Di Katia Migliore per ComeDonChisciotte.org
La notizia gira sul web ed è al centro di polemiche. Una fotografia divulgata da un genitore mostra una pagina del diario di ScuolaZoo che fa discutere, e lancia l’ennesimo campanello d’allarme che riguarda i nostri figli. Nel diario si pubblica, infatti, tra le varie pagine dell’anno scolastico ‘23-’24, una che riguarda la fruizione della pornografia.
La vivace redazione ha ben pensato che fosse necessario chiarire ai giovani quale dovrebbe essere il rapporto con il video a carattere pornografico in una paginetta di un diario rivolto a studenti liceali (ma se lo compra un ragazzino delle medie, il diario che fa, attiva un allarme?).
Vediamo cosa c’è scritto in questa illuminante intervista alla famosa psicoterapeuta del caso. La risposta alla prima domanda, ovvero se sia sbagliato guardare materiale pornografico, basta a darci la misura dell’attacco ideologico e propagandistico a favore della sessualizzazione dei minori che i nostri ragazzi subiscono quotidianamente:
“No… è un modo per rappresentare la sessualità e sostenere IL CULTO DEL PIACERE”.
Forse sarebbe meglio educare i ragazzi al culto della Conoscenza, o al culto del Rispetto per gli altri, o al culto dell’Amore Romantico. Vorremmo sapere dove sia il valore aggiunto di questa risposta data da una persona che dovrebbe essere esperta nel trattare questo tema, e quali giovani potranno mai crescere sani, in un ambiente che gli insegna che il piacere debba essere addirittura oggetto di culto. Sempre ammesso che quello rappresentato nel porno contemporaneo sia un mondo di piacere, s’intende: recenti avvenimenti di cronaca ci confermano, purtroppo quanto il modello pornografico sia terribilmente violento e alterato e quanta influenza negativa possa avere sui nostri adolescenti.
Noi adulti, i genitori in particolare, dobbiamo combattere con tutte le nostre forze questa filosofia del piacere a ogni costo, perché non ci sfuggirà certo il senso malefico di questa deriva, per cui non solo fruire del porno sarebbe positivo da parte dei ragazzini, ma addirittura gli farebbe bene, il, tutto con la finalità di consolidare il puro edonismo, il vuoto totale, la perdita dei valori positivi.
Certo, poi la pezza ci va messa, dicendo in questa famigerata intervista che bisogna stare attenti, che quella dei porno è una proiezione lontana dalla realtà, ma la comunicazione più importante è già passata, il danno è fatto. E poi, non la guardano solo gli uomini, volete mettere per le grandi sorti progressive delle donne emancipate che enorme conquista? Poco importa poi se le ragazzine restano confuse, non vogliono sembrare troppo pudiche, non va di moda, e poi hai visto le pornostar che grande esempio sono…
E però proseguendo nell’intervista qualcosa che non va c’è, perché la psicoterapeuta avverte che non si debba diventare dipendenti ma, del resto, se il ragazzo è alla spasmodica ricerca del culto del piacere, può capitare che diventi ossessivo compulsivo, o no? La contraddizione c’è, ed è grande come una casa: se spingi all’edonismo, non puoi sorprenderti che possa avere effetti nefasti su delle giovani menti, specie se si parla di sesso, che resta argomento tabù e difficile da affrontare (com’è normale che sia tra ragazzini).
Ma l’ultima affermazione riporta al grande tema ricorrente che ormai ossessiona i piani alti del mondo globalista e i suoi media: nulla di male se sei etero e sei attirato dai video a contenuto omosessuale o trans, o viceversa, la confusione non è un male, qualcuno ti aiuterà a capire da che parte stare. Ecco, viva la fluidità, l’incertezza non è un problema, perché alla fine quel mondo non è reale, no no, è solo onirismo digitale, che sembra, ma non è. Quindi sentitevi liberi, cari ragazzi, l’importante è che non proviate amore e affetto, perché alla fine non aiutano nella ricerca del piacere, che l’unica finalità che sembra interessare agli pseudo-esperti dell’educazione dell’infanzia e della gioventù.
Le grandi conquiste infantili, una volta, erano imparare a guidare la bicicletta senza rotelle; le grandi conquiste adolescenziali erano legate alla capacità di rendersi autonomi dai genitori, lavorando sulla propria crescita, affrontando anche momenti di crisi e frustrazione e di conflitto coi genitori stessi, ci siamo passati tutti, lo sappiamo.
Ora, al massimo, pigiamino e un bel porno dopo cena e vuoi mettere come tutto si sistema?
E al diavolo l’Amore, quella cosa che toglie ancora (fortunatamente) il sonno ai nostri figli. Gli affetti non sono qualcosa che interessa coltivare, l’importante è sessualizzare gli infanti e gli adolescenti, e così ci ritroviamo, ancora più grave, di fronte documenti terrificanti redatti da OMS sull’educazione sessuale.
Il programma OMS,[1] cita, tra i fondamentali da trattare da parte di insegnanti esperti, la masturbazione dalla prima infanzia, il parlare di questioni sessuali, l’esplorare le relazioni omosessuali e il consolidare l’identità di genere, conoscere e difendere “i diritti sessuali di bambini e bambine”, e informarli riguardo alla contraccezione e all’aborto, per non parlare, appunto, della pornografia.
I genitori in tutto questo rappresentano solo un ostacolo, perché tutti questi bei programmi sarebbero gestiti da estranei “competenti”, e vi lascio immaginare cosa ne potrebbe venire fuori, e quali sono i pericoli ai quali sono sottoposti i bambini, perché qui c’è gente vuole davvero manipolarli e di certo non vuole il loro bene. I genitori, infatti, sono una fonte di educazione non sottoposta ad alcun controllo, rispetto allo Stato che è invece una fonte giusta, certa, insomma, scientifica. In conclusione, si auspica l’imposizione di comportamenti sessuali ai bambini fin dalla più tenera età per decisione dello Stato.
E quindi, perché stupirci di certe affermazioni riportate su un diario che dovrebbe semplicemente servire ad altro, tipo segnarsi il lavoro a casa e qualche pensiero in libertà? Tutto è funzionale a un piano che vuole surclassare i programmi scolastici nazionali, ponendosi sopra di essi con improbabili e nefasti progetti educativi.
Tutto si collega, tutto si tiene: l’aggressione sessuale ai nostri figli è iniziata, sta a noi genitori vigilare, farci sentire, e, quando necessario, combattere per il loro bene.
Di Katia Migliore per ComeDonChisciotte.org
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