Una sorte che non meritiamo

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Le sorti dell’Italia, ancora una volta nella storia, si decideranno altrove. Che sia a Washington, a Bruxelles, a Berlino, a Parigi, nel Vaticano, a Pechino o chissà dove, poco importa. Questa sudditanza assoluta è un tratto dello spirito nazionale, frutto di una storia travagliata di ingerenze esterne, invasioni e colonizzazioni. L’ultimo cappio, dopo gli accordi di Jalta e le cento e passa basi militari americane, è stato quello dell’adesione all’Unione Europea. Oggi ci si ritrova, dopo aver assistito alla demolizione del nostro patrimonio nazionale da parte della Germania, a firmare accordi a perdere con la Francia, mentre ci si avvia ad adottare il modello cinese di società del controllo e dell’oppressione. Nei piani dei Padroni del Discorso, l’Italia dovrà essere resettata, e tutto ciò che rappresenta dovrà essere inghiottito da un buco nero. Nonostante tutto, è una sorte che non meritiamo.

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