Riceviamo dalla Grecia e volentieri pubblichiamo.
Comunicato stampa
In vista delle prossime elezioni europee, il Fronte Popolare Unitario ha informato gli ambasciatori dell’UE e della Russia circa le sue posizioni verso l’Unione europea. In particolare Leonidas Chryssanthopoulos, Ambasciatore onorario e membro della segreteria politica dell’E.Pa.M. e Thanasis Laskaratos, membro del Consiglio Nazionale di Coordinamento e responsabile delle Relazioni Internazionali dell’E.Pa.M. hanno incontrato gli ambasciatori dei paesi: Austria, Portogallo, Romania, Russia, Belgio e Olanda. A tutti e’ stata consegnata una lettera del segretario generale dell’E.Pa.M. Dimitris Kasakis. La lettera è stata inviata per via elettronica e per posta agli altri ambasciatori con i quali non c’è stato un incontro.
Nella lettera si dichiara che le misure imposte alla Grecia da parte dell’UE portano il paese al disastro, in quanto e’ dimostrato nel modo più chiaro dai risultati che queste misure hanno provocato, che lo scopo della loro esecuzione non era altro, che l’assoggettamento del nostro paese e la sua conversione, con il pretesto del debito e con lo strumento della valuta comune, in una colonia interna dell’Unione con caratteristiche di Zona Economica Speciale, ignorando completamente il fattore umano ed eludendo completamente i diritti politici, sociali e civili dei cittadini greci.
Si fa riferimento agli articoli del Trattato di Lisbona che sono stati violati dalle misure imposte alla Grecia e alla sua gente, iniziando con gli articoli 2 e 3 che indicano che l’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani. L’Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli. Poi si fa riferimento alle violazioni degli articoli 145-150 per quanto riguarda l’occupazione, 151-166 in materia di politica sociale e gli articoli 165 e 166 sul rafforzamento della formazione professionale. La lettera fa poi riferimento alle violazioni della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che è integrata nel trattato di Lisbona. Sono stati violati l’articolo 1 sulla dignità umana, l’articolo 11 circa la libertà di espressione e di informazione, e l’articolo 12 sul diritto di riunione e di associazione. Si fa riferimento anche alla violazione degli articoli: 14 sul diritto all’istruzione, 15 sul diritto al lavoro 17 sul diritto di proprietà, 20 circa l’uguaglianza davanti alla legge, 25 sui diritti degli anziani, 26 integrazione delle persone disabili, 28 il diritto di contrattazione e di azione collettiva e molti altri.
Nella lettera sono dichiarate le posizioni dell’E.Pa.M. per l’uscita dalla crisi. Più precisamente si afferma che l’E.Pa.M. appoggia la denuncia del Contratto di Prestito del maggio 2010 e di ogni altro impegno e suo effetto che sono stati presi a scapito del nostro paese e dei cittadini greci, come conseguenza di questo Contratto di Prestito iniziale, ai sensi degli articoli 48-52 della Convenzione di Vienna delle Nazioni Unite inerente al Diritto dei Trattati. Questi articoli prevedono la cancellazione di un trattato, se usato inganno, verificato errore, minaccia contro rappresentante dello stato ecc. L’UE dovrà inoltre risarcire la Grecia per il danno causato al paese che e’ stato prudenzialmente stimato come pari o superiore all’importo del presunto debito. Si richiama l’articolo 41.p.3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea che recita: “Ogni individuo ha diritto al risarcimento da parte dell’Unione, ai danni cagionati dalle sue istituzioni o da suoi agenti nell’esercizio delle loro funzioni conformemente ai principi generali comuni agli ordinamenti degli Stati Membri “.
Questa compensazione dovrebbe consentire alla Grecia di adottare le misure necessarie per riparare i danni subiti e, contemporaneamente, creare incentivi e adottare misure per un effettivo sviluppo. Per stabilizzare lo sviluppo economico del paese, e’ sostenuto il ritiro della Grecia dalla zona euro, al fine di essere in grado di attuare una politica di sviluppo economico vantaggioso che non può essere attuato rimanendo all’interno della zona euro.
Infine, la lettera si conclude sottolineando che l’E.Pa.M. sostiene l’uscita della Grecia dall’Unione Europea secondo la procedura di cui all’articolo 50 del trattato di Lisbona in quanto i motivi per cui aveva aderito all’Unione non esistono più.
Atene 10 marzo 2014
La Segreteria Politica dell’E.Pa.M.
Fonte: www.comedonchisciotte.org