DI PAOLO BARNARD
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La Redazione
DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info
Presidente,
perdoni l’approccio informale. Sono il
giornalista e autore Paolo Barnard, lavoro da due anni con il gruppo di
macroeconomisti del Levy Institute Bard College di New York sulla crisi
dell’Eurozona. Siamo guidati dal Prof. L. Randall Wray dell’Università del
Missouri Kansas City, che coordina altri 10 colleghi inglesi e australiani.
Presidente, è incomprensibile che Lei
non scelga di salvare la nazione, e il Suo governo, rendendo pubblico
che:
a) l’Euro fu disegnato precisamente
per affossare gli Stati del sud Europa, fra cui l’Italia.
b) esistono responsabili italiani ed
europei di questo “colpo di Stato
finanziario di proporzioni storiche“. (una definizione del tutto
ragionata offerta dell’economista americano Michael Hudson)
Presidente, dalle pagine del Financial
Times, del Wall Street Journal e persino del New York Times, da mesi economisti
del calibro di Martin Wolf, Joseph Stiglitz, Paul Krugman, Nouriel Roubini,
Marshall Auerback, Le stanno suggerendo
la via d’uscita. A Parigi, l’eccellente Prof. Alain Parguez
dell’Università di Besancon ne ha trattato esaustivamente. Wray e i suoi
colleghi Mosler, Tcherneva e Hudson pure. Nel dettaglio, essi hanno scritto
che:
L’Italia è stata condannata a un’aggressione
senza precedenti da parte dei mercati dall’operato dei governi di centrosinistra
che La hanno preceduta, poiché essi hanno portato il nostro Paese nel
catastrofico costrutto dell’Eurozona. Le famiglie italiane e il Suo governo non
devono pagare per colpe non loro. Lei
deve dire alla nazione ciò che sta veramente accadendo, e chi ci ha condotti a
questo dramma.
L’Euro fu pensato nel 1943 dal francese
Francois Perroux con il dichiarato intento di “Togliere agli Stati la loro ragion d’essere“. La moneta unica
è infatti un progetto franco-germanico da quasi mezzo secolo (Attali,
Delors, Issing, Weigel et al.), col fine di congelare le svalutazioni
competitive d’Italia e Spagna, e col fine di deprimere i redditi del sud Europa
per delocalizzare in esso manodopera industriale per l’esclusivo vantaggio del
Neomercantilismo franco-tedesco.
Specificamente, la moneta unica:
– Esclude un prestatore di ultima
istanza sul modello Federal Reserve USA, proprio per portare la sfiducia dei
mercati sui debiti dell’Eurozona.
– I debiti dell’Eurozona non sono più
sovrani, poiché l’Euro è moneta che ogni Stato può solo usare, non emettere, e
che ogni Stato deve prendere in prestito dai mercati di capitali privati che lo
acquisiscono all’emissione. L’Euro è moneta di nessuno, non sovrana per alcuno.
– I due punti precedenti hanno distrutto
il fondamentale più importante della macroeconomia di Stato, che è “Ability
to pay“, cioè la capacità di uno Stato di onorare sempre il proprio
debito emettendo la propria moneta sovrana. L’attuale aggressività dei mercati
contro il nostro Paese (ed altri) è
dovuta in larghissima parte proprio alla loro consapevolezza della nostra
perdita di “Ability to pay”, la cui presenza è infatti l’unica rassicurazione che può
calmare i mercati. Motivo per il quale il Giappone dello Yen sovrano, che
registra il 200% di debito/PIL, non è da essi aggredito e ha inflazione vicina
allo 0%. Motivo per cui l’Italia della Lira sovrana mai si trovò in condizioni
simili al dramma attuale, nonostante parametri ben peggiori di quelli oggi
presenti.
– L’Euro è moneta insostenibile,
disegnata precisamente affinché l’assenza radicale di “Ability to
pay” nei governi più deboli dell’Eurozona inneschi un circolo
vizioso di crisi che alimenta la sfiducia dei mercati che alimenta crisi.
Non se ne esce, qualsiasi correttivo non altera, né mai altererà, questo
fondamentale negativo, e i mercati infatti non si placano.
– Le estreme misure di austerità per la
riduzione del deficit di bilancio che vengono oggi imposte al Suo governo, sono distruttive
per la Aggregate Demand di cui qualsiasi economia necessita per crescere. Sono
cioè il farmaco che causa la
malattia, invece di curarla. Anche questo non accade per un caso.
– Tali misure ci vengono imposte proprio
perché il nostro debito pubblico non è più sovrano, a causa dell’adozione di
una moneta non sovrana. Infatti, ogni spazio di manovra del Suo governo al fine
di stimolare crescita e riduzione del debito attraverso scelte di spesa sovrana (fiscal
policy), è stato annullato dall’adozione della moneta unica, che, ribadisco,
l’Italia non può emettere come invece fanno USA o Giappone. Si tratta di una
perdita di sovranità governativa senza precedenti nella storia repubblicana, e di
cui le misure imposte dalla Commissione UE come il European Semester e
l’Europact sono l’espressione più estreme, ma di cui noi cittadini e Lei
paghiamo le estreme conseguenze.
– L’Euro e i Trattati europei che
l’hanno introdotto, sbandierati a salvezza nazionale dal centrosinistra, stanno,
per i motivi sopraccitati, umiliando l’Italia, nazione che ha uno dei risparmi
privati migliori del mondo, 9.000 miliardi in ricchezza privata, una capacità
industriale invidiata dai G20, banche assai più sane della media occidentale, e
parametri di deficit che sono inferiori ad altri Stati dell’Eurozona. Lei,
Presidente, sarà il capro espiatorio, noi italiani ne soffriremo conseguenze
devastanti per generazioni.
Presidente, Lei deve e può denunciare pubblicamente la realtà di questa moneta
disegnata per fallire. Lei può e deve smascherare le responsabilità del
centrosinistra italiano e dei governi ‘tecnici’ in queste scelte sovranazionali
catastrofiche.
Presidente, il team di macroeconomisti accademici del Levy
Institute Bard College di New York e dell’Università del Missouri Kansas City,
sono coloro che hanno strutturato il piano Jefes che ha portato l’Argentina dal
default al divenire una delle economie più in crescita del mondo di oggi. Essi
sono a Sua disposizione per definire sia la strategia comunicativa che quella
economica per salvare l’Italia, e il Suo governo, da un destino tragico e che
non meritiamo.
In ultimo una precisazione di ordine morale.
Presidente, io non sono un Suo elettore, e avrei cose dure
da dire sul segno che la Sua entrata in politica ha lasciato in Italia. Ma non
sono un cieco fanatico vittima della cultura dell’odio irrazionale che ha posseduto
gli elettori dell’opposizione in questo Paese, guidati da falsari ideologici
disprezzabili, come Eugenio Scalfari, Paolo Flores d’Arcais, Paolo Savona, e i
loro scherani mediatici come Michele Santoro, Marco Travaglio e codazzo al
seguito. Perciò come prima cosa mi ripugna che Lei sia bollato come il
responsabile di colpe che Lei non ha, e che sono tutte a carico del
centrosinistra italiano. Incolpare un innocente, per quanto criticabile egli
sia, è sempre inaccettabile. Ma soprattutto, Presidente, se l’Italia verrà consegnata dal golpe finanziario in atto contro di
noi, e da elettori sconsiderati e ignoranti, nelle mani del Partito
Democratico, per noi sarà la fine. Sarà l’entrata trionfale a Roma dei
carnefici del Neoliberismo più impietoso, sarà la calata della Shock Therapy su un popolo ignaro, cioè
il saccheggio del bene comune più scientificamente organizzato di ogni tempo,
quello che nell’Est europeo ha già mietuto più di 40 milioni di vite in due
decadi, senza contare le sofferenze sociali inenarrabili che porta con sé.
I volti di Mario Monti, di Massimo D’Alema, di Mario Draghi,
di Romano Prodi, dell’infimo Bersani, sono le maschere funebri di questa
nazione, veri criminali e falsari di portata storica. Il cerimoniere complice
si chiama Giorgio Napolitano.
Mi appello a Lei Presidente perché mi rendo conto che i miei
connazionali non hanno la più pallida idea di ciò che il centrosinistra
italiano ha già inflitto al nostro Paese, di ciò che gli infliggerebbe se
salisse al governo, ma soprattutto di
chi li guida dietro le quinte. Le eminenze grigie sono le elite Neoclassiche,
Neomercantili e Neoliberiste, gente senza nessuna pietà.
Resista Presidente, affinché Lei possa usare il tempo che Le
rimane per smascherare il “colpo di Stato
finanziario” che sta travolgendo, fra gli altri, la nostra Italia. I
mercati finanziari della “classe
predatrice”, così ben descritta nella sua abiezione dall’americano James
Galbraith, la odiano a morte, ci odiano a morte. Sia, Presidente, colui che
piazza la mina nei cingoli della loro macchina infernale, rivelandone l’inganno
chiamato Euro e Trattato di Lisbona. Gli italiani non lo faranno. Non ne sono
capaci.
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