È stato pubblicato sul Journal of Clinical Medicine lo studio italiano che descrive l’esperienza di cura precoce domiciliare del COVID-19 da parte dei medici volontari dell’Associazione IppocrateOrg fondata e presieduta da Mauro Rango.
Lo studio, che era già uscito in pre-print su medrXiv lo scorso 4 aprile, riceve dunque adesso un’investitura ufficiale e compare su una rivista inclusa in PubMed e indicizzata dai maggiori database internazionali, tra cui Scopus e Web of Science e attualmente collocata nel miglior 25% (Q1) delle riviste mediche di tutto il mondo.
Gli autori (il Prof Marco Cosentino, il Dott. Stefano Martini e la Dott.ssa Franca Marino del Centro di Ricerca in Farmacologia Medica, Università dell’Insubria; insieme al Dr. Mauro Rango e alcuni medici membri del gruppo IppocrateOrg) hanno indagato la gestione e gli esiti nei pazienti assistiti in Italia tra il 1° novembre 2020 e il 31 marzo 2021 riscontrando che, nella loro casistica (392 persone curate da 10 medici), la letalità COVID-19 è stata dello 0,2 mentre la letalità nazionale nel medesimo periodo era del 3%. Tra l’altro oltre il 5% dei pazienti era stato preso in cura da loro già in fase avanzata con grave interessamento polmonare e tutti sono guariti, solo un paziente è deceduto dopo il ricovero ospedaliero (un uomo di 77 anni preso in carico già in condizioni gravi, con patologie cardiovascolari croniche pregresse, interessamento polmonare e riduzione di ossigeno).
Nessun effetto avverso di rilievo è stato associato ai farmaci usati. Quelli più frequentemente prescritti hanno incluso aspirina (66,1%), antibiotici (62%), glucocorticoidi (41,8%), idrossiclorochina (29,6%), enoxaparina (28, 6%), colchicina (8,9%), ossigenoterapia (6,9%), ivermectina (2,8%). Privi di effetti collaterali anche integratori e vitamine che sono stati somministrati a quasi tutti i pazienti (98,7%): tra i più usati quercetina, esperidina, lattoferrina, pelargonium sidoides, resveratrolo, zinco picolinato, Vit. C, Vit. D3 e Vit. A.
Gli autori si augurano che l’esperienza descritta nello studio sia utile ad altri medici e venga tenuta nella dovuta considerazione dai decisori politici.
Speranza condivisibile.
Per troppo tempo le cure domiciliari sono state ignorate e poi screditate dalla maggior parte dei media e da buona parte del mondo scientifico e istituzionale. Avrebbero potuto salvare molte vite e questo non è l’unico studio che evidenzia l’importanza di intervenire precocemente in modo adeguato e personalizzato (che poi è ciò che normalmente dovrebbe fare un Medico).
Invece, si è preferito puntare tutto unicamente sulla vaccinazione di persone sane tramite l’utilizzo di farmaci nuovi sperimentali, piuttosto che parallelamente, man mano che emergevano evidenze, informare che era possibile curare le persone malate tramite l’uso di farmaci noti già da anni e per lo più di basso costo.
Un capitolo della storia italiana contemporanea da comprendere a fondo e meglio per far sì che situazioni del genere non si ripetano. Come dicevano i nostri antenati: Historia Magistra Vitae.
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VB