Soros potrebbe facilmente essere preso per il matto del villaggio, come uno che coglie sempre l’occasione per dire in pubblico tutte le sue sopravvalutate idee, ma le cose non sono tanto semplici. Dopo tutto, è lui quello che ha sponsorizzato tante “rivoluzioni colorate” in tanti paesi. Certo che potrebbe essere uno psicopatico, ma è uno psicopatico influente e pericoloso.
Questa volta, l’oligarca americano, con grande ambizione geopolitica, ha deciso di fare appello ai russi chiedendo di unirsi per contrastare quei crimini di guerra che, secondo lui, sono stati perpetrati dall’esercito russo in Siria. Non credo che sia un caso il fatto che questo appello è stato trasmesso dai media il 7 ottobre, il giorno del compleanno del presidente russo. Credo, invece, che questo sia stato uno tipo speciale di auguri di compleanno per il presidente russo, al quale Soros ha promesso – in sostanza – lo stesso destino di Milosevic in Serbia.
L’oligarca americano ha asserito che Putin è colpevole di crimini di guerra in Siria e non bisogna essere particolarmente perspicaci per capire cosa vuol dire : “Quando i fatti saranno completamente chiariti, i bombardamenti di Putin su Aleppo saranno visti come i crimini di guerra più eclatanti del mondo moderno.”
In diversi punti, è sufficiente sostituire “Aleppo” con “Srebrenica” e “bombardamenti” con “massacro”, e diventa immediatamente chiaro che cosa sta sognando George Soros. E si appella a noi russi, per realizzare questo suo sogno.
Ecco cosa ha detto:
“Mi appello al popolo della Russia, dell’ Europa, e del resto del mondo per non restare a guardare, ma per esprimere con parole ad alta voce tutta la loro indignazione. Un sollevamento dell’opinione pubblica potrebbe indurre il Presidente Putin a mettere fine ai suoi crimini efferati contro l’umanità. “
Cerchiamo di tradurre questa frase in modo più onesto: “Cari russi” – ci dice Soros – ” Scendete in strada! Fare quello che hanno fatto ierbi con i loro capi e con i loro eroi! Chiedete anche voi il Roquefort, il Camembert e chiedere di entrare appena possibile nell’Unione Europea! Vi promettiamo una vita come quella europea, e il costo ( per questo cambiamento) sarà molto basso. Tradite Putin, buttatelo in pasto ai lupi, e subito dopo tutto si sistemerà nel modo giusto. Anzi noi vi ringrazieremo pure “.
Se mettiamo questa affermazione di Soros insieme ai recenti ululati di tutta la stampa inglese nel commentare il grave dibattito dei generali americani sulla inevitabilità di un conflitto, globale e molto cruento, tra USA e Russia, e tra USA e Cina, allora possiamo vedere chiaro, proprio davanti ai nostri occhi, che tutto questo costituisce un elemento di attacco psicologico che arriva dall’America.
L’obiettivo di questo attacco non è Vladimir Putin. Penso che nessuno si illuda di questo: Putin non può essere vittima del bullismo o non può essere costretto a fare marcia indietro se ha già scelto una strada da percorrere. L’obiettivo di questo attacco siamo noi (i russsi) cari amici e concittadini. Siamo noi che stanno cercando di spaventare con le bombe nucleari teleguidate che gli USA hanno recentemente testato. Ci stanno dicendo per mezzo dei media britannici che milioni di noi – russi – moriranno in caso di un conflitto con gli Stati Uniti. Per questo motivo, ci propongono di fermare Putin e di buttarlo in braccio ai nostri nemici geopolitici occidentali.
Qualcuno potrebbe pensare che questo stesso messaggio sia stato indirizzato anche alla élite politica russa, ma questo trucco l’avevano già provato l’anno scorso e non c’è stata nessuna rivolta nemmeno da parte dell’elite russa. Al contrario, si è stretta tutta intorno al presidente. L’élite ha capito che, senza Putin e senza una Russia forte, nessuno di loro sarebbe necessario da nessuna parte e nessuno di loro sarebbe mai riconosciuto alla pari o lasciato entrare nelle stanze dei loro padroni bianchi.
Rendersi conto di questo fatto è stata una grande sorpresa per i nostri “partner” occidentali che sono abituati a pensare ai funzionari statali russi e alle forze di sicurezza, come a degli sciocchi ingenui che ancora non si son ripresi dallo shock degli anni ’90 e che sognano ancora di potersi ritirare in pensione a Saint Tropez. Con grande sorpresa dei nostri partner occidentali, si è scoperto che l’elite russa ha un istinto di auto-conservazione, e che la Crimea può sostituire completamente la Costa Azzurra.
E allora un Soros disperato, insieme ai suoi amici dei media britannici e ai generali americani che scodinzolano dietro alla Clinton, hanno deciso di metterci paura. Questa è la loro ultima possibilità e la loro ultima speranza che i russi vogliano ancora una volta distruggere il proprio impero.
Oggi sono più fiducioso che mai che la risposta collettiva a queste minacce americane e a quelle di Soros – presentate come se fossero un buon affare per i russi – sarà chiara e senza censure. Questa risposta sarebbe il miglior regalo per il nostro presidente.
Buon compleanno, Vladimir Vladimirovich Putin!
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