DI PAOLO BARNARD
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Trump oggi calerà le tasse agli americani per un totale di 1.460 miliardi di dollari in dieci anni, quindi aumenterà il Deficit di Stato americano notevolmente. Bene! Perché tutti strillano contro Trump?
Vi ricordo come veramente funziona l’economia di uno Stato a moneta sovrana come gli USA: il Deficit dello Stato è aritmeticamente la ricchezza al netto di cittadini e aziende. Es: Stato USA spende 120 soldi e tassa 100 soldi, Deficit di Stato = 20 soldi che rimangono nella società come suo attivo, ovvio. Quindi ciò che viene descritto come una sciagura, i 1.460 miliardi che Washington non incasserà in tasse per dieci anni, sono un bonus immenso agli americani.
Ora, tutti direte, “Sì, ma a quali americani cala le tasse il ‘biondo’?”. “Ai ricchi! Non alla classe media o ai poveri!” raglia la nostra stampa (e non solo), ma ve lo dico, abbiamo una stampa davvero di merda. Ma dove cazzo s’informano questi? Hey, i dati sono i dati. Play it cool. Eccoli:
La Corporate Tax americana oggi al 35% crolla al 21%. Perfetto, ossigeno alle grandi imprese, tanto le tasse in uno Stato a moneta sovrana non servono a pagare la Spesa Pubblica, e questo è, di nuovo, aritmetica. Lo Stato è il monopolista della moneta, la crea dal nulla, la spende e poi SOLO DOPO tassa, NON PUO’ prelevare la sua moneta dai cittadini se PRIMA non l’ha spesa. Quindi è aritmeticamente impossibile che le tasse forniscano allo Stato la sua moneta da spendere. Sostenere il contrario è come sostenere che sono gli uomini che danno alle nubi l’acqua che poi le nubi fanno piovere sugli uomini. Ok. Allora il colossale taglio alla Corporate Tax di Trump non toglie nulla alla Spesa Pubblica, e aiuta solo l’impresa, che si spera poi assuma di più, o investa, coi risparmi così ottenuti. Bene. (preciso una cosa alla fine)
La riforma Trump taglia l’aliquota massima per i ricchi americani dal 39.6% al 37%. Bene, avranno più soldi da spendere, e quella spesa significa più vendite, e più vendite sono più produzioni e più produzioni sono economia e posti di lavoro. (di nuovo, preciso alla fine)
La riforma Trump elimina l’odiosa Alternative Minimum Tax (AMT) alle imprese, e anche il Washington Post ammette che “scoraggiava gli imprenditori che volevano aprire nuove fabbriche, acquistare macchinari, e investire in ricerca, perché annullava di fatto i relativi incentivi fiscali”. Bene, stesso discorso di sopra.
Poi Trump fa un’enorme sconto sulle tasse di successione per i super ricchi. Bene. Nessuno oggi capisce l’ovvio di tutti gli ovvi della macroeconomia di uno Stato sovrano nella moneta*: NON VANNO PENALIZZATI I RICCHI che sono quelli che spendono più di tutti creando posti di lavoro e produzione. VANNO ELIMINATI I POVERI con la giusta spesa dello Stato a Deficit, tanto lo Stato i soldi li crea dal nulla e li può creare all’infinito e con minimi rischi d’inflazione (citaz. dei due ex Governatori della FED, Alan Greenspan e Ben Bernanke, se non lo sanno loro…). E allora, sù, basta con ste favole retoriche da ignoranti ‘belle anime’, e totalmente sbagliate, del tassare i Paperoni per aiutare i Paperini, cazzate controproducenti infatti.
* (L’Italia NON E’ sovrana nella moneta per colpa dell’Eurozona, sfiga…)
Ma la riforma Trump mantiene un sacco di benefici per le classi medie e per i poveri, non ve l’avevano detto quelli della stampa?
Le detrazioni fiscali a beneficio di 2/3 delle famiglie si raddoppieranno. Gli americani esentasse aumentano dal 44% al 47,5%, bene. Fino al 2025 la stragrande maggioranza dei cittadini e delle piccole medie imprese pagheranno tutti meno tasse. Poi: le classi medie manterranno le detrazioni fiscali sugli interessi sui prestiti per studenti, le detrazioni sulle spese mediche in eccesso, e sconti fiscali per i neolaureati. Un emendamento voluto dal Senatore Marco Rubio aumenta di molto le detrazioni fiscali per bambini delle famiglie a reddito medio-basso. Ancora: la famigerata tassa AMT sulle famiglie si applicherà a molti meno americani, perché prima aggrediva coppie che guadagnavano più di 160.900 dollari lordi, oggi con Trump se la beccano solo le coppie straricche a 1.000.000 lordi. E ancora:
Il limite massimo di detrazione per bambino raddoppia da 1.000 dollari a 2.000. Le detrazioni sulle spese mediche di Obama rimangono tutte. I ‘fighetti’ Democratici americani che vivono a Manhattan e negli appezzamenti super residenziali in New Jersey o in California, si vedono ridurre invece le loro comode detrazioni su diverse spese a max 10.000 dollari, da oggi. Bene. La riforma poi riduce la detrazione degli interessi sui mutui dei ricchi, che potevano detrarre fino al primo milione di dollari su un nuovo mutuo, con Trump non ci arrivano più al milione.
Bene. Finora mica male, se uno capisce come veramente funzionano i bilanci di uno Stato a moneta sovrana. Magari lo fossimo noi sovrani in IT, ma ok, play it cool.
La stampa di merda che abbiamo ha, guarda caso, dato ampio risalto al fatto che in coincidenza con l’annuncio della riforma Trump, l’incaricato ONU Philip Alston ha depositato un rapporto orrendo sulla povertà negli Stati Uniti. Peccato che quella povertà è impossibile da imputare a Trump che è arrivato da 5 minuti, ma è quasi interamente colpa del bianco abbronzato Obama.
Obama è colui che ha costretto, pena multe salate, milioni di americani ragazzini/giovani a bassissimo rischio di patologie serie a pagare le Assicurazioni Sanitarie private, che si sono così beccate una ‘cremina’ di 70 miliardi di dollari inaspettati; Obama è l’uomo che in 8 anni ha regalato a Wall Street 13.000 miliardi di dollari (mai veramente recuperati del tutto) per salvare le mega-banche, il famoso bail-out, così descritto dall’immenso reporter investigativo Matt Taibbi:
“Cosa ha ottenuto Obama col suo bail-out? Ha distrutto le piccole banche a favore dei giganti; ha reso le banche dette ‘troppo grosse per fallire’ ancora più grosse per fallire, incollando gli americani comuni ai bail-out bancari per l’eternità; ha incoraggiato gli speculatori a scommettere oggi su rischi altissimi, creando un’altra bolla micidiale; ha reso ‘politica di governo ufficiale’ la menzogna a protezione dei banchieri più corrotti del mondo… Bè, a parte questo, la politica di Obama è stata un successone”.
Ora cari lettori, faccio una precisazione finale. Va distinta assolutamente la sostanza della riforma delle tasse di Donald Trump, che come si è visto non è affatto un parto dei cattivi Rothschild, anzi è buona, da come poi la politica del Paese si comporterà in futuro. E’ chiaro che se, per fare solo un esempio, il Congresso non passerà misure di legge che obblighino i super ricchi e le Corporation americane a reinvestire in imprese, in occupazione e in spesa privata sul suolo degli Stati Uniti almeno una buona parte delle detrazioni fiscali incassate, allora ok, tutto salta. Ma è come dire:
Trump fa una sacca di sangue all’America anemica, poi però i suoi medici le tagliano le vene. A quel punto salterebbe anche la riforma fatta dal Mahatma Gandhi…
Finisco con quel buffone di Bernie Sanders, che ha avuto come capo economista nel suo team elettorale l’ottima MMT Stephanie Kelton, che sapeva esattamente cosa fare per il Pubblico Interesse. Bè, non l’ha neppure cagata di striscio. Sanders continua a belare che 120 soldi dati dallo Stato a cittadini e aziende, meno 100 soldi tassati su cittadini e aziende = un passivo di cittadini e aziende. Mah! L’aritmetica, Bernie, perditempo, che cazzo strilli oggi come un’oca contro Donald tu che avevi la gallina dalle uova d’oro e l’hai ammazzata.
Ok, questo è quanto. Che stampa del cazzo leggete, per fortuna che c’è Barnard. Vado a mangiare 2 etti di cioccolato di Fania. THINK.
Paolo Barnard
Fonte: http://paolobarnard.info
Link: http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1973
17.12.2017