Larry Romanoff
thesaker.is
Nella scoperta della propaganda come strumento di controllo della mente del pubblico ed il suo uso per il marketing della guerra, vale la pena esaminare le radici storiche dello sforzo bellicista di Bernays. A quel tempo gli Ebrei sionisti europei avevano fatto un accordo con l’Inghilterra per portare gli USA in guerra contro la Germania, dalla parte dell’Inghilterra, un favore a fronte del quale l’Inghilterra avrebbe garantito agli Ebrei l’occupazione della Palestina come nuova patria. La Palestina non “apparteneva” all’Inghilterra, non spettava all’Inghilterra concederla, e l’Inghilterra non aveva potere né legale né morale per fare un accordo simile; nonostante ciò era stato fatto. Gli Ebrei avevano instillato nel Presidente americano Wilson un intenso desiderio di prendere parte alla guerra, ma il popolo americano non aveva alcun interesse in una partecipazione al conflitto europeo e l’opinione pubblica era totalmente contraria.
Per facilitare il risultato desiderato, Wilson aveva creato una istituzione chiamata CPI (Comitato per la Pubblica Informazione), per fare propaganda a favore della guerra attraverso un massivo lavaggio del cervello del popolo americano. Il gruppo era guidato da un pubblicitario scandalistico di nome George Creel e il CPI era conosciuto come “La Commissione Creel,” ma è chiaro che Creel era una “facciata,” responsabile solo di un ridotto contributo agli eventi successivi. Il CPI era costituito da una nutrita lista di psicologi e personalità attentamente selezionate provenienti dai media, dal mondo accademico, dalla pubblicità, e dalle industrie del cinema e della musica.
Due dei membri più importanti erano Walter Lippmann, che Wilson aveva descritto come “l’uomo più brillante del suo tempo” e Edward Bernays, il maggiore esperto del gruppo in tema di controllo mentale, entrambi Ebrei ed entrambi consapevoli degli interessi in gioco. Bernays aveva pianificato di coniugare le intuizioni psichiatriche dello zio, Sigmund Freud, con la psicologia di massa e di applicarle alle moderne tecniche pubblicitarie, per arrivare all’obiettivo del controllo mentale collettivo. Il cinema era già uno strumento nuovo e potente, utile per la disinformazione e il controllo delle opinioni, così come lo era la radio, mentre la TV si sarebbe presto aggiunta alla lista.
“Ilconsenso di Wilson per la creazione del CPI ha rappresentato in effetti un punto di svolta nella storia del mondo, il primo reale tentativo scientifico per dare forma, manipolare e controllare le percezioni e le credenze di un intera popolazione.” (1) (2) (3)
Grazie al potere di Wilson, a questi uomini era stato dato uno spazio illimitato in cui portare a termine i loro trucchi e, al fine di assicurare il successo del loro programma e garantire il conseguente possesso della Palestina, questi uomini ed il loro comitato avevano messo in pratica in pratica “un programma di guerra psicologica contro il popolo americano di portata senza precedenti nella storia dell’umanità, con un tale successo che la maggior parte dei propagandisti se lo sarebbero solo potuti sognare.”
Nel suo libro “L’opinione pubblica” del 1922, Lippmann aveva scritto, “L’unica impressione che ognuno può avere di un evento di cui non ha avuto esperienza, è l’impressione di tale evento alimentata dalla sua immagine mentale… Perché è piuttosto evidente che, in determinate condizioni, l’essere umano risponde alle finzioni con la stessa energia di quando si trova di fronte alla realtà.” Ed era stata questa la manipolazione psicologica utilizzata per trasformare un’intera nazione di pacifici Americani in rabbiosi guerrafondai. (4) (5)
Nota per i lettori: Alcune parti dei paragrafi immediatamente seguenti non sono mie. Sono in parte testuali e in parte parafrasi di contenuti che avevo scoperto molti anni fa e che, nonostante accurati sforzi, sono tuttore incapace di attribuire alla fonte originale.
Avendo ricevuto dal Presidente USA l’autorizzazione ed un ampio potere per “condurre la mente pubblica verso la guerra” e poiché il successo era minacciato da un diffuso sentimento pacifista, questi uomini avevano perciò deciso di architettare quello che Lippmann aveva definito “la fabbrica del consenso.” Il comitato aveva dapprima identificato tutti i modi in cui le informazioni arrivavano alla popolazione, esaminato le caratteristiche di ognuno di essi e saturato ogni canale con materiale appositamente realizzato per la promozione della guerra. Il loro sforzo era stato impareggiabile in dimensione e sofisticatezza, dato che il CPI aveva il potere non solo di realizzare falsi notiziari e distribuirli a livello nazionale, ma anche quello di censurare ufficialmente le notizie e di non fornire informazioni al pubblico. “Avevano prodotto e distribuito migliaia di comunicati stampa ‘ufficiali,’ che funzionavano a tutti gli effetti come braccio informativo del governo americano ed erano, in realtà, la principale fonte delle notizie di guerra per la nazione.”
Questi uomini non avevano perso tempo nell’organizzare un’ampia rete di manipolazione e avevano iniziato inondando gli USA con propaganda antitedesca utilizzando letteratura d’odio, film d’odio, musica, articoli sui media e molto altro.
Lippmann e Bernays avevano suddiviso il loro Comitato in diciannove “sezioni,” ciascuna responsabile di un diverso tipo di propaganda e ognuna di queste utilizzava l’esperienza di un gran numero di psicologi, esperti di pubblicità, professionisti dei media e magnati del cinema. (6) (7) Lo scopo era quello di saturare ogni mezzo di comunicazione, in modo da far odiare tutto ciò che era tedesco e promuovere l’entrata in guerra dell’America come unica possibilità per i patrioti americani. Avevano costellato la stampa americana con propaganda d’odio verso la Germania. La sola Sezione Notizie redigeva alla settimana una media più di 20.000 articoli di propaganda completamente falsi prodotti dal CPI, instillando odio verso la Germania ed il popolo tedesco, descrivendo atrocità mai avvenute e dipingendo i Tedeschi come mostri feroci e disumani. Lippmann e Bernays non solo avevano istituito “linee guide volontarie” (ma obbligatorie) per l’inclusione in tutti i media dei loro mostruosi racconti, ma avevano anche imposto una rigida censura ai mass media americani per tacitare contenuti contrastanti.
Bernays aveva intelligentemente capito che la maggior parte del pubblico è restio a leggere lunghi articoli, così aveva istituito una divisione speciale, dedicata a produrre brevi invettive e frasi “ad effetto” volte ad accrescere emozioni odiose nelle persone con una ridotta capacità di attenzione. Era così stata creata la Syndicated Features Division, che impiegava romanzieri popolari per produrre saggi secondo le linee della propaganda ufficiale, arrivando a raggiungere dai 10 ai 15 milioni di persone ogni mese. Un’altra divisione era responsabile delle sezioni fumetti dei quotidiani e degli altri media, con l’intenzione dichiarata di “attivare ed indirizzare il potere frammentario dei fumetti nazionali verso una costruttiva mobilitazione bellica.” Con l’impiego di migliaia di disegnatori “avevano raggiunto nuove vette nella promozione dell’odio,” ritraendo i Tedeschi come dei primitivi e degli animali diabolici, che rubavano, uccidevano e violentavano tutto ciò che incontravano.
Avevano creato una divisione simile per il cinema, che aveva consentito ad Hollywood di realizzare dozzine di film oltraggiosi e violenti nei confronti dei Tedeschi, film d’odio che contenevano racconti del tutto fittizi di atrocità e bestialità commesse dai Tedeschi. Bernays era stato l’ispiratore delle scene cinematografiche in cui gli “sporchi” Tedeschi (e successivamente i più sporchi giapponesi) mitragliavano i coraggiosi piloti americani che si erano lanciati con il paracadute. (8) Nessuno di questi racconti era neanche lontanamente veritiero, insieme a tutti gli altri erano delle complete montature. All’epoca, come ora, l’industria cinematografica americana era completamente controllata da Ebrei ansiosi di collaborare. Un editoriale ebreo aveva affermato che “ogni operatore di questa industria vuole fare la propria parte… attraverso diapositive, trailer, poster e pubblicità sui quotidiani essi diffonderanno quella propaganda così necessaria per mobilitare rapidamente le grandi risorse della nazione.”
In aggiunta ai film prodotti dagli Studios, il CPI aveva creato la sua propria Divisione Cinema, che aveva prodotto 60 o 70 film “ufficiali,” visti ogni settimana da decine di milioni di persone. Avevano dato vita ad una Divisione Pubblicità per convincere i pubblicitari commerciali ad inserire propaganda bellica antitedesca negli annunci sui quotidiani e sulle riviste e quasi tutte le maggiori pubblicazioni USA ne avevano inserito grandi quantità. Allora, come oggi, la maggior parte dei media era posseduta o controllata da Ebrei, e questi pubblicitari avevano potuto contare su molti spazi gratuiti.
Avevano creto una “Divisione Lavoro con i Nati all’Estero” (9) per raggiungere tutti gli immigrati in America nelle loro lingue di origine e si erano serviti di membri di queste comunità per fare propaganda presso i loro connazionali, con particolare attenzione verso gli stranieri in età militare che avrebbero potuto diventare reclute per la guerra. Il CPI aveva assunto personale bilingue per raggiungere ogni specifico gruppo di immigrati negli USA ed aveva persino un “Uomo dei Quattro Minuti” [volontari opportunamente addestrati che pronunciavano discorsi lunghi al massimo quattro minuti per spiegare le ragioni dell’interventismo N. D. T.] Sioux capace di tenere discorsi in sette lingue native. Si erano indirizzati in modo particolare verso gli Ebrei americani, facendo arrivare oratori Yiddish in migliaia di teatri e luoghi di lavoro. C’era anche la Sezione Esteri, costituita da sedici divisioni, con uffici in più di trenta nazioni, per fare propaganda alle popolazioni di altre paesi.
Lippmann e Bernays avevano scritto: “E’ motivo di orgoglio per il Comitato della Pubblica Informazione, cosi come lo dovrebbe essere per l’America, il fatto che i dirigenti della propaganda inglese, francese ed italiana siano stati concordi nel riconoscere che la nostra letteratura è straordinariamente superiore a tutte le altre per la sua brillante e focalizzata efficacia.”
La Divisione Oratori di Bernays aveva organizzato un gruppo noto come “gli uomini dei quattro minuti,” 75.000 volontari che tenevano discorsi pubblici volti a provocare disprezzo e paura nei confronti della Germania e dei Tedeschi e a fomentare la guerra. Avevano usato degli agricoltori per attrarre gli agricoltori, uomini d’affari per gli uomini d’affari, con brevi discorsi di incitamento saturi di rappresentazioni visive. [Questi discorsi] avevano un livello emotivo così elevato che spesso avevano terribili conseguenze, in migliaia di casi con folle che, radunatesi successivamente, distruggevano case e attività commerciali dei cittadini tedeschi residenti nella loro città. (10) In totale, questi oratori avevano tenuto quasi 8 milioni di discorsi a più di 300 milioni di Americani, tutti volti a provocare disprezzo verso i Tedeschi e la Germania e inneggianti alla guerra. (11) (12) (13) (14) (15)
Una atrocità che continua tuttora, dato che persino oggi fonti di disinformazione come l’Enciclopedia Britannica, The Smithsonian e molti altri siti di storia americana, mantengono articoli secondo cui “i rappresentanti del CPI, conosciuti come ‘gli uomini dei quattro minuti’, viaggiavano in tutti gli Stati Uniti spingendo gli Americani ad acquistare obbligazioni di guerra e a risparmiare cibo.” (16)
Il Comitato si era indirizzato in particolare modo alle donne, istituendo una importante Divisione Femminile, nel timore che le donne “potessero costituire un elemento sovversivo per la nazione, dannoso per l’unità nel periodo bellico e per il buon funzionamento [del reclutamento militare obbligatorio].” Avevano creato una divisione femminile degli “uomini dei quattro minuti” per parlare a gruppi di donne con incontri giornalieri / matinees, allo scopo di vincere la loro resistenza a mandare in guerra figli e mariti. Si erano inseriti in molte riviste femminili, di cui controllavano le copertine e la maggior parte dei contenuti, incoraggiando le donne a mandare in guerra i loro figli, affermando che sarebbero rientrati da “uomini” e non da cadaveri. Il Giornale delle Casalinghe (The Ladies Home Journal), in precedenza la più innocua delle riviste, aveva pubblicato parecchie copertine con pesanti manifesti anti tedeschi e, in quasi tutte le uscite, vi erano articoli patriottici scritti dallo staff di Bernays che celebravano i sacrifici di guerra.
Una delle divisioni di Bernays per il controllo mentale era responsabile della musica popolare e il CPI aveva assunto migliaia di cantanti/compositori per creare canzoni con testi anti tedeschi da trasmettere regolarmente sulle emittenti radio nazionali. Un’altra sezione era responsabile del contenuto delle biblioteche pubbliche, con l’obiettivo di eliminare tutti i libri favorevoli ai Tedeschi, incluse le opere di famosi autori e filosofi tedeschi. Tutto ciò che poteva mettere in buona luce i Tedeschi veniva censurato, sottratto al pubblico accesso, o distrutto.
Forse l’esempio più rappresentativo della corruzione morale di questi uomini era stato il lavoro nei confronti dei bambini delle scuole pubbliche. Avevano fatto un’ampio uso di psicologi per realizzare in tutto il sistema scolastico pubblico americano programmi volti a diffondere l’odio nei confronti dei Tedeschi, programmi dove i bambini piccoli venivano indottrinati sull’intera gamma della propaganda d’odio di Bernays e poi utilizzati come commessi viaggiatori per visitare altre scuole e far partecipi di questo odio altri compagni, diffondendo ad altri bambini narrazioni di atrocità tedesche completamente inventate. Molte migliaia di bambini erano stati così trasformati in “uomini dei quattro minuti” grazie alla partecipazione di più di 200.000 istituti scolastici. Gli psicologi di Bernays avevano lavorato bene: i bambini americani non solo avevano iniziato ad odiare i Tedeschi, ne erano anche terrorizzati. Dopo queste infiammate sessioni di propaganda, molti bambini americani avevano dimostrato il loro “patriottismo” riunendosi in gruppi ed attaccando gli Americani di origine tedesca, tirando pietre contro di loro, talvolta anche con l’encomio dei quotidiani locali per “aver fatto il loro dovere.” I patriottici Boy Scouts americani avevano contribuito allo sforzo bruciando regolarmente i pacchi dei quotidiani tedeschi in vendita, mentre i Tedeschi venivano regolarmente insultati e presi di mira con sputi dagli altri cittadini.
I gruppi di Bernays avevano pubblicato diverse migliaia di libri per bambini e fumetti con bugie propagandistiche spregevoli e piene di odio. Le biblioteche sponsorizzavano le “ore delle storie per bambini” in chiave anti tedesca usando la propaganda d’odio fornita da Bernays. Ai bambini del catechismo domenicale venivano dati libri da colorare che rappresentavano ed incoraggiavano alla violenza contro i Tedeschi.
La letteratura pubblica di Bernays aveva attaccato tutto quello che in America era tedesco, incluse le scuole e le chiese. In molte scuole era stato proibito agli “Americani puri” l’insegnamento della lingua tedesca e gli amministratori erano stati spinti a licenziare “tutti gli insegnanti infedeli,” cioè quelli tedeschi. I nomi di moltissimi paesi e città erano stati modificati per eliminare ogni riferimento alla loro origine tedesca: Berlin, nello Iowa era diventata Lincoln. I cibi e i nomi di alimenti tedeschi erano stati eliminati dai ristoranti; i sauerkraut erano diventati i “liberty cabbage” (la verza della libertà) e i German Shepherds (pastori tedeschi) gli “Alsaziani”.
Tutte le orchestre d’America avevano ricevuto l’ordine di eliminare dalle loro rappresentazioni i pezzi dei compositori classici tedeschi, come Beethoven, Bach e Mozart. In alcuni stati l’uso della lingua tedesca era stato proibito in pubblico e al telefono. Gli insegnanti erano stati licenziati dalle loro università, ai quotidiani locali di lingua tedesca o di proprietà tedesca erano stati negati i profitti pubblicitari, venivano costantemente molestati e spesso spinti fuori mercato.
Bernays aveva istituito un programma di interrogatori su patriottismo e lealtà per i Tedeschi americani, persino per quelli residenti da generazioni. Aveva creato un progetto che reclutava volontari per raccogliere informazioni sui Tedeschi, istituendo una organizzazione semi-ufficiale denominata Lega di Protezione Americana, che, alla fine, contava più di 200.000 membri equiparati agli agenti dell’FBI per il “controllo” della lealtà di questa comunità. Questo gruppo, insieme ad altri, aveva il compito di “indagare” su ogni Tedesco [residente in America] e, successivamente, su ogni persona con opinioni contrarie alla guerra, essendo questa una evidente prova di tradimento.
I Tedeschi erano stati obbligati a riunirsi in incontri pubblici e a denunciare la Germania e i suoi leader. Erano stati costretti ad acquistare le obbligazioni di guerra e a dichiarare pubblicamente la loro fedeltà alla bandiera americana. Mentre la retorica di Bernays raggiungeva livelli pericolosi, l’isteria anti tedesca e le violenze crescevano proporzionalmente. Molti Tedeschi erano stati fatti uscire con la forza dalle loro case, spesso strappati dai loro letti durante la notte, portati in strada, spogliati, percossi e frustati, poi costretti ad inginocchiarsi e a baciare la bandiera americana. Molti erano stati impeciati, ricoperti di piume e, infine, obbligati ad abbandonare i loro villaggi e le loro città. Alcuni erano stati linciati o impiccati. Parroci e pastori venivano trascinati fuori dalle chiese e percossi per aver tenuto sermoni in tedesco. (17) (18) (19) (20)
L’isteria contro i Tedeschi aveva portato la gente a vedere spie ovunque, tendenza ulteriormente infiammata dal famoso discorso di Wilson “Il Giorno della Bandiera,” scritto da House e Bernays (21) (22), dove si asseriva che “gli esperti militari tedeschi hanno riempito le nostre tranquille comunità di feroci spie e cospiratori e hanno cercato di corrompere l’opinione delle nostre genti.” Gli editori dei quotidiani urlavano che tutti i Tedeschi erano spie, che stavano avvelenando gli acquedotti americani o infettando le forniture mediche degli ospedali e che la maggior parte di loro avrebbero dovuto essere catturati all’alba e giustiziati per tradimento. Il Sunday Evening Post, una delle riviste americane più popolari ed influenti, aveva scritto che era ora di liberarsi dei Tedeschi, la feccia del melting pot americano. Alcuni Congressisti avevano suggerito di impiccare, o giustiziare in altro modo, tutti i Tedeschi d’America: i governatori statali avevano esortato ad usare plotoni d’esecuzione per eliminare “gli elementi sleali” da ogni singolo stato. Il Segretario americano della Marina, Josephus Daniels, aveva dichiarato che gli Americani avrebbero “instillato la paura di Dio nei cuori” di questa gente.
Secondo il parere di Bernays, la chiave era disumanizzare e demonizzare il popolo tedesco riempiendo le menti degli americani con false narrative orrorifiche. I media compiacenti, per la maggior parte di proprietà di Ebrei, obbedientemente riportavano false storie di caramelle avvelenate lasciate cadere dagli aerei, di soldati tedeschi che infilzavano bambini come spiedini, di stupri di monache e molto altro. Alla fine, queste storie erano state considerate vere e la normale avversione alla guerra del pubblico era stata vinta. Dallo zio Freud, Bernays aveva impararto che una strategia particolarmente efficace per demonizzare i Tedeschi era urilizzare storie di atrocità. Secondo Harold Lasswell:
“ Nelle nazioni moderne le resistenze psicologiche alla guerra sono così forti che ogni conflitto deve apparire come una guerra di difesa contro aggressori minacciosi ed assassini. Non ci deve essere ambiguità in merito a chi dev’essere odiato dal pubblico. Una regola pratica per fomentare l’odio è, se non si infuriano in prima battuta, quella di usare una atrocità. E’ stata utilizzata con immutato successo in ogni conflitto noto all’uomo” (23)
Il CPI aveva usato ogni arma disponibile per diffondere questo messaggio e, come Creel avrebbe affermato in seguito, “trasformare il popolo americano in una massa infuriata (dall’odio)..” La loro farsa psicologica aveva talmente indottrinato il popolo che la vita quotidiana in America era diventata piena di odio, con gli Americani automaticamente condizionati a provare disgusto ed odio per tutto ciò che era tedesco.
Avevano avuto successo, e non solo negli USA. Gruppi degli stessi “specialisti” ebrei avevano seguito il medesimo copione nella maggior parte delle altre nazioni, sempre instillando odio di massa verso i Tedeschi che, in ogni nazione, venivano violentemente ritratti come l’incarnazione del male, semplicemente per le loro origini tedesche. Nelle nazioni di tutto il mondo, i media avevano diffuso lo stesso messaggio di odio contro la Germania e i Tedeschi.
In Brasile, disordini e manifestazioni anti tedesche avevano infiammato la nazione, le attività dei Tedeschi erano state distrutte e alcuni Tedeschi assaliti e uccisi. La stampa brasiliana aveva dato corda all’intensa propaganda antitedesca di Bernays, incentivando dimostrazioni trasformatesi poi in terribili eventi anti tedeschi. In alcune città, centinaia di attività, scuole e case erano state date alle fiamme. A Porto Alegre era stato quasi completamente bruciato il quartiere tedesco. In molte altre città erano stati confiscati i beni dei Tedeschi. (24)
Durante la guerra, in quasi tutte le nazioni, la stampa di lingua tedesca e l’uso della lingua tedesca erano completamente scomparse per paura di rappresaglie, così come le scuole tedesche e la maggior parte delle loro attività. Nessuna di esse avrebbe poi riaperto. In Canada e in Australia, molti nomi di città e di vie erano stati modificati per eliminare la loro origine tedesca. In Gran Bretagna, Francia, e anche in Canada, migliaia di persone erano state ingiustamente internate e le loro abitazioni e i loro negozi per la maggior parte saccheggiati. Non avevano perso neanche un’occasione; in un caso avevano trovato una foto di un soldato tedesco con un bambino sulle ginocchia e l’avevano pubblicata con la didascalia, “non potreste mai credere che ho appena ucciso la sua mamma.” In Canada, la propaganda ebrea delle atrocità di guerra tedesche era stata aggressiva quasi quanto negli USA, con atti di vandalismo verso le attività dei Tedeschi perpetrati persino dai militari, e con tutti i Tedeschi non imprigionati che avevano dovuto registrarsi presso il governo. (25)
Il Regno Unito era stato perfido quanto gli USA. Le persone con un cognome tedesco erano state portate alla disperazione, cacciate dai posti di lavoro e i loro affari rovinati. L’archivio del Guardian documenta che le rivolte anti tedesche in Inghilterra erano state notevoli per devastazione e violenza. “Alcuni Tedeschi erano stati inseguiti fin dentro alle loro case e buttati in strada dalle finestre, altri immersi negli abbeveratoi e altri ancora denudati completamente.” (26) L’isteria anti tedesca era diventata talmentei grave che Re Giorgio V si era visto costretto a modificare il nome del suo casato da “Sassonia-Coburgo” a “Windsor” e a rinunciare a tutte le cariche nobiliari tedesche. (27)
La maggior parte degli Americani è consapevole che durante l’isteria nazionale (nuovamente indotta da Bernays) della Seconda Guerra Mondiale il loro governo aveva internato nei campi di concentramento più di 100.000 Giappponesi nati in America, ma la storia ha cancellato il fatto che prima e nel corso della Prima Guerra Mondiale molti più Tedeschi erano stati internati nei campi di concentramento americani. I Mennoniti tedeschi, che rifiutavano il servizio militare come obiettori di coscienza, avevano ricevuto condanne fino a 30 anni di reclusione e molti erano morti per abusi e torture nelle prigioni americane. I Tedeschi non solo erano stati imprigionati, ma avevano avuto anche tutti i loro beni personali confiscati, questo durante entrambe le guerre, ma non parliamo solo di beni personali: intere società per azioni di proprietà tedesca erano state semplicemente sequestrate e vendute. Il governo aveva ricavato più di un miliardo di dollari dalle confische, un importo pari quasi al bilancio nazionale dell’epoca. La Bayer americana era stata messa all’asta nella sua propria sede ed assegnata ad un amico dell’Amministrazione (28) Di fatto, l’esercito americano aveva esercitato il proprio potere in ogni nazione in cui era presente una corporation tedesca e aveva reclamato la proprietà di tutti i beni tedeschi. Questo aspetto è di tale portata ed impatto che ne ho trattato in dettaglio in un articolo a parte. (29)
Mentre Bernays stava “rendendo il mondo sicuro per la democrazia,” una tale salvaguardia non era destinata agli Americani. Sotto la guida del suo manovratore ebreo, il Col. E. M. House, Wilson aveva approvato decreti liberticidi che includevano l’Espionage Act [leggi antispionaggio] e il Sedition Act [leggi antisommossa]. Entrambi redatti da Bernays, erano totalmente fascisti nel contenuto e rendevano illegale qualsiasi cosa potesse ostacolare l’entrata in guerra del governo americano. In quel periodo, in America la libertà di parola, di assemblea e di stampa erano praticamente scomparse, alla fine era diventato illegale dire o scrivere qualsiasi cosa critica nei confronti del governo USA, dei suoi funzionari e persino dei suoi “simboli.”
Qualsiasi espressione contraria all’ingresso in guerra degli Americani comprtava una multa di 10.000 dollari (equivalenti a dieci anni di un salario medio dell’epoca) o in 20 anni di reclusione, con la maggior parte del potere di controllo attribuito a quelli che, a tutti gli effetti, erano gruppi di ‘vigilantes‘ privati, come la ignobile Lega per la Protezione dell’America, che operava praticamente senza alcuna supervisione. La soppressione della pubblica opinione, del dissenso ed il controllo esercitato sulle comunicazioni contrarie alla guerra era universale. L’ Espionage Act affermava. “Qualsiasi lettera, scritto, circolare, cartolina postale, immagine, stampa, incisione, fotografia, quotidiano, libro o altra pubblicazione, non importa di che tipo ma contenente qualsiasi cosa intesa ad impedire il servizio di reclutamento o di arruolamento degli Stati Uniti, non può essere accettata per la spedizione.” Non era permesso [inviare per posta] nulla di ciò che avrebbe potuto impedire un efficace reclutamento di soldati americani per una guerra che solo gli Ebrei volevano.
A causa della propaganda realizzata da Bernays sulle presunte atrocità belliche, questa deliberata diffusione di diabolici ed inumani falsi crimini di guerra era stata alla base degli sforzi del Comitato. Con tutto questo, e molto altro, Bernays e Lippmann avevano trasformato l’America in un focolaio di odio verso l’intero popolo tedesco, raggiungendo l’obiettivo degli Ebrei sionisti di utilizzare l’esercito americano come uno strumento, il loro esercito privato nella guerra europea che avrebbe soddisfatto la loro brama della Palestina e, così facendo, questi due uomini avevano cambiato il corso della storia.
Naturalmente, le cause e gli obiettivi della propaganda erano molto più crudeli di quanto il presunto “nemico” avesse immaginato, perchè l’obiettivo non era solo quello di inventarsi un nemico, ma quello di renderlo “selvaggio, barbaro e inumano” e perciò degno di essere annientato. Questo metodo è stato utilizzato molte volte nel corso della storia recente, in ultima istanza nella distruzione da parte di America-Israele di Iraq, Libia e Siria. Di solito, i media compiacentii ripetono e romanzano le storie senza nemmeno tentare di verificarle e, praticamente ogni volta, i successivi tentativi di conferma di queste storie si rivelano inutili, dato che i ricercatori non riescono a scoprire alcuna prova, indipendentemente dall’evento. Pensate allo sterminio con il gas in Iraq di centinaia di migliaia di persone e alla loro sepoltura in fosse comuni, o alle storie del Viagra dato ai soldati di Gheddafi; queste e molte altre si erano rivelate montature prive di fondamento, la tipica propaganda delle atrocità. Prima dell’invasione dell’Iraq, erano apparse storie di Saddam che utilizzava trituratori da legno per eliminare gli avversari politici e i dissidenti ma, come sempre, i ricercatori avevano poi stabilito che non c’erano prove di alcun tipo a conferma di queste terribili accuse.
Grazie a Bernays, c’erano stati racconti della Prima Guerra Mondiale che narravano di Tedeschi che tagliavano il seno a tutte le donne che incontravano, mangiavano bambini, trasformavano in grasso e glicerina per fare armi i corpi massacrati degli Ebrei, racconti di barattoli pieni di bulbi oculari collezionati dai nazisti. Dopo la guerra, Bernays aveva pubblicamente ammesso di aver inventato queste atrocità per provocare l’odio contro i Tedeschi. A quanto pare, i media danno volentieri una mano a propagandare le menzogne più fantasiose e la gente crede a quasi tutto quello che legge.
Bernays e il suo gruppo avevano prodotto migliaia di manifesti con raccapriccianti descrizioni di queste false atrocità (30), per non citare gli articoli dei quotidiani, i fumetti e molto altro, ma la testimonianza storica di questo lungo affresco di bugie e di odio è stata seppellita con cura. È possibile trovare in Internet copie di molti cartelloni del tempo di guerra, ma questa collezione è stata ben ripulita, mentre praticamente tutte le produzioni veramente malvagie e oscene, a quanto pare, sono andate perdute. L’odierna narrativa dei libri di storia, casualmente, congeda tutto ciò come un “uso innovativo dell’arte grafica volta ad infiammare il patriottismo,” ma era l’odio, più del patriottismo, ad essere stato infiammato e, sia gli Americani che gli Ebrei, dovranno un giorno affrontare apertamente questo brutto e riprovevole capitolo della loro storia.
La storiografia ufficiale narra che, dopo la Prima Guerra Mondiale, la propaganda aveva raggiunto una tale cattiva reputazione che il Congresso USA, indignato, aveva deciso di smobilitare il Comitato, “ponendo fine a queste attività in seguito ad un grande dibattito” e che non aveva voluto interessarsi del finanziamento, della conservazione e dell’archiviazione della vasta collezione di letteratura e propaganda d’odio, ma la verità è che la Casa Bianca, il Congresso e il Comitato si erano trovati d’accordo nell’eliminare e distruggere la maggior parte delle prove dei loro crimini. Negli archivi del governo americano esiste una sezione sulle Testimonianze del Comitato per la Pubblica Informazione (31), ma rimane poco di utilizzabile, dato che le parti più pericolose sono state ripulite. Infatti, lungi dall’aver acquisito una cattiva reputazione, Bernays e i suoi metodi di propaganda erano diventati molto popolari tra i governi e le grandi organizzazioni, sia a scopo consumistico che per il controllo della pubblica opinione in tempo di pace.
Questa non sarebbe stata l’ultima volta in cui Lippmann e Bernays avrebbero usato queste tecniche contro la Germania. Questo imponente attacco sarebbe stato ripetuto poco più di dieci anni dopo per distruggere la Germania e spingerla nuovamente in una guerra che i Tedeschi non volevano. Negli anni ’30, gli stessi banchieri ebrei europei, e praticamente con lo stesso programma, volevano che gli USA si unissero alla nuova guerra che avevano intenzione di iniziare contro la Germania. Nel 1933 avevano dato inizio ad una estesa guerra commerciale mondiale mirata a distruggere finanziariamente la Germania, con i titoli dei quotidiani che strillavano “la Giudea dichiara guerra alla Germania.” Avevano già instillato in Roosevelt “un intenso desiderio di guerra,” ma, con il riluttante pubblico americano, stavano affrontando di nuovo lo stesso problema. E cosi avevano impiegato esattamente le stesse soluzioni, questa volte demonizzando Hitler.
In tutto questo Lippmann e Bernays non avevano lavorato da soli o senza una guida. Prima del loro massiccio “sforzo bellico” negli USA, avevano svolto una riuscita prova pilota in Gran Bretagna, utilizzando i quotidiani inglesi posseduti dai loro manovratori, principalmente i Rothschild, per determinare l’efficacia dei loro metodi. Provate a pensare alla frase che riporto qui di seguito e applicatela ai recenti eventi mondiali. “Loro (Bernays ed il suo gruppo) agivano diffondendo storie inventate di atrocità, false accuse di terrore e brutalità contro qualsiasi nazione o popolo che, secondo loro, la pubblica opinione avrebbe dovuto considerare ‘nemico,’ poi testavano questa ingannevole propaganda e valutavano le reazioni pubbliche alle loro manipolazioni.”
Paragonate queste parole con la demonizzazione dell’Iraq fatta da George W.Bush, con gli squallidi racconti dei massacri di massa, le armi nucleari pronte ad essere lanciate entro 15 minuti, la responsabilità per l’11 settembre, i bambini buttati fuori dalle incubatrici, tutta la falsa propaganda contro Saddam e l’Iraq per avere l’opinione pubblica dalla propria parte in una guerra ingiustificata attuata solo per motivi politici e commerciali. Confrontatele con la demonizzazione di Gheddafi in Libia, le forniture di Viagra alle sue truppe affinché potessero stuprare più donne, il lungo elenco di creazioni e menzogne per convincere il pubblico ad ulteriori guerre per motivi per lo più politici e commerciali. Vietnam, Afghanistan, Russia, Cina, Iran, Cuba, Venezuela e dozzine di altre demonizzazioni hanno seguito lo stesso schema, di norma portando a guerre ed invasioni. Era stato Bernays a creare “il marketing della guerra,” la teoria e il progetto per la manipolazione della pubblica opinione, la pianificazione e gli schemi per la propaganda e le bugie che gli Usa avrebbero usato ripetutamente nei cento anni successivi per ingannare il pubblico americano in merito alle motivazioni e alle azioni in più di 100 avventure militari e per rendere tutti ciechi alle tragiche conseguenze della brutale politica estera americana. Questo è l’uomo che gli Americani oggi celebrano come “l’inventore delle Pubbliche Relazioni.”
Il piano per la manipolazione di massa della pubblica opinione era nato in una fabbrica della propaganda alla Wellington House di Londra nei primi del ‘900, con Lords Northcliffe e Rothmere, Arnold Toynbee e, naturalmente, i nostri due geni del marketing bellico, Lippmann e Bernays. In questa sede era stato concepito il piano per infiltrare le banche private della Federal Reserve possedute dalla famiglia Rothschild all’interno del Congresso USA e qui è dove Lippmann e Bernays avevano appreso i metodi per modellare la pubblica opinione americana a spingere gli USA verso la Prima Guerra Mondiale ad esclusivo vantaggio del Sionismo. Il libro di Bernays “Propaganda” offre una chiara visione di questa formazione, non solo per il marketing bellico, ma anche per il patologico consumismo americano, il culto dell’auto, l’isteria del patriottismo e molto altro.
I finanziamenti, a quanto pare, erano arrivati dalla Famiglia Reale inglese, dai Rothschild e dai Rockefeller e avevano portato alla formazione di relazioni trans-atlantiche. In periodi diversi, si erano avvicendati membri del Tavistock Institute, del Royal Institute per gli Affari internazionali, della Tavola rotonda dei Rothschild, del Consiglio sulle Relazioni estere, del Club di Roma, dello Stanford Research Institute, della Commissione trilaterale e della NATO. Questi avevano creato anche l’ideologia delle grandi fondazioni americane, come Rockefeller e Carnegie, che oggi giocano un ruolo principale, anche se occulto, nella gestione della popolazione.
La Wellington House, alla fine, si era trasformata nel Tavistock Institute, creato presso la Oxford University di Londra dai fondatori del Royal Institute of International Affairs e della Tavola rotonda (nuovamente i Rothshild), essenzialmente una sorta di istituto per la manipolazione ideologica di massa, nato come ufficio per la guerra psicologica. Erano stati gli studi sulla programmazione psicologia svolti dal Tavistock Institute quelli usati per creare e sfruttare l’isteria di massa durante la Guerra Fredda, con le spaventose visioni di un conflitto nucleare contro l’Unione Sovietica che avevano addirittura spinto milioni di Americani a costruire rifugi antiatomici nei loro cortili. Nella biografia di Bernays a cura di Tye (32) si legge che
“E’ fondamentalmente impossibile comprendere gli sviluppi sociali, politici, economici e culturali degli ultimi 100 anni senza una qualche conoscenza di Bernays e degli eredi della sua professione.”
Da questo nido di serpi adoratori di Satana hanno avuto origine molte sordide diramazioni, una di queste è il britannico Psychological Warfare Bureau, che aveva ordito un piano per distruggere la Germania non attraverso un attacco militare ma con il sostanziale genocidio della sua popolazione. Sembra che i banchieri internazionali possedessero impianti di munizioni ed altri preziosi obiettivi militari su entrambi i lati del fronte e volessero che le loro proprietà continuassero a lavorare regolarmente, nonostante la guerra. La soluzione era stata quella dei bombardamenti a tappeto dei civili per far crollare il morale della popolazione tedesca. Questi “sociologi scientifici” avevano stabilito che la distruzione del 65% delle abitazioni tedesche, spesso includendone gli abitanti, sarebbe stata sufficiente per un tale crollo. Da qui era nata la fama dell’eroe dell’aviazione inglese “Bomber” Harris, l’artefice di questi raid notturni (mai di giorno) che erano culminati nel bombardamento incendiario di Dresda. La motivazione che di solito viene data per i raid notturni è quella legata alla maggior sicurezza per gli equipaggi dei bombardieri, ma il suo scopo era soprattutto quello di generare maggiore terrore tra la popolazione civile. Le aree residenziali delle classi operaie erano le più attaccate perché avevano una maggiore densità di popolazione e le tempeste di fuoco erano più probabili. Questo avrebbe distrutto la forza lavoro tedesca e la capacità della Germania di produrre materiale bellico per la propria difesa. I deliberati ed estesi massacri dei civili tedeschi ad opera di Harris – e anche quelli realizzati dagli Americani – erano stati gelosamente nascosti al pubblico e, ancora oggi, non appaiono mai nei libri di storia con dettagli utili o con il reale intento di stimare accuratamente l’ammontare delle vittime. Come ho segnalato altrove, questo era stato anche il piano seguito dal generale americano Curtis Lemay, gli stessi meschini raid notturni nel tentativo di sterminare la popolazione del Giappone e della Corea.
Tutto ciò che abbiamo visto, letto o udito negli ultimi 70 anni a detrimento di altre nazioni, e che normalmente ha portato ad interventi militari o a “rivoluzioni colorate,” deriva da questo schema di Lippmann e Bernays, nato per sostenere la creazione di uno stato ebreo in Palestina e la promozione dell’agenda sionista. Questo schema è stato utilizzato in modo continuativo dal governo americano a partire dalla Prima Guerra Mondiale, “per costruire consenso ed ignoranza” tra gli Americani e le popolazioni occidentali, per mascherare quasi un secolo di atrocità, demonizzando nazioni e popolazioni innocenti nella preparazione di 60 o 70 ‘guerre di liberazione’ di ispirazione politica, combattute esclusivamente a vantaggio finanziario e politico di una manciata di banchieri europei, utilizzando a questo scopo l’esercito americano come un esercito privato, con il risultato di causare morti e miseria in centinaia di milioni di civili innocenti.
Non è molto noto, ma l’intensa propaganda anti tedesca che ha circondato la Prima Guerra Mondiale (e anche la seconda) aveva un obiettivo aggiuntivo, oltre a quello della conquista della Palestina, e questo era la distruzione della cultura e della stessa anima della Germania. Churchill era stato chiaro su questo aspetto, affermando che “questa guerra è per l’anima del popolo tedesco.” Il risultato era stato ottimo. E’ fuori questione che la propaganda di Bernays abbia avuto un effetto devastante sui Tedeschi e il loro patrimonio culturale. (33) La Germania di oggi è una nazione sottomessa, ancora umiliata ed impegnata a ripagare debiti miliardari in indennizzi per crimini che non ha mai commesso, in larga parte perché la propaganda non è mai cessata. Ancora oggi i film e i programmi televisivi ritraggono i Tedeschi come freddi robot privi di umanità e siamo stati anche recentemente omaggiati dalla rivelazione (ampiamente pubblicizzata) che Hitler era stato maledetto da un “micro pene attorcigliato.” In pochi, oggi si vergognano di riconoscere la propria eredità nazionale, ma nessun Tedesco si vanta di essere tedesco. Dove possiamo trovare in America birrerie o ristoranti tedeschi, chiese o quotidiani tedeschi? Nel 2004, il Guardian aveva pubblicato la recensione di un libro intitolato “La solitudine di essere tedeschi.” (34) Questo non è un caso.
In una pubblicazione del CPI, il professor Vernon Kellogg aveva chiesto: “Ci sarebbe da stupirsi se, dopo la guerra, le popolazioni del mondo, riconoscendo un essere umano come tedesco, si allontanassero per evitare di toccarlo mentre passa o si chinasse a raccogliere pietre [da scagliarli contro] e allontanarlo dalla propria strada?” (35) Non ci sarebbe affatto da meravigliarsene.
A questo proposito, forse vi potrebbe interessare leggere il mio recente articolo intitolato “La campagna di rabbia contro la Cina” (36) e pensare agli attacchi fisici, e non solo, che i cittadini di origine cinese subiscono oggi in Usa, Canada, Regno Unito, Australia e in altre nazioni occidentali. Considerate le accuse di “genocidio” cinese nello Xinjiang, la copertura e la colpa totale per il COVID 19 della Cina, tutte le narrazioni (non documentate) di spionaggio, furti di proprietà intellettuale, campi di prigionia, aborti obbligatori, di essere “comunisti” e molto altro. Solo i dettagli delle atrocità sono cambiati, tutto il resto rimane lo stesso. Lo schema di Bernays viene seguito alla lettera, in preparazione alla Terza Guerra Mondiale.
Larry Romanoff
Fonte: thesaker.is
Link: https://thesaker.is/bernays-and-propaganda-the-marketing-of-war
15.02.2021
Tradotto da Luna per comedonchisciotte.org
Note
(2) https://theconversation.com/how-woodrow-wilsons-propaganda-machine-changed-american-journalism-76270
(3) https://www.history.com/news/world-war-1-propaganda-woodrow-wilson-fake-news
(4) https://www.amazon.com/Public-Opinion-Original-Walter-Lippmannn/dp/1947844563
(5) https://archive.org/details/publicopinion00lippgoog
(6) https://propagandacritic.com/previous-version-propaganda-critic/articles/ww1.cpi.html
(8) Cinema as an imperialist weapon: Hollywood and World War I; https://www.wsws.org/en/articles/2010/08/holl-a05.html
(9) https://history.state.gov/historicaldocuments/frus1917-72PubDip/comp1
(12) https://www.cincinnati.com/story/news/2017/03/11/anti-german-hysteria-city-during-wwi/98895422/
(13) https://spartacus-educational.com/FWWantigerman.htm
(14) http://www.revisionist.net/hysteria/index.html
(15) http://www.revisionist.net/hysteria/german-triangle.html
(16) https://www.history.com/this-day-in-history/wilson-asks-for-declaration-of-war
(18) https://journal.historyitm.org/2013/10/17/feathered-and-tarred/
(19) https://johnbrownnotesandessays.blogspot.com/2014/05/wwi-and-german-americans.html
(20) https://www.dailymail.co.uk/news/article-4992032/Germans-AMERICA-World-War.html
(21) https://www.history.com/this-day-in-history/u-s-president-woodrow-wilson-gives-flag-day-address
(22) https://www.politico.com/story/2016/06/president-wilson-proclaims-flag-day-224127
(23) http://www.revisionist.net/hysteria/cpi-propaganda.html
(24) https://digitalcommons.unl.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1168&context=historyfacpub
(26) https://www.theguardian.com/world/2015/may/13/anti-german-riots-lusitania-1915-first-world-war
(27) https://www.bbc.com/news/uk-england-25450726
(29) https://www.moonofshanghai.com/2020/04/the-greatest-intellectual-property.html
(30) https://www.historyhit.com/anti-german-propaganda-posters-from-world-war-one/
(31) https://www.archives.gov/research/guide-fed-records/groups/063.html
(32) https://www.amazon.com/Father-Spin-Edward-Bernays-Relations-ebook/dp/B0091I177W
(33) https://www.immigrantentrepreneurship.org/entries/german-americans-during-world-war-i/
(34) https://www.theguardian.com/books/2004/sep/07/germany.society
(35) https://propagandacritic.com/previous-version-propaganda-critic/articles/ww1.demons.html
(36) https://www.moonofshanghai.com/2020/08/blog-post_49.html