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La Redazione

 

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Chi pagherà per la morte di Camilla?

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Il 11 Giugno 2021
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open day vaccini

lantidiplomatico.it

di Agata Iacono

Ci voleva una vittima di 18 anni per fare ricredere tutti gli espertomani mediatici e i vaccinologi dell’infodemia imperante?

Dopo la morte di Camilla, la diciottenne ligure vaccinata con Astrazeneca, adesso si sta scatenando la corsa allo scaricabarile, nessuno è più colpevole degli Open Day presentati con tanto di fanfara, biglietti gratuiti (anche a Roma per i giovanissimi), elogi di Figliuolo e della sua avanzata militare, discredito di chiunque, come il Professore Bellavite, osasse presentare dubbi sulla valutazione rischi/benefici rispetto alla vaccinazione dei giovani e giovanissimi.

Ieri sera a ottoemezzo la Professoressa Viola, immunologa ricercatrice dell’università di Padova, non le manda a dire: non bisogna assolutamente fare il richiamo della seconda dose di Astrazeneca a chi ha già ricevuto la prima dose, anche se non ha registrato eventi avversi la prima volta.

E non ci sarà assolutamente bisogno di una terza dose, perché questa folle corsa diventa corsa commerciale, business.

Naturalmente, per la dottoressa Viola, questo vale per tutti i vaccini che, come J&J, utilizzano la stessa tecnologia di Astrazeneca, non vale per i vaccini mRNA come Pfizer BioNTech o Moderna.

Ma, nello stesso giorno della morte di Camilla, notizia “chissà perché” accuratamente censurata, muore una ragazza calabrese di 24 anni a seguito della somministrazione del vaccino mRNA Moderna, che utilizza la stessa tecnologia di Pfizer.

Alessia Reda, di Mendicino, è deceduta all’ospedale di Cosenza per una embolia polmonare. A meta maggio la ragazza aveva ricevuto il siero di Moderna. Ancora gravissime altre due donne del crotonese vaccinate e ricoverate in rianimazione.

È del 2 giugno un post dell’onnipresente Bassetti che deride pesantemente chi pone dubbi sulla vaccinazione alle giovani donne, già mercoledì sera lo stesso “super scienziato”, nella trasmissione di Bruno Vespa prendeva le distanze da se stesso…

bassetti vaccino effetti avversi

Non tutti sono stati veloci a cancellare i precedenti post che incitavano i giovani a vaccinarsi subito e con qualsiasi vaccino, alcuni sono incastrati dai video televisivi, altri non hanno ben capito cosa fare: l’assessore regionale alla sanità del Lazio, ad esempio, alle 14 nel TG Regionale si vantava del successo di open day anche ai dodicenni, ribadendo che la Regione non li avrebbe chiusi.

Salvo, poche ore dopo, scagliarsi contro Ema, AIFA e il governo perché non davano indicazioni chiare.

Chi pagherà per la morte di Camilla?

Il Governo Draghi dei migliori che ha mandato al macello la generazione degli adolescenti, prima privandoli della scuola e della socialità, senza mai occuparsi della depressione e dei tanti suicidi (ieri lo psichiatra Crepet ha osato affermare a La7 che i giovani non conserveranno memoria di questi due anni tragici di lockdown facendo rivoltare Freud e Jung nella tomba), e poi concedendo loro la libertà condizionata da vaccino?

Sarà il generale Figliuolo che ha stabilito che le dosi non somministrate (“per terrorismo mediatico dei no vax contro Astrazeneca”, ha affermato ieri un altro campione della scienza) andassero comunque inoculate?
La colpa è della Regioni che hanno raccolto la sfida a raggiungere il record di vaccinati, aprendo gli Open Day?

Addirittura la Regione Emilia Romagna ha modificato il suo protocollo in vista dell’open Day sconsigliando qualsiasi analisi preventiva di rischio trombotico e la Regione Lazio si è spinta a inaugurare la sperimentazione a Rieti sui dodicenni.

Chi pagherà per la morte di Camilla e i tanti altri morti o invalidati dalla pandemia della “nessuna correlazione”?

Cosa dirà il Dottor Morrone de che a Tagada da mesi esclude qualsiasi evento trombotico correlato al vaccino, consigliando Astrazeneca addirittura alle giovani mamme che allattano?

Ma, soprattutto, com’è possibile che le raccomandazioni di Ema di non somministrare Astrazeneca agli under 55/60 possano essere state ignorate in Italia?

E, se tanto mi dà tanto, chi ci assicura che qualsiasi altra affermazione di questa “scienza” non sarà smentita in un futuro prossimo?

“Solo un caso ogni 100.000”, titolano i media sulla morte di Camilla, terrorizzati unicamente dalla prospettiva che ci possa essere un rallentamento della corsa al vaccino e al green pass, preoccupati esclusivamente di “tranquillizzare” gli italiani presentando il caso di Camilla come isolato.

Ma non sarà facile continuare a suonare il piffero magico, neppure per gli altri vaccini.

Adesso resteranno migliaia di giovani con una sola dose di vaccino Astrazeneca.

E non sarà semplice convincerli che gli adulti, i politici e gli scienziati hanno sbagliato, che magari la seconda dose per andare in discoteca si farà, forse, con un altro vaccino, ma non si sa quando né con quali modalità e dove.

Intanto la Gruber, preoccupata per lo spreco, si chiede: “a chi potremmo somministrare tutte queste dosi che avanzeranno? Beh, ci sono tanti migranti nei centri di accoglienza che dobbiamo vaccinare”.

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-chi_pagher_per_la_morte_di_camilla/38822_41777/

Pubblicato il 11.06.2021

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Massimo A. Cascone, dottore in giurisprudenza e giornalista pubblicista. Membro fondatore del Coordinamento No Green Pass Napoli.
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