Joseph Mercola
articles.mercola.com
Secondo una nuova ricerca, la possibilità che il SARS-CoV-2 abbia avuto un’origine naturale è inferiore a 1 su 100 milioni [1,2]. Il documento [3] è stato pubblicato sul server di preprint BioRxiv il 20 ottobre 2022.
Uno degli autori, il biologo matematico Alex Washburne, ha riassunto il lavoro anche in un articolo di Substack [4], pubblicato lo stesso giorno. Gli altri due autori sono Valentin Bruttel, immunologo molecolare, e Antonius VanDongen, farmacologo. Due sono le conclusioni chiave che si possono trarre da questo lavoro:
1. Il SARS-CoV-2 presenta una firma rivelatrice dell’ingegneria genetica, non identificata in precedenza.
2. Questa impronta genetica suggerisce anche che per la creazione del virus era stato utilizzato il lavoro di Ralph Baric, Ph.D. C’è una corrispondenza diretta tra la ricerca pubblicata da Baric – in cui descrive come nascondere i segni rivelatori dell’ingegneria genetica – e la genetica rilevata nel SARS-CoV-2.
La legatura senza soluzione di continuità nasconde una manomissione genetica
Nel 2002, Baric e altri tre ricercatori avevano pubblicato un articolo [5] sul Journal of Virology intitolato “Systematic Assembly of a Full-Length Infectious cDNA of Mouse Hepatitis Virus Strain A59.” Nello studio descrivevano una tecnica chiamata “legatura senza cuciture,” in grado di nascondere ogni traccia di ingegneria genetica negli agenti patogeni creati in laboratorio. Baric aveva soprannominato questa tecnica “metodo no-see’m.”
La ricerca era stata finanziata da due sovvenzioni del National Institutes of Health [6] – AI 23946, per studi sul meccanismo di replicazione del MHV (virus dell’epatite murina) e sulla genetica inversa del SARS [7], e GM 63228, per la genetica inversa con un costrutto di cDNA infettivo di coronavirus [8].
La legatura senza soluzione di continuità lascia una firma caratteristica
Tuttavia, mentre la legatura senza soluzione di continuità nasconde l’interferenza umana negli agenti patogeni creati in laboratorio, si è scoperto che il metodo lascia una propria firma nel codice aminoacidico, ed è questa la firma che Washburne e i suoi coautori hanno scoperto nel SARS-CoV-2.
In sintesi, la firma rivelatrice lasciata dal metodo no-see’m è costituita da “grafie” uniche e strane nel “vocabolario genetico,” che normalmente non si trovano nel genoma di un virus naturale. Il riassunto del documento lo descrive così [9]:
“Per costruire varianti sintetiche dei coronavirus naturali in laboratorio, i ricercatori utilizzano spesso un metodo chiamato assemblaggio del genoma in vitro. Questo metodo utilizza speciali enzimi chiamati enzimi di restrizione per generare blocchi di DNA che poi possono essere ‘cuciti’ insieme nell’ordine corretto del genoma virale.
Per creare un virus in laboratorio, i ricercatori di solito ingegnerizzano il genoma virale aggiungendo e rimuovendo siti di cucitura, chiamati siti di restrizione. I modi in cui i ricercatori modificano questi siti possono servire come impronte digitali dell’assemblaggio del genoma in vitro.”
In un articolo su Defender del 21 ottobre 2022, Robert F. Kennedy Jr., Jay Couey, Ph.D., e Charles Rixey avevano chiarito queste conclusioni nel modo seguente [10]:
La magia della tecnica di Baric consiste nell’intrecciare in modo invisibile questi cambiamenti “ortografici” rivelatori nella sequenza virale tra i geni rilevanti senza alterare la proteina virale. È come modificare lo “spelling” di una parola senza cambiarne il significato: l’ascoltatore casuale non noterà mai la differenza.
Il team di ricerca ha utilizzato strumenti forensi per individuare le minime “differenze ortografiche” nel genoma del SARS-CoV2 che potrebbero rivelare una manipolazione di laboratorio, tramite la tecnica del “no-see’m.”
Si pensi a come un Inglese scriverebbe “colore,” “manovra” o “pediatrico.” La scelta di scrivere una parola in un certo modo può rivelare la nazione di origine. Allo stesso modo, questi cambiamenti quasi impercettibili nella sequenza virale rivelano le origini di laboratorio di questo virus.
I siti di taglio regolarmente distanziati rivelano una manipolazione
I ricercatori sono riusciti ad identificare la firma lasciata dalla legatura senza soluzione di continuità tracciando la distribuzione dei siti di taglio [per la furina] sul virus SARS-CoV-2 e confrontandola poi con la distribuzione dei siti di taglio sui virus SARS wild-type e su altri virus SARS creati in laboratorio.
I virus della SARS wild-type avevano siti di taglio distribuiti in modo casuale. I virus della SARS creati in laboratorio e il SARS-CoV-2 avevano invece siti di taglio regolarmente distanziati. Secondo gli autori, questa è una chiara indicazione che il SARS-CoV-2 è stato manipolato in laboratorio con la tecnica di Baric.
Un altro segno rivelatore della manipolazione umana è la lunghezza [del genoma] tra i siti di taglio. I segmenti più lunghi trovati nei virus wild-type sono risultati molto più lunghi di quelli trovati nei virus prodotti in laboratorio, compreso il SARS-CoV-2.
Il motivo è che i virus prodotti in laboratorio vengono cuciti insieme da pezzi più piccoli, quindi i segmenti genetici tendono a essere corti. In natura, invece, la lunghezza dei segmenti è completamente casuale e comprende segmenti molto corti, medi e molto lunghi.
Anche i tipi di mutazioni presenti nel SARS-CoV-2 non sono conformi a quanto si vede nei virus wild-type, evolutisi naturalmente. Quindi, il SARS-CoV-2 sembra una creazione di laboratorio sotto più aspetti. Come si legge nel riassunto degli autori [11]:
“Abbiamo scoperto che il SARS-CoV presenta l’impronta del sito di restrizione tipica dei virus sintetici. L’impronta sintetica del SARS-CoV-2 è anomala nei coronavirus naturali e comune nei virus assemblati in laboratorio.
Il tipo di mutazioni (sinonime o silenti) che differenziano i siti di restrizione nel SARS-CoV-2 sono caratteristiche dell’ingegneria ed è estremamente improbabile che la concentrazione di queste mutazioni silenti nei siti di restrizione sia dovuta ad una evoluzione casuale.
Sia l’impronta dei siti di restrizione che il modello di mutazioni che li generano sono estremamente improbabili nei coronavirus naturali e quasi universali nei virus sintetici. I nostri risultati suggeriscono fortemente un’origine sintetica del SARS-CoV-2.”
Le impronte digitali genetiche puntano direttamente a Baric, Fauci e al Wuhan Institute of Virology
Secondo Washburne e i suoi coautori, questo artefatto nel codice aminoacidico del SARS-CoV-2 può essere emerso solo attraverso l’uso del metodo di legatura senza soluzione di continuità (no see’m) di Baric.
Questa è una brutta notizia per Baric, che aveva creato il metodo, e per il dottor Anthony Fauci, che aveva finanziato lo sviluppo della tecnica attraverso il National Institutes of Allergy and Infectious Diseases (NIAID). Inoltre, incrimina Shi Zhengli, alias “la signora dei pipistrelli” dell’Istituto di virologia di Wuhan. Come riportato da Kennedy [12]:
“Baric aveva insegnato il suo metodo ‘no-see’m’ a … Shi Zhengli nel 2016. In cambio, Baric aveva ottenuto i coronavirus cinesi raccolti dalla Shi dai pipistrelli della provincia dello Yunnan. (Gli scienziati hanno collegato il pedigree del genoma COVID-19 a pipistrelli strettamente imparentati).
Shi e i suoi colleghi dell’Istituto di Wuhan avevano poi dimostrato la loro padronanza della tecnica ad alto rischio di Baric in una serie di esperimenti – molto controversi – di guadagno di funzione [13,14] pubblicati dal laboratorio di Wuhan…
Secondo gli esperti, le implicazioni di questo nuovo studio potrebbero essere di vasta portata. Puntando il dito contro Baric, lo studio solleva la possibilità di responsabilità potenzialmente devastanti per il NIAID, l’Università del North Carolina e altre istituzioni…
Il più vicino parente conosciuto del coronavirus – un coronavirus proveniente dal laboratorio di Wuhan – è identico al SARS-CoV-2 per il 96,2% [15]. Il 3,8% di differenza è quasi tutto nella proteina spike. Stranamente, ci sono molte mutazioni nuove nella spike e quasi nessuna nel resto del genoma.
L’evoluzione naturale dovrebbe lasciare le mutazioni distribuite uniformemente nel genoma. Il fatto che praticamente tutte le mutazioni si verifichino sulla spike ha portato gli scienziati a sospettare che quel particolare coronavirus del laboratorio di Wuhan raccolto da Shi Zhengli sia il progenitore diretto del SARS-CoV-2 e che la sua nuova spike sia frutto dell’ingegneria genetica.
Tuttavia, mancavano le inconfondibili impronte digitali dell’ingegnerizzazione e molti esperti si chiedevano se fosse possibile usare la tecnica di Baric per assemblare un nuovo coronavirus con una spike ingegnerizzata, eliminando poi le prove della manipolazione in laboratorio.
Questo nuovo studio [16] raccoglie le briciole biologiche che collegano una ricerca finanziata a livello federale ad una pandemia globale. In un’intervista della scorsa primavera, lo stesso Baric aveva confessato che, al momento dell’inizio della pandemia, solo due o tre laboratori al mondo utilizzavano il suo protocollo, tra cui il suo laboratorio dell’UNC e il WIV.”
Un’agenda di ricerca grande e rischiosa
Jeffrey Sachs, presidente della Commissione COVID-19 di The Lancet, la cui task force aveva cercato, senza successo, di indagare sulle origini della COVID-19, ha così commentato questi ultimi risultati [17]:
“La tecnica di Baric è stata a lungo controversa. È l’artista che non mette il suo nome sul quadro, il virologo che non mette la propria firma sul virus perchè non vuole farci sapere se è emerso naturalmente o se è stato prodotto in laboratorio. Tutto questo dice… che c’era davvero in corso un grande programma di ricerca molto rischioso.”
Per inciso, la ricerca di Baric era stata anche la base per il vaccino mRNA di Moderna per la COVID [18] , ed era servita anche per lo sviluppo di farmaci per la COVID. Come riportato da The News & Observer [19] nel dicembre 2021, il team di Baric “aveva condotto lo sviluppo preclinico dell’unico farmaco antivirale ad azione diretta approvato, il Remdesivir” e “aveva studiato il Molnupiravir, la prima pillola antivirale dimostratasi in grado di trattare la COVID-19 …”
Altre prove incriminanti che riguardano la legatura senza cuciture
Per inciso, il metodo di legatura senza soluzione di continuità di Baric era stato descritto in dettaglio anche nell’ormai famosa proposta DEFUSE [20] presentata dalla EcoHealth Alliance alla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) nel 2018. La DARPA aveva respinto la proposta, secondo quanto riferito, perché presentava “diversi punti deboli” [21].
La ricerca proposta da EcoHealth Alliance prevedeva l’inserimento di siti di di taglio [per la furina] specifici per l’uomo nei coronavirus dei pipistrelli legati alla SARS – gli stessi sconcertanti siti di taglio trovati nel SARS-CoV-2 che lo rendono così ben adattato alle cellule polmonari umane. Come scrive il Daily Mail [22]:
“La richiesta di sovvenzione di 14,2 milioni di dollari (10,5 milioni di sterline) era stata respinta. Ma un altro finanziatore aveva forse accettato la proposta? Per lo meno, questo dimostra che i ricercatori si stavano cimentando proprio con il tipo di scienza ad alto rischio che avrebbe potuto creare un virus spaventosamente simile a quello alla base della pandemia.”
C’era un intento nefasto dietro la creazione del SARS-CoV-2?
Sebbene Washburne, Bruttel e VanDongen siano chiari sul fatto che il SARS-CoV-2 sia stato creato in laboratorio, non vogliono che si pensi che ci sia qualcosa di nefasto dietro il virus. Nel suo articolo su Substack, Washburne scrive [23]:
“… il nostro uso della parola ‘sintetico’ deriva da ‘sintesi.’ Esistono alcuni metodi per sintetizzare i virus in laboratorio e noi li studiamo. Parlando con amici e familiari, ho appreso che ‘sintetico’ può avere una connotazione più nefasta, quindi voglio chiarire che non troviamo alcuna prova di qualcosa di nefasto.
Non abbiamo trovato alcuna prova che il SARS-CoV-2 sia un’arma biologica (al contrario, sembra un incidente) o che abbia un’utilità funzionale. Abbiamo trovato prove che suggeriscono che il SARS-CoV-2 possa essere stato sintetizzato in laboratorio con metodi noti, probabilmente per normali scopi di ricerca pre-COVID.”
Sebbene possa certamente comprendere il loro desiderio di evitare la conclusione che il SARS-CoV-2 sia un’arma biologica, non sono d’accordo con la loro ipotesi che [la COVID] non sia stata intesa come tale. Troppe agende geopolitiche indicano che la COVID è stata usata intenzionalmente per il trasferimento di ricchezza globale e per l’attuazione del Grande Reset.
Ma, anche se non ci fosse un intento nefasto dietro la sua creazione, i risultati finali rimangono gli stessi. L’economia globale sta crollando, la ricchezza è stata sottratta alle classi medie e basse, la paura del virus è stata usata per costringerci non solo a rinunciare ai nostri diritti e alle nostre libertà, ma anche per sottoporci ad esperimenti medici sotto costrizione e molto altro ancora. Se non ci fossero stati intenti nefasti, la reazione dei governi al virus sarebbe stata probabilmente più logica.
La pistola fumante
Inoltre, indipendentemente dal fatto che il virus sia stato concepito come arma biologica o meno, o che si sia diffuso accidentalmente o intenzionalmente, dobbiamo ritenere che alcune persone siano responsabili della sua creazione. Se non vietiamo la creazione di virus Frankenstein, non saremo mai al sicuro. Un’altra creazione di laboratorio potrebbe sfuggire in qualsiasi momento. Come ha osservato Kennedy [24]:
“Il mondo ha ora la prova inconfutabile che il SARS-CoV-2 è una creazione ingegneristica di laboratorio generata con la tecnologia sviluppata da Ralph Baric e con il finanziamento del governo degli Stati Uniti.
I procuratori e gli avvocati privati che rappresentano i clienti danneggiati dalla pandemia COVID-19 hanno ora una pistola fumante… Gli scienziati forensi sono riusciti a rilevare impronte digitali, deboli ma precise, dall’impugnatura e dal grilletto della pistola letale. Queste impronte appartengono al NIAID e all’Università della Carolina del Nord…
Il ruolo dell’UNC nel consentire la discutibile condotta di [Baric] potrebbe aver scatenato una pandemia globale che potrebbe facilmente portare ad un processo per negligenza.
La responsabilità dell’UNC e del NIAID è ora evidente. Ma abbiamo una prova certa che sia stato il laboratorio di Wuhan a creare la mostruosità che ha causato la COVID-19? Le prove accumulate finora suggeriscono fortemente che il laboratorio di Wuhan aveva utilizzato le metodologie di Baric per assemblare il virus chimerico che ha provocato la pandemia COVID-19.
Ma alcuni pezzi mancanti del puzzle ci impediscono ancora di provare definitivamente che questo pericoloso progetto di costruzione sia avvenuto nel laboratorio di Wuhan. Restate sintonizzati!”
Infine, l’utente di Twitter Justin B. Kinney ha fatto un’ottima osservazione [25]:
“Le armi biologiche hanno maggiori probabilità di essere usate dopo la COVID-19, in parte perché i cattivi attori ora sanno che i virologi e gli esperti di biosicurezza li copriranno insistendo di riflesso sul fatto che l’attacco era stato una ricaduta zoonotica.”
Joseph Mercola
Riferimenti:
- 1 Epoch Times October 23, 2022, Updated October 24, 2022
- 2, 10, 12, 17, 24 The Defender October 21, 2022
- 3, 16 BioRxiv October 20, 2022 DOI: 10.1101/2022.10.18.512756
- 4, 23 Alex Washburne Substack October 20, 2022
- 5 Journal of Virology November 2002; 76(21): 11065-11078
- 6 Journal of Virology November 2002; 76(21): 11065-11078, Acknowledgments
- 7 CV Ralph Baric item 25 and 26
- 8 CV Ralph Baric item 22
- 9, 11 BioRxiv October 20, 2022 DOI: 10.1101/2022.10.18.512756, Lay Summary
- 13 Journal of Virology September 2015;89(17):9119-23
- 14 Nature Medicine December 2015;21(12):1508-13
- 15 Emerging Microbes and Infections December 2021; 10(1): 1507-1514
- 18, 19 The News & Observer December 26, 2021 (Archived)
- 20 The Intercept September 23, 2021
- 21 Newsweek September 22, 2021
- 22 Daily Mail October 2, 2021
- 25 Twitter Justin Kinney October 25, 2022
Fonte: articles.mercola.com
03.11.2022
Link al PDF originale: synthetic-origin-of-sars-cov-2-pdf
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Il Dr. Joseph Mercola (n. 1954), medico osteopata americano e convinto sostenitore delle medicine alternative, è autore di due libri elencati nel New York Times Bestseller List. Nel suo “La grande bufala dell’aviaria,” del 2006, sosteneva con forza la tesi che tale malattia serviva in realtà soltanto al governo per accumulare denaro e potere. Vive in Florida con la moglie Elizabeth e dirige un’azienda di prodotti per la salute e integratori vitaminici.