linea di difesa fortificata della Russia, tanto meno di sfondarla. In poche parole, non c’era alcuna possibilità per l’Ucraina di replicare l’impresa compiuta dalla Wehrmacht contro le forze francesi e britanniche nel 1940. L’Ucraina era invece destinata a combattere una guerra di logoramento come quella della Prima Guerra Mondiale sul fronte occidentale, dove le pesanti perdite subite nella controffensiva l’avrebbero messa, con il passare del tempo, in un grave svantaggio.

Vale la pena notare che, mentre l’esercito ucraino conduceva la sua infruttuosa controffensiva lungo le sezioni meridionali e orientali della linea di contatto, l’esercito russo era all’offensiva nel nord e avanzava verso la città di Kupiansk, controllata dagli ucraini. I russi stavano compiendo progressi lenti ma costanti, tanto che il 25 agosto il comandante generale ucraino nel teatro aveva dichiarato che “dobbiamo prendere prontamente tutte le misure per rafforzare le nostre difese sulle linee minacciate”[53].

È ormai ampiamente riconosciuto che la controffensiva è fallita e che non c’è alcuna seria prospettiva che l’Ucraina possa improvvisamente ottenere un successo prima che le piogge autunnali o i leader ucraini la interrompano.[54] Ad esempio, il Kyiv Independent ha recentemente pubblicato un articolo dal titolo: “Inching Forward in Bakhmut Counteroffensive, Ukraine’s Hardened Units Look Ahead to Long, Grim War” [Avanzando lentamente nella controffensiva di Bakhmut, le unità temprate dell’Ucraina guardano ad una guerra lunga e dura] [55]. Il 10 agosto, il Washington Post aveva pubblicato un articolo che sottolineava l’umore cupo dell’Ucraina: “Due mesi dopo che l’Ucraina è passata all’attacco, con pochi progressi visibili sul fronte e un’estate implacabile e sanguinosa in tutto il Paese, la narrativa dell’unità e della perseveranza senza fine ha iniziato a sfilacciarsi. Il numero dei morti – migliaia e migliaia – aumenta di giorno in giorno. Milioni di persone sono sfollate e non vedono alcuna possibilità di tornare a casa. In ogni angolo del Paese, i civili sono stremati da una serie di recenti attacchi russi. Gli ucraini, che hanno bisogno di buone notizie, semplicemente non ne ricevono”[56].

Le élite occidentali stanno ora cercando di trovare un modo per salvare la situazione che si sta deteriorando. Alcuni nutrono ancora la speranza che dare all’Ucraina questa o quella nuova arma possa magicamente cambiare le cose sul campo di battaglia. Gli F-16 e gli ATACMS sono i più citati a questo proposito. Ma, come ha detto il generale Milley, gettando acqua sul fuoco sull’idea che una manciata di F-16 possa risollevare le sorti dell’Ucraina, “In guerra non esiste la pallottola d’argento. Gli esiti delle battaglie e delle guerre sono funzione di molte, molte variabili”[57].

Altri si concentrano sul modo in cui l’Ucraina combatte. Alcuni sostengono che l’Ucraina dovrebbe diventare più abile nel condurre “operazioni ad armi combinate”[58], ma non viene mai chiarito come ciò possa essere fatto, dal momento che gli addestratori occidentali hanno già provato ad insegnare questa teoria e, apparentemente, hanno fallito. Inoltre, non viene mai spiegato come le operazioni ad armi combinate, che non sono una strategia, potrebbero far uscire l’Ucraina dall’attuale guerra di logoramento. In relazione a ciò, alcuni sostengono che l’Ucraina dovrebbe porre maggiore enfasi sulla manovra, che viene spesso contrapposta al logoramento. Ma la manovra è una tattica sul campo di battaglia, non una strategia per sconfiggere l’avversario. Di sicuro, la manovra è molto importante nell’esecuzione di una penetrazione strategica profonda, anche se è di uso limitato nel vincere battaglie di sfondamento.[59] Si può anche avere una guerra di logoramento in cui entrambe le parti si impegnano regolarmente in battaglie mobili che danno un alto valore alla manovra. Ma la domanda chiave, che i sostenitori di una maggiore manovra non affrontano mai, è: come potrebbe la manovra funzionare a livello strategico per consentire all’Ucraina di sfuggire alla guerra di logoramento che sta affrontando?

Sembra che la maggior parte delle élite occidentali e la maggior parte degli ucraini siano rassegnati al fatto che è impossibile sfuggire ad una sanguinosa guerra di logoramento con la Russia.[60] Sembra anche che molti dubitino che l’Ucraina possa prevalere in quella lotta, il che ovviamente è una delle ragioni principali per cui le élite di politica estera e i politici occidentali hanno spinto così tanto per la controffensiva. Hanno capito che l’Ucraina sarebbe stata in grave difficoltà in una guerra lunga. Dopo tutto, la Russia ha un vantaggio di 5:1 in termini di uomini e la capacità – almeno nel breve e medio termine – di produrre più artiglieria e altre armi chiave rispetto all’Ucraina e all’Occidente messi insieme. Inoltre, non è chiaro se l’Occidente, e in particolare gli Stati Uniti, continueranno ad impegnarsi a fondo per sostenere l’Ucraina con delle speranze di vittoria così limitate. Così, l’Ucraina – con l’Occidente a spingerla – aveva scommesso che la guerra lampo le avrebbe fornito i mezzi per sfuggire alla guerra di logoramento e infine prevalere sulla Russia. Ma la strategia si è rivelata un fallimento. Ora, è difficile pensare ad una storia sul futuro dell’Ucraina che abbia un lieto fine.

IL BUIO DAVANTI A NOI

Cosa succederà dopo? Due considerazioni sono d’obbligo.

In primo luogo, nei mesi a venire si assisterà allo scaricabarile delle responsabilità per la disastrosa controffensiva. Pochi ammetteranno di essersi sbagliati nel ritenere che la controffensiva avesse una ragionevole possibilità di successo o che avrebbe addirittura avuto successo. Questo sarà certamente vero negli Stati Uniti, dove la responsabilità è un concetto obsoleto. Molti ucraini incolperanno l’Occidente per averli spinti a lanciare una guerra lampo quando l’Occidente non era stato in grado di dar loro tutti gli armamenti richiesti. Naturalmente l’Occidente sarà colpevole, ma i leader ucraini hanno comunque potere e avrebbero potuto resistere alle pressioni americane. Dopo tutto, era in gioco la sopravvivenza del loro Paese e sarebbe stato meglio rimanere sulla difensiva, dove avrebbero subito meno perdite e aumentato le possibilità di mantenere il territorio che ora controllano.

Le recriminazioni che ne deriveranno saranno spiacevoli e ostacoleranno gli sforzi dell’Ucraina nella sua lotta contro la Russia.

In secondo luogo, molti in Occidente sosterranno che i tempi sono ormai maturi per la diplomazia. Secondo loro, la controffensiva fallita dimostra che l’Ucraina non è in grado di prevalere sul campo di battaglia e quindi avrebbe senso raggiungere un accordo di pace con la Russia, anche se Kiev e l’Occidente dovranno fare delle concessioni. Dopo tutto, la situazione per l’Ucraina non potrà che peggiorare se la guerra continuerà.

Purtroppo, non c’è alcuna soluzione diplomatica in vista. Esistono differenze inconciliabili tra le due parti sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e sul territorio conteso che ostacolano un accordo di pace significativo. Per ragioni comprensibili, l’Ucraina è impegnata a recuperare tutto il territorio che ha perso a favore della Russia, che comprende la Crimea e gli oblast di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia. Ma Mosca ha già annesso questi territori e ha chiarito che non ha alcuna intenzione di restituirli a Kiev.

L’altra questione irrisolvibile riguarda il rapporto dell’Ucraina con l’Occidente. Per ovvie ragioni l’Ucraina insiste sul fatto che le occorre una garanzia di sicurezza, che può venire solo dagli Stati Uniti e dalla NATO. La Russia, invece, insiste sul fatto che l’Ucraina deve essere neutrale e deve porre fine al suo rapporto di sicurezza con l’Occidente. In realtà, questa è la causa principale dell’attuale guerra, anche se le élite della politica estera americana ed europea si rifiutano di crederlo.[62] Mosca non è disposta a tollerare l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. È estremamente difficile, se non impossibile, vedere come entrambe le parti possano essere soddisfatte sulla questione territoriale o sulla neutralità.

Oltre a questi ostacoli, entrambe le parti vedono l’altra come una minaccia esistenziale, il che rappresenta un enorme ostacolo a qualsiasi tipo di compromesso significativo. È difficile immaginare, ad esempio, che, nel prossimo futuro, gli Stati Uniti tolgano la Russia dal mirino. Il risultato più probabile è che la guerra continui e finisca in un conflitto congelato, con la Russia in possesso di una porzione significativa del territorio ucraino. Ma questo risultato non porrà fine alla competizione e al conflitto tra Russia e Ucraina o tra Russia e Occidente.

John J. Mearsheimer

Fonte: mearsheimer.substack.com
Link: https://mearsheimer.substack.com/p/bound-to-lose?utm_source=profile&utm_medium=reader2
02.09.2023

Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Riferimenti:

[1] This piece benefitted greatly from comments by Ramzy Mardini and Barry Posen.

[2] https://www.nytimes.com/2023/08/02/us/politics/ukraine-troops-counteroffensive-training.html?smid=nytcore-ios-share&referringSource=articleShare

[3] https://www.bbc.co.uk/news/world-europe-66581217

[4] As best I can tell, the only Western policymaker or establishment pundit who argued that the counteroffensive would fail was Hungarian Prime Minister Viktor Orban. He said it “would be a bloodbath” and that Ukraine would not win a meaningful military victory. https://www.rt.com/news/577355-orban-hungary-ukraine-counteroffensive/ It is worth noting that General Mark Milley, the Chairman of the Joint Chiefs of Staff, argued in November 2022 that Kyiv should negotiate a settlement, because its prospects on the battlefield were only going to deteriorate moving forward. His advice, which was rejected by Ukraine and the White House, would seem to argue against launching the counteroffensive.  https://www.washingtonpost.com/opinions/2023/07/26/ukraine-counteroffensive-negotiations-milley-biden/ Finally, there are several individuals who operate on alternative media who argued that the counteroffensive would fail before it was launched. They include Brian Berletic, Alex Christoforou, Glenn Diesen, Douglas Macgregor, Moon of Alabama, Alexander Mercouris, and Scott Ritter.

[5] https://www.theguardian.com/world/live/2023/jun/03/russia-ukraine-war-live-russian-army-may-struggle-in-bakhmut-compared-with-wagner-uk-mod-suggests?page=with:block-647afd7a8f08b007454b97f0#block-647afd7a8f08b007454b97f0

[6] https://www.nytimes.com/2023/08/02/us/politics/ukraine-troops-counteroffensive-training.html

[7] https://www.washingtonpost.com/world/2023/06/30/valery-zaluzhny-ukraine-general-interview/

[8] https://www.washingtonpost.com/opinions/2023/06/16/ukraine-counteroffensive-russia-understand-strategy/?utm_campaign=wp_post_most&utm_medium=email&utm_source=newsletter&wpisrc=nl_most&carta-url=https%3A%2F%2Fs2.washingtonpost.com%2Fcar-ln-tr%2F3a52598%2F648c8835f0ea7a403ec966f3%2F5972c5a9ae7e8a1cf4af1c87%2F52%2F72%2F648c8835f0ea7a403ec966f3

[9] https://www.nytimes.com/2023/07/19/opinion/putin-prigozhin-military-russia.html

https://www.economist.com/europe/2023/08/16/ukraines-counter-offensive-is-making-progress-slowly

https://www.economist.com/by-invitation/2023/07/28/franz-stefan-gady-and-michael-kofman-on-what-ukraine-must-do-to-break-through-russian-defences

https://time.com/6300772/ukraine-counteroffensive-can-still-succeed/

Comment is Freed
Ukraine’s Counter-Offensive: Setting Expectations
In a recent blog for Foreign Affairs I argued that even as Putin’s original objectives drift out of reach another objective takes over – that of ‘not losing’, for with losing comes the reckoning. Failure is measured not only in the objectives that will forever stay unmet, but the casualties and costs accumulated during the course of the war, and the da…
Read more

https://www.foreignaffairs.com/ukraine/putin-running-out-options-ukraine

https://www.theatlantic.com/newsletters/archive/2023/08/ukraine-counteroffensive-russia-war/674899/

https://www.rand.org/blog/2023/07/a-winnable-war.html

https://www.washingtonpost.com/opinions/2023/07/18/ukraine-war-west-gloom/

https://www.theguardian.com/world/2023/aug/02/ukraine-counter-offensive-russia-war?CMP=Share_iOSApp_Other

https://www.nytimes.com/2023/08/02/us/politics/ukraine-troops-counteroffensive-training.html

[10] https://www.politico.com/newsletters/national-security-daily/2023/08/22/we-do-not-assess-that-the-conflict-is-a-stalemate-00112284

[11] https://www.nytimes.com/2023/08/07/world/europe/ukraine-marines-counteroffensive.html

[12] https://www.nytimes.com/2023/03/22/world/europe/zelensky-bakhmut-ukraine.html

[13] https://www.bbc.com/news/world-europe-64935449

https://www.npr.org/2023/04/25/1171800380/thousands-of-ukrainian-and-russian-soldiers-have-died-in-the-battle-for-bakhmut

[14] https://mearsheimer.substack.com/p/the-darkness-ahead-where-the-ukraine?utm_source=profile&utm_medium=reader2

[15] https://www.washingtonpost.com/national-security/2023/06/14/ukraine-counteroffensive-biden-support/

https://www.politico.com/news/2023/06/08/biden-ukraine-counteroffensive-00101088

https://www.cnn.com/2023/08/04/politics/cnn-poll-ukraine/index.html

https://news.antiwar.com/2023/08/06/poll-most-americans-oppose-more-spending-on-the-ukraine-war/

[16] One sometimes hears criticism of the British generals in World War I for not finding a smart strategy for avoiding the deadly attrition battles on the Western Front. They were “donkeys,” so the argument goes, who were content to send huge numbers of British soldiers to their death. The truth is that those generals tried hard to find a clever way to win a quick victory – Britain invented the tank for this purpose – but there was none at the time, as blitzkrieg was then not a viable option. See John J. Mearsheimer, B.H. Liddell Hart and the Weight of History (Ithaca, NY: Cornell University Press, 1988), chapter 3.

[17] My thinking about blitzkrieg and conventional land war more generally are laid out in greater detail in, John J. Mearsheimer, Conventional Deterrence (New York: Cornell University Press, 1983); John J. Mearsheimer, “Assessing the Conventional Balance: The 3:1 Rule and Its Critics,” International Security, Vol. 13, No. 4 (Spring 1989), pp. 54-89; John J. Mearsheimer, “Correspondence: Reassessing Net Assessment,” International Security, Vol. 13, No. 4 (Spring 1989), pp. 128-44; John J. Mearsheimer, “Numbers, Strategy, and the European Balance,” International Security, Vol. 12, No. 4 (Spring 1988), pp. 174-85; John J. Mearsheimer, “Maneuver, Mobile Defense and the NATO Central Front,” International Security, Vol. 6, No. 3 (Winter 1981/1982), pp. 104-22; and Mearsheimer, Liddell Hart and the Weight of History.

[18] The terrain over which a blitzkrieg is contested also influences the outcome in important ways. But I do not elaborate on that element of the equation because of space constraints.

[19] The Anglo-American campaign against the Wehrmacht between the Normandy breakout in late July 1944 and the final collapse of Germany in May 1945 fits the same pattern. Although the Allies employed substantial armored forces and made some significant tactical penetrations, they effectively steamrolled the opposing German forces.

[20] To further illustrate my point about the difference between fair and unfair fights, consider that if the IDF had been fighting against the Wehrmacht instead of the Egyptian army, the Israeli blitzkriegs probably would have failed.

[21] See Robert A Doughty, The Breaking Point: Sedan and the Fall of France, 1940 (Stackpole Books, 2014).

[22] The Red Army employed a defense-in-depth against the Wehrmacht in the Battle of Kursk (1943) to great effect. But I do not consider that German offensive to be a case of attempted blitzkrieg, but instead view it as a local battle of annihilation.

[23] It is worth noting that seven of those eight cases were unfair fights.

[24] Ukraine appears to have had about 38 combat-ready maneuver brigades available for the counteroffensive. Assuming there were roughly 4,000 soldiers in each maneuver brigade, that would mean a total of approximately 150,000. In addition, Ukraine had substantial numbers of support troops outside those maneuver brigades, to include 9 artillery brigades. It would be reasonable to assume there were 100,000 support troops prepared to engage in the counteroffensive, bringing the overall total for Ukraine to 250,000. The Russians on the other hand, appear to have had somewhere between 200,000 and 300,000 combat and support troops in Ukraine organized into about 40 brigades that were prepared to deal with the counteroffensive. These calculations are based largely on:

https://www.atlanticcouncil.org/blogs/ukrainealert/the-ukrainian-military-must-reorganize-to-defeat-russia/

Simplicius’s Garden of Knowledge
SITREP 8/5/23: Projecting the Intermediate Future
There aren’t a whole lot of significant battlefield updates just yet, so I wanted to take this time to project what the medium-term future will look like based on Ukraine and the West’s signaled plans for the next 6 months and more. But first, let’s summarize roughly where things stand, particularly vis a vis the grand summer ‘offensive’ so that we’re a…
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https://www.rt.com/russia/580720-western-trained-troops-counteroffensive/

https://www.politico.com/newsletters/national-security-daily/2023/08/01/no-breakthrough-yet-in-ukraines-counteroffensive-00109205

https://www.nytimes.com/article/ukraine-counteroffensive-what-to-know.html

https://foreignpolicy.com/2023/08/03/ukraine-counteroffensive-breakthrough-problem/

https://www.cnn.com/2022/02/25/europe/russia-ukraine-military-comparison-intl/index.html

https://www.theguardian.com/world/2023/jun/23/ukraine-commander-says-main-offensive-reserve-yet-to-be-sent-into-battle#

https://twitter.com/DefenceHQ/status/1657643236989517825

https://www.telegraph.co.uk/world-news/2023/02/09/russia-prepares-2000-tanks-300000-troops-huge-invasion-donbas/

[25] https://www.rt.com/russia/580780-russian-army-enlistment-medvedev/

https://substack.com/app-link/post?publication_id=1351274&post_id=135418705&utm_source=post-email-title&isFreemail=false&token=eyJ1c2VyX2lkIjoxMTE5NzQ0NCwicG9zdF9pZCI6MTM1NDE4NzA1LCJpYXQiOjE2OTA1OTg4NjksImV4cCI6MTY5MzE5MDg2OSwiaXNzIjoicHViLTEzNTEyNzQiLCJzdWIiOiJwb3N0LXJlYWN0aW9uIn0.3U-MsZDiFuRuhVF-x-SfzG1bi-bsiB67Jr8jePRfRKQ

[26] https://time.com/6300772/ukraine-counteroffensive-can-still-succeed/

[27] As one Ukrainian deputy brigade commander put it: “You cannot underestimate the enemy. The enemy is strong and cunning. So this counteroffensive requires steady preparation.”

https://www.nytimes.com/2023/08/07/world/europe/ukraine-marines-counteroffensive.html

https://rusi.org/explore-our-research/publications/special-resources/meatgrinder-russian-tactics-second-year-its-invasion-ukraine

Simplicius’s Garden of Knowledge
Dissecting West Point Think-tank’s New Analysis of Russia’s Military Evolution
The Modern War Institute at West Point—a sort of think tank chaired by Mark Esper and which is a part of the Department of Military Instruction—released a very interesting in-depth analysis of Russia’s battlefield innovations in the SMO, called: THE RUSSIAN WAY OF WAR IN UKRAINE: A MILITARY APPROACH NINE DECADES IN THE MAKING…
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https://www.nytimes.com/2023/07/23/world/europe/weary-soldiersunreliable-munitions-ukraines-many-challenges.html

https://www.economist.com/international/2023/07/25/is-ukraines-offensive-stal

[28] https://foreignpolicy.com/2023/08/03/ukraine-counteroffensive-breakthrough-problem/

[29] For excellent discussions of the difficulties the Ukrainian strike forces would face in the breakthrough battle as well as the deep strategic penetration, see:

Big Serge Thought
Escaping Attrition: Ukraine Rolls the Dice
It has been a while since I published anything long-form commenting on the ongoing Russo-Ukrainian War, and I confess that writing this article gave me a modicum of trouble. Ukraine’s much anticipated grand summer counteroffensive has now been underway for about eighty days with little to show for it. The s…
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https://foreignpolicy.com/2023/08/03/ukraine-counteroffensive-breakthrough-problem/

[30] https://www.nytimes.com/2023/08/07/world/europe/ukraine-marines-counteroffensive.html

[31] https://www.telegraph.co.uk/world-news/2023/07/25/german-military-ukraine-counter-offensive-too-slow/

NATO had trained a total of roughly 60,000 Ukrainians before the counteroffensive, which includes the 36,000 in the nine brigades that formed the core of Ukraine’s main strike force. The US trained more than 11,000 of those troops.

https://www.nytimes.com/2023/07/26/world/europe/ukraine-counteroffensive.html#:~:text=Ukraine%20has%20launched%20the%20main,in%20the%20southern%20Zaporizhzhia%20region

https://www.defense.gov/News/Transcripts/Transcript/Article/3429774/secretary-of-defense-lloyd-j-austin-iii-and-joint-chiefs-of-staff-chairman-gene/

[32] https://jamestown.org/program/ukraines-personnel-needs-reaching-a-critical-threshold/

[33] https://jamestown.org/program/ukraines-personnel-needs-reaching-a-critical-threshold/

https://www.defense.gov/News/Transcripts/Transcript/Article/3429774/secretary-of-defense-lloyd-j-austin-iii-and-joint-chiefs-of-staff-chairman-gene/

[34] https://www.economist.com/by-invitation/2023/07/28/franz-stefan-gady-and-michael-kofman-on-what-ukraine-must-do-to-break-through-russian-defences

[35] https://www.nytimes.com/2023/08/02/us/politics/ukraine-troops-counteroffensive-training.html?smid=nytcore-ios-share&referringSource=articleShare

[36] https://www.washingtonpost.com/opinions/2023/06/16/ukraine-counteroffensive-russia-understand-strategy/

https://www.nytimes.com/2023/08/02/us/politics/ukraine-troops-counteroffensive-training.html?smid=nytcore-ios-share&referringSource=articleShare

[37] https://www.nytimes.com/2023/08/07/world/europe/ukraine-marines-counteroffensive.html

[38] https://www.nytimes.com/2023/08/07/world/europe/ukraine-marines-counteroffensive.html

[39] https://www.nytimes.com/2023/08/07/world/europe/ukraine-marines-counteroffensive.html

[40] https://www.wsj.com/articles/ukraines-lack-of-weaponry-and-training-risks-stalemate-in-fight-with-russia-f51ecf9

[41] https://www.wsj.com/world/europe/ukraine-chalks-up-small-advance-in-southern-push-8735d44c

[42] https://www.wsj.com/articles/ukraines-lack-of-weaponry-and-training-risks-stalemate-in-fight-with-russia-f51ecf9

[43] https://www.theguardian.com/world/2023/jun/20/casualties-mount-as-ukraine-forces-inch-south-hamlet-by-hamlet

Big Serge Thought
Escaping Attrition: Ukraine Rolls the Dice
It has been a while since I published anything long-form commenting on the ongoing Russo-Ukrainian War, and I confess that writing this article gave me a modicum of trouble. Ukraine’s much anticipated grand summer counteroffensive has now been underway for about eighty days with little to show for it. The s…
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[44]

Big Serge Thought
Escaping Attrition: Ukraine Rolls the Dice
It has been a while since I published anything long-form commenting on the ongoing Russo-Ukrainian War, and I confess that writing this article gave me a modicum of trouble. Ukraine’s much anticipated grand summer counteroffensive has now been underway for about eighty days with little to show for it. The s…
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[45] https://www.economist.com/europe/2023/07/30/the-jury-is-still-out-on-ukraines-big-push-south

For a detailed discussion of Russia’s formidable defense in depth, see:

https://csis-website-prod.s3.amazonaws.com/s3fs-public/2023-06/230609_Jones_Ukraine_Operations.pdf?VersionId=50OXVua.QRT58vSgSUc99VMMbFRo3YUp

[46]

Big Serge Thought
Escaping Attrition: Ukraine Rolls the Dice
It has been a while since I published anything long-form commenting on the ongoing Russo-Ukrainian War, and I confess that writing this article gave me a modicum of trouble. Ukraine’s much anticipated grand summer counteroffensive has now been underway for about eighty days with little to show for it. The s…
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[47] https://www.bbc.co.uk/news/world-europe-66581217

[48] https://www.wsj.com/articles/ukraine-achieves-mixed-success-in-counteroffensives-early-battles-says-u-k-e0b40334

Ukraine’s herculean efforts to try to capture Robotyne, a tiny village in the grey zone, illustrates the futility of the counteroffensive.

https://www.wsj.com/world/europe/ukraine-chalks-up-small-advance-in-southern-push-8735d44c

[49] https://www.nytimes.com/2023/07/15/us/politics/ukraine-leopards-bradleys-counteroffensive.html

[50] https://www.moonofalabama.org/2023/07/ukraine-sitrep-mosquito-tactics-s-200-land-attacks.html#more

https://www.nytimes.com/2023/07/15/us/politics/ukraine-leopards-bradleys-counteroffensive.html

https://www.nytimes.com/live/2023/07/27/world/russia-ukraine-news

https://www.nytimes.com/2023/09/02/world/europe/ukraine-russia-counteroffensive.html

[51] https://www.nytimes.com/2023/07/26/world/europe/ukraine-counteroffensive.html#:~:text=Ukraine%20has%20launched%20the%20main,in%20the%20southern%20Zaporizhzhia%20region

https://www.washingtonpost.com/world/2023/07/27/ukraine-russia-war-south-counteroffensive/

[52] https://www.wsj.com/world/europe/ukraine-russia-war-counteroffensive-b06589fa?mod=world_feat3_europe_pos4

[53] https://www.nytimes.com/2023/08/26/world/europe/russia-ukraine-war-counteroffensive.html

[54]

Andrew Korybko’s Newsletter
Western Media Is Nowadays Talking About How Fatigued & Frustrated Ukrainians Have Become
What’s taking place is a “de-programming operation” aimed at reversing the effect that pro-Ukrainian/-war and anti-peace/-Russian propaganda had on the Western masses. The purpose is to precondition them for accepting the scenario of peace talks and the resultant ceasefire that they could lead to if successful…
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https://www.cnn.com/2023/08/08/politics/ukraine-counteroffensive-us-briefings/index.html

https://www.19fortyfive.com/2023/08/the-hard-reality-ukraines-last-gasp-offensive-has-failed/

[55] https://kyivindependent.com/inching-forward-in-bakhmut-counteroffensive-ukraines-hardened-units-look-ahead-to-long-grim-war/

[56] https://www.washingtonpost.com/world/2023/08/10/ukraine-national-mood-counteroffensive-gloom/

https://www.economist.com/europe/2023/08/20/ukraines-sluggish-counter-offensive-is-souring-the-public-mood#

[57] https://www.wsj.com/articles/ukraines-lack-of-weaponry-and-training-risks-stalemate-in-fight-with-russia-f51ecf9

https://sputnikglobe.com/20230718/milley-it-would-take-years-billions-of-dollars-for-ukraine-to-match-russian-airpower-1111978839.html

[58] https://www.economist.com/by-invitation/2023/07/28/franz-stefan-gady-and-michael-kofman-on-what-ukraine-must-do-to-break-through-russian-defences

https://www.wsj.com/world/europe/u-s-ukraine-clash-over-counteroffensive-strategy-cb5e4324

https://www.telegraph.co.uk/world-news/2023/07/25/german-military-ukraine-counter-offensive-too-slow/

[59] https://engelsbergideas.com/essays/russian-fortifications-present-an-old-problem-for-ukraine/

https://www.jstor.org/stable/2538609

[60] https://www.wsj.com/world/europe/u-s-allies-seek-long-term-military-aid-for-ukraine-to-show-wests-resolve-6964c66f?mod=hp_lead_pos1

https://www.washingtonpost.com/opinions/2023/08/27/ukraine-counteroffensive-russia-us-support-holds/

[61] https://www.theamericanconservative.com/the-coming-battle-who-lost-ukraine/

[62] https://nationalinterest.org/feature/causes-and-consequences-ukraine-crisis-203182

https://www.economist.com/by-invitation/2022/03/11/john-mearsheimer-on-why-the-west-is-principally-responsible-for-the-ukrainian-crisis

John J. Mearsheimer è R. Wendell Harrison Distinguished Service Professor di Scienze Politiche all’Università di Chicago, dove insegna dal 1982.

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