DI BRANDON TURBEVILLE
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Il Codex Alimentarius, il controllo sulla fornitura alimentare e il governo del mondo. Estratto da: Codex Alimentarius – The End of Health Freedom
Contrariamente a quanto viene comunemente creduto, il Codex Alimentarius non è né una legge, né una politica. È in effetti un ente funzionante, una Commissione, creato dall’Organizzazione per l’Alimentazione e per l’Agricoltura e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sotto la direzione delle Nazioni Unite. La confusione in merito a questo è dovuta in gran parte alle affermazioni fatte da molti critici che si riferiscono all’ “attuazione” del Codex Alimentarius come se fosse una legislazione che aspetta di entrare in vigore. Un’espressione più accurata sarebbe l’ “attuazione delle linee guida del Codex Alimentarius”, che descriverebbe più adeguatamente la situazione.
Il Codex è solo uno degli strumenti in mano di un gruppo elitario di individui il cui obiettivo è quello di creare un unico governo mondiale su cui esercitare il completo controllo. Il potere sulla fornitura alimentare è essenziale per raggiungere questo [scopo]. Come sarà discusso più avanti, il Codex Alimentarius sarà “attuato” quando verranno stabilite le linee guida e i governi nazionali incominceranno ad organizzare le proprie leggi interne in conformità degli standard stabiliti dall’organizzazione.
L’esistenza del Codex Alimentarius come ente che stabilisce la politica ha radici che risalgono ad oltre cento anni fa. Il nome stesso Codex Alimentarius in Latino significa “codice alimentare” [1] e deriva direttamente dal Codex Alimentarius Austriacus, un insieme di standard e descrizioni di svariati alimenti nell’Impero Austro-Ungarico tra il 1897 e il 1911. [2] Questo insieme di norme è il frutto sia dell’industria alimentare che dell’ambiente accademico ed è stato usato dai tribunali per determinare l’identità del cibo in maniera legale.
Persino dal 1897 le nazioni erano spinte all’integrazione delle leggi nazionali verso un insieme internazionale di standard che avrebbe ridotto le “barriere commerciali” create dalle differenze tra le leggi nazionali [3]. Mentre il Codex Alimentarius Austriacus guadagnava terreno all’interno della sua area localizzata, anche l’idea di avere un unico insieme di standard per tutta l’Europa ha iniziato a prendere piede. Dal 1954 al 1958 l’Austria ha perseguito con successo la creazione del Codex Alimentarius Europaeus (il codice alimentare europeo). Quasi immediatamente la FAO (l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura) sotto la direzione dell’ONU è entrata in azione quando la Conferenza Regionale della FAO per l’Europa ha espresso il desiderio di un insieme internazionale globale di norme alimentari. La Conferenza Regionale della FAO ha successivamente inviato una proposta attraverso la catena di comando della FAO stessa con il suggerimento di creare un programma congiunto FAO/OMS che concernesse gli standard alimentari.
Proprio l’anno seguente, il Codex Alimentarius Europaeus ha adottato la risoluzione che il suo lavoro sugli standard alimentari fosse preso dalla FAO. Nel 1961 è stato deciso dall’OMS, dal Codex Alimentarius Europaeus, dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dalla Conferenza della FAO di creare un programma internazionale di standard alimentari noto come Codex Alimentarius. [4] Nel 1963 per effetto delle risoluzioni approvate da queste organizzazioni due anni prima, è stato ufficialmente creato il Codex Alimentarius. [5]
Sebbene sia stato creato con il patrocinio della FAO e dell’OMS, ci sono delle controversie in merito agli individui che potrebbero aver partecipato all’istituzione del Codex.
Molte organizzazioni contrarie al Codex hanno affermato che i criminali di guerra nazisti Fritz Ter Meer [6] e Hermann Schmitz [7] in particolare sarebbero stati i principali architetti dell’organizzazione.
Poiché molte di queste accuse vengono fatte con prove solamente indirette o del tutto senza prove, si potrebbe essere tentati di metterle da parte di primo impatto. Tuttavia, mentre le accuse guadagnavano sempre più sostenitori, il Codex ha tentato di confutarle. Nella sua sezione dedicata alle “Domande Frequenti”, il Codex risponde alla domanda
“È vero che il Codex è stato creato da un ex criminale di guerra per controllare la fornitura alimentare mondiale?” [8] e prosegue rispondendo quanto segue alle accuse:
No. È un’accusa falsa. Basta digitare le parole “Codex Alimentarius” in qualsiasi motore di ricerca per trovare tante di queste dicerie sul Codex. Di solito le persone che mettono in circolazione queste voci non danno alcuna prova ma chiedono di inviare donazioni o di firmare petizioni contro il Codex.
Le informazioni veritiere sul Codex http://www.codexalimentarius.net possono essere reperite su internet – non abbiamo nulla da nascondere da parte nostra – siamo un’istituzione pubblica che lavora in pubblico per il pubblico – se la gente vuole saperne di più sul nostro lavoro e fare domande ne siamo lieti. C’è un Contact Point ufficiale del Codex http://www.codexalimentarius.net/web/members/jsp in ciascuno stato membro, che sarà lieto di rispondere alle vostre domande sul Codex. [9]
Ma come si può capire dall’affermazione sopracitata, la risposta del Codex fa ben poco per evadere questa domanda a parte che dissentire. Se è vero che molte persone che fanno questa accusa forniscono poche prove a sostegno dell’accusa stessa, la presentazione delle informazioni non nega necessariamente la loro veridicità. In effetti, il Codex offre il suo stesso sito internet come fonte di informazioni accurata sull’organizzazione; tuttavia, a parte la sezione sulle Domande Frequenti, non si può trovare niente altro che sia pertinente alle accuse in merito ai “criminali di guerra”.
Per di più il sito internet http://www.codexalimentarius.net/web/index_en.jsp è letteralmente indecifrabile, quasi al punto di essere completamente inutile. In ultima istanza, questa risposta solleva più dubbi che fornire certezze. Questo perché il Codex, se lo volesse potrebbe mettere a tacere queste voci semplicemente postando un elenco degli individui e delle organizzazioni che lo hanno fondato o che hanno svolto un ruolo integrante nella sua creazione. Tuttavia, non fa nulla del genere. A parte menzionare la FAO e l’OMS, che sono del tutto allo scuro di chi, o di come, o di quanti altri individui ed organizzazioni abbiano partecipato alla creazione del Codex Alimentarius.
L’accusa sui “criminali di guerra” è imperniata sul conglomerato chimico conosciuto come la I G Farben. La I G Farben era composta da svariate industrie chimiche comprese la BASF, la Bayer, la Hoechst e l’AGFA, [10] che si sono fuse insieme. Era essenzialmente l’ala industriale del Terzo Reich ed era la forza motrice della macchina bellica del Nazismo. L’azienda forniva la vasta maggioranza degli esplosivi e della gasolina sintetica usati per la conquista militare e lo sterminio di milioni di persone. Ha inoltre prodotto l’adesso malfamato gas Zyklon-B usato nelle camere a gas. E non solo, è stata inoltre influente nella conduzione di esperimenti sulle vittime dei campi di concentramento. Infatti, le vittime dei campi venivano spesso comprate fin dall’inizio su ordine dell’azienda per gli espliciti scopi della sperimentazione da parte di molte branche diverse dell’azienda, particolarmente la Bayer e la Hoechst.
Senza la I G Farben le guerre tedesche non sarebbero state sostenibili. Durante i processi di Nurember la Corte ha condannato 24 amministratori e dirigenti dell’azienda, e l’ha smembrata in molte diverse “aziende-figlie”. Precisamente, la BASF, la Hoechst (più tardi nota come Aventis) e la Bayer. Entro il 1951, letteralmente tutti questi 24 dirigenti sono stati rimessi in libertà, compresi Fritz Ter Meer e Hermann Schmitz. Ter Meer era stato membro del comitato esecutivo della I G Farben dal 1926 al 1945 ed anche membro del comitato di lavoro e del comitato tecnico, nonché direttore della malfamata Sezione II. È stato inoltre ambasciatore per l’Italia con pieni poteri conferiti dal Ministero per gli armamenti e la produzione bellica ed è stato l’industriale più responsabile per Auschwitz. Anche Schmitz è stato membro del comitato esecutivo della I G Farben dal 1926 al 1935 ed è stato presidente del consiglio di amministrazione e “capo delle finanze” dal 1935 al 1945. È stato anche capo dell’economia militare e membro del partito nazista. Entrambi sono stati giudicati colpevoli dal tribunale di Nurember nel 1948, ma Schmitz è stato rimesso in libertà nel 1950 e Ter Meer è stato liberato nel 1952. [11]
Dopo tutto ciò, Schmitz è stato nominato amministratore della banca tedesca di Berlino Ovest nel 1952, e nel 1956 presidente onorario del consiglio di amministrazione delle acciaierie della Renania. Tuttavia, Ter Meer ha avuto ancora più successo. Dopo il suo rilascio, è stato nominato amministratore della Bayer nel 1955 e nel 1956 è stato nominato presidente. Negli anni seguenti, ha assunto molti altri ruoli aggiuntivi, come presidente del consiglio di amministrazione della Theodore Goldschmidt AG, vice-presidente del consiglio della Commerzbank e della Bank-Association AG, nonché amministratore della Waggonfabrik Uerdingen, della Duesseldorfer Waggonfabrik AG, della associazione delle banche della Germania dell’Ovest e della United Industrial Enterprises AG [12]. Queste sono connessioni documentate per entrambi gli individui. Infatti, le connessioni di Ter Meer con l’azienda farmaceutica Bayer gli hanno fatto guadagnare una fondazione a lui dedicata, la Fritz Ter-Meer Foundation. [13] Tuttavia, mediante tutto questo l’autore non ha potuto confermare che né Ter-Meer né Schmitz abbiano avuto connessioni dirette con la creazione del Codex Alimentarius.
Ciononostante, il Codex non fa nulla per controbattere le accuse a parte semplicemente smentirle, e le connessioni non sono del tutto implausibili. Il Codex è molto riservato sulle sue origini, come è messo in evidenza dal suo sito, dove viene solo indicato che è stato creato su ordine della FAO e dell’OMS. È estremamente improbabile che una tale organizzazione possa essere stata creata senza l’ausilio, l’imput, e persino i finanziamenti di corporazioni internazionali private. Grazie sia alla comunità contraria al Codex, che al Codex Alimentarius stesso non c’è prova (per lo meno per l’autore) che documenti quali persone né quali corporazioni siano state coinvolte nella sua formazione. Ci sono tuttavia altri legami che danno più credibilità alla teoria che dei criminali di guerra abbiano partecipato alla creazione del Codex.
Brandon Turbeville
Fonte: www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=21960
17.11.2010
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI
Note
[1] Tips, Scott C. “Codex Alimentarius: Global Food Imperialism.” FHR. 2007. P. ii.
[2] “Opening Statement by Dr. B.P. Dutia Assistant Director-General Economic and Social Policy Department, FAO to the Nineteenth Session of the Codex Alimentarius Commission.” Food and Agricultural Organization. July 1, 1991.
http://www.fao.org/docrep/meeting/005/t0490e/T0490E04.htm See also,
Taylor, Paul Anthony. “Codex Guidelines for Vitamins and Minerals – Optional or Mandatory?” Dr.Rath Health Foundation. http://www4.dr-rath-foundation.org/features/codex_wto.html
[3] “Codex Alimentarius: how it all began.” Food and Agricultural Organization.
http://www.fao.org/docrep/v7700t/v7700t09.htm Accessed April 23, 2010.
[4] “Understanding the Codex Alimentarius.” World Health Organization. Food and Agricultural Organization. 2006. P. 7
http://www.scribd.com/doc/25710873/WHO-Understanding-the-Codex-Alimentarius Accessed April 23, 2010.
[5] Tips, Scott C. “Codex Alimentarius: Global Food Imperialism.” FHR. 2007. P.ii
[6] “The History of the ‘Business With Disease.’” Dr. Rath Health Foundation.
http://www4.dr-rath-foundation.org/PHARMACEUTICAL_BUSINESS/history_of_the_pharmaceutical_industry.htm April 26
[7] Minton, Barbara. “Codex Threatens Health of Billions.” Naturalnews. July 30, 2009.
http://www.naturalnews.com/026731_CODEX_food_health.html
[8] “FAQs – Rumours” CodexAlimentarius.net http://www.codexalimentarius.net/web/faq_rum.jsp#R1 Accessed April 26, 2010.
[9] Ibid.
[10] Behreandt, Dennis. “The crimes of I.G. Farben: during WWII, I.G. Farben, a synthetic-fuels manufacturer for the German war machine, was a major supporter of the Nazi regime and a willing co-conspirator in the Holocaust.” The New American. November 27, 2006.
http://findarticles.com/p/articles/mi_m0JZS/is_24_22/ai_n24996865/
“The Documentation About ‘Codex Alimentarius.’” Dr. Rath Health Foundation.
http://www4.dr-rath-foundation.org/PHARMACEUTICAL_BUSINESS/health_movement_against_codex/health_movement24.htm Accessed April 26, 2010.
[11] “The History of the ‘Business With Disease.’” Dr. Rath Health Foundation. http://www4.dr-rath-foundation.org/PHARMACEUTICAL_BUSINESS/history_of_the_pharmaceutical_industry.htm http://www4.dr-rath-foundation.org/PHARMACEUTICAL_BUSINESS/history_of_the_pharmaceutical_industry.htm> Accessed April 26
http://www4.dr-rath-foundation.org/PHARMACEUTICAL_BUSINESS/history_of_the_pharmaceutical_industry.htm%20Accessed%20April%2026 , 2010.
[12] Ibid.
[13] Weimbs Lab: Molecular, Cellular and Developmental Biology University of California, Santa Barbra.
http://www.lifesci.ucsb.edu/mcdb/labs/weimbs/people/weimbs/index.html
Accessed April 27, 2010. Dr. Thomas Weimbs received a scholarship from the Fritz ter Meer Foundation in 1988.
Brandon Turbeville è un autore originario di Mullins, South Carolina. Ha conseguito la laurea presso la Francis Marion University, dove ha vinto il premio Pee Dee Electric Scholar’s Award quando non era ancora laureato. Sono stati pubblicati numerosi dei suoi articoli su svariati argomenti, come la salute, l’economia e le libertà civili. È inoltre l’autore di Codex Alimentarius – the End of Health Freedom.
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