Trattato Pandemico & Regolamenti Sanitari Internazionali: non ci facciamo ingannare (di nuovo)

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Di Alessio Fortunati per ComeDonChisciotte.org

Il 18 gennaio 2022, la Permanent Mission of the United States inviò all’OMS una lettera dell’Assistant Secretary del DHHS, Loyce Pace, con allegati i proposti emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale (International Health Regulations, IHR) del 2005. [01,02]. Insieme agli Stati Uniti, capofila di questa iniziativa, diciotto furono i paesi firmatari, insieme agli stati membri dell’Unione Europea, co-sponsor della rivoluzionaria riforma dei regolamenti in materia sanitaria [03].

Nonostante l’evento vorrebbe poter modificare in modo sostanziale l’architettura stessa dell’OMS, e incrementare enormemente il potere del Direttore Generale dell’OMS, e limitare in modo mai visto prima la sovranità degli stati aderenti, poca attenzione è stata data dai media mainstream, e pochissima consapevolezza delle sue disastrose conseguenze sembra esserci, nella popolazione. Gli emendamenti presentati dagli USA riguardavano la modifica di alcuni fondamentali articoli dell’IHR del 2005, e l’aggiunta di un intero nuovo capitolo.

Seguendo l’agenda globalista, gli americani passarono dalla formale decisione del Presidente Trump di uscire ufficialmente, dal 6 luglio 2021, dall’OMS, a proporre, con l’attuale Presidente Biden, addirittura di aumentare i poteri di questa che oramai non è più un’organizzazione volta al benessere della popolazione mondiale (se mai lo fosse stata) ma un centro di potere nelle mani di fondazioni e gruppi di finanziamento privati.

Il primo emendamento riguardava la modifica all’Art. 12: (1) del comma 1, proponendo estensione dei poteri esecutivi del Direttore Generale dell’OMS -nel dichiarare lo stato di emergenza sanitaria-, rimuovendo il bisogno di consultarsi e avere il consenso dei singoli stati membri per poterla dichiarare; (2) introduzione di un “sistema di allerta sanitaria intermediario” (forse collegato al sistema di allerta globale, come IT-Alert?) che segua un iter molto più rapido e indefinito, proposto nel nuovo Art 12, comma 6; (3) implementazione di nuovi livelli di potere esecutivo sovrapposti, durante uno stato di emergenza, di cui vorrebbero dotare i sei Direttori Regionali dell’OMS, nel dichiarare una: “Emergenza Sanitaria Pubblica di Interesse Regionale” o “Internazionale” (Public Health Emergency of Regional/International Concern, PHERC/PHEIC) [03].

Tale modifica, proposta nell’emendamento all’Art. 12 comma 7, non faceva alcun riferimento alla divisione o a differenze sostanziali di potere, tra Direttore Generale e Direttori Regionali; oltretutto non c’era alcun accenno a eventuali MEZZI DI CONTRASTO ALL’ABUSO DI POTERE che tale modifica potrebbe determinare o permettere. Ciò è ancor più preoccupante, se consideriamo il tentativo di rendere accettabile e legale l’imposizione, da parte dell’OMS, di particolari misure non-mediche -fenomeno che abbiamo (come durante la pandemia) subito, senza poterci difendere o prepararci adeguatamente. Si potrebbe verificare il caso in cui l’OMS, a livello globale o regionale, imponga, con una sua autorizzazione d’emergenza unilaterale, la commercializzazione e l’uso di prodotti e presidi medici diagnostici e non, autorizzati solo internamente all’OMS stessa, senza lasciare ai singoli stati aderenti la possibilità di analizzarli e/o approvarli (e.g. tamponi, mascherine, test molecolari, ecc.).

Un’ulteriore preoccupante conseguenza degli emendamenti all’Art. 12, era il tentativo di imporre una vera e propria cessione di sovranità sanitaria (e non solo), a un’organizzazione non elettiva, in mano a gruppi di potere finanziario privati, totalmente al servizio delle élite globaliste, sostenitrici del nuovo ordine mondiale unipolare. L’idea proposta era di scavalcare l’autorità sovrana dello stato nel cui territorio l’OMS ritenga sia iniziato un ipotetico evento pandemico, o semplicemente dove sia stato identificato o isolato il putativo patogeno responsabile di tal evento.

La conseguenza sarebbe disastrosa e incalcolabile: un gigantesco restringimento del potere legislativo dello stato, nel legiferare in materia di salute pubblica, affinché non capiti che un governo prenda decisioni legali o normative che vadano in contrasto con quanto deciso dal Direttore Generale dell’OMS e dalla Commissione d’Emergenza. Furono presentati poi degli emendamenti agli Art. 9 e 10 dell’IHR. Le modifiche proposte si spingevano ancora oltre, se possibile, la sola volontà di aumentare il potere dell’OMS, e limitare il campo d’azione dei paesi aderenti.

L’emendamento prevedeva, infatti, che l’OMS acquisisca il potere incaricare canali non ufficiali di verificare potenziali rischi per la salute pubblica globale, lasciando agli stati aderenti solo 24h per verificare tali informazioni e così “accettare” l’aiuto dell’OMS. Rigettare “l’offerta” autorizzerà il Direttore Generale a divulgare tali informazioni, senza dare allo stato l’opportunità di confutarle o valutarle, che, come potete immaginare, porterebbe a incalcolabili conseguenze economiche, turistiche e sociali. Gli emendamenti all’Art. 13, commi 3 e 4, erano sempre in questa direzione, proponendo di limitare ulteriormente la libertà degli stati aderenti, nel determinare policies in materia sanitaria, durante un PHEIC.

La proposta era di eliminare la frase “su richiesta dello Stato Aderente”, e sostituire il verbo “può” con “deve”; così, se dovesse passare tale modifica, l’assistenza dell’OMS allo stato, in risposta a un’emergenza sanitaria, diventerebbe non più un’opzione ma una procedura automatica, fuori dal controllo nazionale. In questo futuro preoccupante, se lo stato si dovesse rifiutare di accettare l’offerta di aiuto dell’OMS, non solo dovrà motivarlo a tutti gli altri stati membri, ma subirà inevitabili conseguenze economiche e finanziarie disastrose.

L’emendamento all’Art. 15, comma 2, prevedeva inoltre di permettere al Direttore Generale dell’OMS e alla sua Commissione d’Emergenza di raccomandare “l’impiego di team di esperti” (ovviamente nominati dall’OMS stessa) negli stati in cui si dovesse verificare un PHEIC [03]. Ciò darebbe all’OMS (e quindi al CDC americano, sia per le sue competenze, sia perché è dal CDC che sono attualmente elaborate le direttive sanitarie che poi a livello internazionale sono accettate e applicate) il diritto di decidere, e inviare, investigazioni e test in loco che non potranno essere respinte tanto facilmente. Un altro aspetto molto grave della formalizzazione degli emendamenti all’IHR, che furono proposti dagli Stati Uniti, è l’impossibilità di obiettare sul fatto che l’identificazione di un virus di tipo SARS automaticamente porti alla dichiarazione di un PHEIC (in accordo con l’attuale Annesso 2 dell’IHR), senza neanche valutare la gravità dell’ipotetica malattia, causata da quel virus. Dopo la prova generale del covid, questo nuovo regolamento aprirebbe letteralmente la strada al nuovo mondo, fatto di pandemie continue, e alla totale dittatura globalista che oggi domina la politica negli Stati Uniti, OMS e Unione Europea.

Infine, gli USA avevano proposto l’inserimento nell’IHR di un nuovo Capitolo (4), riguardante la “Compliance Committee”, con l’incarico di monitorare il rispetto da parte degli stati aderenti dei loro obblighi nei confronti del regolamento sanitario. Un emendamento è stato poi proposto all’Art. 5, per introdurre un: “Universal Peer Review Mechanism”; strumento pensato per valutare le capacità dello stato nel determinare, rispondere e notificare, l’emergere o il riemergere di un patogeno potenzialmente pandemico. Anche quest’ultima proposta, potrebbe modificare sostanzialmente i sistemi sanitari nazionali e la destinazione dei fondi statali su ricerca e salute. Gli emendamenti proposti prevedevano infine la riduzione dei tempi previsti per rigettare o inviare riserve a futuri emendamenti all’IHR.

Oggi, secondo l’Art. 59, gli stati membri hanno 18 mesi di tempo per rifiutare o presentare una riserva; l’emendamento prevedeva di portare questo tempo a soli 6 mesi [03]. Gli emendamenti furono presentati e discussi alla 75° World Health Assembly, 22-28 maggio 2022 e saranno entrati in vigore negli stati membri dell’OMS se, allo scadere dei 18 mesi previsti, 28 novembre 2023, gli stati non dovessero inviare formale lettera di rigetto o una riserva [04]. Tante cose potrebbero accadere nel frattempo, e la politica internazionale cambiare radicalmente. È molto probabile che lo scontro tra élite globaliste (sostenitrici del mondo unipolare) e sovraniste (sostenitrici di un mondo multipolare) porti a un completo crollo di questo impianto distopico della società, che attualmente stanno portando avanti con ogni mezzo. Ciò che rimane è la consapevolezza, rispetto a alla profondità del Vaso di Pandora e la necessità di prepararsi come individui e popoli, ad affrontare l’assalto finale all’umanità, per spezzare la catena di schiavitù sociale in cui oggi gran parte del mondo vive e costruire una società libera e solidale.

Nel frattempo, l’OMS sta spingendo gli Stati membri ad accelerare la chiusura dei lavori, cominciati da anni, sugli Accordi sulla Preparazione e Risposta alle Pandemie, di cui l’ultima bozza è dell’8 febbraio 2024, sulla base dei quali si dovrà decidere l’architrave del nuovo Trattato Pandemico, la cui discussione dovrebbe essere fatta e eventualmente il Trattato essere approvato durante i lavori della prossima 77° Assemblea Generale dell’OMS, che si svolgerà nell’ultima settimana di maggio 2024. Gli Accordi prevedono una cooperazione di massima e un’accettazione della necessità di formare un sistema di sorveglianza sanitaria globale, una struttura organizzativa e normativa globale per dare una risposta veloce e unitaria alle prossime ipotetiche pandemie, usando l’OMS come strumento unico di raccordo internazionale delle strategie applicate in materia di prevenzione, sorveglianza, risposta sanitaria. Sebbene dunque i giochi sembrino fatti e i piani di dominio globale e ristrutturazione della società, quantomeno occidentale, inevitabilmente segnati, sia i fini che le conseguenze di questa pianificazione non sono a nostro avviso affatto altrettanto segnati.

Nonostante siano proprio gli Stati Uniti ad aver elaborato gli emendamenti più critici e criticati ai Regolamenti Sanitari Internazionali, e abbiano spinto per il raggiungimento degli Accordi di Risposta e Preparazione alle Pandemie, è proprio dall’America che vengono le opposizioni maggiori. Sembra un controsenso ma occorre sempre riflettere sulla complessità della politica internazionale. Ricordiamo che essenzialmente sono gli Stati Uniti ad aver creato l’ONU e poi l’OMS qualche anno dopo, e ad esserne i principali finanziatori (sia come Stato che come finanziatori privati, vedi la Bill & Melinda Gates Foundation).

A novembre di quest’anno si terranno le elezioni presidenziali e in questi mesi di durissima campagna elettorale, nel caos assoluto che intanto dilaga nel mondo, poteri differenti spingono in direzioni differenti, sebbene mantengano lo stesso obiettivo comune di ottenere potere, e proseguire (e perseguire) l’agenda dei Banchieri Centrali, i grandi colossi della finanza che da sempre si impegnano a finanziare entrambi gli schieramenti, ora politici come ieri militari. Una riflessione a questo punto sembra doverosa: perché adesso? Cosa nasconde questa improvvisa e dilagante paura della “dittatura sanitaria”? Da qualche tempo sentiamo usare questo termine e, in effetti, le azioni, le dichiarazioni e le proposte nazionali quanto internazionali, sembrano suggerire esattamente l’idea che si intenda far sorgere un regime dittatoriale di stampo sanitario internazionale.

Non ha senso. Leggendo con un po’ di lucidità e attenzione quanto accaduto proprio in ambito sanitario durante gli ultimi anni, qualche dubbio sul fatto che tutte le decisioni prese in materia scientifico-sanitaria, in Italia come negli USA e a livello globale, siano solo servite a distogliere i popoli dai veri semi di dittatura totalitaria globale che intanto stavano gettando, può in effetti sorgere. Con la paura di mortali virus pandemici e poi con la paura forse per alcuni ancor più profonda di usare quei virus come scusa per imporre leggi assurde e totalitarie in materia sanitaria, le élite portano avanti la loro strategia di costruzione di un mondo in guerra. Questa la vera preoccupazione che noi tutti dovremmo forse centrare con la nostra attenzione. Che si avveri l’incubo distopico profetizzato da Orwell?

Una finta guerra mondiale attraverso la quale le élite globaliste siano in grado di imporre e/o far accettare un completo riassetto degli stati e delle nazioni, leggi dittatoriali, e marziali, un continuo stato di guerra permanente, in cui, tolto ai popoli l’accesso alle informazioni una volta eliminato e spento internet e controllato il traffico telefonico, piomberebbe le popolazioni stesse in un baratro di totale oscurità e isolamento. Che il Trattato Pandemico diventi realtà applicata, ovvero che i Regolamenti Sanitari Internazionali siano emendati come richiesto da Stati Uniti, Italia e gli altri sponsor, appare poco probabile, anche fossero formalmente approvati a fine maggio, dall’Assemblea Generale dell’OMS. Quello che si sta tentando è sviare l’attenzione di noi cittadini dal contesto generale.

Da qui a novembre molte cose possono ancora accadere, il futuro è incerto sebbene molti abbiano cominciato a vedere oltre la siepe e capire che non ci può essere cambiamento e la costruzione di una società libera senza riprendere il controllo della moneta, o meglio ancora, degli scambi di merci e servizi tra individui e comunità. Lì sta il vero potere: chi controlla le banche centrali controlla gli stati e, attualmente, solo in quattro paesi queste non sono in mano a privati. E tali gruppi finanziari privati appartengono a una ristretta élite di famiglie sioniste cui abbiamo dato, nel corso degli ultimi secoli, un enorme potere, il vero potere, ovvero quello di controllare gli scambi, controllando la moneta. L’aspetto sanitario è solo un mezzo, come lo sono le emergenze climatiche, energetiche, ambientali, ora alimentari o digitali, e non il fine, poiché superare il capitalismo e creare una dittatura comunista collettivizzata globale è il nuovo obiettivo. Forse ci vorranno anni, forse secoli ma continueranno a provarci; come disse Orwell:

La morale di questa storia è semplice, non fate che ciò accada. Dipende da ciascuno di voi.

Di Alessio Fortunati per ComeDonChisciotte.org

27.02.2024

Dott. Alessio Fortunati, PhDDottore in Scienze Biologiche, Biologo Molecolare, Saggista e libero pensatore, autore del saggio Reset: L’Ultima Grande Pandemia, ed. Albatros, 2022

NOTE

  1. OMS (2022a). Proposal for amendaments to the International Health Regulations (2005). Seventy-fifth World Health Assembly, Provisional agenda item 16.2 Apr 12, 2022 https://apps.who.int/gb/ebwha/pdf_files/WHA75/A75_18-en.pdf
  2. OMS (2005). International Health Regulations (2005). 3th ed. ISBN 987 92 4 158049 6 WHO Library Cataloguing-in-Publication Data.

https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/246107/9789241580496-eng.pdf?sequence=1

  1. U.S. Mission Geneva (2022). Strenghtening WHO Preparedness for and Response to Health Emergencies. U.S. Mission to International Organizations in Geneva Jen 26, 2022 https://geneva.usmission.gov/2022/01/26/strengthening-who-preparedness-for-and-response-to-health-emergencies/
  2. OMS (2022b). WHA75. Main documents. https://apps.who.int/gb/e/e_wha75.html
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