DI PEPE ESCOBAR
Asia Times
Dimenticatevi della catena di franchising hollywoodiana dei Transformer; quando gli eserciti presidiano il globo, il transformer definitivo della vita reale è la North Atlantic Treaty Organization (NATO).
La NATO ha appena ammesso di essere
“probabilmente” responsabile della liberazione umanitaria
di nove civili libici, con altri 18 feriti, grazie a un bombardamento
di prima mattina su un condominio in un quartiere densamente popolato
di Tripoli.
Liberare i nord-africani nel sonno
sotto tonnellate di macerie si aggiunge alle feste per i matrimoni Pashtun
nella collezione delle modalità di liberazione della NATO, e del Pentagono.
Dimentichiamoci delle negazioni che
affermano, nascoste nella vulgata giornalistica stile Ministero della
Verità, gli “errori dei sistemi d’arma” o le infinite variazioni
sul tema della “grande attenzione nell’indirizzare i bombardamenti”.
Oppure no: vedi quello che succede nella guerra in Libia, con il nome
d’arte “Operazione Protettore Unificato” che oramai si trascina
verso il suo quarto mese d’esistenza con più di 4.300 bombardamenti
“umanitari” sulle spalle.
Dopo tutto, le guerre della NATO –
che ora si spandono lungo l”arco dell’instabilità” coniato
dal Pentagono che va dal Nord Africa al Medio Oriente fino all’Asia
Centrale – sono più che altro contro regimi “sgradevoli”
(ma “non contro i nostri bastardi”) che contro i civili.
Un Esercito Unico
Nel vertiginoso labirinto del Ministero
della Verità della NATO – che comprende organizzazioni come la
Partnership for Peace, l’Istanbul Cooperation Initiative,
il Mediterranean Dialogue per nominarne alcuni – si possono
trovare quasi tutti i membri, certificati o in lista di ammissione,
del Circolo dei Controrivoluzionari del Golfo (noto anche come Consiglio
per la Cooperazione del Golfo), così come i monarchi leccapiedi di
Giordania e Marocco. Queste pietre miliari della democrazia sono tutte
coinvolti nella liberazione degli sventurati del pianeta per ragioni
“umanitarie”.
L’opportunista e viscido Segretario
Generale della Nato, il danese Anders Fogh Rasmussen, ha il motore a
pieni giri. Ha già ostentato cose come “la NATO è più necessaria
e benvoluta che mai, dall’Afghanistan al Kossovo, dalle coste della
Somalia alla Libia. Non siamo mai stati così occupati.”
Questo abbraccio entusiastico del bellicismo
atlanticista che oltrepassa i confini non è comunque abbastanza per
il Segretario alla Difesa Robert Gates, che pensa che la NATO non sia
letale, o ambiziosa, in modo sufficiente. Considerando che la NATO altro
non è che il braccio europeo armato del Pentagono, anche questa volta
è successo che i Marziani Americani hanno preso in giro gli Imbranati
Europei.
E un’ancor più sinistra dichiarazione
di Rasmussen in cui ci vuol far sapere che “possiamo aiutare la
Primavera Araba e farla davvero sbocciare “. Questo è un messaggio
in codice per il bombardamento senza fine della Libia, per l’uso massiccio
del lobbying per favorire un intervento “umanitario”
in Siria e, perché no, per armare le “liberazioni umanitarie”
che arrancano dall’Algeria fino al Libano.
Per quanto riguardo Egitto e Tunisia,
Rasmussen ha già affermato che la NATO vuole riaddestrare le proprie
strutture militari, un’operazione modellata sul riaddestramento ancora
in corso in Iraq. I tentacoli di Transformer sono ubiqui.
La guerra in Libia è stata la prima
guerra del Pentagono firmata Africom – ricordate l’Odissea all’Alba?
– che poi si è unita alla prima guerra mediterranea e africana della
NATO. L’agenda manifesta della NATO è quella di comandare il Mediterraneo
– il mare nostrum dell’Antica Roma – come un lago della
NATO.
Questo spiega l’esercitazione navale
del Pentagono/NATO “Brezza del Mare”, attualmente in corso nel Mar
Nero al largo della costa dell’Ucraina e abbastanza vicina alla flotta
russa d’istanza a Sebastopoli.
Al Pentagono si sono uniti Regno Unito,
Azerbaijan, Algeria, Belgio, Danimarca, Georgia, Germania, Macedonia,
Moldavia, Svezia, Turchia e Ucraina. Tutte – eccetto Algeria e Moldavia
– sono all’interno di un altro schema della NATO; sono Nazioni Fornitrici
di Truppe per la guerra della NATO in Afghanistan.
“La Brezza del Mare” non è una
canzone pop; è una sfacciata intimidazione direttamente collegata alla
Siria. La flotta russa nel Mar Nero ha una base in Siria, ossia nel
Mediterraneo. Il Pentagono/NATO la vogliono far sparire. Questo motiva
l’imperativo categorico del cambio di regime in Siria.
Quindi la Libia è solo l’inizio.
L’ambasciatore russo alla NATO, Dmitri Rogozin, è stato rapido nel
fare il punto: “La guerra in Libia vuol dire […] l’inizio dell’espansione
a sud [della NATO]”.
Transformer NATO – il Robocop
globale – è in azione, dall’Europa sud-orientale al Mediterraneo
orientale, dal Golfo Persico all’Asia meridionale e centrale. Tutti
acclamano l’Esercito Unico. E per i civili nel posto sbagliato al
momento sbagliato, che si rannicchino velocemente.
Fonte: http://www.atimes.com/atimes/Middle_East/MF21Ak01.html
20.06.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE