Per rendere l’idea di quanto la celebre “narrazione” sia ben lungi dall’avere fine, basta portare in primo piano il surreale dibattito “politico” che si è sviluppato in seno alla Commissione Affari Sociali della Camera e, soprattutto, fuori di essa, in vista dell’approvazione dell’emendamento che ripristina, a partire dal prossimo dieci marzo, la possibilità di consumare cibi e bevande nei cinema e negli stadi: “la libertà di popcorn”. A smussare gli entusiasmi delle forze politiche (l’emendamento è stato alla fine approvato all’unanimità), è subito sopraggiunto il prode Walter Ricciardi, lo speranzoso consulente del ministro Speranza, il quale ha ricordato, commentando l’irresponsabile “riapertura”, che ” il virus può sorprendere chiunque e ovunque. Almeno evitiamo le situazioni a rischio. E il consumo di cibi quando si è seduti gomito a gomito è una di quelle”, il tutto accompagnato da un succoso aneddoto su una sua conoscente che, attentissima e tridosata, si è comunque beccata il fatale contagio e non se ne capacita. Le storielle sono la passione di Ricciardi, già attore-guappo in gioventù assieme a Mario Merola: in un’altra circostanza, a fine dicembre, aveva raccontato della sua esperienza coi No vax, il cui spirito inquieto si era incarnato nella sua donna di servizio: “L’ho convinta un po’ con il dialogo e un po’ con la persuasione del Green Pass. Lei ora è felice e farà la terza dose con serenità”. Nella stessa occasione, l’igienista pronosticava un’ecatombe per il mese di gennaio, con 100000 contagi al giorno e lo scialo delle terapie intensive, oltre a minacciare lockdown per i non siringati allo scopo di preservare la salute pubblica e tutto il resto. Tutti questi contagiati non si son visti, gennaio è passato, il clima si va mitigando e pure i casi di raffreddore si riducono, togliendo benzina alla macchina della paranoia guidata dal governo. L’astuto Ricciardi, a questo punto, ben sapendo che nessuno gli chiederà mai conto di nulla, ha spostato il momento della verifica al prossimo ottobre, assicurando che il virus è ancora temibile, che non bisogna ripetere gli errori degli anni scorsi e lasciar risalire la famigerata “curva”, che il Green Pass resterà in vigore per tutto il 2022, che contro l’orrida malattia serviranno “richiami annuali” e che, a tal proposito, la quarta dose, dopo aver salvato gli immunodepressi, toccherà a tutti. Fra le sue sparate, va ricordata pure quella del piano per fare sessanta milioni di tamponi ed “uscire dalla pandemia in otto giorni come ha fatto la Cina”. Non pago di tutto questo, l’insaziabile Ricciardi ha pure minacciato il popolo italiano di candidarsi alle prossime elezioni al fianco del nuovo beniamino dei media e dei poteri marci, il raccomandato nato Carletto Calenda, del cui partito è già stato co-fondatore, sostenendo che Speranza è troppo di sinistra per i suoi gusti politici. Questo qui, chiaramente, dice solo quel che gli dicono di dire, e probabilmente non legge neanche i copioni prima di metterli in scena: ad alcuni tocca fare la parte del poliziotto buono, ad altri di quello cattivo, mentre a Walter Ricciardi tocca fare la parte del poliziotto stupido. Lo spettacolo continua: vai coi popcorn.