Simplicius76
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Una frivola parte della popolazione occidentale anticipa con gioia l’imminente e inedito inserimento di mezzi corazzati occidentali in Ucraina come preludio a una Kursk 2.0, dove gli impareggiabili carri armati occidentali surclasseranno coprendosi di gloria i mezzi corazzati russi di epoca sovietica. (L’ironia tragicomica del paragone non ci sfugge).
Ma un nuovo rapporto bomba sta mettendo un freno a queste idee assai diffuse.
SHOCK & ROLL L’esercito sta mettendo a punto un piano d’emergenza per tenere le mani di Putin lontane dalle corazzature britanniche top secret, se questi carri armati venissero danneggiati in Ucraina
È emerso che la Gran Bretagna è impegnata a mettere a punto piani per evitare che i suoi carri armati Challenger-2 finiscano nelle mani dei Russi, in modo che la Russia non possa dare un’occhiata alla loro tanto decantata corazzatura “Chobham.”
Il piano consiste in qualcosa che abbiamo sempre sospettato: squadre sotto copertura si occuperanno di tenere sotto controllo i carri armati in ogni momento, attenti che non corrano il rischio di cadere nelle mani dei Russi.
La Gran Bretagna è stata la prima al mondo a promettere 14 Challenger 2 all’Ucraina, ma fonti della difesa dicono che sarebbe un incubo se uno di questi venisse catturato dagli invasori di Vladimir Putin.
Prima di entrare nel merito del rapporto, ricordiamo che già l’estate scorsa, quando erano iniziati ad arrivare gli HIMAR, la CNN aveva inavvertitamente scoperto le carte: in questo video, al minuto 1:25, il corrispondente ammette che gli HIMAR sarebbero stati un “obiettivo ad alta priorità” per i Russi e che, per questo motivo, erano stati presi provvedimenti eccezionali per proteggere i lanciarazzi americani:
“Si sta facendo molta attenzione per garantire che rimangano al sicuro, protetti dagli occhi e dalle armi russe. Da qualche parte nei boschi vicini… le difese aeree e truppe speciali di terra stanno sorvegliando questo sito.”
Truppe speciali di terra? Beh, sappiamo tutti di cosa si tratta.
Ora, nel nuovo rapporto si legge: “i vertici britannici stanno lavorando con l’alto comando ucraino per garantire che i carri armati britannici possano essere rimorchiati al sicuro, se uno di essi venisse messo fuori combattimento.”
Ma non è tutto. Una cosa è avere un piano di riserva, ma il problema è che, per essere in grado di “rimorchiarli al sicuro,” [i responsabili] devono assicurarsi che i carri armati non arrivino mai ad operare in un’area in cui potrebbero essere a rischio, anche minimo:
“Ma lo scenario peggiore è che un carro armato venga distrutto quando le linee stanno crollando e le forze amiche sono in ritirata.
Il primo passo è l’addestramento e la collaborazione con i pianificatori di missione per cercare di garantire che i Challenger non vengano utilizzati in scenari in cui si pensa che il crollo del fronte sia una possibilità realistica.”
Aspettate un attimo. Quindi il primo passo è assicurarsi che i pianificatori di missione non utilizzino mai i carri armati in scenari in cui il collasso è una possibilità? Caspita! Ma l’AFU crolla regolarmente ovunque. Ogni “scenario militare,” in particolare da parte ucraina, è a rischio di collasso; gli Ucraini sono completamente superati, surclassati e presto saranno anche in inferiorità numerica. Intendono forse non usare mai i carri armati, se non come “pezzi da trofeo” per fare foto e titoli di giornale per sollevare il morale? Forse come l’esercito americano che, in tempo di guerra, porta in prima linea attori e cantanti per rallegrare le truppe?
Ma questa non è neanche la cosa più grave. È qui che la situazione diventa davvero tragicomica e, francamente, del tutto spregevole:
“Il secondo passo è assicurarsi che, a livello tattico, gli Ucraini siano addestrati a recuperare un carro armato sotto il fuoco. Di certo non manca loro il coraggio.
Tra le altre opzioni estreme prese in considerazione, c’è anche quella di avere appaltatori militari privati pronti a recuperare i carri armati colpiti.”
Rileggete (e piangete). Sì, avete letto bene. L’alto comando britannico si aspetta che l’abietta carne da cannone ucraina letteralmente muoia per i suoi sacri Challenger.
Danno apertamente più valore al Challenger che alla vita di un soldato ucraino. Ricordate che questi sono dispacci molto “diplomatici.” Si esprimono in modo vago e formale, ma, in realtà, vogliono dire che parte dell’accordo per ottenere quei carri armati è stato l’impegno dell’AFU a garantire assolutamente, anche a costo della vita dei propri uomini, che nessun carro armato finisca mai, anche solo lontanamente, nelle mani dei Russi e che il comando britannico si aspetta pienamente che gli Ucraini si sacrifichino sull’altare dell’onnipotente Chobham. Non importa quanti Ucraini dovranno morire, [gli Inglesi] si aspettano che i commissari li spingano nei campi di sterminio con il fucile puntato alla schiena a recuperare quei maledetti e costosi blindati britannici. L’aggiunta tardiva di “a loro non manca di certo il coraggio” è solo una beffa, l’equivalente di una foglia di fico verbale o di una gomitata nelle costole da parte del grassone col sigaro e il badge della BAE Systems sulla camicia sporca di salsa tartara.
E non dimentichiamo nemmeno la frase inserita alla fine della dichiarazione:
“Tra le altre opzioni estreme prese in considerazione, c’è anche quella di avere appaltatori militari privati pronti a recuperare i carri armati in avaria.”
Questo sì che si chiama coccolare. Forse dovrebbero mettere un bavaglino e un ciuccio al carro armato e infilare il tutto in una carrozzina, come dicono gli Inglesi. Le menti curiose vogliono sapere: i carri armati porteranno anche le munizioni? O questo li renderebbe troppo lenti per una rapida e bella “ritirata generale” nel caso in cui si trovassero accidentalmente a meno di 30 km di distanza dai cannoni russi?
Si può solo scuotere la testa.
Il resto dell’articolo è la solita autocelebrazione dell’industria britannica delle armi. Il bersaglio centrato alla maggiore distanza bla bla bla. Certo, il Challenger vanta un bersaglio colpito a 4,7 km di distanza, un carro armato iracheno di seconda mano. Nel frattempo, in Ucraina i carri armati russi distruggono regolarmente e senza farla tanto lunga obiettivi a ~7,5 km, utilizzando carri armati che “secondo fonti occidentali” avrebbero una gittata massima di 2-3 km e non dovrebbero nemmeno essere in grado di sparare (con precisione o meno) oltre i 5 km a causa dei limiti fisici dell’elevazione del pezzo in torretta.
Ma, possiamo dire, “che i giochi abbiano inizio,” perché, a quanto pare, la Russia non se ne starà con le mani in mano. Questo messaggio dell’MI6 fa un po’ di chiarezza:
“L’MI6 ha trasmesso all’Ufficio del Presidente e allo Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina l’informazione che l’esercito russo ha iniziato a creare unità speciali di “caccia carri,” il cui scopo principale sarà quello di catturare intatti i carri armati occidentali.”
Non solo, ma anche molte aziende russe hanno aperto la caccia, offrendo ricompense ingenti ai militari russi per la distruzione o la cattura di carri armati occidentali.
Gli uomini d’affari russi hanno offerto una ricompensa per i carri armati Abrams e Leopard distrutti in Ucraina
L’azienda russa FORES, specializzata in attrezzature per pozzi petroliferi, offre una ricompensa in denaro per i carri armati occidentali Abrams e Leopard distrutti o catturati in Ucraina.
È stata annunciata una ricompensa di 12 milioni di rubli per la cattura di un carro armato Leopard, Abrams o Challenger
Così come hanno fatto alcuni battaglioni.
Oltre alle “misure speciali,” ora confermate, che saranno adottate per mettere in sicurezza i carri armati occidentali sul campo di battaglia ucraino, anche gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio di oltre 200 “appaltatori” per la manutenzione dei loro blindati sul campo di battaglia.
“Si suppone che questo personale ‘verrà incorporato in piccole unità vicino alle linee del fronte’ e addestrerà le truppe ucraine a riparare i loro equipaggiamenti senza la necessità di inviarli fuori dal Paese, si legge nel rapporto, che fa anche notare come tutta la manutenzione principale delle armi fornite dall’Occidente attualmente venga fatta in Polonia e in altri Paesi della NATO.”
Ma, alla fine, forse tutto questo non sarà necessario. Dopotutto, con le cose che vanno così male per l’AFU, quanto ci vorrà prima che gli Ucraini inizino a vendere pezzi di corazzatura Chobham a prezzi da mercato nero? Non sarebbe la prima volta, né la seconda…. né la terza... né la quarta… né la quinta… né la sesta... né la settima… né l’ottava... né la nona.…
Avete capito il concetto.
Simplicius76
Fonte: simplicius76.substack.com
Link: https://simplicius76.substack.com/p/tank-wars-natos-sleight-of-hand-why
07.02.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org