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La Redazione

 

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L’emergenza infinita degli sbarchi, Lampedusa al collasso, gli italiani dove sono?!
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A cura di Andrea Leone
Il 27 Luglio 2020
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di Andrea Leone

Comedonchisciotte.org

L’emergenza infinita degli sbarchi, Lampedusa al collasso, gli italiani dove sono?!

Siamo a fine luglio, gli italiani sono indaffarati: c’e chi sta preparando le valigie per partire in località turistiche, chi non parte perché ha paura degli assembramenti terrorizzati dai media e dal Governo Italiano e c’e chi non può partire perché è senza soldi, senza lavoro, chi ha chiuso la propria attività, chi aspetta la cassa integrazione con cifre ridicole da non permettere di campare. In tutto questo, nessuno si preoccupa di Lampedusa che ricordo è situata in Italia e in Europa. Gli sbarchi continuano senza sosta, la Tunisia è in crisi politica e sociale e da inizio anno sono arrivati più di 4000 tunisini, sommati ad altre nazionalità arriviamo ad 8000 sbarcati. L’hotspot di Lampedusa è al collasso, 1027 persone, dieci volte la capienza consentita. Il sindaco e il Presidente della Regione hanno sprecato diversi comunicati per raccontare la situazione d’emergenza, inascoltati dal Governo, dalla solita Europa solidale e presente solamente per prestare soldi e comandare così gli stati membri. Ciò però che salta all’occhio è il totale menefreghismo del popolo italiano. Vorrei vedere qualsiasi città italiana sostenere 8000 arrivi, con il disagio sociale che porta, la confusione, la disorganizzazione di uno stato che non sa’ come gestire questo afflusso di persone. Oltre il tema sociale c’è quello sanitario da gestire. Ma l’Italiano dov’è? Seppur vero che l’unità d’Italia sia stata caldeggiata e forzata dalla Massoneria affarista, dai carbonari e dai Savoia in bancarotta. Seppur vero che un esempio di unità incompiuta è il costituirsi di movimenti indipendentisti come la Lega Nord, la Lega del Sud ecc. ecc. Ringraziamo pure Salvini per essersi messo nei panni del Garibaldi moderno, ma alla fine, spulciando spulciando, l’Italia è uno Stato disunito, con i suoi infiniti campanilismi che si crede unito solo ai mondiali di calcio. Questa immaturità italiana che ha cause storiche ben comprese, ci porta a non essere solidali tra noi, ma non può e non deve essere una scusa per mantenere lo status di menefreghisti o di spaventati. L’assenza di un sentimento Nazionalista ha creato I presupposti per cedere l’Italia tutta, da Nord a Sud alle Fauci dei padroni di Bruxelles. L’Italia dei balconi e delle bandiere è uno spettacolo teatrale che solo i popoli del Mediterraneo sanno recitare, nulla di più, finita la festa, la partita o la pandemia, si torna chiusi in casa, alla vita di prima, diffidando dal vicino perché giudicato spesso guardone o invadente. È lo specchio di un popolo nomade, quasi senza attaccamento alla propria terra, ma solo al proprio orticello dove si cura tutto con scrupolo per dare l’apparenza di essere più bravi degli altri e non per migliorare la propria vita. Senza identità, accogliamo i migranti che arrivano in massa, si uniscono a noi in questa terra di tutti e di nessuno, loro arrivano ma non sanno a cosa vanno incontro, trovano la solidarietà italiana solo per un’accoglienza ripagata dallo Stato, ci si guadagna con i poveri. La Chiesa lo sa bene, le cooperative e le Ong anche, non fanno nulla di male in fondo, così sussurrano alla loro coscienza.. anche se guadagnano molto ma molto bene. È un business innocente. Non è peccato. Ma lo è per gli abitanti di Lampedusa che sono italiani ed europei, ma a nessuno interessa, da Nord a Sud. Nelle intercettazioni telefoniche tra magistrati, si evince la gravità della situazione, ne sono consapevoli, danno persino ragione al nemico Salvini, non certo uno statista. Eppure, Lampedusa soffre, i suoi abitanti soffrono, i migranti soffrono. L’Italia no. Esiste, è visibile solo nelle carte geografiche che ne delimitano i confini, si ormai i confini sono solo una questione cartacea. Entrano ed escono tutti, quando vogliono e come vogliono. Siamo diventati l’ Hotspot d’Europa, ora dobbiamo pure fare i compiti per avere debito in cambio, quindi bisogna comportarsi bene, guai a evitare o negare gli sbarchi. Tanto noi siamo solo di passaggio in questa vita, non abbiamo interesse nella terra natia, nasciamo con sentimento nomade, quasi aschenazita, ma al contrario di essi, noi non siamo uniti, siamo pecore sparse in attesa del prossimo ordine, in attesa del prossimo pastore. Ci meritiamo questo, povera Lampedusa, povera Italia…

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