DI CHARLES SANNAT
Mie care impertinenti, miei cari impertinenti, ci si domanda con frequenza chi mai detenga il debito statunitense.
Questa domanda può sembrare insignificante, quasi senza interesse, tuttavia è fondamentale per comprendere il funzionamento dell’economia mondiale e dei flussi quotidiani che attraversano il villaggio globale.
Il mercato delle obbligazioni statunitense è il più grande al mondo ed influenza direttamente la forza o la debolezza del dollaro, e queste fluttuazioni monetarie modificano a loro volta l’economia mondiale.
Primi in classifica i Cinesi, con 1 270.5 miliardi di dollari detenuti. Se si guardano le cifre mondiali, il mercato resta stabile per tutti i paesi e noi ne visualizziamo ufficialmente qualsiasi sconvolgimento, contrariamente alle voci che corrono riguardo le vendite intensive o i crolli significativi.
Regna, invece, anche una grande calma nel mercato del debito statunitense.
Il Giappone detiene il secondo posto con i suoi 1197 miliardi di dollari. Da notare che regolarmente il Giappone vende qualche miliardo di buoni del tesoro ma in ciò non vi è nulla di sconvolgente, o tale da poter minacciare l’equilibrio finanziario mondiale.
Un’ampia scelta per i paradisi fiscali!!!
Al terzo posto i ‘’Carib Bkg Ctrs’’ il che significa quanto segue, secondo la definizione del dipartimento del tesoro: “I centri bancari dei Caraibi comprendono Bonaire , St. Eustatius e Saba ; Bahamas ; Bermuda ; Isole Cayman ; Curacao ; Sint Maarten e Panama”.
I paradisi fiscali delle isole dei Caraibi detengono all’incirca più di 300 miliardi di buoni del tesoro statunitense, sufficienti quindi per relativizzare la lotta all’evasione o la frode fiscale di cui vantiamo tanto la realizzazione.
Infine gli ‘’Oil Exporters’’ con 293.2 miliardi di dollari, in ribasso di 5 miliardi sui fondi in diminuzione del petrolio. Niente di così allarmante quindi.
Ecco il resto della classifica
Brazil 255.3
United Kingdom 222.8
Switzerland 222.7
Ireland 216.4
Hong Kong 193.2
Luxembourg 184.8
Taiwan 172.5
Singapore 116.0
India 115.6
Belgium 110.7
Russia 89.9
Germany 80.2
Troverete l’intera tabella sul sito del dipartimento del Tesoro, di cui vi linko l’indirizzo web.
In termini geostrategici, punto di rottura!
Si diceva che la Russia vendeva massicciamente i suoi Tbonds… Essi li riacquistano in realtà (andate a controllare la cronologia presente nel sito di cui vi ho allegato il link).
Si diceva la stessa cosa anche della Cina. Non è vero niente.
Si diceva la stessa cosa per il Giappone in bancarotta… ma nulla. Conserva ancora i suoi Bond del Tesoro.
Non date per scontato che vada tutto bene.
Possiamo per il momento semplicemente dedurre che l’arma monetaria finale non è stata utilizzata, compresa dalla Russia di Putin.
Due scenari sono possibili. Sia quello che richiede una pausa sul fronte del confronto sirio-russo-occidentale…sia, al contrario, quello che mostra che vi è ancora margine di manovra affinché la situazione peggiori…
Dunque, nell’attesa, preparatevi, è già troppo tardi, perché non importa dove arrivino gli Stati Uniti, non rimborseranno mai il loro debito!
Charles SANNAT
(Fonte: Dipartimento del tesoro americano)
Fonte: http://insolentiae.com/
21.10.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CHRIS BARLATI