Dr. Joseph Mercola – 15 febbraio 2022
Da anni Big Pharma ha messo gli occhi sulla tecnologia di trasferimento genico mRNA. Nel 2019, un comitato del Milken Institute ha discusso specificamente come potrebbero realizzare la transizione dallo sviluppo di vaccini convenzionali alla nuova tecnologia mRNA (1). È possibile ascoltare gli estratti chiave di quella riunione in questo video.
Tra i partecipanti c’erano il Dr. Anthony Fauci, direttore del National Institutes of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), e Rick Bright, Ph.D., ex direttore della U.S. Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA), ora vice presidente senior di Pandemic Prevention and Response alla Rockefeller Foundation.
Bright ha suggerito che “potrebbe esserci un bisogno, anche una chiamata urgente, per un’entità di eccitazione là fuori che è completamente dirompente, non frenata da vincoli e processi burocratici“.
Leggendo tra le righe, suona come se Bright stesse suggerendo che una pandemia potrebbe aiutarli a fare questa rischiosa transizione, poiché aggirare “i vincoli e i processi burocratici” sarebbe probabilmente più accettabile di fronte a una crisi acuta.
Beh, a quanto pare, Bright e Fauci hanno visto realizzato il loro desiderio, e la popolazione mondiale sta pagando il prezzo della loro decisione di gettare al vento i vincoli ed i processi burocratici, insieme al principio di precauzione. Molti medici e scienziati avevano avvertito che i “vaccini” a base di mRNA erano un cattivo consiglio e prematuri.
Il peggior difetto di progettazione nella storia della medicina
Ora, un anno dopo questo disastroso lancio, ci stiamo rendendo conto di quanto sia carente la comprensione che gli scienziati hanno di questi “vaccini”. O peggio, lo capiscono e non si preoccupano dei danni che causano.
In un articolo di Substack dell’agosto 2021 (2) il ricercatore di cybersicurezza britannico Ehden Biber ha esaminato come sono stati realizzati i “vaccini” mRNA, concentrandosi su quello che crede possa essere “il peggior difetto di progettazione nella storia dell’uomo”.
L’mRNA è stato manipolato geneticamente in un processo chiamato “ottimizzazione dei codoni”, ed È NOTO che questo processo crea effetti collaterali completamente imprevisti. “Come mai Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Janssen ecc. stanno usando una tecnologia che sia loro che le autorità di controllo sanno che causerà risultati sconosciuti?” Si chiede Biber. Ecco un illuminante estratto da questo articolo:
“Cercare di dire al corpo di generare proteine è difficile per molte ragioni. Una di queste è il fatto che quando si cerca di eseguire l’informazione proteica attraverso i ribosomi che elaborano quel codice e generano la proteina, tutto può essere molto lento o può bloccarsi durante il processo.
Fortunatamente, gli scienziati hanno trovato un modo per superare questo problema, applicando la sostituzione del codice: invece di usare il codice genetico originale per generare la proteina, hanno cambiato le lettere del codice in modo da ottimizzarlo. Questo procedimento è conosciuto come ottimizzazione dei codoni.
I codoni sono tre nucleotidi; i nucleotidi sono gli elementi costitutivi del DNA. Ecco un esempio di ottimizzazione dei codoni: il 60% dei codoni è stato alterato, il 22% dei nucleotidi è stato alterato. Eppure il risultato finale è che i ribosomi generano la stessa proteina! Uguale? Beh, non così tanto.
Nel 2011 la rivista Nature Medicine ha pubblicato un articolo (3) intitolato “Breaking the Silence”. Descriveva come l’ottimizzazione dei codoni, che utilizza questi cambiamenti sinonimi del DNA, può innescare la malattia in diversi modi.
Si scopre che la proteina che è stata prodotta quando l’ottimizzazione dei codoni ha diversi modi di piegarsi e una diversa forma 3D, e ‘potrebbe causare un’immunogenicità, per esempio, che non sarebbe stata vista fino a prove cliniche in fase avanzata o anche dopo l’approvazione’. Questa dichiarazione si riferisce al ciclo di approvazione NORMALE. I vaccini COVID sono passati attraverso un ciclo accelerato“.
Biber riporta una citazione di Chava Kimchi Sarfaty, Ph.D., un ricercatore capo presso la Food and Drug Administration degli Stati Uniti: “Non crediamo che si possano ottimizzare i codoni e che la proteina si comporti come nella sua forma nativa“.
In sintesi, l’ottimizzazione dei codoni può alterare il modo in cui le proteine si piegano e funzionano, e Sarfaty ha avvertito che “La forma modificata potrebbe causare un’immunogenicità, per esempio, che non si vedrebbe fino alla fase finale degli studi clinici o anche dopo l’approvazione” (4). Se la FDA sapeva tutto questo già nel 2011, perché non ha sollevato obiezioni contro l’ottimizzazione dei codoni usata nella produzione dei vaccini Covid?
Il ripiegamento sbagliato delle proteine (misfolding) collegato a molte patologie
Biber prosegue citando una serie di studi che collegano il misfolding delle proteine a una varietà di gravi patologie, come la neurodegenerazione che si osserva nell’Alzheimer, nel morbo di Parkinson e nell’insufficienza cardiaca (5). Come spiegato nel documento del 2017, “Protein Misfolding Diseases” (6):
“Per acquisire attività funzionale la maggior parte delle molecole proteiche deve ripiegarsi in strutture tridimensionali definite. Tuttavia, le catene proteiche possono adottare una moltitudine di stati conformazionali e la loro conformazione biologicamente attiva è spesso solo marginalmente stabile.
Le proteine metastabili tendono a popolare specie mal ripiegate che sono inclini a formare aggregati tossici, tra cui oligomeri solubili e depositi fibrillari di amiloide, che sono legati alla neurodegenerazione nel morbo di Alzheimer e nel Parkinson, e in molte altre patologie.”
“Se è così problematico, perché i produttori lo usano?” Si chiede Biber. La risposta è che, affinché il “vaccino” funzioni, hanno bisogno di livelli di espressione della proteina più alti di quanto sia naturalmente possibile.
“Nel suo BNT162b2/Comirnaty Risk Management Plan presentato alla FDA per ottenere l’autorizzazione all’uso d’emergenza, Pfizer ammette che l’ottimizzazione dei codoni ha portato ad un aumento della gamma-glutamil transferasi (GGT), che è un marker precoce di insufficienza cardiaca.”
Pfizer sembra essere stata la più aggressiva nell’ottimizzazione dei codoni, e non è un segreto che la pesante alterazione del mRNA potrebbe causare il misfolding delle proteine e “anomalie di splicing” (giunzione, N.d.T.). Come notato in un documento del marzo 2021 (7):
“Il vaccino BNT162b2 contro la Covid-19 è composto da un RNA di 4.284 nucleotidi, diviso in sei sezioni, che portano le informazioni per creare una fabbrica di proteine S spike, quelle usate dal SARS-CoV-2 … per infettare l’ospite. Dopo di che, queste proteine sono dirette all’esterno della cellula, innescando la reazione immunitaria e la produzione di anticorpi.
Il problema è la pesante alterazione dell’mRNA: l’Uracile è sostituito per ingannare il sistema immunitario con la pseudouridina; le lettere di tutte le triplette di codoni sono sostituite da una C o una G, per aumentare estremamente la velocità della sintesi proteica; sostituzione di alcuni amminoacidi con la prolina; aggiunta di una sequenza (3′-UTR) con alterazione sconosciuta …
Un’eventuale traduzione errata ha conseguenze sulla fisiopatologia di una varietà di malattie. Inoltre, l’mRNA iniettato è pre-mRNA, che può portare a molteplici mRNA maturi; queste sono anomalie di splicing alternativo, fonte diretta di gravi danni a lungo termine sulla salute umana.
In sostanza, ciò che verrà creato potrebbe non essere identico alla proteina S spike; solo un errore di decodifica traslazionale, lettura errata dei codoni, produzione di aminoacidi diversi, quindi proteine, per causare gravi danni a lungo termine alla salute umana, nonostante il DNA non sia modificato, essendo invece nel nucleo della cellula e non nel citoplasma, dove arriva l’mRNA modificato.”
Il “vaccino” Pfizer alza il marcatore di morte precoce
Nel suo BNT162b2/Comirnaty Risk Management Plan presentato alla FDA per ottenere l’autorizzazione all’uso d’emergenza, Pfizer ammette persino che l’ottimizzazione dei codoni ha portato ad un aumento della gamma-glutamil transferasi (GGT),8 che è un marker precoce di insufficienza cardiaca.
La GGT elevata è anche un indicatore di resistenza all’insulina, malattia cardiometabolica (9) malattia epatica(10) e malattia renale cronica (11). Quando la GGT è elevata, significa anche che il fegato è sotto stress. Il livello ideale di GGT è inferiore a 16 unità per litro (U/L) per gli uomini e inferiore a 9 U/L per le donne. Al di sopra di 25 U/L per gli uomini e 18 U/L per le donne, il rischio di malattie croniche aumenta significativamente.
Inoltre, man mano che il livello di GGT sale, il glutatione scende. Questo fa parte dell’equazione che spiega come la GGT elevata nuoce alla salute. Aumentando il livello di glutatione, si abbasserà la GGT (al riguardo si veda anche qui).
Eppure, nonostante la Pfizer riconosca questi rischi, non ha condotto studi per valutare la sicurezza farmacologica, la genotossicità o la cancerogenicità. “Come sono riusciti ad evitare i test?” si chiede Biber (12). La risposta è a dir poco scioccante.
Sono stati saltati studi cruciali
In circostanze normali, gli studi di sicurezza farmacologica, genotossicità o cancerogenicità vengono fatti durante gli studi sugli animali. Nessuno studio sugli animali è stato fatto per il “vaccino” Covid; quindi nessuno di questi studi è stato eseguito, punto. Grazie al fast-tracking, i “vaccini” mRNA sono passati direttamente alla sperimentazione umana. E la FDA apparentemente non ha intenzione di chiedere alla Pfizer di condurre test per determinare gli impatti della loro ottimizzazione dei codoni sulla salute. Come notato da Biber:
“I produttori sanno del rischio potenziale. I regolatori sanno del rischio potenziale. Eppure gli enti di controllo non testano i prodotti V come terapia genica, e non mettono in atto un piano di mitigazione del rischio di ottimizzazione dei codoni. SE NON SI MISURA, IL RISCHIO NON SPARISCE”.
È semplicemente stupefacente che abbiano distribuito questi “vaccini” a miliardi di persone in tutto il mondo, sapendo bene che hanno la capacità di causare gravi problemi.
Un altro problema sollevato nell’articolo di Biber è il fatto che i tipi di cellule differiscono ampiamente nel loro uso del codificatore; conseguentemente, determinare come l’mRNA viene tradotto in un tipo di tessuto non rivela nulla sulla cinetica di traduzione in un tessuto diverso. Nessuno dei produttori di “vaccini” Covid ha testato il proprio prodotto su tutti i tipi di tessuto disponibili (51 in tutto).
“La cinetica traslazionale può portare a pause traslazionali, che hanno un ruolo nella modulazione della conformazione delle proteine, possono portare a cambiamenti strutturali, aumentare l’immunogenicità e modificare le prestazioni. Questo è stato riportato fin dagli anni ’90. Sicuro, vero?” scrive Biber (13).
In conclusione
Quindi, per riassumere il più concisamente possibile, Pfizer, Moderna e Janssen hanno tutti modificato il codice genetico del loro RNA per garantire che la proteina spike risultante che il corpo produce sia più stabile, e per bypassare i meccanismi protettivi nelle cellule che impediscono la replicazione virale.
Senza questo cambiamento, il sistema immunitario avrebbe semplicemente distrutto l’mRNA prima che le cellule potessero iniziare a produrre la proteina spike. Il problema è che questa ottimizzazione dei codoni, questa riscrittura genetica, causa errori di traduzione quando i ribosomi – il “macchinario” all’interno delle cellule che sintetizza le proteine – elaborano il codice.
Questi errori di traduzione possono risultare in proteine mal ripiegate e malfunzionanti. Sappiamo già che alcuni misfolding di proteine sono implicati nelle malattie neurodegenerative e nell’insufficienza cardiaca improvvisa. Ma non abbiamo davvero idea di cosa potrebbero fare le proteine mal ripiegate create dai “vaccini” Covid. Le conseguenze potrebbero essere identiche al misfolding di altre proteine, o potrebbero risultare in condizioni del tutto nuove.
Per saperne di più, assicuratevi di ascoltare questa intervista di “Planet Lockdown” con Alexandra Henrion-Caude, Ph.D., genetista e ricercattrice presso l’Istituto francese della salute.
Spiega cos’è l’RNA, la teoria di come i vaccini Covid dovrebbero funzionare, e alcune delle principali preoccupazioni che circondano il loro uso.
Sottolinea che, se si volesse creare un vaccino, non si prenderebbe di mira la parte del virus che è più incline alla mutazione (la proteina spike). Si selezionerebbe una parte del virus che ha meno probabilità di mutare. Prendendo di mira la proteina spike, si sono organizzati per produrre più vaccini per tenere il passo con le mutazioni, quindi scegliere la proteina spike potrebbe essere stata una decisione finanziaria.
Inoltre, selezionando la proteina spike come bersaglio, hanno scelto di programmare il corpo per produrre la parte più tossica del virus. Sappiamo che la sola proteina spike è patogena – producendo coaguli di sangue ed emorragie anormali, per esempio – anche senza il resto del virus. I coaguli e/o le emorragie sono dovuti al fatto che il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule all’interno del sistema vascolare che producono la proteina spike.
Cosa puoi fare se si è fatto il “vaccino” Covid?
Come discusso sopra, a causa della modifica dell’mRNA della proteina spike usata nel “vaccino” per renderlo “più efficace”, gli errori di traduzione possono portare a proteine mal ripiegate con complicazioni molto gravi per la salute.
Fortunatamente, il corpo ha un processo che è progettato per correggere questo misfolding, perché circa un terzo delle proteine che il corpo produce sono “misfolded” dal momento in cui sono state prodotte.
Ci sono due semplici strategie che è possibile utilizzare per indirizzare queste proteine al refolding o all’eliminazione. La prima, di cui ho parlato spesso in passato, è un’alimentazione limitata nel tempo, che si ottiene consumando tutti i pasti in una finestra di sei-otto ore che termina almeno tre ore prima di andare a letto. Questo stimolerà un processo chiamato autofagia mentre si dorme, e al mattino, quando il tempo di digiuno supera le 14 ore.
La seconda strategia, meno conosciuta, è il bagno in sauna su base regolare. Se la sauna è abbastanza calda, il corpo produrrà proteine da shock termico che ripiegheranno o elimineranno le proteine mal ripiegate. È necessario solo assicurarsi che sia abbastanza calda e che si stia davvero sudando abbondantemente. La biometria che è possibile misurare con un termometro orale è di aumentare la temperatura a circa 38,3 o 38,9 gradi Celsius.
Inoltre, probabilmente perdere da 0,5 a 1 kg. grazie al sudore. Basta essere sicuri di bere abbastanza acqua e sostituire il sale che si perde. Inoltre, molte saune sono caricate con alti campi elettromagnetici, quindi conviene scegliere la propria sauna con attenzione. Molte nuove saune a infrarossi hanno eliminato i campi magnetici, ma praticamente tutte hanno alti campi elettrici che possono essere problematici.
Pillole della moralità per sopprimere il dissenso?
Sapendo quello che già sappiamo, c’è chiaramente motivo di profonda preoccupazione per i “vaccini” Covid. Sembra indiscutibile che possano causare problemi di salute molto seri, sia in modo acuto che a lungo termine. Nonostante ciò, i produttori di “vaccini”, le agenzie sanitarie nazionali e i leader politici stanno spingendo in avanti, chiedendo che ogni uomo, donna e bambino venga “vaccinato” più volte.
Non c’è semplicemente alcun dubbio che i “vaccini” Covid siano il più grande esperimento umano della storia. Le ramificazioni sono già più che devastanti, ma non abbiamo davvero idea di quale sarà la portata completa.
Lo stesso si può dire per ogni altra misura pandemica impiegata, dal mascheramento universale e l’allontanamento sociale all’isolamento. Nessuna di esse è supportata da prove scientifiche di efficacia, e abbiamo solo scalfito la superficie quando si tratta di valutare i danni che hanno causato.
Per soffocare il dissenso contro questa sperimentazione immorale sul pubblico, almeno una persona ha suggerito un’idea oltraggiosamente radicale: “pillole della moralità”. In pratica, drogare la popolazione per sottometterla. Come riportato da Forbes nell’agosto 2020 (14):
“… il bioeticista Parker Crutchfield ha suggerito un approccio controverso per combattere la pandemia (15) – cioè una ‘pillola della moralità’. In particolare, egli suggerisce che la somministrazione diffusa di droghe psicoattive potrebbe fornire un ‘miglioramento morale’ che renderebbe le persone più propense ad aderire alle norme sociali come indossare mascherine e alle linee guida di allontanamento sociale …
Crutchfield [nota] che coloro “che hanno bisogno di miglioramento morale sono anche i meno propensi ad impegnarsi in questo senso “. Egli esplora quindi metodi involontari, come richiedere legalmente alle persone di prendere la pillola della moralità o somministrare il farmaco segretamente attraverso la fornitura di acqua.
In altre parole, obbligare le persone a prendere una “pillola della moralità” non altera il calcolo morale fondamentale di qualsiasi politica proposta. Rende semplicemente l’applicazione di buone (o cattive) leggi più facile per le autorità”.
Il suggerimento di Crutchfield sembra estratto direttamente da un romanzo distopico, ma si adatta perfettamente all’ideologia tecnocratica, che fondamentalmente afferma che i tecnocrati – una piccola e potente élite che crede di poter raggiungere l’immortalità attraverso il transumanesimo – sono più intelligenti e degni della vita di tutti gli altri, e quindi hanno il diritto di dettare la verità morale alle masse.
Nota dell’editore: dopo le diffuse critiche al suo commento sulle pillole della moralità di Crutchfield, Forbes ha cambiato il titolo dell’articolo nel febbraio 2022 (16) in “No, non usare una ‘pillola della moralità’ per fermare la pandemia di Covid” e ha aggiunto una nota dell’autore che spiega che il titolo è stato cambiato per “indicare più chiaramente” la posizione personale dell’autore.
Alla ricerca di un super-vaccino universale
Molti esperti stanno ora ammettendo che la pandemia è finita e finita (17) ma il complesso industriale della pandemia non è disposto a questa gallina dalle uova d’oro. Come discusso nella riunione del Milken Institute del 2019, sono all’inseguimento di “super-vaccini” universali basati sull’mRNA.
Nel 2019, l’obiettivo di Fauci era un vaccino universale contro l’influenza. Oggi, l’obiettivo è un vaccino universale Covid che protegga sia dai vecchi che dai nuovi ceppi (18). Un modo per raggiungere questo obiettivo potrebbe essere quello di colpire la proteina nucleocapside (n-proteina), situata all’interno del virus, piuttosto che la spike, come viene fatto attualmente.
Prendendo di mira una parte del virus che non muta molto da un ceppo all’altro, si potrebbe ottenere una protezione più ampia. La domanda è: perché non l’hanno fatto fin dall’inizio? O – forse una domanda migliore potrebbe essere: Questo ha qualcosa a che fare con il “promettente” vaccino HIV mRNA che il direttore del NIAID Dr. Anthony Fauci ha annunciato nel dicembre 2021?
Come coautore del documento di ricerca su questo vaccino, Fauci ha spiegato che funziona come “vaccini” mRNA Covid, ma non porta le istruzioni per la proteina spike. Piuttosto, fornisce istruzioni codificate per insegnare a due proteine chiave dell’HIV a produrre particelle simili al virus nelle cellule muscolari (19).
Non importa la ragione di come funziona il prossimo “vaccino” HIV mRNA; nonostante decenni di sforzi, i vaccini polivalenti hanno tutti fallito. E considerando l’approccio poco attento adottato con gli attuali “vaccini” Covid, c’è da chiedersi se ci si può fidare degli sviluppatori di vaccini e degli enti di controllo per produrre un vaccino polivalente sicuro ed efficace.
Link: https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2022/02/15/codon-optimization.aspx
Traduzione di Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte