DI GIANLUCA FREDA
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Ogni volta mi riprometto di non tornare più sulla vicenda di Neda Agha Soltan, la commediante che nel giugno 2009 inscenò l’ormai celebre scena madre in cui recitava (assai malamente) il proprio decesso per arma da fuoco, allo scopo di fomentare in occidente una campagna di odio anti-iraniano che preparasse il terreno ad un cambio di regime in Iran progettato dai servizi segreti israelo-americani tramite una delle consuete “rivoluzioni colorate”.
Si è parlato della vicenda fino alla nausea, in modo assolutamente futile, essendo la grossolana messinscena già fin troppo evidente nei due filmati propagandati a suo tempo sul web. Penso che la faccenda abbia ampiamente stufato e che chi ha occhi per vedere abbia già capito tutto quel che c’era da capire.
Poi però mi imbatto in filmati come quello che vedete qui sopra e l’ilarità prende il sopravvento sul desiderio di parlare d’altro. Il filmato – che finora non avevo ancora visto – riguarda il momento in cui il “cadavere” della povera martire, spirata sul colpo (secondo la testimonianza di Arash Hejazi, il finto medico soccorritore, con un passato da informatore dell’intelligence occidentale) viene caricato sull’auto di un passante, dal quale Neda verrà condotta all’ospedale Shariati di Teheran, dove i medici ne constateranno il decesso (questo almeno secondo una delle diverse versioni circolanti; secondo un’altra, Neda sarebbe stata caricata su un taxi, non su un’auto qualsiasi). Il brano di filmato è tratto da un documentario trasmesso dalla HBO (“The true story of Neda Agha Soltan”) che potete vedere per intero qui.
Bene. Siccome oggi mi sento in vena di indovinelli, non vi dico assolutamente niente. Aguzzate voi la vista e trovate l’errore di performance nel filmato. Vi dico solo che non è affatto difficile e che si tratta di una svista talmente dilettantistica di questi parvenu della recitazione da rappresentare, anche da sola, una prova definitiva e piuttosto inconfutabile della messinscena. Roba così pacchiana che nemmeno l’ispettore Varga della Settimana Enigmistica ha mai dovuto vedersela con lestofanti così malaccorti.
Qualora non doveste riuscire da soli a trovare l’errore – ma mi sembra assai improbabile – la soluzione verrà comunque pubblicata in uno dei prossimi numeri. Buon divertimento.
Gianluca Freda
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26.08.2010