Matthew Ehret
strategic-culture.org
Il pensiero di Glazyev affonda le sue radici in una vecchia e radicata corrente intellettuale, tradizionalmente russa, basata sul credito di Stato, sulla sovranità nazionale, sulle grandi infrastrutture, sul progresso scientifico e sulla cooperazione di mutuo vantaggio.
L’11 settembre 2022, il brillante economista russo, grande stratega e principale architetto del nuovo sistema finanziario multipolare, Sergey Glazyev ha tenuto un memorabile discorso commemorativo sulla vita e l’opera dell’amico e alleato Lyndon LaRouche (1922-2019) di cui lo scorso 8 settembre si è celebrato il centesimo anno dalla nascita.
In questo discorso di 13 minuti, Glazyev ha delineato le cause profonde dell’attuale crollo finanziario sistemico che sta attraversando il mondo occidentale e che il suo defunto amico aveva previsto ben 30 anni fa. Presenta inoltre un sorprendente programma per una ripresa globale e per una riforma della globalizzazione, concretizzatesi con l’integrazione dell’Unione Economica Eurasiatica con il “ponte terrestre eurasiatico” e con il più ampio programma della Nuova Via della Seta, che era stato presentato per la prima volta dalla Cina nel 2013 ma che era stato pensato da Lyndon LaRouche già nel 1994.
Il discorso integrale può essere ascoltato qui:
Sebbene negli ultimi anni diversi influenti intellettuali occidentali abbiano tentato di prendersi il merito del programma strategico di Sergey Glazyev, la realtà è che il suo pensiero è radicato in una vecchia e potente corrente intellettuale che deriva da una forte, seppur dimenticata, tradizione russa basata sul credito di Stato, sulla sovranità nazionale, sulle infrastrutture su larga scala, sul progresso scientifico e, soprattutto, sulla cooperazione di mutuo vantaggio.
Questa scuola di scienze economiche era già vivace ai tempi dello zar Alessandro II e nei vari statisti di stampo nazionalista che erano saliti alla ribalta nella seconda metà del XIX secolo, tra i quali spicca la figura del grande Ministro delle Finanze e primo Primo Ministro russo Sergey Witte, che aveva patrocinato la costruzione della Ferrovia Transiberiana e che sognava un sistema di banche statali e reti ferroviarie globali attraverso Asia, Europa e le America attraverso lo Stretto di Bering.
Nel 20° secolo, i progressi di questa scuola erano stati interrotti dalla rivoluzione colorata bolscevica finanziata dai servizi segreti e dagli oligarchi occidentali, ma si erano rivitalizzati sotto la guida del grande biogeochimico russo e leader dell’Accademia delle scienze, Vladimir Ivanovich Vernadsky (1863-1945).
È ironico che questa scuola di dirigisti abbia applicato al contesto eurasiatico il sistema un tempo meglio conosciuto come “Sistema Americano,” proposto da Henry Clay, Friedrich List, Henry C Carey e Abramo Lincoln ed è ancora più ironico che entrambe le scuole si siano ispirate alla figura dello scienziato-statista Gottfried Leibniz (1646-1716), che, nel 1671, non solo aveva rinnovato la “scienza dell’economia” con la sua opera Società ed economia e, nel 1672, con Sull’istituzione di una società delle arti e delle scienze, e che, nel 1712, era diventato anche uno dei principali consiglieri dello zar Pietro il Grande. Nel suo “So You Wish to Learn All About Economics” pubblicato nel 1984, LaRouche identifica Leibniz come il creatore dell’economia fisica intesa come branca della fisica.
Era stato durante il suo periodo di consigliere privato russo, dal 1712 al 1716, che Leibniz era stato definito il “Solone di Russia,” quando aveva ricevuto l’incarico di riformare l’intera amministrazione finanziaria e legale del Paese. Tuttavia, non si era limitato a quello, ma aveva anche messo a punto un programma per una completa valutazione nazionale dello sviluppo minerario, mineralogico e industriale che, dopo la sua morte, avrebbe guidato intere generazioni di costruttori della nazione russa.
L’aspetto forse più degno di nota è il contributo di Leibniz alla formazione di istituzioni scientifiche che avrebbero portato a nuove scoperte e le avrebbero sviluppate in forme sempre diverse di progresso tecnologico. La più importante di queste organizzazioni era stata l’Accademia Russa delle Scienze, inaugurata nel 1725.
Come Witte, Glazyev e LaRouche nel XIX-XI secolo, Leibniz aveva ipotizzato una visione strategica di progresso tecnologico e culturale basata su un’alleanza Russia-Cina, che avrebbe potuto realisticamente porre un freno alla radicata corruzione dell’oligarchia europea e inaugurare una nuova età della ragione.
Nel primo numero della Novissima Sinica (“Notizie dalla Cina”) pubblicato nel 1697, Leibniz aveva scritto:
“CONSIDERO UN SINGOLARE DISEGNO DEL DESTINO CHE LA COLTIVAZIONE E IL PERFEZIONAMENTO DELL’UOMO SI CONCENTRINO OGGI, PER COSÌ DIRE, AI DUE ESTREMI DEL NOSTRO CONTINENTE, IN EUROPA E IN CINA, CHE ORNA L’ORIENTE COME L’EUROPA ORNA L’ESTREMO OPPOSTO DELLA TERRA. FORSE È LA SUPREMA PROVVIDENZA CHE HA ORDINATO UNA TALE DISPOSIZIONE, IN MODO CHE, MAN MANO CHE I POPOLI PIÙ COLTIVATI E LONTANI SI TENDONO LE BRACCIA L’UN L’ALTRO, QUELLI CHE SI TROVANO IN MEZZO POSSANO ESSERE GRADUALMENTE PORTATI AD UN MODO MIGLIORE DI VIVERE. NON CREDO SIA UN CASO CHE I RUSSI, IL CUI VASTO REGNO COLLEGA L’EUROPA ALLA CINA E CHE HANNO IL CONTROLLO SULLE LONTANE TERRE BARBARE DEL NORD, SULLE RIVE DELL’OCEANO GHIACCIATO, DOVREBBERO ESSERE PORTATI ALL’EMULAZIONE DEL NOSTRO MODO DI VIVERE GRAZIE AGLI STRENUI SFORZI DEL LORO ATTUALE SOVRANO [Pietro I].”
È questo sistema, evolutosi da un’unica fonte sia in Russia che negli Stati Uniti, che aveva fatto sì che sia Lyndon LaRouche che Glazyev emergessero come campioni moderni nella nostra attuale e tormentata epoca. Sebbene alcuni affermino, senza prove, che Glazyev è un “seguace della teoria monetaria moderna,” i fatti che si ricavano dalle azioni, dalle parole e dall’orientamento politico di Glazyev parlano di una realtà molto diversa.
È per questo motivo che, negli anni ‘90, Glazyev aveva iniziato ad incontrare direttamente Lyndon LaRouche durante i numerosi viaggi di quest’ultimo in Russia, dopo che il giovane economista russo aveva dimostrato la coerenza dei suoi principi dimettendosi, nel 1993, dal suo incarico di Ministro degli Esteri e delle Relazioni Economiche nel governo di Boris Eltsin, quando era diventato chiaro che il vero significato delle riforme che avrebbe dovuto supervisionare erano destinate a distruggere la nazione. Nel suo libro del 1999, Genocidio: La Russia e il Nuovo Ordine Mondiale, Glazyev aveva delineato le due strade che la Russia avrebbe dovuto percorrere nel XXI secolo, affermando che:
“O ci sottomettiamo passivamente ad una politica suicida di autodistruzione e di colonizzazione della Russia, che è stata imposta dall’esterno con l’inganno e la corruzione, o … dobbiamo passare ad una strategia scientificamente mirata alla crescita economica, al miglioramento del benessere del popolo, al ripristino della forza spirituale-intellettuale e del potenziale scientifico e tecnico dello Stato russo.”
Fortunatamente per la Russia e per il mondo, alcuni nazionalisti non disposti a sacrificare la loro grande civiltà sull’altare di finanzieri sociopatici erano riusciti a sbarazzarsi della bomba ad orologeria rappresentata da un infido alcolista e a far arrivare al potere un giovane piantagrane di nome Vladimir Putin. Questa vitale riforma del 1999 era stata voluta dal patriota russo e allora Primo Ministro, Yevgeni Primakov. Sotto la nuova leadership, Sergey Glazyev era stato nominato presidente della Commissione per la Politica Economica della Duma di Stato. All’epoca, aveva ribadito le sue prospettive politiche del 1999 nel “Dialogo con Lyndon LaRouche” del 2001, sponsorizzato dallo Schiller Institute, che può essere visto qui:
Quella che segue è la trascrizione del discorso di Sergey Glazyev per il 100° anniversario della nascita di Lyndon LaRouche
Quest’anno i progressisti di tutto il mondo celebrano il centenario della nascita del brillante pensatore, e non esiterei a dire profeta del nostro tempo, Lyndon LaRouche.
Purtroppo non possiamo più conversare con lui, ed è un peccato che non sia vissuto per vedere il giorno in cui i suoi avvertimenti sul crollo del sistema finanziario mondiale si erano avverati, già 30 anni fa.
E forse ancora prima Lyndon LaRouche aveva richiamato l’attenzione sul fatto che l’inflazione delle bolle finanziarie, comprese quelle dei derivati, e la creazione di schemi finanziari piramidali avrebbero inevitabilmente portato al collasso del sistema finanziario mondiale e aveva proposto di adottare misure tempestive per evitare tale collasso. Se i leader delle nazioni del mondo avessero ascoltato la voce di Lyndon LaRouche, forse saremmo riusciti ad evitare gli sconvolgimenti sociali con cui ci confrontiamo oggi a causa del collasso del sistema finanziario ed economico mondiale, dovuto all’emissione illimitata del dollaro e delle altre valute di riserva occidentali.
Queste bolle finanziarie non si stanno riducendo. Abbiamo visto che i tentativi di sgonfiarle finiscono con l’inflazionare nuove bolle, coinvolgendo anche i fondi pensione, e questi tentativi non hanno impedito alle bolle finanziarie di gonfiarsi di nuovo, come risultato dell’emissione illimitata delle valute di riserva mondiali con lo strumento del cosiddetto “quantitative easing.”
… Il mondo sta sprofondando nel caos esattamente secondo lo scenario, lo scenario negativo di cui aveva parlato Lyndon LaRouche nelle sue previsioni di 30 o 40 anni fa.
All’epoca proponeva che, invece di gonfiare le bolle finanziarie, i Paesi emittenti di valuta di riserva mondiale, insieme ai loro partner e ad altri Paesi, avrebbero dovuto investire nella costruzione di infrastrutture globali che riducessero i costi del commercio, aumentassero l’efficienza dei legami economici internazionali e contribuissero complessivamente ad aumentare la connettività a livello mondiale.
Aveva quindi visto il processo di globalizzazione come un processo di espansione della cooperazione tra i vari Paesi, piuttosto che un tentativo da parte di alcuni di sfruttare gli altri.
Per quanto riguarda la “globalizzazione liberale” che oggi sta portando al collasso del sistema finanziario mondiale, LaRouche l’aveva criticata. Aveva proposto un modello diverso di globalizzazione basato sui principi dell’economia fisica, in particolare il famoso progetto che lui e sua moglie Helga Zepp-LaRouche avevano presentato alla discussione internazionale: il ponte eurasiatico.
Si tratta di un progetto splendido e interessante che ora, dopo molti anni, ha cominciato ad essere attuato tramite l’iniziativa cinese Belt and Road, che noi sosteniamo collegandola all’Unione economica eurasiatica.
Lyndon LaRouche guardava con decenni di anticipo all’inevitabile collasso della loro politica di espansione finanziaria, in base alla quale gli interessi degli speculatori eclissano gli speculatori globali e l’oligarchia mondiale, i parassiti dell’emissione monetaria internazionale.
Per questo era caduto in disgrazia, era stato perseguitato e aveva rischiato il carcere.
Si era candidato più volte alla presidenza degli Stati Uniti e, se Lyndon LaRouche fosse stato eletto presidente, oggi il mondo si starebbe sviluppando in modo stabile.
Non ci sarebbe il caos crescente. Non ci sarebbero le guerre e le provocazioni dell’oligarchia globale, desiderosa di cancellare i propri debiti con la Russia e con l’Europa.
Il collasso del sistema finanziario avrebbe potuto essere evitato se, molti anni fa, l’organizzazione del Partito Democratico avesse sostenuto LaRouche come candidato alla presidenza.
Ma purtroppo la storia non è fatta di periodi ipotetici o, come si usa dire, “nessuno è profeta in patria.”
La voce di LaRouche si è fatta sentire molto bene.
Lo ricordano praticamente in tutti i principali Paesi del mondo che oggi si stanno sviluppando con successo, soprattutto in India e in Cina.
Ci sono partigiani di LaRouche che hanno usato le sue teorie e le sue idee per creare i loro miracoli economici. Sono i principi dell’economia fisica sostenuti da LaRouche ad essere alla base del miracolo economico cinese e sono presenti nelle fondamenta della politica di sviluppo economico dell’India.
I sostenitori di LaRouche esercitano un’influenza fruttuosa, positiva e costruttiva sulla definizione delle politiche economiche di queste nazioni leader del nuovo paradigma economico mondiale.
Non dobbiamo dimenticare l’eredità creativa di Lyndon LaRouche, che dimostra l’interconnessione degli eventi di oggi con le loro radici di molti secoli fa.
Sono sempre stato colpito dall’enorme erudizione di Lyndon LaRouche. Aveva riconosciuto l’oligarchia globale parassitaria fin dalle sue origini e aveva evidenziato come queste famiglie oligarchiche avessero parassitato il commercio, prima a Venezia, per poi insediarsi in Olanda e continuare a costruire il loro potere finanziario attraverso il commercio internazionale e la speculazione globale. Poi si erano trasferiti in Inghilterra e, infine, avevano preso il controllo del sistema politico degli Stati Uniti.
Lyndon LaRouche vedeva la totalità della storia mondiale attraverso il prisma della lotta tra i giusti interessi nazionali, gli sforzi per migliorare il benessere generale, e le forze del male.
È l’oligarchia finanziaria mondiale che ostacola lo sviluppo delle nazioni, che cerca di estrarre superprofitti speculativi dal commercio e dalla cooperazione economica, che inganna il mondo intero gonfiando bolle speculative e che abusa delle sue posizioni di potere nei Paesi in cui domina il sistema politico.
Vediamo come l’odierna oligarchia finanziaria statunitense stia scatenando una guerra mondiale ibrida, fino al rischio di una catastrofe nucleare, allo scopo di mantenere la propria egemonia globale.
Gli avvertimenti di Lyndon LaRouche si stanno avverando. È importante che questi avvertimenti non rimangano astratti. Non sono semplicemente linee su un grafico.
Ricordo la famosa curva tripla in cui mostrava il crescente divario tra le dimensioni dell’economia reale mondiale e quelle del sistema finanziario mondiale.
Era stato il primo a notare questa sproporzione, che 30 anni fa non era ancora così grande.
Avrebbe potuto essere superata se gli aggregati finanziari in eccesso fossero stati trasformati in progetti di investimento reali. Ora questo è un abisso gigantesco. Oggi è impossibile trasformare quadrilioni di dollari di bolle finanziarie in investimenti nel settore reale dell’economia.
Semplicemente non esistono meccanismi per farlo. Non sono stati creati perché l’oligarchia finanziaria parassitaria, che odiava LaRouche, che aveva sempre cercato di tappargli la bocca e di perseguitarlo e che aveva fatto di tutto per tenerlo rinchiuso, alla fine aveva acquisito il monopolio del potere politico negli Stati Uniti e oggi usa la sua influenza politica a Washington per costringere tutti i Paesi del mondo ad obbedire alla sua volontà. Continua a dominare il mondo e ad esercitare la sua egemonia per estrarre superprofitti dalle operazioni speculative.
Lyndon LaRouche aveva dimostrato di avere ragione.
Noi lo chiamiamo modello economico mondiale integrato, in cui il capitale finanziario sarà subordinato allo sviluppo dell’economia e in cui si realizzeranno i principi dell’economia fisica e, come possiamo vedere, i Paesi che hanno intrapreso questa strada stanno avendo successo. Non c’è dubbio che l’oligarchia finanziaria americana al potere stia perdendo la guerra mondiale ibrida che ha scatenato contro l’umanità intera.
L’unico rimpianto è che il prezzo da pagare sarà molto alto.
Questo include le vite perse a causa della guerra che l’oligarchia finanziaria americana ed europea ha organizzato contro la Russia sul territorio dell’Ucraina.
Dobbiamo riunire tutte le nostre forze per combattere questo male e l’eredità creativa di Lyndon LaRouche ci potrà aiutare.
Matthew Ehret
Fonte: strategic-culture.org
Link: https://strategic-culture.org/news/2022/09/14/why-sergey-glazyev-memorial-to-the-legacy-of-lyndon-larouche-matters/
14.09.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Matthew J.L. Ehret è giornalista, docente e fondatore della Canadian Patriot Review.