“Missione Indo-Pacifico, i caccia italiani schierati in Giappone. Spedizione da primato degli F-35 dell’Aeronautica per esercitarsi con i jet nipponici nello scacchiere della nuova sfida mondiale. L’esordio dell’impegno militare del nostro Paese in Asia“. Così la propaganda di Repubblica, ad inizio agosto.
Ed è proprio vero: in un silenzio assordante è dall’aprile scorso che, al solito, ligi al dovere, abbiamo attaccato l’ennesimo guinzaglio dove vuole il padrone. Indovinate chi?
E così ci ritroviamo pure nell’Indo Pacifico, un altro fronte di guerra potenziale non ci faceva scomodo, soprattutto da quando li mascheriamo con gli arcobaleni.
Ma andiamo nel dettaglio della questione, dell’ennesima farsa (tragica) all’italiana.
Buona lettura.
Mentre siamo invasi dall’immigrazione, Giorgia & Guido hanno spedito le nostre navi militari nel Pacifico!
Di Belisario per ComeDonChisciotte.org
1. Si riproduce qui di seguito quanto annunciato dal sito AD Analisi Difesa, in un articolo del 7 aprile 2023 intitolato “Rotta verso l’Asia: la Marina Italiana nell’Indo-Pacifico”(1):
“Anche la Marina italiana è stata chiamata dagli alleati a partecipare al contenimento strategico della Cina. E questi nuovi orizzonti operativi, ben al di là dell’alveo denominato Mediterraneo Allargato, verranno sanciti alla fine del 2023 da una prevista missione oceanica che vedrà impegnata la portaerei Cavour, con la sua squadra di scorta, nelle acque degli Oceani Indiano e Pacifico.
La nave Francesco Morosini, seconda unità della classe Pattugliatori Polivalente d’Altura (PPA) della Marina Militare è salpata ieri dalla base navale di La Spezia per una campagna navale in Estremo Oriente che durerà 5 mesi. A salutare l’equipaggio il Sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego di Cremnago e il Comandante in Capo della Squadra Navale ammiraglio Aurelio De Carolis. Durante la campagna il pattugliatore solcherà le acque del Mar Cinese arrivando a toccare i porti di Yokosuka, in Giappone (14-18 giugno) e Pusan, in Corea del Sud (21-24 giugno) effettuando attività di Naval Diplomacy in quindici porti di quattordici Paesi del sud-est asiatico. La nave Morosini prenderà parte anche all’operazione AGENOR, dispositivo aeronavale europeo a connotazione prevalentemente marittima dispiegato tra Golfo Persico e la regione dell’Oceano Indiano per la salvaguardia della libertà di navigazione e la sicurezza delle navi in transito in quell’area (EMASOH).
Nelle ultime settimane, anche in seguito alle recenti visite della premier Giorgia Meloni in India e del ministro della Difesa Guido Crosetto in Giappone, è stato confermato che aumenterà la presenza della Marina Militare italiana negli oceani Indiano e Pacifico.
Soprattutto, è prevista tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 un’ambiziosa crociera operativa della squadra della portaerei Cavour, comprensiva della citata unità portaeromobili e di almeno 4 unità di scorta e appoggio.
Nei mesi precedenti si avrà una prima missione del pattugliatore Morosini, che, si può dire, andrà sostanzialmente in “avanscoperta”, accumulando esperienze, anche logistiche, utili all’organizzazione della successiva missione della Cavour.
Il paragrafo si conclude annunciando, con malcelato orgoglio, che
le nostre forze navali si abitueranno così, nei prossimi anni, a operare sempre più, anche a livello di squadra e non solo di crociere di unità isolate, in aree ben al di là del tradizionale scacchiere strategico del “Mediterraneo Allargato”. Ciò è in linea col progressivo debordare della NATO nell’Estremo Oriente, caldeggiato specialmente dagli Stati Uniti, che individuando sempre più nella Cina il massimo competitore globale, in prospettiva dei prossimi decenni, intendono già ora promuovere l’appoggio degli alleati europei agli alleati est-asiatici nel fare muro contro la proiezione aeronavale di Pechino nei mari e nelle isole limitrofi.
L’articolo prosegue annunciando, sempre con malcelato orgoglio, che
tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 la nostra Marina invierà una squadra portaerei nella regione dell’Indo-Pacifico per operare con gli alleati. Navigherà fino al Giappone, prendendo poi la via del ritorno. La formazione comprenderà la portaerei Cavour e il suo naviglio di scorta, cioè un cacciatorpediniere, una fregata e un rifornitore di squadra. La missione verrà preceduta dall’invio nel Pacifico del pattugliatore d’altura Morosini, che compirà una crociera addestrativa di 4 mesi.
La portaerei Cavour – precisa l’articolo – varata nel 2004 da Fincantieri a Muggiano e operativa dal 2009, è lunga 244 m e disloca quasi 30.000 tonnellate. Può portare da 22 a 36 velivoli, tra aerei da caccia ed elicotteri e l’armamento principale comprende 32 missili antiaerei Aster e due cannoni Oto Melara da 76 mm.
2. Immaginatevi, ora, la seguente scena: in una tenda di sfollati di guerra, un padre riesce a portare ai suoi poveri figli un trenino elettrico, con il quale i bambini giocano felici, dimenticandosi della loro triste situazione. Come non commuoversi, e come non versare una lacrima, di fronte a cotanta scena?
E’ francamente quello che mi ricorda il malcelato orgoglio dell’articolo di AD Analisi Difesa: ovvio che una bella, lunga crociera in Asia, con ampio dispiegamento di forze, soste e shopping in ogni porto, e retribuita secondo i generosi canoni delle indennità’ estere per lunghe missioni, non può che rendere felice la Marina Militare italiana: proprio come i bambini sfollati con il trenino elettrico.
Il problema è che la lacrima non spunta, neanche un po’, di fronte a tale scenario.
Viene solo rabbia, e tanta! E si comprende perfettamente perchè Giorgia & Guido hanno suggerito l’adozione di una linea di bassissimo profilo pubblico e mediatico in merito alla massiccia presenza della nostra Marina Militare nell’Oceano Pacifico, e perché la nostra stampa evita di trattare l’argomento.
3. Al 21 agosto 2023, infatti, sono sbarcati 105.000 immigrati: un autentico record, che svilisce sempre più il nostro Paese al vergognoso rango di colonia di ripopolamento dall’Africa: altro che Italia dei Secoli Bui!
E sbarcano, perchè anche il Governo di Giorgia & Guido si rifiuta di impiegare le risorse militari navali necessarie per bloccarli nel viaggio da Libia e Tunisia. Per chi non lo sapesse, ci siamo ridotti prima a supplicare Libia e Tunisia, poi insieme all’UE a finanziare la Tunisia – che come la Libia ha ben altri problemi – affinchè schieri i suoi limitatissimi, patetici mezzi navali per limitare l’emigrazione di massa verso l’Italia.
Ma schierare la portaerei Garibaldi o la portaerei Cavour, e formazioni navali e aeree di supporto, nel Canale di Sicilia, non avrebbe, quantomeno, un effetto dissuasivo? Per cosa le finanziamo e manteniamo con le nostre tasse? Per le crociere nel Pacifico?
E nel frattempo, da Roma a Milano fino al Trentino Alto Adige, assistiamo ad un recrudescenza di omicidi, stupri e rapine da parte di immigrati. La degenerazione della civile convivenza negli spazi pubblici di tutto il Paese è sotto gli occhi di chiunque, e verificata da una cronaca nera ormai vicina ai livelli di un Paese del Terzo Mondo. Non si afferra perchè non impiegare maggiormente le Forze Armate nel presidio e la vigilanza dei luoghi pubblici, visto che Polizia e CC non riescono a frenare l’esplosione della delinquenza comune.
Inviare le nostre navi militari in Asia, sottraendole al contrasto all’invasione migratoria, a parere dello scrivente e di tanti altri Italiani rappresenta una politica squilibrata e irresponsabile sotto il profilo delle nefaste conseguenze per il nostro Paese.
E dato che in Italia vigono ancora le libertà di pensiero, di espressione e di stampa, continueremo a scriverlo, esattamente in questi termini. Non siamo tutti ricattabili per carriera, nè siamo tutti in vendita.
Di Belisario per ComeDonChisciotte.org
22.08.2023
NOTE
(1) Rotta verso l’Asia: la Marina italiana nell’Indo-Pacifico – Analisi Difesa – https://www.analisidifesa.it/2023/04/rotta-verso-lasia-la-marina-italiana-nellindo-pacifico/