I famigerati “ribelli moderati” – jihadisti tagliagole senza il filtro tossico delle fake news di regime – sarebbero pronti ad essere spostati dalla Siria all’Ucraina. E’ noto come la Turchia li abbia utilizzati già in Libia e nel Nagorno contro l’Armenia e ora sarebbero pronti ad una “nuova missione”.
Da quanto si apprende dal corrispondente di Russia 1, Simon Pegov dal nord della Siria verrebbero reclutati i “miliziani” per andare a combattere in Ucraina. Il reclutamento avverrebbe con la supervisione dei servizi segreti turchi, che sovrintendono i gruppi terroristici e bande nel nord della Siria (provincie di Idlib, Aleppo).
Lo schema di reclutamento sarebbe simile a quello per la Libia.
https://youtu.be/jFd3f9utPvg
Ai mercenari verrebbe promessa una paga di 2000 dollari mensili (Fonte: Wargonzo)
Sarebbero in corso trattative separate con i “mujaheddin”, che in precedenza facevano parte del gruppo terroristico “Imarat Caucaso”. Il loro vantaggio sarebbe che parlano russo.
Così, Kiev vorrebbe creare un’unità simile al «battaglione Džochar Dudaev» del 2014, formato dagli immigrati dal Caucaso del Nord, che risiedevano in Ucraina o che erano fuggiti lì dopo la prima e la seconda guerra cecena.
E’ molto interessante notare come Erdogan, esattamente come nel caso del filtro ai migranti prodotti dalla guerre della Nato, non sia più un “dittatore” quando fa il lavoro sporco di Stati Uniti e Unione Europea. La solita vergognosa ipocrisia occidentale.
Pubblicato il 14.04.2021