Alcune settimane fa abbiamo preso la decisone di provare una delle nuove funzionalità di WhatsApp – che probabilmente stava iniziando a sentire la pressione della concorrente Telegram – aprendo anche noi, forse tra i primi nel mondo dell’informazione libera e indipendente, il nostro canale: https://whatsapp.com/channel/0029Va8Ocd28PgsHHfY1bZ1i
Un esperimento il nostro, utile per capire il funzionamento degli algoritmi utilizzati dalla piattaforma di messaggistica istantanea, facente parte della grande famiglia Meta che, come saprete, controlla i social Facebook (dal quale siamo stati già da tempo bannati), Messenger, Instagram e, per l’appunto, WhatsApp.
Ebbene, come ci aspettavamo, dopo pochi giorni di vita e un numero di iscritti ovviamente molto basso è arrivato il primo cartellino giallo a causa della pubblicazione dell’articolo False flag e teorie del complotto, capitolo 5 – La morte di Osama bin Laden
Che sia stata colpa del contenuto dell’articolo stesso o semplicemente il suo titolo a far scattare l’allarme non è dato saperlo, come si evince dal messaggio preimpostato d’avviso. Fatto sta che per poterlo riattivare e permettere al nostro canale di ricominciare a crescere siamo stati costretti a dover eliminare il link
La cosa che però preoccupa maggiormente è soprattutto la modalità di funzionamento dei canali su Whatsapp:
A differenza di Telegram, WhatsApp ne permette l’esistenza solo appoggiando il canale a un numero telefonico – in questo caso quello di un membro della Redazione – avvisando, nelle fasi precedenti l’apertura, che le conseguenze di uno suo scorretto uso potrebbero ricadere sullo stesso numero di telefono e quindi sulla capacità di chi ne è intestatario di utilizzare WhatsApp anche come chat di messaggistica privata.
In poche parole, bannando il canale si renderebbe WhatsApp inutilizzabile a 360°.
Nel caso di ulteriori cartellini gialli vi informeremo sugli sviluppi di questo esperimento.