Riceviamo e, con piacere, pubblichiamo:
Spett. Redazione,
Sono Simona Boccuti, mio figlio di tredici anni è in Istruzione Parentale (IP) da oltre 24 mesi e non frequenta la scuola pubblica.
L’Istruzione Parentale (IP – conosciuta anche come Homeschooling) è una scelta possibile e legale, alternativa al sistema scolastico pubblico oggi così disastrato.
Esso è previsto dalla nostra Costituzione (1); il Ministero dell’Istruzione ne stabilisce le linee guida, che spiegano diritti e doveri alle famiglie che intendono optare per questa scelta (2).
La situazione di grave crisi che il “sistema” formativo ed educativo Scuola/famiglia sta attraversando da ormai 18 mesi, è il motivo che mi ha spinto a creare un progetto nazionale che prendesse proprio per mano le famiglie per informarle e supportarle in questo percorso al di fuori del sistema educativo statale.
Così, con il prezioso aiuto dell’amica Nadia Di Rocco, mamma abruzzese, decidiamo di avviare un progetto collettivo: dare la possibilità a tante famiglie di conoscere l’esistenza e la fattibilità dell’Istruzione Parentale creando realtà alternative alla scuola pubblica ormai diventata ostaggio, oggi, di mascherine e confinamento, e molto presto di vaccini anti Covid per bambini e i ragazzi di tutta Italia.
Ecco che l’8 aprile 2021 nasce il progetto “Aiuto alle Mamme”, una occasione concreta di socialità e di incontro finalizzata alla Istruzione Parentale costituzionale e sociale.
Oggi, già dopo pochi mesi, esso rappresenta un vero anello di congiunzione tra genitori, figli ed educatori, che riesce a coinvolgere ben 4.700 nuclei familiari in tutta Italia.
È un percorso che può essere affrontato collettivamente con il supporto di educatori e formatori.
Le motivazioni che, generalmente, portano una famiglia a scegliere l’IP per il proprio figlio/a sono molteplici: episodi di bullismo mai sanati e quindi mancanza di integrazione; i tempi diversi di apprendimento che la scuola pubblica non riesce più a colmare; gli obblighi vaccinali già in essere e quelli all’orizzonte.
Ecco che l’apprendimento realizzato in un contesto familiare, consente di cogliere obiettivi ad ampio raggio sia dal punto di vista cognitivo creativo che soggettivo.
Non dimentichiamo, che ogni bambino/adolescente ha una propria tempistica e modalità nell’apprendimento, perciò non viene formulato un programma didattico da assolvere entro l’anno, bensì un progetto d’istruzione ben calibrato da educatori professionisti, secondo le esigenze ed i doveri degli alunni; non più seguendo un rigido modello fotocopia per tutti – perlopiù funzionale all’indottrinamento –, come purtroppo ormai avviene di norma nella scuola pubblica.
Tramite l’IP, il fanciullo diventa protagonista della propria crescita ed emancipazione, che avviene assieme agli altri; ciò ne favorisce l’autostima, la fantasia e la creatività.
Addio così all’atomizzazione e alla solitudine. Oggi, è questo ciò che significa “scuola pubblica”.
Perciò, rimoduliamo: con l’Istruzione Parentale non c’è l’alunno, ma il fanciullo. Non c’è il docente, ma l’educatore. Non c’è un programma di studio preconfezionato dall’alto ma un progetto individuale creato dalla famiglia, la quale – anche se deciderà di delegare agli educatori – sarà comunque responsabile e responsabilizzata partecipando attivamente alla vita scolastica dei propri ragazzi.
Secondo numerose statistiche internazionali (3), l’IP può garantire elevati livelli di educazione e di istruzione. Non solo, potendo usufruire di tale contesto, molto spesso i genitori possono avere l’occasione di rivedere o riprogrammare il proprio quotidiano, ridimensionando i propri bisogni e riorganizzando le spese economiche.
L’Istruzione parentale è un vero atto d’amore e di libertà.
Ma facciamo attenzione: molti pescecani solcano anche queste limpide acque per fare affari; per questo, bisogna informarci bene prima di optare per questo percorso da fare insieme.
Ormai, troppo spesso, dietro la parola homeschooling veri e propri sciacalli portano guai a quelle famiglie che, avventatamente, non rispettano quei passi burocratici e quei doveri da assolvere per giungere legalmente, quindi secondo le regole riconosciute, a questa scelta così importante.
Con il nostro progetto “Aiuto alle Mamme”, vogliamo aiutare le famiglie a percorrere questa strada della consapevolezza e dell’azione a tutela dei nostri figli e quindi del futuro dell’intero Paese. La nostra Costituzione ci protegge, ma siamo noi che – con coscienza – dobbiamo applicarla.
Non vogliamo una Scuola anti sistema, vogliamo che siano rispettati i nostri diritti. Ed è per questo che sentiamo il dovere e la responsabilità di tutelare i ragazzi, nell’ottica del bene comune e dell’avvenire di tutti.
Chiunque voglia far parte del progetto, può iscriversi al contenitore Nazionale “Aiuto alle Mamme” – Canale Telegram:
https://t.me/joinchat/VJ-Ht4AJjKQ4OWU0
Prendiamoci per mano anche da lontano
Simona Boccuti Forti
“Aiuto alle Mamme”
Coordinatrici del progetto
Simona Boccuti Forti
Nadia Di Rocco
Email:
[email protected]
NOTE
(1) =
Costituzione italiana
Art. 30 – È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei
genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti (…).
Art. 33 – (…) Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e
gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico
equipollente a quello degli alunni delle scuole statali. È prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la
conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale (…).
Art. 34 – La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è gratuita.
–
D.lgs 297/1994, Art. 111, comma 2 – Modalità di adempimento dell’obbligo scolastico
1. All’obbligo scolastico si adempie frequentando le scuole elementari e medie statali o le scuole non statali abilitate
al rilascio di titoli di studio riconosciuti dallo Stato o anche privatamente, secondo le norme del presente testo unico.
2. I genitori dell’obbligato o chi ne fa le veci che intendano provvedere privatamente o direttamente all’istruzione
dell’obbligato devono dimostrare di averne la capacità tecnica od economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità.
(2) = https://www.miur.gov.it/istruzione-parentale
(3)=
https://markinstyle.co.uk/homeschooling-statistics/
https://www.nationmaster.com/country-info/stats/Education/Homeschooling-legal-status
—