Marčuk illustra l’incapacità negoziale di Kiev per il Donbass

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FONTE: FONDSK.RU

Il rappresentante dell’Ucraina nel sottogruppo del Gruppo di contatto trilaterale per le questioni di sicurezza ai negoziati di Minsk, Evgenij Marčuk (in precedenza Vicepresidente del KGB della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina e capo dell’SBU – n.d.T. Servizio di sicurezza dell’Ucraina), ha ammesso di non nutrire grandi speranze per l’attuazione dell’idea di introdurre le forze di pace dell’ONU nel Donbass. «Francamente, ho poche speranze che si riuscirà, nel prossimo futuro, con la presenza del contingente per la pace a decidere qualcosa di positivo», – ha detto Marčuk in un’intervista rilasciata a «5 Kanal» controllata dal Presidente.

Per non mettere in cattiva luce Porošenko, il quale ha promosso l’idea di forze per la pace armate in tutti i livelli possibili fino all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Marčuk ha osservato che il Presidente ucraino «ha fatto la cosa giusta». Ma, a suo parere, per l’Ucraina «possono andar bene due tipi di operazione per il mantenimento della pace: mantenimento della pace e coercizione alla pace, e quest’ultimo prevede l’uso di armi da parte dei contingenti di peacekeeping contro i violatori della pace o chi attacca le forze di pace». In altre parole, l’Ucraina considera le forze di pace delle Nazioni Unite come una legione straniera, che combatterebbe contro gli eserciti della DNR e della LNR, al posto delle VSU (n.d.T. Forze armate dell’Ucraina) e dei battaglioni punitivi o proprio con loro. «Su questa opzione – la coercizione alla pace – la Russia non sarà mai d’accordo», – ne è convinto Marčuk. E per la prima opzione – il mantenimento della pace da parte dell’ONU – «le parti devono essere d’accordo», dice. Ma qui vi è ancora impasse, dal momento che la parte ucraina non vuole mettersi d’accordo né con la DNR nè con la LNR.

Marčuk ha definito il 2017 appena trascorso «in qualche misura l’anno dell’impasse» in termini di risoluzione del conflitto armato nel Donbass (lo definisce «guerra della Russia contro l’Ucraina», e la linea di demarcazione è chiamata «linea del fronte»).

«La Russia ha sempre cercato di condurci a negoziati diretti con ORDLO (così è consuetudine in Ucraina definire le repubbliche – «come distretti separati delle regioni di Donetsk e Lugansk». n.d.r.)» come riportato da Evgenij Marčuk, il quale ha rammentato i “casi curiosi” che i Russi avevano organizzato: per esempio, hanno cercato di mettere i negoziatori ucraini di fronte ai residenti di Donetsk e di Lugansk. «Buffo, eh? Hanno anche capito che non ci saremmo mai andati… È una mossa alquanto sui generis – dicono, bè, ecco che anche voi siete d’accordo», – forse l’ex capo dell’SBU ribolliva per l’incomprensione. Anche se è improbabile che alle parti in conflitto appaia buffa l’intenzione di sedersi al tavolo dei negoziati, la Russia non ha mai nascosto che considera il dialogo di Kiev con Donetsk e Lugansk la chiave per la risoluzione della situazione, e anche in Europa sarebbero felici per tale sviluppo degli eventi.

Marčuk, dall’alto dei suoi precedenti incarichi, lo capisce perfettamente, ma agisce secondo le leggi ucraine, che consistono nel fatto che si vuol spacciare con tutte le forze un conflitto interno come un conflitto interstatale, una «guerra contro la Russia». Evgenij Marčuk ha definito il ritiro degli ufficiali russi dal Centro comune per il controllo e il coordinamento del cessate il fuoco e la stabilizzazione della situazione nel sud-est dell’Ucraina un’«azione pericolosa». E ha spiegato, «perché tutti hanno reagito così all’improvviso – anche il Dipartimento di Stato USA, la Francia e la Germania»: questo è ciò che ha detto, «è un caso unico di guerra moderna, quando i soldati sia dell’Ucraina che della Russia hanno contatti senza combattimento». Ora, dice, non c’è alcun meccanismo per influenzare le violazioni del cessate il fuoco. Nel mentre il generale ucraino del Centro comune per il controllo, negoziava con le VSU e il generale russo con gli eserciti delle repubbliche, ora la Russia ha creato una situazione come delineata nei negoziati: Kiev ha bisogno di negoziare con Donetsk e Lugansk. E questo, nell’intuizione dell’autorità ucraina, è inaccettabile.

Per quanto riguarda il metodo di risoluzione del conflitto nel Donbass, secondo la formula di Frank-Walter Steinmeier, Presidente della Repubblica Federale di Germania (essa presuppone lo status speciale per il Donbass e lo svolgimento delle elezioni locali), allora secondo la logica del rappresentante dell’Ucraina nel gruppo di contatto trilaterale a Minsk è che essa «contempli gli interessi della Russia» e, inoltre, non è formalizzata da alcun accordo con l’Ucraina. «In nessun documento firmato a Minsk si trova la formula di Steinmeier, e non vi è traccia del dispositivo giuridico per la sua implementazione» – ha detto Marčuk. Supponiamo che Steinmeier abbia proposto questa formula, è stata però discussa dal «Quartetto normanno»(1)?

L’ex capo dell’SBU ha elogiato i «Javelin» americani. Ma questi elogi avevano l’aria di essere di gran lunga cinici: dicono, questa è un’arma da combattimento, opera entro i limiti della visibilità, respinge un possibile attacco di carri armati, non viene usata in operazioni offensive – come i lanciarazzi multipli. Il sistema di artiglieria «Grad» colpisce i territori con una dotazione di 40 razzi», Marčuk ha mostrato una certa familiarità con la tecnica bellica. Se si tiene in conto con quale persistenza l’Ucraina «bastonava i territori» delle regioni di Donetsk e Lugansk, le rivelazioni del rappresentante ucraino alle trattative di Minsk appaiono alquanto stravaganti. Il missile anticarro americano «Javelin», ha continuato Marčuk, «non è artiglieria over the horizon»(2), non è il «complesso tattico missilistico Točka U» con gittata fino a 130 km …». Lui stesso non si è reso conto che così ha demistificato la credenza, secondo cui le milizie di Donetsk e Lugansk «si bombardano a vicenda», data in pasto agli abitanti dell’Ucraina tra il 2014 e il 2016, e anche nel quarto anno di guerra, di tanto in tanto, questa è una scemenza tale che ancora si può sentir pronunciare dai rappresentati della Zona ATO(3).

Evgenij Marčuk ha definito la futura vendita al regime di Kiev di armamento letale americano «emblema del fatto che gli Stati Uniti si stanno spostando verso un livello più alto di sostegno per l’Ucraina». E ha espresso la speranza di risoluzione del conflitto nel Donbass, prima di quello nel Nagorno-Karabakh, nell’Irlanda del Nord, in Colombia o in Palestina.

Il discorso dell’ex capo dell’SBU, come negoziatore a Minsk, è sintomatico. Marčuk ha dimostrato che la parte ucraina non ha alcun interesse a introdurre una qualche forza di pace nel Donbass non alle sue condizioni; non ha il desiderio di risolvere il conflitto armato tramite negoziati diretti con la DNR e la LNR; non ascolterà i partecipanti europei del «formato normanno» e non terrà elezioni nei territori non controllati; prevede di acquistare armamento dagli Stati Uniti, e proprio con ciò supportare la guerra contro il Donbass; farà tutto il possibile per continuare la «guerra contro la Russia», almeno a parole.

Il governo ucraino entra nel 2018 con lo stesso atteggiamento nei confronti del Donbass, come in precedenza – senza mettere a fuoco la cessazione della guerra e l’instaurazione della pace nello Stato.

 

Fonte: www.fondsk.ru

Link: https://www.fondsk.ru/news/2018/01/03/marchuk-demonstriruet-nedogovorosposobnost-kieva-po-donbassu-45362.html

03/01/2018

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

 

  • «Quartetto normanno», «formato normanno»— gruppo diplomatico di rappresentanti d’alto rango di quattro Stati (Germania, Russia, Ucraina e Francia) per la risoluzione della situazione nell’est dell’Ucraina, in Crimea e per le questioni inerenti alla messa in pratica degli Accordi di Minsk. L’inizio degli incontri dei maggiorenti di Germania, Francia, Russia e Ucraina, è stato fissato il 6 giugno 2014 a Chateau-de-Bénouville in Normandia (Francia), in occasione del festeggiamento del 70° anniversario dello sbarco degli Alleati (1944).

 

Fonte: https://ru.wikipedia.org/wiki/Нормандская_четвёрка (traduzione dal Russo all’Italiano)

 

  • Il termine Over the Horizon (al di là dell’orizzonte, acronimo OTH) indica la capacità presentata da alcune onde elettromagnetiche di superare la curvatura della Terra grazie a un effetto di guida d’onda.

Tale caratteristica è legata essenzialmente alla frequenza dell’onda elettromagnetica e alla sua interazione con gli strati superiori dell’atmosfera terrestre, in particolare con la stratosfera che per alcune frequenze agisce come uno specchio, riflettendole di nuovo verso la superficie terrestre al di là della linea dell’orizzonte. Il fenomeno si verifica su una determinata gamma di frequenze radio e nel campo delle microonde.

Il fenomeno è completamente descritto e previsto dalle leggi fisiche sulla propagazione delle onde elettromagnetiche e dalla fisica dei fenomeni d’onda, in particolare quella relativa alla riflessione legata alle variazioni delle caratteristiche del mezzo.

In termini di applicazioni pratiche, questo fenomeno è alla base delle trasmissioni radio in onde corte che consentono di inviare e ricevere segnali su distanze lunghissime e dei sistemi radar a larghissimo raggio di copertura.

 

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Over_the_Horizon

 

  • Zona ATO (Anti-Terrorist Operation Zone) è un termine usato dai media, dalla pubblicistica e dal governo dell’Ucraina, così come dall’OSCE e da altri organismi stranieri per identificare il territorio ucraino delle regioni (oblast) di Donetsk e di Lugansk, sotto il controllo delle forze militari russe e dei separatisti pro-Russia. Una parte rilevante della Zona ATO è da reputare un territorio dell’Ucraina occupato temporaneamente.

 

Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/ATO_zone (traduzione dall’Inglese all’Italiano

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