DI MIGUEL MARTINEZ
kelebeklerblog.com
Ci sarebbe molto da dire sulle immense migrazioni umane dei nostri tempi: la prima è che sono solo sotto un sottoflusso del vorticoso Flusso Globale.
I salmoni abituati per milioni di anni a fare il giretto da vivi di un angolino del Pacifico, da morti invece vanno dall’Alaska in Cina e tornano negli Stati Uniti, mentre il CO2 che le navi dispensano per fare questo giro finiscono (semplifico) per riscaldare il clima da noi e bruciare i nostri boschi.
Qualunque discorso sulle migrazioni deve partire da qui, o è una perdita di tempo.
Ma resto affascinato dalla maniera in cui Salvini è riuscito a trasformare la questione in un meccanismo da cui lui personalmente può solo uscire vincente.
Un piccolo racconto immaginario.
Facciamo conto che un giorno, un ghanese uccida una ragazza italiana. Nello stesso giorno, due mariti italiani hanno ammazzato le proprie mogli, ma poco importa.
Salvini fa subito un tweet, “buttiamo fuori gli stranieri che uccidono!”
Ora, noi sappiamo tutti che nel Grande Cimitero dei Tweet, miliardi e miliardi di chiacchiere inutili dormono ignorate, come è giusto.
Invece, a stretto giro di clic, arriva un’ondata di protesta per il tweet di Salvini.
In un crescendo che funziona più o meno così:
“Salvini dice ‘buttiamo fuori gli stranieri!’”
“Il Ministro degli Interni sta buttando fuori gli stranieri!”
“Salvini ha buttato fuori gli stranieri dall’Italia!”
Innanzitutto, la questione delle Migrazioni (che come dicevo è solo un sottoflusso, per quanto importante) diventa la questione centrale del paese, esattamente come voleva Salvini.
Posto in questi termini, l’esito dello scontro è inevitabile.
La maggior parte dei ghanesi si schiererà da una parte, la maggior parte degli italiani dall’altra, con la piccola precisazione che i ghanesi in Italia non votano.
Ma soprattutto, succederà un’altra cosa.
In Italia, tutti pensano che i politici siano fanfaroni. Li votiamo per fare i miracoli, poi non combinano niente e ci arrabbiamo. Pensate al mago Renzi, che ancora gli ridono dietro.
Ma con Salvini, è diverso.
Poniamo che io abbia votato per Salvini perché mi sta antipatico il gruppetto di quattro spacciatori tunisini dal coltello facile che bighellona in piazza (e non conosco i cento tunisini che fanno i muratori e tornano stanchi morti la sera).
Incredibile… leggo che Salvini è riusciti a buttare fuori gli stranieri, e non lo dice lui: lo dicono persino i suoi avversari!
All’inizio diffidavo, ma adesso ci credo sul serio!
Cercavo i fatti concreti e li ho avuti.
Il giorno dopo, gli spacciatori tunisini stanno sempre lì, ma questo non lo fa notare nessuno, anche se per smontare Salvini e mandarlo a casa, sarebbe bastato dire, “il cretino fa il duro alla tastiera, ma gli spacciatori stanno sempre lì!”
Questo non lo dice nessuno, perché quelli che se la prendono con Salvini, hanno bisogno di avere paura di lui. Se non esistono i draghi, che gusto c’è a salvare le vergini e sentirsi San Giorgio?
Tutta la retorica della parte avversa è drammatica, “mai sottovalutare, il mostro può risvegliarsi in ogni momento, siamo nell’agosto del 1939!” Quindi l’ipotesi che Salvini sia un fanfarone, non è nemmeno contemplabile.
Mentre Salvini Fa i Fatti (con tanto di certificazione avversaria), i suoi nemici si crogiolano in un brodo emotivo, che da una parte è fatto di buoni sentimenti (buoni davvero, non è ironia), dall’altra di rabbia incontrollata.
E i Fatti vincono facilmente sulle Emozioni. Anche quando non esistono, ma tutt’e due le parti concordano che sono reali.
Ora, qualcuno potrebbe anche sottrarsi a questo gioco, ricordando che esistono questioni molto più importanti (come il fatto che tra poco dovremo stare tutti con l’aria condizionata accesa a dicembre, solo che non essendoci più il lavoro, non avremo come pagarcela).
Ma anche se lo fa, ci sarà sempre un numero sufficiente di gente che ci cascherà e manterrà in vita il meccanismo.
Come conquistare l’Italia con quattro tweet.
Miguel Martinez
Fonte: http://kelebeklerblog.com
Link: http://kelebeklerblog.com/2018/10/15/salvini-salvini-e-ancora-salvini/
15.10.2018