Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato di Sana e Robusta Costituzione sul grave fatto avvenuto a Monza, a fine articolo troverete il video dell’episodio.
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Giovedì 18 maggio il Comitato Di Sana e Robusta Costituzione ha organizzato l’Operazione “Riapriamo le porte” presso la clinica privata Zucchi di Monza, dove le restrizioni che abbiamo conosciuto in epoca covid, non solo permangono ma sono diventate oggi ostacoli insormontabili per l’ accesso alle cure. Nella fattispecie, il comitato con il suo presidente, l’infermiere Raffaele Varvara hanno accompagnato la signora Cristina che doveva sottoporsi a un delicato intervento chirurgico presso questa struttura dove il direttore sanitario ha imposto l’esecuzione del tampone come condizione vincolante per l’accesso a tutte le prestazioni diagnostico/terapeutiche. L’operanda ha rifiutato l’imposizione che sa di vera e propria tassa sulla salute e, nonostante la mobilitazione e le trattative tra il comitato, la direzione sanitaria e l’assessorato alla salute di regione Lombardia, si è vista respingere l’intervento. “Se non fa il tampone non la opero” la dura e ferma presa di posizione del direttore sanitario che mette in discussione i valori di universalità nell’accesso alle cure nonchè i valori etici contenuti nei codici deontologici delle professioni sanitarie.
Il fatto è verificato in seguito all’ultima ordinanza del Ministero della Salute che attribuisce la facoltà di imporre restrizioni al potere discrezionale dei direttori sanitari. Il governo, lavandosene le mani e scaricando tutto alle regioni e ai singoli ospedali, ha generato un quadro di estrema difformità sul territorio nazionale: l’esigibilità del diritto alla salute, NON può dipendere dal colore politico di una giunta menchè meno dalle intenzioni di un direttore sanitario.
Martedì 30 maggio alle 17.00 il Comitato Di Sana e Robusta Costituzione è atteso a colloquio con l’assessorato alla salute di Regione Lombardia, per pretendere e ottenere il ridimensionamento del potere discrezionale dei direttori sanitari, il ripristino dell’umanizzazione delle cure e del libero accesso al diritto alla salute; l’incontro è maturato in seguito al corteo dello scorso sabato 13 maggio, quando il Comitato Di Sana e Robusta Costituzione, insieme al CLN, “Miracolo a Milano” e “Gruppo Milano“, hanno portato 500 manifestanti a sfilare tra le vie del capoluogo lombardo contro queste restrizioni, prima che diventino nuova disumana normalità.
Prima dell’appuntamento in regione, i gruppi organizzati della resistenza milanese, si faranno nuovamente sentire sotto la clinica Zucchi di Monza (appartenente al gruppo S. Donato), martedì 23, mercoledì 24 e giovedì 25 maggio dalle 15.00 alle 18.00, in una tripletta di iniziative, allo scopo di aumentare la pressione sulla struttura e consentire alla signora Cristina di accedere al suo diritto di essere curata.
Queste le motivazioni dalla Direzione sanitaria dell’Ospedale che rifiuta la paziente senza il tampone
(CLICCA SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRE).
Ecco l’episodio documentato, questa è l’Italia:
La nostra opera di solidarietà e azione concreta per i diritti continua e continuerà a fianco della Sig.ra Cristina. Prossimo appuntamento il 25 maggio:
Vi aspettiamo a Monza!