Misure non farmaceutiche per l’influenza pandemica in ambienti non sanitari: misure di protezione personale e ambientali

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CDC Centro Prevenzione e Controllo Malattie

Malattie Infettive Emergenti

Volume 26, Numero 5–Maggio 2020

Jingyi Xiao1, Eunice Y. C. Shiu1, Huizhi Gao, Jessica Y. Wong, Min W. Fong, Sukhyun Ryu, and Benjamin J. Cowling

ABSTRACT

Ci sono state 3 pandemie influenzali nel 20° secolo e 1 finora nel 21° secolo. Le autorità sanitarie locali, nazionali e internazionali aggiornano regolarmente i loro piani per mitigare la prossima pandemia influenzale alla luce delle ultime prove disponibili sull’efficacia delle varie misure di controllo nel ridurre la trasmissione. Qui, esaminiamo la base di prove sull’efficacia delle misure di protezione personale non farmaceutiche e delle misure di igiene ambientale in contesti non sanitari e discutiamo la loro potenziale inclusione nei piani pandemici. Sebbene gli studi meccanicistici supportino il potenziale effetto dell’igiene delle mani o delle maschere per il viso, le prove di 14 studi randomizzati controllati di queste misure non supportano un effetto sostanziale sulla trasmissione dell’influenza confermata in laboratorio. Allo stesso modo abbiamo trovato prove limitate sull’efficacia di una migliore igiene e pulizia ambientale. Abbiamo identificato diverse importanti lacune che richiedono ulteriori verifiche, soprattutto una migliore caratterizzazione delle modalità di trasmissione da persona a persona.

Le pandemie influenzali si verificano a intervalli irregolari quando nuovi ceppi del virus dell’influenza A si diffondono nell’uomo (1). Le pandemie influenzali hanno un impatto sanitario e sociale considerevole che va ben oltre quello delle tipiche epidemie influenzali stagionali (interpandemiche). Una delle caratteristiche delle pandemie influenzali è l’elevata incidenza di infezioni in tutti i gruppi di età a causa della mancanza di immunità della popolazione. Sebbene i vaccini antinfluenzali siano alla base del controllo dell’influenza stagionale, non si prevede che vaccini specifici per un nuovo ceppo pandemico siano disponibili per i primi 5-6 mesi della prossima pandemia. In alcune località saranno disponibili farmaci antivirali per il trattamento di infezioni più gravi, ma è improbabile che siano disponibili nelle quantità necessarie per il controllo della trasmissione nella comunità in generale. Pertanto, gli sforzi per controllare la prossima pandemia dipenderanno in gran parte da interventi non farmaceutici.

La maggior parte delle infezioni da virus influenzali causa malattie lievi e auto-limitanti; solo una piccola parte dei casi e dei pazienti richiede il ricovero. Pertanto, le infezioni da virus influenzali si diffondono principalmente nella comunità. Si ritiene che il virus influenzale sia trasmesso prevalentemente da piccole gocce di liquido che si trasmettono con la respirazione, ma la distribuzione dimensionale e la quantità delle particelle responsabili della trasmissione rimangono poco chiare e, in particolare, vi è una mancanza di consenso sul ruolo degli aerosol di particelle fini nella trasmissione (2,3). Nelle strutture sanitarie, le precauzioni contro le dette goccioline sono raccomandate in aggiunta alle precauzioni standard per il personale sanitario quando interagisce con i pazienti influenzali e per tutti i visitatori durante le stagioni influenzali (4). Al di fuori delle strutture sanitarie, l’igiene delle mani è raccomandata nella maggior parte dei piani pandemici nazionali (5) e le maschere per il viso sono state viste più o meno da tutti come una buona opzione durante la pandemia influenzale nel 2009. È stato dimostrato che l’igiene delle mani previene molte malattie infettive e potrebbe essere considerata una componente importante nei piani per la  pandemia influenzale, indipendentemente dal fatto che si sia effettivamente dimostrata o meno efficace contro la trasmissione del virus influenzale,   se non altro per il suo potenziale di ridurre altri tipi di infezione e quindi di ridurre la pressione sui servizi sanitari.

In questo articolo, esaminiamo la base di prove per misure di protezione personale e misure di igiene ambientale, e in particolare le prove per l’efficacia di queste misure nel ridurre la trasmissione dell’influenza confermata in laboratorio nella comunità. Discutiamo anche le implicazioni della base di prove per l’inclusione di queste misure nei piani pandemici.

Metodi usati e risultati ottenuti

Abbiamo condotto studi sistematici per valutare l’efficacia delle misure protettive personali contro la trasmissione del virus dell’Influenza, inclusa l’igiene delle mani, il protocollo della respirazione con maschere facciali mediche e uno studio sistematico della pulizia delle superfici e degli oggetti, come misure ambientali. Abbiamo consultato 4 Archivi (Medline, PubMed, EMBASE e CENTRAL) per avere materiale in tutte le lingue. Puntiamo a identificare i test randomizzati-controllati su ognuno dei risultati ottenuti con le tutte le misure adottate contro l’Influenza confermata in laboratorio, perché i test randomizzati-controllati forniscono le prove migliori. Per l’etichetta respiratoria e la pulizia di superfici e oggetti, a causa della mancanza di RCT (Test randomizzati e Controllati )per l’influenza confermata in laboratorio, abbiamo anche cercato RCT che riportassero gli effetti di questi interventi su malattie simili  all’influenza (ILI),  sugli esiti di questa malattia respiratoria,quindi oltre ad aver fatto studi sull’influenza confermata in laboratorio, abbiamo anche osservato ILI e altre malattie respiratorie. Per ciascuna recensione, 2 autori (E.Y.C.S. e J.X.) hanno selezionato titoli e abstract e hanno esaminato i testi integrali in modo indipendente.

Abbiamo eseguito una meta-analisi per l’igiene delle mani e gli interventi sulla maschera facciale e stimato l’effetto di queste misure sulla prevenzione dell’influenza confermata dal laboratorio in base ai rapporti di rischio (RR). Abbiamo utilizzato un modello a effetti fissi per stimare l’effetto complessivo in un’analisi aggregata o in un’analisi di sottogruppo. Nessun effetto complessivo sarebbe generato se ci fosse una considerevole eterogeneità sulla base della statistica (6). Abbiamo eseguito la valutazione della qualità delle prove sull’igiene delle mani e sull’utilizzo della maschera facciale usando l’approccio GRADE (Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation) (7). Forniamo ulteriori dettagli sulle strategie di ricerca, la selezione degli articoli, i riassunti degli articoli selezionati e la valutazione della loro qualità (Appendice).

Misure di protezione personale

Igiene delle mani

Abbiamo identificato uno studio recente di Wong et al. su un sistema di RCT progettati per valutare l’efficacia dell’igiene delle mani come rimedio contro la trasmissione dell’influenza confermata in laboratorio (8). Abbiamo utilizzato questa recensione come punto di partenza e poi abbiamo cercato ulteriore letteratura pubblicata dopo il 2013; abbiamo trovato 3 articoli idonei aggiuntivi pubblicati durante il periodo di ricerca dal 1 ° gennaio 2013 al 13 agosto 2018. In totale, abbiamo identificato 12 articoli (920), di cui 3 articoli provenivano dalla ricerca aggiornata e 9 articoli da Wong et al. (8). Due articoli si basavano sullo stesso set di dati sottostante (16,19); pertanto, abbiamo contato questi 2 articoli come 1 studio, che ha fornito dati su 11 RCT. Abbiamo ulteriormente selezionato 10 studi con  10.000 partecipanti e li abbiamo inclusi nella meta-analisi (Figura 1). Abbiamo escluso 1 studio dalla meta-analisi perché forniva stime dei rischi di infezione solo a livello familiare, non a livello individuale (20). Non abbiamo generato un effetto cumulativo complessivo della sola igiene delle mani o dell’igiene delle mani con o senza maschera facciale a causa dell’elevata eterogeneità nelle stime individuali (87% e 82%, rispettivamente). L’effetto dell’igiene delle mani combinato con maschere facciali sull’influenza confermata in laboratorio non era statisticamente significativo (RR 0,91, IC 95% 0,73-1,13; I2 = 35%, p = 0,39). Alcuni studi si sono rivelati insufficienti a causa della dimensione limitata del campione e in alcuni studi è stata osservata una scarsa adesione all’uso dell’igiene delle mani.

Abbiamo ulteriormente analizzato l’effetto dell’igiene delle mani osservando come le vie di trasmissione possano variare a seconda delle circostanze. Abbiamo trovato 6 studi in ambienti domestici che esaminavano l’effetto dell’igiene delle mani con o senza maschere facciali, ma l’effetto complessivo aggregato non si rilevato statisticamente significativo (RR 1,05, IC 95% 0,86-1,27; I2 = 57%, p = 0,65) (Appendice Figura 4) (1115,17). I risultati di 2 studi in contesti scolastici hanno dato un esito diverso (Appendice Figura 5). Uno studio condotto negli Stati Uniti (16) non ha mostrato alcun effetto importante dell’igiene delle mani, mentre uno studio in Egitto (18) ha riportato che l’igiene delle mani ha ridotto il rischio di influenza del  50%. Un’analisi aggregata di 2 studi in aeree residenziali universitarie ha riportato un effetto protettivo marginalmente significativo di una combinazione di igiene delle mani e maschere facciali indossate da tutti i residenti (RR 0,48, IC 95% 0,21–1,08; I2 = 0%, p = 0,08) ( Appendice Figura 6) (9,10).

A sostegno dell’igiene delle mani come misura efficace, va detto che alcuni studi sperimentali hanno riportato che il virus dell’influenza potrebbe sopravvivere sulle mani umane per un breve periodo e potrebbe trasmettersi tra le mani e le superfici contaminate (2,21). Alcuni studi sul campo hanno riportato che l’RNA del virus dell’influenza A (H1N1) pdm09 e dell’influenza A (H3N2) e il virus dell’influenza in generale potrebbero essere rilevati nelle mani di persone con influenza confermata in laboratorio (22,23), supportando quindi la tesi che indica la possibilità di trasmissione attraverso contatto diretto e indiretto e che questo contatto potrebbe avere un ruolo nella diffusione dell’influenza. Altri studi sperimentali hanno anche dimostrato che l’igiene delle mani potrebbe ridurre o rimuovere il virus dell’influenza infettiva dalle mani umane (24,25). Tuttavia, i risultati della nostra meta-analisi sugli RCT non hanno fornito prove a sostegno di un effetto protettivo dell’igiene delle mani contro la trasmissione dell’influenza confermata in laboratorio. Uno studio ha riportato un effetto importante, ma in questa sperimentazione sull’igiene delle mani nelle scuole in Egitto, è stato necessario installare acqua corrente e introdurre sapone e materiale per asciugare le mani nelle scuole di intervento come parte del progetto (18). Pertanto, l’impatto dell’igiene delle mani potrebbe anche essere un riflesso dell’introduzione di sapone e acqua corrente nelle scuole primarie in un contesto a basso reddito. Se si considerano tutte le prove degli RCT nel loro insieme, è utile notare che alcuni studi potrebbero aver sottovalutato il vero effetto dell’igiene delle mani a causa della complessità di questi studi su questo tipo di risoluzione del problema . Ad esempio, il gruppo di controllo non avrebbe in genere nessuna conoscenza reale sull’uso effettivo dell’igiene delle mani e il gruppo di intervento potrebbe non aderire alle pratiche ottimali di igiene delle mani (11,13,15).

L’igiene delle mani è anche efficace nella prevenzione di altre malattie infettive, comprese le malattie diarroiche e alcune malattie respiratorie (8,26). La necessità dell’igiene delle mani nella prevenzione delle malattie è ben riconosciuta dalla maggior parte delle comunità. L’igiene delle mani è stata accettata come misura di protezione personale in circa il 50% dei piani nazionali di preparazione per l’influenza pandemica (5). La pratica dell’igiene delle mani viene comunemente eseguita con acqua e sapone, bisognerebbe essenzialmente strofinare le mani usando prodotti a base di alcol o altri disinfettanti per le mani (anche senza l’uso acqua), tutti prodotti che in genere sono facilmente accessibili, disponibili, economici e usati nella maggior parte delle comunità. Tuttavia, preoccupano le limitazioni delle risorse in alcune aree .Specialmente quando e se non sono disponibili acqua corrente pulita o prodotti per il lavaggio delle mani a base di alcol. Ci sono pochi effetti negativi dell’igiene delle mani ad eccezione dell’irritazione della pelle causata da alcuni prodotti per l’igiene delle mani (27). Tuttavia, a causa di alcune pratiche sociali o religiose, i disinfettanti per le mani a base di alcol potrebbero non essere consentiti in alcuni luoghi (28). Purtroppo il rispetto di una corretta igiene delle mani tende a mancare perché i comportamenti abituali sono difficili da cambiare (29). Pertanto, i programmi di promozione dell’igiene delle mani sono necessari per sostenere e incoraggiare un’igiene delle mani corretta ed efficace.

Galateo respiratorio

Per galateo respiratorio si intende la copertura del naso e della bocca con un fazzoletto o una maschera (ma non una mano) quando si tossisce o si starnutisce, seguita da un corretto smaltimento dei tessuti usati e da una corretta igiene delle mani dopo il contatto con le secrezioni respiratorie (30). Altre descrizioni di questa misura hanno incluso il girare la testa e coprire la bocca quando si tossisce e si tossisce o si starnutisce in una manica o in un gomito, piuttosto che in una mano. Il motivo per non tossire nelle mani è prevenire la successiva contaminazione di altre superfici o oggetti (31). Abbiamo condotto una ricerca il 6 novembre 2018 e identificato la letteratura disponibile nei database dal 1946 al 5 novembre 2018. Non abbiamo identificato alcuna ricerca pubblicata sull’efficacia del galateo respiratorio nel ridurre il rischio di influenza o influenza confermata in laboratorio (ILI). Uno studio osservativo ha riportato un tasso di incidenza simile di malattie respiratorie auto-riferite (definite da più di un sintomo: tosse, congestione, mal di gola, starnuti o problemi respiratori) tra i pellegrini statunitensi con o senza pratica del galateo respiratorio durante l’Hajj (32). Gli autori non hanno specificato il tipo di galateo respiratorio utilizzato dai partecipanti allo studio. Uno studio di laboratorio ha riportato che il normale galateo respiratorio, compresa la copertura della bocca con mani, tessuti o manica / braccio, era abbastanza inefficace nel bloccare il rilascio e la dispersione delle goccioline nell’ambiente circostante sulla base della misurazione delle goccioline emesse con un sistema di diffrazione laser (31).

Il galateo respiratorio è spesso indicato come misura preventiva per le infezioni respiratorie. Tuttavia, mancano prove scientifiche a sostegno di detta misura di prevenzione. Che il galateo respiratorio sia un intervento non farmaceutico efficace nella prevenzione della trasmissione del virus dell’influenza rimane discutibile e merita di ulteriori verifiche.

Maschere per il viso

Nella nostra analisi di questi sistemi, abbiamo identificato 10 RCT che riportavano le stime sull’efficacia delle maschere facciali nel ridurre all’interno di una comunità, le infezioni da virus influenzali confermate in laboratorio analizzando i dati pubblicati nel periodo che va dal 27/071946 a luglio 2018. Nell’analisi aggregata, non abbiamo riscontrato una riduzione significativa della trasmissione dell’influenza con l’uso di maschere facciali (RR 0,78, IC 95% 0,51-1,20; I2 = 30%, p = 0,25) (Figura 2). Uno studio ha osservato l’uso di maschere tra i pellegrini australiani durante il pellegrinaggio all’Hajj e non ha riscontrato differenze significative nel rischio di infezione da virus influenzale confermata in laboratorio nel gruppo in esame con l’utilizzo della maschera (33). Due studi in ambienti universitari hanno valutato l’efficacia delle maschere per la protezione primaria monitorando l’incidenza dell’influenza confermata in laboratorio tra gli studenti che frequentavano le aule universitarie per 5 mesi (9,10). La riduzione complessiva dei casi di ILI o di influenza confermati in laboratorio nel gruppo con maschera facciale non è stata significativa in nessuno degli studi (9,10). La progettazione degli studi nei 7 test sulla diffusione  nell’ambiente familiare erano leggermente diversi: In uno studio sono stati forniti maschere per il viso e respiratori P2 solo per i contatti domestici (34), un altro studio ha valutato l’uso delle maschere per il viso solo come controllo della fonte di contagio per quanto riguarda le persone infette (35) e gli studi rimanenti hanno fornito maschere per le persone infette e per le persone con cui erano a stretto contatto (1113,15,17). Nessuno degli studi sulle famiglie ha riportato una riduzione significativa delle infezioni da virus influenzali secondarie confermate in laboratorio nel gruppo con maschera facciale (1113,15,17,34,35). La maggior parte degli studi era sottodimensionata a causa della dimensione limitata del campione e alcuni studi hanno anche riportato una scarsa adesione da parte del gruppo con maschera facciale.

Le maschere mediche usa e getta (note anche come maschere chirurgiche) sono strumenti con pori larghi che sono stati progettati più che altro per essere indossati dal personale medico per proteggere la contaminazione accidentale delle ferite del paziente e per proteggere chi le indossa da schizzi o spruzzi di fluidi corporei (36). Ci sono prove limitate della loro efficacia nel prevenire la trasmissione del virus dell’influenza sia quando indossate dalla persona infetta, quindi per controllare la fonte potenziale di contagio, sia quando indossati da persone non infette per ridurre l’esposizione. La nostra analisi di questo protocollo non ha rilevato effetti significativi delle maschere facciali sulla trasmissione dell’influenza confermata in laboratorio.

Non abbiamo considerato l’uso di respiratori nella comunità. I respiratori sono maschere aderenti che possono proteggere chi le indossa dalle particelle fini (37) e dovrebbero fornire una migliore protezione contro l’esposizione ai virus influenzali se indossate correttamente a causa della maggiore efficienza di filtrazione. Tuttavia, i respiratori, come le maschere N95 e P2, funzionano meglio quando sono sottoposti a test di adattamento e queste maschere possono essere fornite in modo limitato durante una eventuale futura pandemia. Questi dispositivi specialistici dovrebbero essere riservati all’uso in strutture sanitarie o in alcuni sottogruppi speciali della popolazione o in una comunità, come le persone immunodepresse , o il personale che lavora in prima linea e coloro che svolgono altre funzioni comunitarie critiche, ovviamente se le forniture lo consentono.

In ambienti a basso reddito, è più probabile che vengano utilizzate maschere in tessuto riutilizzabili piuttosto che maschere mediche usa e getta a causa del costo e della disponibilità (38). Ci sono ancora molte incertezze sul come si potrebbe mettere in pratica l’uso della maschera facciale, come per esempio chi dovrebbe indossare la maschera e per quanto tempo la si dovrebbe utilizzare. In teoria, la trasmissione dovrebbe essere ridotta al massimo se sia i membri infetti che gli altri contatti indossano maschere, ma il rigore nell’uso di questa possibile soluzione nei contatti stretti tra persone non infette potrebbe essere un problema (12,34). L’uso corretto delle maschere per il viso è essenziale perché un uso improprio potrebbe aumentare il rischio di trasmissione (39). Pertanto, è necessaria anche un’istruzione sull’uso corretto e sullo smaltimento delle maschere facciali usate, oltre all’igiene delle mani.

Misure ambientali

Pulizia di superfici e oggetti

Per quanto riguarda il periodo di ricerca che va dal 1946 al 14 ottobre 2018, abbiamo identificato 2 RCT e uno studio esplorativo sulle misure di pulizia di superfici e oggetti da includere nella nostra analisi (4042). Un RCT condotto in asili nido ha scoperto che la pulizia e la disinfezione bisettimanale di giocattoli e biancheria ha rilevamento una riduzione nell’ambiente del virus, tra cui l’adenovirus, il rinovirus e il virus respiratorio sinciziale, ma questo intervento non è stato significativo nel rilevamento di una riduzione del virus dell’influenza, e non ha avuto alcun effetto protettivo importante sulle malattie respiratorie acute (41). Un altro RCT ha rilevato che l’igiene delle mani con disinfettante per le mani insieme alla disinfezione delle superfici riduceva le assenze correlate a malattie gastrointestinali nelle scuole elementari, ma non c’era una riduzione significativa delle assenze legate a malattie respiratorie (42). Uno studio trasversale ha trovato che il contatto passivo con la candeggina era associato a un forte aumento dell’influenza auto-riferita (40).

Dato che il virus dell’influenza può sopravvivere su alcune superfici per periodi prolungati (43) e che le procedure di pulizia o disinfezione possono efficacemente ridurre o inattivare il virus dell’influenza da superfici e oggetti in studi sperimentali (44), esiste una base teorica per ritenere che la pulizia ambientale potrebbe ridurre la trasmissione dell’influenza. A dimostrazione pratica di questa teoria , uno studio di questo modello ha stimato che la pulizia di superfici ampiamente toccate potrebbe ridurre l’infezione da influenza A del 2% (45).  Tuttavia, la maggior parte degli studi sul virus dell’influenza nell’ambiente sono basati sul rilevamento dell’RNA del virus tramite PCR, e pochi studi hanno riportato il rilevamento del virus vitale.

Sebbene non abbiamo trovato prove che la pulizia delle superfici e degli oggetti possa ridurre la trasmissione dell’influenza, questa misura ha un impatto consolidato sulla prevenzione di altre malattie infettive (42). Si potrebbe quindi adottare questa misura nella maggior parte dei contesti, in base alla disponibilità di acqua e prodotti per la pulizia. Anche se l’irritazione causata dai prodotti per la pulizia e’ limitata, la sicurezza dell’uso di questi prodotti rimane motivo di preoccupazione perché alcuni di questi prodotti per la pulizia possono essere tossici o causare allergie (40).

Discussione

In questa analisi, non abbiamo trovato prove a sostegno di un effetto protettivo per quanto riguarda le misure per la protezione personale o per quanto riguarda quelle ambientali nel tentativo di ridurre la trasmissione dell’influenza. Sebbene queste misure abbiano un supporto meccanicistico basato sulla nostra conoscenza di come l’influenza viene trasmessa da persona a persona, studi randomizzati di igiene delle mani e maschere facciali non hanno mostrato di fornire una reale protezione contro l’influenza confermata in laboratorio, con un unica eccezione (18). Abbiamo identificato solo 2 RCT sulla pulizia o igiene dell’ambiente circostante e nessun RCT sulla gestione della tosse.

L’igiene delle mani è un intervento ampiamente utilizzato e ha dimostrato di ridurre efficacemente la trasmissione di infezioni gastrointestinali e respiratorie (26). Tuttavia, nel nostro studio di questo sistema, nell’aggiornamento dei risultati di Wong et al. (8), non abbiamo trovato prove di un effetto importante dell’igiene delle mani sulla trasmissione del virus influenzale confermata in laboratorio (Figura 1). Tuttavia, l’igiene delle mani potrebbe essere inclusa nei piani di pandemia influenzale come parte dell’igiene generale e della prevenzione di infezioni generiche.

Non abbiamo trovato prove che le maschere facciali di tipo chirurgico siano efficaci nel ridurre la trasmissione dell’influenza confermata in laboratorio, sia quando indossate da persone infette (controllo alla fonte) o da persone nella comunità in generale per ridurre la loro suscettibilità (Figura 2). Tuttavia, come per l’igiene delle mani, le maschere per il viso potrebbero essere in grado di ridurre la trasmissione di altre infezioni e quindi avere valore in una pandemia influenzale specialmente nel caso in cui sia una carenza improvvisa di risorse sanitarie.

È importante notare che i meccanismi attraverso i quali avviene la trasmissione da persona a persona nella comunità non sono stati completamente individuati. Resta quindi aperta la discussione sul ruolo aerosol nella trasmissione tramite aereosol di particelle fini (3, 46). La trasmissione per contatto indiretto richiede il trasferimento del virus vitale dalla mucosa respiratoria alle mani e ad altre superfici, la sopravvivenza su queste superfici e l’inoculazione riuscita nella mucosa respiratoria di un’altra persona. Tutti questi componenti del percorso di trasmissione non sono stati studiati sufficientemente. Anche l’impatto di fattori ambientali, come la temperatura e l’umidità, sulla trasmissione dell’influenza è incerto (47). Queste incertezze sulle modalità e sui meccanismi su cui si basa la trasmissione ostacolano l’ottimizzazione delle misure di controllo.

Nella nostra ricerca, ci siamo concentrati su 3 misure di protezione personale e 1 misura ambientale. Altre potenziali misure ambientali includono l’umidificazione in ambienti asciutti (48), l’aumento della ventilazione (49) e l’uso di lampade UV (50),  ma ci sono prove limitate a sostegno di queste misure. Sarebbero necessarie ulteriori indagini sulla reale efficacia di questa prassi respiratoria e della pulizia delle superfici attraverso la conduzione di RCT per fornire prove di maggiore qualità; sarebbe utile anche una valutazione dell’efficacia di queste misure in gruppi di popolazione specifici, come le persone immunodepresse (Tabella 2). Le future valutazioni del rapporto tra il costo e della reale efficacia, potrebbero fornire un maggiore sostegno per il potenziale utilizzo di queste misure. Ulteriori ricerche sulle modalità di trasmissione e interventi alternativi per ridurre la trasmissione dell’influenza sarebbero utili per migliorare la nostra preparazione alle pandemie. Infine, sebbene il nostro studio ha principalmente considerato misure non farmaceutiche da adottare durante le pandemie influenzali, si potrebbero applicare i metodi analizzati anche a gravi epidemie di influenza stagionale. In dati avuti da questi RCT sull’igiene delle mani o sulle maschere per il viso non ha sostanzialmente rivelato un effetto importante sulla trasmissione dell’influenza confermata in laboratorio e non sono stati riscontrati grandi miglioramenti per quel che riguarda le altre misure, ad esempio in quelle ambientali.

La signora Xiao è una specializzanda presso la School of Public Health, Università di Hong Kong, Hong Kong, Cina. I suoi principali interessi di ricerca sono l’epidemiologia dell’influenza e le dinamiche di trasmissione da persona a persona.

Si ringrazia:

Questo studio è stato condotto in preparazione allo sviluppo di linee guida da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’uso di interventi non farmaceutici per l’influenza pandemica in contesti non medici.

Questo studio è stato sostenuto dall’Organizzazione mondiale della sanità. J.X. e M.W.F. sono stati sostenuti dal Collaborative Research Fund del University Grants Committee di Hong Kong (progetto n. C7025-16G).

Tradotto da Giacomo Esposito per comedonchisciotte.org

 

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