Di Daniele Ioannilli per ComeDonChisciotte.org
“Le donne non si toccano nemmeno con un fiore“. Come si fa a essere in disaccordo. Figuriamoci quando si parla di omicidio. Ops di femminicidio, oggi se è assassinata una donna si deve dire femminicidio ricordiamolo, se è un uomo va bene ancora omicidio. Donnicidio e maschilicidio o uominicidio suonano proprio brutti. Il potere sceglie le parole migliori, per farci capire meglio e perchè ci vuole bene. Il Potere ci spiega che è la donna, in quanto femmina dotata di vagina, a essere il catalizzatore di tutta la cattiveria maschia, che è sempre figlia di una concezione sessista della società, il Patriarcato, nel quale l’uomo è padrone indiscusso della vita e della morte. La soluzione è cancellare questo Patriarcato e rispettare la femmina. E anche qui come non essere in accordo, è così semplice! Anzi, come suggerito nell’articolo dell’Ansa, eliminiamo dal linguaggio quotidiano un po’ di frasi stereotipate maschiliste e patriarcali che risolviamo!
Tornando seri, il Potere lavora per schemi: c’è sempre un Carnefice e una Vittima. Il Carnefice lo è perchè odia la Vittima in quanto tale, che sia femmina, lesbica, ebrea, cristiana, trans, di sinistra etc etc…poco importa, il Carnefice è l’equivalente del Cattivo cinematografico dei film d’azione, odia e basta e non si sa per quale motivo. La Vittima invece è sempre Buona, è sempre inclusiva verso il Carnefice, sempre piena di vita e amore. È una schematizzazione della realtà fatta di Bianco e Nero. Nessun grigio.
Questo tipo di schema purtroppo non serve a nulla: non serve a capire il problema, non serve a risolverlo. Ma serve a mantenere lo status quo, le cose cosi come sono perchè il Potere ne trae forza. Direste di voi stessi di essere cattivi o buoni in senso assoluto? O piuttosto direste che avete luci e ombre e che queste possono coesistere contemporaneamente? La realtà distopica che il Potere ci costruisce intorno è fatta per allontanarci dalla nostra sfera emotiva, quando è da questa che si dovrebbe partire. Il singolo caso va ovviamente trattato secondo Giustizia, è sempre violenza di una persona verso un’altra, ma a livello di dibattito pubblico serve capire il perchè certa violenza accada. Serve prendere coscienza che la società attuale è altamente disfunzionale, e che le persone per adattarvisi e accettare ciò che le disturba modificano la loro sfera emotiva in comportamenti “tossici” per se e per gli altri. Usare lo schema “Carnefice vs Vittima” inoltre solleva il Potere dalle responsabilità di aver costruito una realtà antisociale, trasferendo tutta la colpa ai singoli individui, e giustificando così anche eventuali sue azioni repressive e di controllo sulla popolazione.
Chi mastica anche solo un poco di psicologia queste cose le sa, e le sa a maggior ragione il Mainstream informativo. Il suo obbiettivo è quindi altro, probabilmente l’evergreen “dividi et impera”.
La Società funziona come una grande famiglia: se i suoi genitori (il Potere) danno sicurezza, protezione, ascolto, comprensione i figli (i cittadini) saranno persone in grado di affrontare con positività ed equilibrio la realtà con la quale sono chiamati a confrontarsi. Non avranno brutti comportamenti verso gli altri e verso se stessi. Storie di violenza, ossessione possessiva per persone che si dice di amare, autolesionismo etc… si verificano perchè ciò che viene loro dato è insicurezza, indifferenza, senso di abbandono, competizione, paura. Non può non succedere che questo.
A livello politico intervenire con leggi e punizioni non risolve nulla ma anzi peggiora la situazione, perchè negare i problemi equivale a farli esplodere con più fragore. Di uomini che hanno fatto violenza a donne ne è piena la storia e cosa hanno sempre avuto in comune quelle storie? Una pessima gestione della propria sfera emotiva. Il problema non si limita al fatto grave di cronaca, tutta la gestione della propria vita in persone del genere è fallimentare. Anche le Vittime non sono esenti da problematiche, spesso hanno anche loro una cattiva gestione della sfera emotiva che le porta poi a scegliere il loro Carnefice. Ma cosa può fare la gente comune nel suo piccolo? Proprio come quando si è vittime di situazioni familiari disfunzionali bisogna partire da se stessi e dalla propria sfera emotiva, educarsi ai sentimenti. Il Potere vuole un individuo isolato, connesso perpetuamente al virtuale, adoratore del mercato, senza radici e tradizioni, autoreferenziale. E allora iniziamo a comprendere che questi comportamenti, questi input, ci intossicano la vita. Per essere persone equilibrate e sane dobbiamo avere una forte identità di noi stessi, tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere ed essere felici lo abbiamo già dentro di noi.
È psicologia spicciola ma pochi hanno interiorizzato davvero cosa significhi volersi bene da sè. Coltivando se stessi, la propria crescita interiore, l’equilibrio arriva da sè. Non si sentirà più il bisogno di sostituire, o possedere, l’affetto con oggetti e persone. Lo sentiamo già forte dentro di noi. Non vorremo più stare isolati, benchè su delle piattaforme digitali, ma torneremo a cercare l’altro in carne ed ossa, non ci sentiremo più “qui e ovunque”, senza radici, ma vorremo stare proprio dove stiamo perchè lo abbiamo scelto. Non saremo più diffidenti e aggressivi con l’altro, perchè dentro di noi avendo già tutto quello che ci rende felici, l’altro lo vedremo come un qualcosa che ci arricchisce e con cui condividere. tutto questo e molto altro non trovandolo in ciò che ci circonda, importantissimo, torneremo o cominceremo finalmente a chiederlo perchè è nostro diritto averlo.
Torneremo a essere persone “umane”.
Il Potere di una persone così ha paura per questo ci bombarda di paure, emergenze, precarietà.
Di Daniele Ioannilli per ComeDonChisciotte.org