Padroni del Debito

L’Unità d'Italia è una creazione politico-finanziaria dei Rothschild

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Di Loreto Giovannone, ndmagazine.it

I Rothschild sono la dinastia di banchieri privati che ha dominato i governi economico-finanziari dell’Europa da circa due secoli di storia, almeno così sembra. Dominando la finanza hanno imposto la politica nelle stanze del potere e dei governi degli Stati europei ed extra europei determinandone lo svolgimento e lo stravolgimento. Sono conosciuti per la loro ricchezza, per il potere esercitato da oltre quattro secoli sui governi nel mondo, da padroni del mondo della finanza. Negli ultimi due secoli è largamente nota la loro influenza nella finanza e nella politica.

1830. In una lettera alla sorella di Luigi Filippo, Talleyrand (Talleyrand Périgord, Charles-Maurice), allora ambasciatore a Londra, scrisse il 15 ottobre 1830: “Il ministero britannico è sempre messo al corrente di tutto da Rothschild da dieci a dodici ore prima dei dispacci di Lord Stuart (l’ambasciatore a Parigi). Le loro navi non imbarcano passeggeri e salpano con qualsiasi tempo“. I Rothschild non si fanno scrupoli, combattono senza mezze misure chi minaccia di intaccare il loro potere e non si lasciano fermare nemmeno dalle guerre, anzi le loro capacità sono tali che riescono ad essere al contempo i banchieri di Cavour e di Metternich e la loro spregiudicatezza è pari alla loro abilità. Il poeta tedesco Heinrich Heine, in esilio a Parigi, godendo del patrocinio Rothschild scrive: “Il Denaro è il Dio della nostra epoca e Rothschild è il suo profeta“. (1)

1831. Il Vaticano allo sportello della banca Rothschild. I primi di febbraio 1831 il popolo bolognese si sollevò proclamando la fine del potere temporale del Papa nella legazione. Nei giorni successivi, la rivolta si estese all’intera Romagna, le Marche e parte dell’Umbria. La rivolta dei “Comitati Provvisori di Governo”, frammentando l’unità territoriale e politica dello Stato Pontificio, il 25 febbraio successivo avrebbe dato vita ad un “Governo Provvisorio delle Province Unite Italiane”. Il pontefice fece appello all’Austria affinché intervenisse per ristabilire l’ordine sui territori in rivolta.

1831. Cavour indebitò il Piemonte con James de Rothschild (James de Rothschild era il più giovane dei cinque figli di Mayer Amschel Rothschild. Il 24 ottobre 1802 fu iniziato in Massoneria nella Emulation Lodge No. 12 di Londra, appartenente alla Gran Loggia Unita d’Inghilterra – sul sito ufficiale della Grand Lodge of British Columbia & Yukon), per pagare i debiti si fece aiutare da Carlo de Rothschild con ulteriori prestiti di 180 mila scudi l’anno. In questo modo il Piemonte e Cavour furono presto nelle mani dei Rothschild. Questo fu un primo passo fondamentale per arrivare all’unità dell’Italia con la forza, unità imposta dai Rothschild stessi attraverso il loro banchiere di riferimento con i politici democratici August Belmont e i “figuranti” Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Cavour, Mazzini, Bixio, etc. (2)

1849. Banca privata e pubblico denaro. Dall’insuccesso di due banche, Banca di Genova (Carlo Bombrini 1844) e Banca di Torino (1847), nel 1849 venne fondata in Piemonte la Banca Nazionale degli Stati Sardi, di proprietà privata. Cavour che aveva propri interessi in quella banca impose al parlamento savoiardo di affidare alla banca il compito di tesoreria dello Stato. Nel maggio 1851, Cavour ne aumentò il capitale sociale, con un disegno di legge autorizzò la Banca al raddoppio del capitale da 8 a 16 milioni. Nei mesi successivi vi fu l’ingresso di nuovi azionisti con emissione di obbligazioni del Prestito Anglo-Sardo. Alla Banca Nazionale degli Stati Sardi fu imposto sia l’obbligo di istituire due succursali a Nizza e a Vercelli, sia di assumere le funzioni di cassiere dello Stato. La banca privata emetteva e gestiva denaro dello Stato prima e dopo l’Unità assumendo nel 1861 la denominazione Banca Nazionale nel Regno d’Italia e nel 1867 ingloba sia la Banca di Parma sia la Banca delle Quattro Legazioni. Nel 1897 aveva ancora circolanti nel proprio portafoglio obbligazioni del Prestito Anglo-Sardo Prestito Rothschild del 1857. (3)

1860. Un finanziamento della massoneria britannica dietro l’avventura dei Mille – La conquista degli Stati che componevano la Penisola italiana e, in particolare, del ricco Regno delle Due Sicilie da parte dei Savoia non fu solo dettata dall’esigenza di rientrare dall’esposizione nei confronti di Banque Rothschild che aveva già investito parecchio nelle avventure belliche piemontesi. Nella spedizione dei Mille il ruolo dello sette segrete inglesi fu determinante con un finanziamento di tre milioni di franchi ed il monitoraggio costante dell’impresa. (4)

1860. Il ricorso alle finanze dei Rothschild ha avuto effetti non marginali e, soprattutto non transitori, sulla struttura e sull’ordinamento del credito in Italia. Dopo l’impresa di Garibaldi, la quasi totalità della ricchezza «napoletana» andò al Piemonte, e Camillo Benso Conte di Cavour poté saldare i suoi enormi debiti con i Rothschild. (5)

1861. Disposizioni legislative e regolamentari. Se il periodo dal 1861 al 1865 fu importante per l’Amministrazione del Debito pubblico perché fu in esso che si operò la formazione del Gran Libro del Regno d’Italia e si fece luogo alla unificazione e inclusione in esso Gran Libro dei debiti degli antichi Stati della Lombardia, dei Ducati di Modena e Parma, della Toscana e delle Provincie Napoletane e Siciliane, e si gettarono per così dire le basi della legislazione del Debito pubblico Italiano; non meno ricco di fatti note voli e di grande rilievo fu per quella Amministrazione il periodo dal 1866 al 1870, durante il quale si incorporarono nel Debito Pubblico del Regno i debiti di diverse Società ferroviarie e quelli delle Provincie Venete, seguirono le fati cose trattative per il riparto del Debito pubblico Pontificio fra l’Italia e il Governo della Santa Sede, si iniziarono le operazioni per le unificazioni dello stesso Debito pubblico Pontificio per intiero ridottosi a carico dell’Italia in seguito all’annessione al Regno della Provincia di Roma, e si in camminarono infine le preliminari disposizioni per attuare nel 1871 il cambio decennale delle cartelle al portatore dei Consolidati 5 e 3 per cento, esaurendosi le cedole semestrali del primo con quella scaduta il 1° luglio, e quelle del secondo con la cedola scadente il 1° ottobre del detto anno.

1860. Il primo grande “reset” della storia contemporanea fu attuato con l’unificazione dei debiti precedenti al 1860, tutto il debito pubblico degli “antichi stati” preunitari furono rispalmati sui territori sottomessi e colonizzati. I pagamenti per conto del Debito pubblico si sono fatti nel decennio, nell’interno del Regno, dalle Casse di quell’Amministrazione, dalla sede della Banca Nazionale in Torino, dai Banchi di Napoli e di Sicilia e per alcuni debiti speciali dalle Case bancarie Bastogi di Livorno e Parodi di Genova. All’estero poi furono i detti pagamenti effettuati dalla casa Rothschild fratelli di Parigi, per il consolidato 5 e 3 per cento, pei prestiti Lombardo-Veneto del 1850 e 1859, pei prestiti Pontifici 1860 e 1864 e pel prestito Rothschild di Parigi, del 1857; dalla casa G. I. Hambro e figlio, di Londra, pel prestito Anglo-Sardo e per le Obbligazioni maremmane; dalla casa Bastogi di Livorno per mezzo dei suoi incaricati a Parigi ed a Francoforte sul Meno pei debiti della Toscana 1849 e 1851; dalla casa bancaria del Credito industriale e commerciale di Parigi per le obbligazioni Vittorio Emanuele, e finalmente dalla Società generale di credito comunale e provinciale in Firenze per mezzo dei suoi incaricati a Parigi, a Francoforte ed a Londra per le obbligazioni dell’Asse ecclesiastico.

Dal prospetto allegato n. 16 si rileva, anno per anno, la entità dei pagamenti di Debito pubblico fatti nel decennio così nell’interno come all’estero. Esso prospetto è diviso in tre parti. La prima comprende i pagamenti fatti nel Regno per conto della Direzione generale del Debito pubblico, dalla quale si rileva che il totale dei pagamenti stessi durante il decennio ascese a lire 1,748,127,344.47, delle quali furono pagate:

Nelle antiche Provincie ……………………………………………………………….L. 631,664,081

Nelle Provincie di Lombardia » ……………………………………………………….296,626,566

Id. dell’Emilia . . . . » ………………………………………………………………………..43,197,951

Id. delle Marche ed Umbria » ………………………………………………………………8,598,843

Id. della Toscana . . . » …………………………………………………………………….284,246,329

Id. Napolitane . . . . » ………………………………………………………………………355,356,495

Id. Siciliane . . . . » ………………………………………………………………………….102,194,930

Id. Venete per gli anni dal 1868 al 1870 . . . » ………………………………………26,242,145

Totale L. 1,748,127344

La spesa totale per interessi e commissioni occorsa durante il decennio ammonta:

Per interessi lordi giusta il saggio stabilito dai Decreti Reali . . . . . . . L.103,692,592.
Per interessi alla Banca Nazionale su anticipazioni statutarie; maggiori spese e commissioni per Buoni a trattativa privata . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 8,110,812.96 L. 111,803,335.39 L. 111,803,335.

Se però si deducono le somme ricuperate ed introitate e da introitarsi in conto dei bilanci attivi per tassa di ricchezza mobile, per il rimborso degli interessi sui Buoni in circolazione per conto di Società di strade ferrate ed infine per l’utile sugli interessi dei Buoni del Tesoro scontati ai banchi di Napoli e Sicilia, che complessivamente durante il decennio ascendono a . . . . . . L. 19,689,924.09. La spesa reale sopportata dallo Stato per interessi dei Buoni del Tesoro emessi per suo conto si residua a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . …………………. L. 92,113,411.

Con l’Unità italiana venne realizzata una serie di operazioni su più fronti in un più ampio disegno internazionale, accuratamente e lungamente preparate. Il potere finanziario attraverso la politica e i poteri occulti attuò una forma di primo “reset” nella storia contemporanea. Da una parte si spostò il soggetto debitore dalle case regnanti ai sudditi divenuti soggetti fiscali, dall’altra con l’accentramento dei sette stati preunitari sotto casa Savoia, la casa bancaria Rothschild, si garantì il pagamento dei debiti da un unico debitore, i governi liberali da loro stessi finanziati. Tutti i debiti precedenti al 1860, tutto il debito pubblico degli “antichi stati” preunitari, furono rispalmati sui sottomessi o colonizzati. I nuovi sudditi italici rimasero in balìa degli stessi precedenti creditori che, controllando i nuovi governi, agirono da allora in poi per garantirsi il pagamento dei debiti sempre crescenti anche con asfissianti politiche fiscali che ebbero un primo collasso nel 1865, a questo seguì la grave crisi economica del 1882.

Nel totale dei 22 anni si consolidò la prassi delle ruberie, corruzioni, vessazioni fiscali, furti, crimini economici di tutti i generi fino ad arrivare al falso in bilancio del noto “scandolo della Banca Romana”.

Di Loreto Giovannone, ndmagazine.it

Loreto Giovannone. Studioso di storia alla ricerca dell’identità culturale e geografica delle origini. Studioso dei documenti amministrativi e ufficiali dell’Unità d’Italia conservati negli Archivi di Stato. Scopritore della prima deportazione di Stato di civili del Sud Italia nei lager del centro nord. La prima deportazione in Europa attuata dallo Stato italiano dal 1863, circa settanta anni prima del nazismo. Scrittore, articolista di argomenti storici con la predilezione della multidisciplinarietà di scuola francese. Convinto assertore che la Storia è la politica del passato.

NOTE

1. Articolo del 20.02.1987. Fonte: Per i banchieri dei Re un’avventura di quattro secoli. https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/02/20/per-banchieri-dei-re-un-avventura-di.html

2. Fonte: Daniela Felisini, «Le finanze pontificie e i Rothschild», Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1991 – http://www.disinformazione.it/vaticano.htm

3. Fonte 1: Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, martedì 26 ottobre 1897.

Fonte 2: giornale Eco della Borsa di Milano annata 1855.

4. Fonte: http://www.ilgiornale.it/cultura/un_finanziamento_massoneria_britannica_dietro_avventura_mille/storia-storia-garibaldi-savoia-mille-massoneria-rothschild/04-07-2009/articolo-id=363990-page=0-comments=1

5. Fonte: http://www.ilgiornale.it/pag_pdf.php?ID=12921

 

Fonte: Rivista Natura Docet: la Natura Insegna”, anno IV n.3 – Marzo 2023 – ndmagazine.it

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