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blankDI MICHEL CHOSSUDOVSKY
Global Research

Le Nazioni Unite hanno dichiarato che la coltivazione del papavero da
oppio
in Afghanistan
è cresciuta vertiginosamente e che ci si aspetta un suo incremento del
59%
nel 2006.
Si stima che la produzione di oppio sia aumentata del 49% relativamente
al
2005.

I media occidentali in coro danno la colpa ai talebani e ai signori
della
guerra.
Si è detto che l’amministrazione Bush è impegnata a mettere un freno al
traffico di droga dall’Afghanistan:
” Gli Usa sono i principali sostenitori di un’enorme manovra per
liberare
l’Afghanistan dall’oppio…”

Tuttavia con un’amara ironia, la presenza delle truppe Usa
piuttosto che sradicare il traffico di droga è servita a
favorirlo.
Ciò che i giornalisti omettono di dire è che il governo talebano, con
il
supporto e
la collaborazione dell’Onu, era funzionale alla messa a punto e al
successo
di un
programma di lotta alla droga.

Effettuato nel 2000-2001, il programma di lotta alla droga dei talebani
portò ad un declino del 94% nella coltivazione dell’oppio. Nel 2001,
stando ai dati Onu, la produzione di oppio era diminuita a 185
tonnellate.
Subito a seguire l’invasione delle truppe Usa nell’ottobre del 2001, la
produzione è drammaticamente aumentata riportandosi ai suoi livelli
storici.

Il Dipartimento Onu per le Droghe e il Crimine [UNODC n.d.t.] con base a
Vienna stima che il raccolto
del 2006 sarà nell’ordine di 6,1 tonnellate, pari a 33 volte i suoi
livelli
di
produzione nel 2001 sotto il governo talebano (una crescita del 3200%
in cinque anni).

La coltivazione nel 2006 ha raggiunto un record di 165.000 ettari,
comparati ai 104.000 del 2005 e ai 7.606 del 2001 sotto i talebani (vd
tabella
sotto)

Traffico multimiliardario di dollari

Stando all’Onu, nel 2006 l’Afghanistan fornisce qualcosa come il 92%
della
fornitura mondiale di oppio, che viene usato per fabbricare eroina.

L’Onu stima che per il 2006, il contributo del mercato della droga
all’economia afghana
sia nell’ordine di 2,7 miliardi. Quello che omette di dire è che più
del
95% dei proventi
generati da questo lucroso contrabbando va a finire ai gruppi d’affari,
al crimine organizzato e alle istituzioni bancarie e finanziarie. Una
percentuale
molto piccola finisce ai coltivatori e ai commercianti del paese
produttore.

(Vedi anche UNODC, L’economia dell’oppio in
Afghanistan,
http://www.unodc.org/pdf/publications/afg_opium_economy_www.pdf ,
Vienna,
2003, p. 7-8)

“L’eroina afghana si vende sul mercato internazionale dei narcotici a
100
volte il guadagno
ottenuto dai contadini per il proprio raccolto sul campo”. (Dipartimento
di
Stato Usa riportato
dalla Voice of America (VOA), 27 Febbraio 2004).

In base alle vendite complessive e ai prezzi al dettaglio sui mercati
occidentali,
i guadagni prodotti dal mercato della droga afghana sono colossali. Nel
luglio del 2006,
il prezzo al dettaglio dell’eroina era nell’ordine delle 54 sterline,
ovvero
dei 102 dollari
al grammo.

Narcotici sulle vie dell’Europa occidentale

Un chilo di oppio produce circa 100 grammi di eroina (pura). 6100
tonnellate
di
oppio portano alla produzione di 1220 tonnellate di eroina pura al 50%.

La purezza media dell’eroina tagliata può variare. In media è del 36%.
In
Inghilterra raramente supera il 50%, mentre negli Usa può essere nell’ordine del
50-60%.

In base alla struttura dei prezzi inglesi dell’eroina tagliata, i
profitti
complessivi del
mercato dell’eroina afghana sarebbero nell’ordine di 124,4 miliardi di
dollari assumendo
che la sua purezza sia pari al 50%. Assumendo una purezza del 36% e un
prezzo medio come in Inghilterra,
il valore liquido delle vendite di eroina afghana sarebbe nell’ordine
dei
194,4 miliardi di dollari.


[Le zone di coltivazione e le rotte della droga afghana (fonte: BBC)]

Per quanto questi dati non rappresentino stime precise, nondimeno essi
danno un’idea della grandezza di questo multimiliardario traffico di
narcotici fuori
dell’Afghanistan. In base al primo dato ad offrire una stima contenuta,
il
valore liquido
di queste vendite, una volta raggiunto il dettaglio sui mercati
occidentali,
è di oltre
120 miliardi di dollari all’anno.

(Vedi anche le nostre stime dettagliate per il 2003 in The Spoils of
War: Afghanistan’s Multibillion Dollar Heroin Trade, di Michel
Chossudovsky,
L’UNODC stima che il prezzo medio dell’eroina al dettaglio nel 2004
fosse
nell’ordine di 157 dollari al grammo, in base ad una percentuale media
di
purezza.)

Narcotici: secondi al mercato del petrolio e delle
armi

Le stime precedenti sono in accordo con la valutazione dell’Onu
relativamente alle
dimensioni e alla grandezza del mercato mondiale di droga.

Il commercio afghano di oppiacei (92% della produzione globale)
rappresenta
una
larga quota del giro mondiale annuo degli stessi, stimato dalle Nazioni
Unite intorno
a 400-500 miliardi di dollari.

(Douglas Keh, Drug Money in a Changing World, Technical
document No. 4, 1998, Vienna UNDCP, p. 4. Vedi anche United Nations
Drug
Control Program, Report of the International Narcotics Control Board
for
1999, E/INCB/1999/1 Nazioni Unite, Vienna 1999, p. 49-51, e Richard
Lapper, UN Fears Growth of Heroin Trade, Financial Times, 24 Febbraio
2000).

Sulla base dei dati del 2003, il traffico di stupefacenti rappresenta
“il
terzo tra i maggiori
beni economici in termini di denaro liquido dopo il petrolio e il
traffico
d’armi”
(The Independent, 29 Febbraio 2004).

L’afghanistan e la Colombia sono le più vaste economie produttrici di
droga
del mondo,
ad alimentare una fiorente economia criminale. Questi paesi sono
pesantemente militarizzati.
Il commercio della droga è protetto. Ampiamente documentato è il ruolo
centrale
giocato dalla Cia nello sviluppo dei triangoli della droga in America
Latina
ed in Asia.

L’FMI ha stimato il riciclaggio globale di denaro tra 590 miliardi e
1,5
triliardi di dollari
all’anno, a rappresentare tra il 2 e il 5% del PIL globale. (Asian
Banker,
15 Agosto 2003).
Una larga quota del riciclaggio mondiale di denaro come stimato dal FMI
è
legata col traffico
di narcotici.

Il giro d’affari legale e il mercato illegale sono
interconnessi

Dietro ai narcotici vi sono potentati economici ed interessi finanziari.
Da questo punto di vista, il controllo geopolitico e militare sulle vie
della droga
è altrettanto strategico che quello sul petrolio e sugli oleodotti.

Inoltre, i dati di cui sopra ad includere quelli sul riciclaggio di
denaro,
confermano
che il grosso dei proventi relativi al traffico globale di narcotici
non va
ai gruppi
terroristi e ai signori della guerra, come suggerito dal rapporto
dell’UNODC. Nel
caso dell’Afghanistan, il Dipartimento Onu per le Droghe e il Crimine
stima che appena 2,7 miliardi vanno all’Afghanistan come proventi.
Stando al Dipartimento di Stato Usa “i profitti della droga afghana
supportano
i Talebani e i loro attacchi terroristici contro gli Stati Uniti , i
loro
alleati e il governo afghano”
(affermazione, dell’ ” Appropriations,
foreign operations, export financing and related programs subcommittee” del Congresso.
12 Settembre, 2006)

Comunque, ciò che distingue il mercato dei narcotici da quello dei beni
legali è che i narcotici rappresentano una delle principali fonti per
la
produzione
di ricchezza non solo per il crimine organizzato ma anche per i servizi
segreti
Usa, che sempre più interpretano un potente ruolo sul piano finanziario
e
bancario.
Questo rapporto è stato documentato da diversi studi inclusi gli
scritti di
Alfred McCoy.
(Drug Fallout: the CIA’s Forty Year Complicity in the Narcotics Trade.
The
Progressive, 1 Agosto 1997).

In altre parole, servizi segreti, potentati d’affari, commercianti di
droga
e crimine organizzato competono
per il controllo strategico sulle vie dell’eroina. Una larga fetta di
questi
proventi multimiliardari dovuti
al traffico di narcotici sono depositati nel sistema bancario
occidentale.
La maggior parte
delle principali banche internazionali insieme alle proprie affiliate
nei
paradisi fiscali riciclano grandi
quantità di narcodollari.

Questo mercato può solo prosperare finchè i principali soggetti
coinvolti
con
i narcotici avranno “amici nelle alte sfere della politica”. Imprese
legali
e illegali
sono vieppiù interconnesse, il confine che separa la “gente d’affari”
dai
criminali
è confuso. Al contrario, il rapporto tra criminali, politici e membri
dei
servizi segreti
ha corrotto le strutture dello Stato ed il ruolo delle sue istituzioni
incluso l’Esercito.

Articolo correlato: The Spoils of War: Afghanistan’s
Multibillion Dollar Heroin Trade
, di Michel Chossudovsky, July 2005

Tabella 1

Coltivazione del papavero da oppio in Afghanistan

Anno Produzione annua (tonnellate) Ettari coltivati
1994 71,470 3,400
1995 53,759 2,300
1996 56,824 2,200
1997 58,416 2,800
1998 63,674 2,700
1999 90,983 4,600
2000 82,172 3,300
2001 7,606 185
2002 74,000 3400
2003 80,000 3600
2004 131,000 4200
2005 104,000 3800
2006 165,000** 6100**

Fonte delle statistiche: Nazioni Unite (http://www.unodc.org/pdf/afg/afghanistan_opium_survey_2004.pdf)

Michel Chossudovsky
Fonte: http://www.globalresearch.ca/
Link
21.09.2006

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di PAOLA CAPOZZI

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