Un reato orwelliano: In Scozia sette anni di reclusione per “misgendering”

J.K. Rowling si batte per la realtà cromosomica e i diritti delle donne.

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Michael Hoffman
michaelhoffman.substack.com

“La realtà è quella che non scompare quando si smette di crederci”.

-Philip K. Dick

La legge scozzese sui crimini d’odio e l’ordine pubblico, di recente emanazione, rende reato “fomentare l’odio” in relazione all’età, alla disabilità, alla religione, all’orientamento sessuale, all’identità transgender o all’essere “intersessuale”. La pena massima è di sette anni di reclusione. Il primo ministro scozzese Humza Yousaf ha dichiarato che la legge è stata concepita per affrontare quella che ha definito una “marea crescente di odio” nella società.

“Costretta a negare l’evidenza”

In risposta alla nuova legge scozzese sui crimini d’odio che entrerà in vigore il 1° aprile, J.K. Rowling, l’autrice della serie “Harry Potter”, ha pubblicato una dichiarazione che contiene alcune verità fondamentali:

“Nell’approvare la legge scozzese sui crimini d’odio, i legislatori scozzesi sembrano aver attribuito un valore maggiore ai sentimenti degli uomini che rappresentano la loro idea di femminilità, per quanto misogina o opportunistica, piuttosto che ai diritti e alle libertà delle donne e delle ragazze reali…. Per diversi anni le donne scozzesi hanno subito pressioni da parte del loro governo e dei membri delle forze di polizia affinché negassero l’evidenza dei loro occhi e delle loro orecchie, ripudiassero i fatti biologici e abbracciassero un concetto neo-religioso di genere che è indimostrabile e non dimostrabile…

“La nuova legislazione si presta ad essere abusata dagli attivisti che vogliono mettere a tacere chi di noi parla dei pericoli dell’eliminazione degli spazi monosessuali per le donne e le ragazze, dell’assurdità dei dati sulla criminalità se le aggressioni violente e sessuali commesse da uomini venissero registrate come crimini femminili, della grottesca ingiustizia di permettere ai maschi di competere negli sport femminili, dell’ingiustizia dei posti di lavoro, degli onori e delle opportunità delle donne che vengono prese da uomini che si autoidentificano come trans e della realtà e immutabilità del sesso biologico…

“In Scozia la ridefinizione di ‘donna’ per includere ogni uomo che si dichiara tale ha già avuto gravi conseguenze per i diritti e la sicurezza delle donne e delle ragazze e gli effetti vengono avvertiti, come sempre, dalle persone più vulnerabili, tra cui le detenute e le sopravvissute agli stupri”.

La Rowling ha messo alla prova la legge elencando su X 10 “donne” trans, tra cui uno stupratore condannato, molestatori sessuali e attivisti di alto profilo, dichiarando che erano uomini.

La Rowling ha dichiarato che la “libertà di parola e di credo” sarebbe finita se le descrizioni accurate del sesso biologico fossero state messe fuori legge.

J.K. Rowling, paladina delle donne

“… se ciò che ho scritto qui si qualifica come un’offesa secondo i termini della nuova legge, non vedo l’ora di essere arrestata quando tornerò nel luogo di nascita dell’Illuminismo scozzese”, ha detto la Rowling”. Ha aggiunto l’hashtag Twitter “#ArrestMe”.

Il “crimine d’odio” del “misgendering”

Siobhian Brown, ministro scozzese per le vittime e la sicurezza della comunità, ha dichiarato al Daily Telegraph che chiamare “lui” una donna transgender, invece che con i pronomi che corrispondono alla sua identità di genere, potrebbe essere considerato un reato.

Alla radio della BBC la Brown ha dichiarato che, sebbene il governo scozzese sostenga “la libertà di espressione di tutti”, non è accettabile che le persone “nella nostra società debbano vivere nella paura o essere fatte sentire come se non le appartenessero”. Ha aggiunto che la Rowling “non ha il diritto di far sentire le persone a disagio e di sbagliare il loro genere”.

India Willoughby, la prima presentatrice transgender britannica e uno dei dieci uomini elencati dalla Rowling, ha denunciato l’autrice alle forze dell’ordine britanniche per “misgendering” sui social media. Willoughby, co-conduttore del programma della rete ITV inglese “Loose Women”, ha rivelato in un’intervista a Byline TV che Willoughby “ha denunciato J.K. Rowling alla polizia per quello che ha detto”.

Il nome della co-conduttrice di “Loose Women” era stato tirato in ballo il 5 marzo, dopo che un altro utente dei social media aveva condiviso uno dei post della Rowling su X, ex Twitter. La Rowling aveva scritto: “India non è diventata una donna. India sta interpretando una misogina fantasia maschile di ciò che è una donna”.

Willoughby aveva risposto: “Il fatto che J.K. Rowling abbia deliberatamente sbagliato il mio nome sapendo chi sono è gravemente offensivo. È un crimine d’odio. Non so se (il rapporto della polizia) sarà trattato come un crimine d’odio o una comunicazione malevola, ma, per quanto mi riguarda, è una chiare e netta offesa “.

Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha dichiarato che il Regno Unito ha un’orgogliosa tradizione di libertà di parola e che la nuova legge scozzese ha dato alla polizia le priorità sbagliate. “Non dovremmo criminalizzare le persone che dicono cose di buon senso sul sesso biologico”, ha detto ai giornalisti. “È ovvio che non è giusto”.

La cantilena dei funzionari del governo scozzese sul sostegno alla “libertà d’espressione di tutti” è la facciata che accompagna quasi tutte le limitazioni draconiane alla libertà d’espressione. Contiene una scappatoia grande come il Grand Canyon: le categorie di persone che più hanno più diritti degli altri non devono essere offese “o fatte sentire come se non facessero parte della società”, di conseguenza coloro che credono che un uomo, definito scientificamente come possessore di cromosomi xy, non sia una donna – dato che una donna ha cromosomi xx – perdono il loro diritto umano alla libertà di parola e di stampa perché la verità biologica che esprimono offende coloro che sono impegnati in una mascherata protetta dal potere poliziesco dello Stato.

Il governo degli Stati Uniti sta prendendo la stessa strada della Scozia

Resta da vedere se il governo statunitense finirà per applicare questa impostura attraverso una legislazione sui “diritti civili” (l'”Equality Act”). Il papabile “buon cattolico” Joe Biden ha fatto un passo avanti in questa direzione quando ha dichiarato “giornata del transgender” il giorno in cui la civiltà occidentale commemora la resurrezione di Gesù Cristo (“Pasqua”). Il presidente ha affermato che “la discriminazione che gli americani transgender devono affrontare sta aggravando la crisi della salute mentale della nostra nazione”. In altre parole, un uomo che finge di essere una donna non è di per sé un problema di salute mentale; è la “discriminazione” che deve affrontare da parte di coloro che insistono nel sostenere la realtà della biologia la causa principale dei suoi problemi.

Il presidente Biden si è espresso contro i tentativi di proteggere i bambini dai medici impegnati nella lucrosa pratica di mutilarli chimicamente e chirurgicamente per facilitare la loro presunta transizione al sesso opposto. Biden ha anche accennato alla possibilità di concedere agli uomini che si dichiarano donne un passaporto che li classifichi come donne (“Stiamo rendendo i servizi pubblici più accessibili agli americani transgender, anche con passaporti più inclusivi”).

La Legge sull’uguaglianza di Biden, se approvata dal Congresso, prevede che il Dipartimento di Giustizia “intervenga” per garantire che ad un uomo che dice di essere una donna non venga “negato l’accesso ad una struttura condivisa, compresi i bagni, gli spogliatoi e i camerini”. Il diritto di una donna biologica ad accedere a spazi per sole donne diventerà un reato perseguibile da parte dell’imponente apparato legislativo del governo federale.

L’abolizione della libertà di parola nel contesto storico

L’osservazione del Primo Ministro britannico Sunak è apprezzabile, ma come quasi tutte le discussioni sulla libertà di parola e di stampa nel Regno Unito, viene omessa la storia della graduale riduzione della libertà di espressione. Nell’era moderna, in Inghilterra l’attacco alla libertà di indagine e di espressione si era aggravato nel 1994, quando un’anziana aristocratica inglese, l’ottantunenne Dowager Lady Jane Birdwood, era stata condannata a Londra a tre mesi di carcere per aver pubblicato un pamphlet, The Longest Hatred, critico nei confronti del Talmud babilonese. (A causa della sua età, la sentenza era stata sospesa. La donna aveva perso una parte consistente dei risparmi di una vita per organizzare la sua difesa legale). La legge in base alla quale Lady Birdwood era stata perseguita era un precursore della repressione che vediamo emergere in Scozia.

Sempre in Inghilterra, questa volta nel 2009, Simon Shepard era stato condannato a 4 anni e dieci mesi di reclusione e Stephen Whittle a due anni e dieci mesi per aver distribuito un fumetto che satireggiava la narrazione sulle camere a gas della Seconda Guerra Mondiale. Shepard aveva scontato quasi quattro anni prima di essere rilasciato sulla parola. Whittle aveva ottenuto la libertà condizionata dopo due anni.

Adil Khan, all’epoca a capo dell’ufficio locale per la “diversità e la coesione della comunità” della Gran Bretagna, aveva descritto il successo dell’azione penale come una svolta epocale. In effetti lo era stato, e si cercherebbe invano di trovare Sheppard, Whittle o la Birdwood in qualsiasi elenco di martiri della causa della libertà di espressione. Sono stati censurati anche dall’albo dei censurati.

Esiste un legame tra il precedente di rendere un reato penale la pubblicazione di un esame critico del Talmud o di una parodia della storia della Seconda Guerra Mondiale scritta dagli Alleati e il divieto di articolare la realtà biologica in Scozia. Senza fornire questo contesto, non possiamo sapere come la Scozia sia arrivata al punto in cui si trova ora. La controversia viene fatta apparire come se fosse nata ad Erewhon [una località immaginaria] e che, in generale, il Regno Unito garantisce la libertà di parola, ma non è così.

Inoltre, nell’America corporativa i lobbisti che si battono per la limitazione della libertà di espressione, come il potente gruppo di pressione GLAAD, hanno fatto gli straordinari per garantire che le grandi aziende, timorose di “danni alla reputazione”, impongano il crimine di pensiero orwelliano del “misgendering” alla loro forza lavoro e a tutti i social o agli altri media che controllano. In un comunicato stampa della GLAAD statunitense (“la più grande organizzazione di difesa dei media transgender del mondo”), si legge:

“La pratica del misgendering mirato… è stata identificata dall’Anti-Defamation League (ADL) e da altri gruppi della società civile, tra cui GLAAD e Media Matters, come una forma di discorso d’odio.

Le aziende di social media che si impegnano a mantenere ambienti sicuri per le persone trans e non binarie dovrebbero essere in grado di riconoscere i comportamenti molesti e abusivi nei loro confronti come molestie e abusi e dovrebbero applicare le loro politiche di conseguenza… Il GLAAD esorta tutte le piattaforme (di social media) ad incorporare nelle loro politiche suo comportamento odioso un divieto esplicito contro il fraintendimento mirato… delle persone transgender e non binarie. Questa raccomandazione rimane una priorità particolarmente alta nel panorama attuale, in cui la retorica online anti-trans… è così diffusa, feroce e dannosa – e in cui vediamo anche un assalto offline che prende di mira la comunità trans…” (fine della citazione, grassetto aggiunto).

L’applicazione selettiva porta alla definizione di una nuova nobiltà

La società deve necessariamente fare eccezioni alla libertà di parola nei casi di pornografia infantile e di chiara e palese apologia della violenza. Qualsiasi altra censura porta invariabilmente ad un’applicazione selettiva: “Libertà di parola per me, ma non per te”.

Non ci sono procedimenti giudiziari nel Regno Unito o negli Stati Uniti per aver criticato il Vangelo di Matteo e Giovanni, per aver pubblicato l’odio verso i tedeschi e i palestinesi o per aver attaccato le madri di famiglie numerose.

L’apprezzato libro di Daniel Jonah Goldhagen del 1996, “Hitler’s Willing Executioners“, sostiene che il popolo tedesco in generale avrebbe una predisposizione genetica ad uccidere gli Ebrei. Il mondo imprenditoriale britannico e americano non si era fatto scrupolo di trarre enormi profitti dal libro di Goldhagen sul pregiudizio e il bigottismo e di promuoverlo nelle scuole. (La tesi di Goldhagen era stata demolita nel 1998 da Norman Finkelstein e Ruth Bettina Birn in A Nation on Trial: The Goldhagen Thesis and Historical Truth).

Lee Child è l’autore di successo di decine di romanzi di “Jack Reacher”, di cui alcuni sono stati trasformati in film. Nel suo libro del 2009 One Shot (Dell Mass Market Edition, pagina 203), leggiamo: “Vladimir era diverso. Vladimir era molto alto, pesante e biondo. Incredibilmente forte. Era del tutto possibile che Vladimir avesse geni tedeschi da qualche parte nel suo background. Forse sua nonna li aveva raccolti nel 1941, come germi“.

La diffamazione razziale del popolo tedesco da parte di Child non è stato un ostacolo al suo spettacolare successo come fenomeno letterario. Semplicemente non è un problema.

Nell’ottobre 2009 il celebre produttore televisivo, scrittore e comico Larry David (creatore di “Seinfeld“), nel suo show televisivo della HBO “Curb Your Enthusiasm“, era stato ripreso mentre entrava nel bagno della casa della sua assistente e schizzava di urina un ritratto di Gesù. Invece di pulire l’urina dal ritratto, il signor David uciva dal bagno. Pochi minuti dopo l’assistente di David entrava nel bagno, vedeva l’immagine del Salvatore cristiano schizzata di urina e scambiava l’urina per lacrime divine. Giungendo alla conclusione che Gesù stava piangendo, chiamava sua madre in bagno, dove entrambe le donne si inginocchiavano in preghiera.

Da quando Larry David si era esibito nel suo disgustoso insulto ai Cristiani, il suo potere e la sua statura a Hollywood e nei media non hanno fatto altro che aumentare. Il ricordo della sua irriverenza pornografica è evaporato nell’aria rarefatta degli Stati Uniti dell’Amnesia. Ci si aspetta che ci rilassiamo. Ci viene ordinato di credere che il suo atto non costituisca odio. È stato tutto un divertimento. Se questo fa “paura” o “offende” i credenti, peggio per loro. Crescete, Cristiani. Superatelo.

Questo ammonimento che segue la corrente è assente dall’indignazione approvata dal sistema che condanna l’irriverenza nei confronti di categorie protette, ritenute sacrosante, e sulle quali non si può tollerare un’uscita a cuor leggero da parte di chi tiene alla propria reputazione.

Nel 2020, sul social media Twitter, la giornalista radicale Lauren Hough aveva lanciato un insulto rivoltante e ignobile alla giudice della Corte Suprema Amy Coney Barrett, affermando che, essendo madre di sette figli, aveva una “vagina da clown”. Naturalmente la Hough, come Goldhagen, Child, David e una legione di altri odiatori approvati dall’establishment, è in regola nel mondo dei social media aziendali. La sua cancellazione sarebbe “un atto di censura dell’estrema destra”.

Le leggi dell’odio sono fatte su misura per elevare al massimo grado alcune categorie di esseri umani che hanno tutti i diritti e per sottomettere coloro che non hanno alcun diritto. Anche un lieve dissenso costituisce il crimine d’odio di “retorica anti-trans, prevalente, feroce e dannosa”. Stiamo assistendo ad una rinascita del Vecchio Mondo, una tirannia a due livelli che istituzionalizza una divisione tra reali e contadini, che rappresenta l’aristocrazia a cui i Fondatori della nostra nazione si erano opposti fermamente.

Il regno della finzione

Sempre più spesso si legifera in un mondo di finzione in cui è un reato gridare che l’imperatore non ha vestiti.

Il confine tra fantasia e realtà si sta sfilacciando. Il progresso della conoscenza è diventato ostaggio del fanatismo. Il nostro diritto inalienabile, dato da Dio, di parlare, stampare, scrivere e associarci liberamente come vogliamo, sta svanendo sotto l’assalto di una rivoluzione sessuale estremista e suprematista che insiste sul dominio assoluto nei confronti di coloro che si ostinano a basarsi su migliaia di anni di leggi naturali fondate su fatti biologici ineliminabili.

Per garantire l’applicazione di questa supremazia, si sostiene falsamente che coloro che non possono ignorare la biologia e non vogliono negare alle donne la libertà di associarsi solo con donne, proverebbero odio nei confronti delle persone confuse sulla loro identità sessuale. Al contrario, è per una profonda compassione nei confronti di queste persone trans, di cui rispettiamo l’intrinseca dignità umana, che noi sosteniamo, di fronte a minacce di ogni tipo, inclusa la cancellazione online, la realtà cromosomica, il cui rifiuto è [per queste persone] la principale fonte di sofferenza.

Questa non è solo una questione di lotta per la libertà di parola. Si tratta di un chiaro grido, di una bandiera rossa, di una proclamazione a colori sgargianti che i leader dell’Occidente, che fanno la morale a Cina e Russia sul loro solenne obbligo di proteggere la libertà di pensiero, sono intellettualmente incapaci. Non abbiamo alcun obbligo di obbedire o acconsentire all’ideologia di coloro che sono palesemente non compos mentis. Non abbiamo il dovere di seguirli nel loro squilibrio in base alla legge o a presunti obblighi di cittadinanza.

Viviamo in un mondo occidentale in cui se io insisto di essere Napoleone e voi “deliberatamente mi identificate erroneamente” come Franco, “sapendo” che sono Napoleone, allora tutto questo “è gravemente offensivo. È un crimine d’odio”.

Se questa istituzionalizzazione del narcisismo dittatoriale dovesse accelerare, l’epitaffio scolpito sulla nostra lapide reciterà: “Qui giacciono 3.000 anni di civiltà mosaico-cristiana estinti dal regno della finzione”.

Michael Hoffman

Fonte: michaelhoffman.substack.com
Link: https://michaelhoffman.substack.com/p/an-orwellian-felony-in-scotland-seven
03.04.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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